I.S.I.S. A. TORRENTE Uniti … si parte!

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I.S.I.S. A. TORRENTE Uniti … si parte! L’evoluzione del turismo dall’Unità d’Italia ad oggi

INDICE 1. Nascita del turismo moderno 2. Nascita dei principali organi del turismo 3. I tre segmenti in cui si articolò il turismo 4. Periodo tra le due guerre 5. Secondo Dopoguerra 6. Il turismo oggi 7. Cause dei cambiamenti e principali innovazioni 8. Conclusioni A cura degli allievi dell’ I. T. T.

1. Nascita del turismo moderno In Italia, il turismo moderno inizia a svilupparsi in ritardo rispetto ad altri paesi europei, nel corso del XIX secolo, con lo sviluppo dell’industrializzazione, ma in particolare dopo l’Unità d’Italia, imitando il modello della Gran Bretagna. Infatti, l’Italia del primo Ottocento era ancora un Paese in cui dominava un turismo aristocratico, successivamente l’unificazione del Paese e lo sviluppo della rete ferroviaria sono stati due momenti importanti per la crescita del settore turistico. L’unità eliminò le numerose barriere doganali, uniformò le monete e pose fine alla turbolenza degli anni precedenti. Degna di nota è la costruzione della rete ferroviaria, che consentì un afflusso ben maggiore di clienti là dove erano state create le prime strutture ricettive. Indice

2. Nascita dei principali organi del turismo Tuttavia durante il periodo dell’Unità d’ Italia, il ritardo dello sviluppo industriale e la conseguente arretratezza economica, non giocò a favore di un apprezzabile sviluppo turistico. Nessuno disconosceva l’importanza del turismo, ma il paese non poteva che porre in secondo piano lo sviluppo del settore rispetto alla necessità di una rapida industrializzazione. Allora la promozione del settore turistico fu lasciata alla libera iniziativa dei piccoli imprenditori privati, all’operato delle associazioni volontarie( Touring Club, Cai, primi sci club, associazioni ricreative locali) ed all’impegno delle società ferroviarie. E’ opportuno soffermarsi sull’importanza dell’associazionismo di quel periodo: particolarmente importante fu il ruolo svolto dal Tci e dal Cai . Il Tci nacque nel 1894 a Milano, dapprima per incoraggiare l’uso della bicicletta e poi per contribuire alla valorizzazione sia dei beni culturali che delle risorse naturali. Indice

Grazie, infatti, alle sue guide che venivano distribuite a tutti i soci , tutte quelle nozioni fino ad allora rinchiuse in ristretti ambiti aristocratici, iniziarono a diffondersi fra il nascente ceto medio italiano. Altrettanto importante fu la costituzione a Torino, nel 1863, del Club Alpino Italiano (Cai) per opera di alcuni esponenti del mondo politico e culturale. In un primo tempo il Cai perseguì soprattutto fini scientifici e solo successivamente si interessò dell’attività più specificatamente turistico- sportiva. Al Cai va il merito, non solo di aver rivelato la montagna agli italiani, ma anche di averla resa più facile da visitare. In assenza, quindi, di una politica turistica nazionale, ma in presenza di una fioritura di iniziative provenienti del mondo dell’associazionismo, il turismo italiano mosse i suoi primi passi nella seconda metà dell’Ottocento. Indice

3. I tre segmenti in cui si articolò il turismo E’ opportuno, però, distinguere i 3 principali segmenti in cui il turismo si articolò in questo fine secolo: turismo termale, montano e balneare. Il turismo termale ebbe, nel periodo che va dall’ Unità d’Italia alla Prima Guerra Mondiale, una discreta crescita grazie soprattutto alla c reazione di stabilimenti termali in località come Montecatini, Salso Maggiore, San Pellegrino, Recoaro, Terme Euganee, Napoli, Pozzuoli, Ischia, Castellammare. La parte del leone veniva svolta da Montecatini, che investì in strutture ricettive, spesso di lusso, e nelle più disparate attività di intrattenimento. Salso Maggiore, in pochi anni, si trasformò in un centro di grande fascino grazie alla vicinanza geografica e alla capacità di creare un collegamento diretto con Milano, città generatrice di domanda il cui contesto sociale ed economico favorì investimenti in attrezzature turistiche. Indice

