Immunità mediata da cellule T

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Transcript della presentazione:

Immunità mediata da cellule T

Le cellule T effettrici della risposta immune adattativa cellulare ed umorale

Incontro delle cellule T naïve con l’antigene avviene negli organi linfatici periferici Le cellule T naïve ricircolano attraverso gli organi linfoidi periferici. L’ingresso negli organi periferici (linfonodi, ecc.) è mediato da chemochine specifiche Le cellule T che non incontrano l’antigene specifico lasciano il linfonodo attraverso I vasi linfatici e ritornano alla circolazione Quelle che hanno incontrato l’antigene specifico (presentato da APC come le cellule dendritiche) non sono in grado di lasciare il linfonodo ma proliferano e differenziano in linfociti T effettori Dopo diversi giorni, I linfociti T effettori riesprimono recettori richiesti per la fuoriuscita dal linfonodo e rientrano in circolo in gran numero per avviarsi verso il sito di infezione

Intrappolamento ed attivazione delle cellule T naïve nei tessuti linfoidi Tutte le cellule T naïve specifiche per un particolare antigene possono essere intrappolate in un singolo linfonodo in 2 giorni dall’infezione

L’ingresso dei linfociti nei linfonodi occorre in stadi distinti e richiede l’attività di diverse molecole di adesione e di chemochine

L-selettine presenti sulla superficie delle cellule T interagiscono con addressine presenti sull’endotelio degli organi linfoidi periferici

Le integrine sono importanti nell’adesione delle cellule T

Molecole d’adesione della superfamiglia delle Ig sono anch’esse coinvolte in migrazione, homing ed interazioni dei linfociti T

Ingresso dei linfociti nei tessuti linfoidi periferici

Distribuzione delle APC nei linfonodi

Incontro con l’antigene e modalità di attivazione dei linfociti T da parte delle cellule dendritiche (esempio: cute)

Processo generale di attivazione delle cellule dendritiche per diventare potenti APC negli organi linfoidi periferici

Comparazione delle varie APCs

L’interazione transiente delle cellule T naïve con le APCs (necessaria per il sampling delle molecole di MHC/peptidi) è mediata da molecole di adesione

L’interazione transiente T/APC è stabilizzata dall’interazione specifica del TCR con l’antigene

Le APCs inviano 3 tipi di segnali richiesti per la espansione clonale e la maturazione delle cellule T naïve in cellule T effettrici

Il riconoscimento dell’antigene in assenza di co-stimolazione porta alla inattivazione funzionale o alla delezione delle cellule T

L’attivazione linfocitaria porta alla produzione di IL-2 e di IL-2R ad alta affinità

Le cellule T proliferanti differenziano in cellule T effettrici che non richiedono co-stimolazione Dal momento che non richiedono co-stimolazione, le cellule T effettrici (per esempio linfociti T citotossici) possono agire su cellule infettate che esprimono solo complessi MHC/peptidi antigenici e non esprimono segnali co-stimolatori

L’attivazione delle cellule T causa cambio del pattern di espressione di molte molecole di superficie Nelle cellule naïve sono espresse molecole che favoriscono il passaggio nei linfonodi per la ricerca dell’antigene specifico (esempio selettine) Nelle cellule attivate sono espresse molecole che favoriscono il legame all’endotelio vascolare attivato (siti di infiammazione e di infezione, come VLA-4)

Le cellule T CD4+ differenziano in diversi tipi di effettori funzionali

Le cellule T CD4+ differenziano in diversi tipi di effettori funzionali TH1: attivano macrofagi potenziando la loro attività di killing di microrganismi intracellulari TH2: attivano eosinofili, basofili e mast cells, promuovendo l’azione barriera delle mucose TH17: stimolano gli epiteli a produrre citochine che reclutano I neutrofili a siti di infezione TFH: localizzate nei follicoli (cellule B) contribuiscono alla maturazione ed attivazione delle cellule B Treg: sono dei soppressori della attivazione delle cellule T mediante vari meccanismi

Variazioni nel segnale 3 dalle APCs porta le cellule CD4+ ad acquisire tipologie distinte di funzioni effettrici Il tipo di segnale dipende dalle condizioni ambientali (esempio: presenza o meno di antigene, timing dall’inizio dell’esposizione all’antigene

Interazione delle cellule T effettrici con le cellule target

Formazione di “sinapsi” immunologiche

Polarizzazione delle cellule T

Le funzioni effettrici delle cellule T sono determinate dai tipi di molecole effettrici prodotte

Le cellule T citotossiche inducono morte cellulare programmata delle cellule target

Le cellule T citotossiche riconoscono selettivamente le cellule infette

Altre cellule effettrici: TH1 e l’attivazione macrofagica

La risposta immune verso batteri intracellulari è coordinata da cellule TH1