La percezione dello spazio

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Transcript della presentazione:

La percezione dello spazio

La percezione è il passo successivo all'acquisizione: dopo che gli occhi hanno convertito gli stimoli luminosi in informazioni neuronali il nostro cervello deve codificare queste informazioni per ricostruire internamente l'immagine che gli occhi hanno acquisito e interpretarla al fine di estrarne rappresentazioni utili del mondo che ci circonda. Infatti noi non vediamo 'gradazioni di luce' o un insieme di linee curve o rette ma vediamo facce persone oggetti scritte paesaggi ecc. Nella retina abbiamo detto si forma un'immagine capovolta ma sin dalla nostra infanzia il cervello impara a capovolgere questa immagine per interpretarla correttamente. Tra l'altro questa immagine è una rappresentazione bidimensionale di una immagine del mondo che ci circonda che invece è tridimensionale. L'interpretazione del mondo quindi è una traslazione una trasposizione sotto un'altra forma della realtà: il cervello aggiunge sottrae riorganizza e codifica le informazioni sensoriali che gli arrivano per fornire un'interpretazione il più possibile esatta del mondo esterno.

L'illusione del binario Quando si accostano dei segmenti paralleli a delle linee oblique si può assistere alla nota illusione del binario chiamata anche l'illusione "dei segmenti di Ponzo" dal nome dello scopritore di questo fenomeno. Nella figura qui sopra per esempio il segmento inferiore sembra più corto di quello che sta sopra mentre invece sono perfettamente uguali. Ciò avviene perchè i nostri occhi interpretano la figura prospetticamente a causa delle due rette oblique laterali che simulano il cosiddetto "punto di fuga". Quindi i due segmenti vengono visti come se stessero su due piani differenti: quello in basso vicino a noi e l'altro più lontano. Essendo poi in realtà di uguale lunghezza il cervello crede erroneamente che quello più "lontano" deve essere per forza più grande e così si genera l'illusione.

Una legge della percezione infatti, la legge di Emmert, postula:"La dimensione percepita di un particolare angolo visivo è direttamente proporzionale alla sua distanza percepita", o in parole povere:"Più un oggetto ci sembra lontano, più ci sembra grande!" Anche nelle figure qui sopra l'illusione prende vita dall'accostamento a rette oblique. E nell'immagine inferiore notiamo che anche dei cerchi subiscono lo stesso tipo di 'trattamento'. In ognuno dei casi quindi la figura posizionata vicino al punto di contatto delle due rette laterali viene vista come se fosse più grande dell'altra anche se così non è!

La percezione delle linee oblique I segmenti AB e CD sono uguali! I segmenti AB e AC sono uguali! I due cerchi hanno le stesse dimensioni!

Le linee orizzontali sono parallele! Quelli azzurri sono dei quadrati perfetti!

L'accostamento di linee oblique con altre linee con figure geometriche può dare origine anche ad altri tipi di paradossi ottici. Le rette verticali sono parallele! Nell'illusione "delle parallele di Zöllner" ad esempio le lunghe rette parallele contrassegnate da piccoli segmenti obliqui che le attraversano appaiono come se fossero convergenti tra loro!

"Le parallele di Hering e Wundt" invece accostate ad un fascio di rette convergenti sembrano essere incurvate in direzione opposta al punto di convergenza delle rette che stanno dietro! Nell'illusione "della retta di Poggendorf" invece si perde la continuità della retta che passa attraverso un rettangolo. Infatti la continuazione della linea che proviene dalla destra è la linea che a sinistra sta più in basso e non l'altra come sembrerebbe! Infine "le figure di Orbison" risultano deformate dalle rette che fanno loro da sfondo come questi cerchi perfetti che sembrano degli ovali! In tutti questi casi le illusioni traggono origine da un'errata interpretazione prospettica causata dalle linee oblique che accompagnano la figura principale.

I cerchi poggiano sulla stessa retta! Gli 'Abeti' hanno i tronchi paralleli! I cerchi poggiano sulla stessa retta!

