Capraia Fiorentina e Santa Grania

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Capraia Fiorentina e Santa Grania Introduzione | Il patrono | Santa Grania | Oggi | Credits

Introduzione La venerazione di santo Stefano e santa Grania è una di quelle usanze che fanno parte del patrimonio storico della comunità di Capraia. Nata come altre tradizioni in un passato più o meno remoto, si è inserita nella vita quotidiana, caratterizzando l’esistenza di molte generazioni di capraini, che ce l’hanno tramandata in maniera diretta. Riscopriamo insieme le radici di questa storia.

Capraia Fiorentina Il territorio del Comune di Capraia e Limite, che si stende lungo il medio corso dell'Arno, è prevalentemente collinare ed è costituito da una considerevole varietà di paesaggi. La parte settentrionale del territorio è occupata dal versante sud del Montalbano, una catena di colline che raggiunge i 633 metri di altezza e che si estende ad arco dal Masso della Gonfolina sulla riva sinistra dell'Arno fino a Serravalle pistoiese alle porte di Pistoia. La parte più elevata del Comune di Capraia e Limite è un territorio prevalentemente boschivo con cerri, pini, lecci e altri alberi d'alto fusto. Nelle zone collinari si coltivano viti e olivi. Percorrendo la strada che da Limite raggiunge la sommità del Montalbano, si incontra un piccolo gruppo di case che costituisce la frazione di Castra.

Il patrono: Santo Stefano La propositura di Capraia Fiorentina conta due edifici ecclesiastici: un oratorio della Santissima Annunziata in borgo e la chiesa parrocchiale in castello dedicata a Santo Stefano primo martire. L’edificio è stato costruito utilizzando alcune strutture dell’antico castello medievale dei conti Guidi, del quale il campanile reca tracce della torre, con merlatura guelfa. L’interno, a una navata, ha un altare maggiore sovrastato da una tela di Filippo Tarchiani del 1621 con il Martirio di S. Stefano. Il santo compare su una vetrata e di esso si conserva una reliquia.

Santo Stefano Stefano, in greco coronato, è detto protomartire perché fu il primo testimone della fede in Cristo a pagare con il sangue. La sua morte risale al 33 o 34 d.C. e il racconto dei fatti – unico caso – è contenuto negli stessi Atti degli apostoli. La storia delle reliquie, dopo la morte, entra ben presto nella leggenda. La festa si celebra il 26 dicembre, dopo quella del natale di Cristo, in quanto primo suo seguace con l’evangelista Giovanni – il prediletto – onorato il giorno 27. Stefano è vestito con la dalmatica, l’abito dei diaconi e reca in mano una palma, segno di martirio, e delle pietre, con cui fu ucciso. Per questo è il patrono dei diaconi, dei fornaciai e protegge contro il mal della pietra, cioè i calcoli.

S. Stefano e S. Grania raffigurati in una vetrata della chiesa.

Reliquia di s. Stefano Interno della chiesa

Tela con il Martirio di S. Stefano di Filippo Tarchiani, 1621

Santa Grania: patrona dei nostri tempi Le notizie storiche si traggono da uno scritto di don Attilio Bianconi, proposto di Capraia, redatto nel 1930. Non si sa nulla della vita della santa bambina, ma solo che morì vergine e martire durante le persecuzioni di Diocleziano: così recita la lapide del suo sepolcro nelle catacombe di s. Agnese a Roma. Il corpo fu tratto nel 1646 dal prelato fiorentino Aldobrandini per farne dono a don G.B. Gufoni, originario di Capraia. Il prelato portò il corpo nel paese natale già nel 1652 e presso il popolo la venerazione crebbe subito. La salma venne poi trasferita nella vicina tenuta di Bibbiani ma, pare, tornasse miracolosamente nella chiesa capraina nottetempo. La salma riposa ancora oggi in castello, nella sua cappelletta, in una piccola urna rifatta più volte a spese del popolo, sempre affezionato alla piccola santa, prodiga di grazie con grandi e piccini.

Cappella di santa Grania nella chiesa in castello con l’urna contenente il corpo

Fra storia e leggenda L’attaccamento di Capraia alla piccola santa si è sempre dimostrato nella fiducia mai venuta meno. Molti i miracoli a lei attribuiti e sempre simili: la santa interveniva per proteggere i bambini in pericolo, che puntualmente raccontavano, tutti, di essere stati salvati da una bambina vestita di rosso. Il giorno della festa le venivano offerti fiori che, benedetti e conservati, erano sparsi al vento durante i temporali. Il popolo le donava, in segno di riconoscenza, un abito sempre più bello, “minacciandola” però, di non farselo rubare! La piccola santa ricambiava con grazie l’affetto del popolo che l’aveva adottata, come dimostrano le fughe da Bibbiani per ritornare nella chiesa della sua gente.

Don Attilio Bianconi Lapide originale prelevata con il corpo dalle catacombe di s. Agnese a Roma

La cappella che ospitava s. Grania nella villa di Bibbiani

Immaginetta sacra con s. Grania Dopo un furto del vestitino della salma, i capraini non si persero d’animo e, fatte economie, gliene donarono uno ancor più bello, invitando la santa a fare attenzione: “O santa Granina, guarda di non fartelo rirubare, perché sennò ti si rifà di vergatino!”. Immaginetta sacra con s. Grania

Oggi come ieri La festa di s. Grania è sempre stata molto da tutti i capraini, che si astenevano dal lavoro per onorare la piccola patrona e partecipare alle funzioni religiose. In origine la festa si faceva il 1° maggio, ma, venendo poi a coincidere con quella del lavoro, si ritenne opportuno spostarla al giorno 2, per non sottrarre importanza ai festeggiamenti. Ogni 50 anni c’era addirittura una festa giubilare con la partecipazione del vescovo. La sera della vigilia, ancora oggi, si accendono i “fochi” di fascine di legno in varie parti del paese in onore della piccola patrona. Da due anni a questa parte, per ridar lustro alla festa, il giorno 2, alle 21:00, il popolo di Capraia onora la sua santa sfilando in solenne processione per il paese.

I “fochi” di santa Grania Questi fuochi forse non hanno un significato particolare e sono, qui come altrove, segno di festa. In passato c’era addirittura chi passava a vendere le fascine di legna, tanto era diffusa l’usanza. Qualche anziano sosteneva che tutto era cominciato quando il corpo della santa era scomparso e i capraini s’erano dati da fare per ritrovarlo e riportarlo nella chiesa.

Programma della festa 1° maggio vigilia: ore 21:00, al suono delle campane tutti accendono i fuochi. 2 maggio festa: ore 9:00 messa in castello ore 15:00 benedizione di bambini in castello e, al termine, messa solenne. ore 21:15 solenne processione in borgo per le vie del paese.

A cura della Parrocchia di S. Stefano a Capraia Fiorentina Aprile 2007 Realizzazione grafica di Stefania Bandini