Pentecoste Vieni, Spirito Santo! Vieni oggi e sempre!
Vieni, Spirito Santo! Vieni oggi è sempre! Lo Spirito del Signore è sopra di me, per questo mi ha consacrato e mi ha inviato a portare ai poveri il lieto annuncio, ad annunziare ai prigionieri la liberazione e il dono della vista ai ciechi; per liberare coloro che sono oppressi, e inaugurare l'anno di grazia del Signore. (Vangelo di Luca 4,18-19) Vieni, Spirito Santo, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, Spirito Santo! Vieni oggi è sempre!
Vieni, Spirito Santo, nella Chiesa e nelle Chiese. Hai dato agli apostoli il dono di parlar tutte le lingue, ma oggi ci vorrebbe una lingua sola, per capirsi, finalmente. Anzi, sarebbe stupendo un po' di silenzio. Meno parole per aver tempo ad amare. C'è ancora bisogno che scenda lo Spirito? Sì, ci vorrebbe un'altra Pentecoste. Ma su chi posarsi? I posti e le teste sono infiniti.
Vieni, Spirito Santo, nella politica. Prova ad atterrare tra i vertici e le verifiche, tra quelle facce e lingue. Anche lì è tutto un parlare per non capirsi, per non farsi capire, tra litigi e improbabili amori, collaborazioni e tradimenti, sempre sopra la testa di chi non conta.
Vieni, Spirito Santo, in mezzo a quelli che si ammazzano. La guerra continua un po' dappertutto, sembra che gli uomini abbiano fretta di morire e di far morire. E dire che saremmo "in tempo di pace". Ogni giorno ci si uccide per un lembo di terra, per un braccio di mare, per sete e fame di potere. E la scia di sangue s'allunga, ormai macchia tutto il pianeta.
Vieni, Spirito Santo, tra quelli che con un cenno del capo decidono per milioni d'individui. E fanno e disfanno a loro gusto, credendo d'esser soli al mondo. Fingono che il povero Lazzaro non esista, non s'accorgono che è ormai moltitudine. Stanno lì a fare i loro conti, mentre la rabbia dei poveri aumenta, e un giorno scoppierà.
Vieni, Spirito Santo, nelle famiglie In quelle che si sforzano di farcela a stare unite e dalla parte di Dio. Nelle altre, tante ormai, che famiglie non sono più. Si parla di matrimoni in crisi. Dove ha vinto l'egoismo e la comodità: non mi piaci più, cerco un altro, al diavolo i figli, ce li scambiamo nei week-end. Se l'amore non c'è, perché stare insieme?
Vieni, Spirito Santo, negli ospedali. Soprattutto la domenica, quando non c'è tempo per visitare malati. Quando bisogna a tutti i costi divertirsi, è obbligatorio. E chi soffre aspetta invano. Obbligatoria anche la sua solitudine, come il carcere, più del carcere.
Vieni, Spirito Santo. Vieni, Spirito Santo! Vieni oggi è sempre! Lo sai come siamo fatti: crediamo, sì, ma abbiamo necessità di veder dei segni. Non per credere di più, ma per riportare a galla la fede, per darle ali e farla salire in alto. Sennò se ne sta nascosta, timida e impaurita come gli undici nel Cenacolo. Vogliamo uscirne anche noi, ma da soli non ce la facciamo. In tanti altri cenacoli c'è urgenza di te, Santo Spirito. L'elenco sarebbe lungo e vano. E tu lo conosci, del resto. Ma ci vorrebbero proprio le lingue di fuoco e la colomba, come quel giorno per gli apostoli. Tu ci conosci e sai come prenderci e quando, per trasformarci in apostoli a tempo pieno. L'hai già fatto con quegli Undici, che non erano poi tanto migliori di noi.
Vieni, Spirito Santo! Vieni oggi è sempre! Ma, con lo Spirito Santo: il Cristo è presente, il Vangelo è potenza di vita, la Chiesa segno di comunione, l'autorità un servizio liberante, la missione una Pentecoste, l'agire cristiano è deificato”. “Senza lo Spirito Santo: il Cristo resta nel passato, il Vangelo è lettera morta, la Chiesa è una semplice organizzazione, l'autorità una dominazione, la missione una propaganda l'agire cristiano una morale da schiavi. Elaborato da Antonio Barone