Il punto di fuga Il tipo di illusione ottica di cui abbiamo parlato nella sezione precedente l'illusione del binario viene maggiormente compreso quando ricreiamo effettivamente un ambiente tridimensionale mediante varie rette che sembrano congiungersi in un punto che nella rappresentazione prospettica viene definito 'punto di fuga'. In queste immagini effettivamente le figure che nella rappresentazione tridimensionale dovrebbero stare più distanti da noi sembrano più grandi!

Nell'immagine inferiore poi proviamo a sostituire i segmenti con dei mostriciattoli... ...l'illusione sembra ripetersi!

Infine vorrei mostrarvi una foto 'ritoccata' per spiegare come la nostra mente ragioni nell'interpretazione di una immagine tridimensionale. Se consideriamo l'uomo senza cappello nello sfondo e quello col cappello in primo piano non notiamo alcunchè di strano. Ma se proviamo a spostare la figura del primo uomo accanto all'altra percepiamo che c'è qualcosa che non va! Eppure è la stessa figura che è stata semplicemente spostata! In pratica con questa operazione abbiamo spostato nella percezione prospettica il piano sul quale dovrebbe stare l'uomo posto nello sfondo. Posto nel giusto piano le sue piccole dimensioni vengono 'giustificate' da quella che dovrebbe essere la sua distanza dal punto di osservazione. Ma se viene posto su un altro piano questa giustificazione non viene elaborata e l'immagine ci appare 'sbagliata'!

L'illusione delle distanze Quando calcoliamo ad occhio la lunghezza di un segmento magari per raffrontarlo con un altro dobbiamo porre attenzione al contesto dove si trova perchè potremmo incappare in errori di valutazione o più esattamente nell'illusione di Müller-Lyer: Quale dei due parallelogrammi accostati ha la diagonale più lunga? Confrontate la freccia rossa e la blu... Qual'è la più lunga? Qui i due segmenti verticali sono uguali? Confrontate ancora le due frecce... Tra il segmento verticale e quello orizzontale qual'è il più lungo? Come avrete immaginato in tutte le figure i segmenti che vi ho fatto confrontare sono uguali tra loro... ma non si direbbe!

Anche queste illusioni vengono generate come quelle di cui abbiamo parlato prima da un 'suggerimento' prospettico della nostra mente! Il quadrato posto sui cerchi sembra avere i lati incurvati verso il centro. Il cerchio centrale a sinistra sembra più grande di quello che sta a destra. Non ci crederete ma è un cerchio perfetto! Allo stesso modo il quadrato ed il cerchio sembrano venire 'deformati' a causa delle rette uscenti da un punto!

Questi settori circolari sono uguali! E' sconcertante ma le linee sono perfettamente dritte!

anche queste linee sono dritte! Effetto spirale Chi è più magra?

Le corde Creare dei disegni utilizzando delle linee che sembrano delle corde intrecciate può dare luogo a delle distorsioni della linearità o della continuità degli oggetti raffigurati. Le linee sono assolutamente dritte e parallele!

Questa illusione viene chiamata "della corda ritorta" o "dei cerchi di Frazier". L'accostamento tra le curve bicolori e lo sfondo inganna la percezione della continuità dei singoli cerchi e ci costringe a vedere delle linee curve che vanno dalla periferia al centro a mo' di spirale. le lettere non sono spezzate ma l'illusione trae origine dallo stesso fenomeno che abbiamo prima spiegato.

Movimenti apparenti Le spirali sono illusorie

Fissate la figura... sembra muoversi... Il quadrato non esiste! Sono tutte rette parallele! Non sono cuscini ma quadrati!

Guarda la parte centrale dei disegni e muovi la testa avanti e indietro!

Fissa questi disegni per avere l'impressione del movimento!

Adesso provate a far scrollare lentamente la testa in alto e in basso!

Adesso provate a far scrollare lentamente la testa in alto e in basso!

Adesso provate a far scrollare lentamente la testa in alto e in basso!

Adesso provate a far scrollare lentamente la testa in alto e in basso!

I cerchi sembrano muoversi molto lentamente L'immagine sembra muoversi!

Il centro sembra muoversi rispetto al resto!