Un’altra area che registrò una apprezzabile crescita fu quella di Napoli che vantava centri termali di discreta rilevanza come Castellammare, Bagnoli , Pozzuoli, Agnano, Ischia. Una citazione a parte merita l’isola di Ischia dove già nella prima metà dell’Ottocento erano fiorite molteplici iniziative di valorizzazione delle risorse termali, ma quando il violento terremoto del 1883 distrusse gran parte di tali risorse( Casamicciola), la ripresa successiva fu lenta per la scarsità di capitali d investire. Il turismo montano, all’inizio dell’Ottocento, non mancò all’appello, nonostante il ritardo rispetto alle nazioni limitrofe, Svizzera, Francia ed Austria. Ma solo nella seconda metà del secolo si sviluppò l’alpinismo( soprattutto in Valle d’Aosta). Per il lancio delle località montane fu molto importante la realizzazione di un sistema viario e ferroviario, grazie al quale le vallate divennero raggiungibili con una certa facilità dai centri urbani di pianura. Nel complesso alla vigilia della Prima Guerra Mondiale il turismo montano, sia estivo che invernale, non era ancora una voce importante dell’economia alpina. Indice

Il turismo balneare solo all’inizio dell’ Ottocento ebbe un certo sviluppo grazie alla realizzazione di piccoli stabilimenti balneari in genere utilizzati dai residenti nei giorni di festa: Viareggio, Rimini, Livorno, Lido di Venezia, Alghero, Cagliari, Napoli e Palermo. Solo dopo il 1860 si può parlare di sviluppo vero e proprio del turismo balneare, anche internazionale: gli stabilimenti si moltiplicarono ed un ruolo importante fu recitato dalla Costiera Amalfitano- Sorrentina e dall’isola di Capri (turismo di èlite). 4. Periodo tra le due guerre Nel periodo tra le due guerre iniziò a maturare una maggiore consapevolezza del ruolo che il turismo potesse svolgere nell’economia nazionale. Indice

Nel 1919, appena un anno dopo la fine della prima guerra, venne costituito L’Enit (Ente Nazionale delle Industrie Turistiche) che rappresentò il primo intervento dello stato nel settore . Tuttavia, se da una parte l’Italia accoglieva un discreto flusso di turisti stranieri, non si poteva di certo dire che il settore brillasse per modernità: vi erano vaste aree del paese sprovviste di alberghi, soprattutto nel Mezzogiorno e mancava una scuola che formasse operatori. L’industria turistica nel suo complessò sembrò ancora nella fase dell’infanzia mentre il mondo stava cambiando e vi era la netta percezione che l’epoca del turismo aristocratico fosse terminata e che una nuova competizione si fosse aperta sul mercato internazionale per attirare turisti stranieri. L’Italia doveva organizzarsi di conseguenza, rendendo fruibili le bellezze artistiche e promuovendo l’immagine del Paese all’estero. La percezione dell’arretratezza, unita alle potenzialità di sviluppo che si intravedevano, fecero maturare in molti la convinzione che fosse necessario un intervento da parte dello Stato. Indice

Sul versante del turismo nazionale quasi tutto era ancora da fare : gran parte del ceto medio praticamente non era mai andato in vacanza, poco diffusi erano anche i viaggi per conoscere le regioni italiane. Gli anni venti e trenta del Novecento rappresentarono, da questo punto di vista una svolta, perché il ceto medio italiano cominciò ad “ andare in ferie” rafforzando la domanda interna mentre l’offerta dei servizi cominciò a diversificarsi per adattarsi ai diversi segmenti di domanda. Lo Stato intervenne promuovendo la creazione di scuole per il turismo e di un Consorzio Italiano per gli uffici di viaggio. Il turismo balneare acquisì una certa importanza grazie alla domanda delle classi medie italiane, quello montano conobbe un significativo sviluppo e quello termale si propose sempre più come turismo per cura. La domanda interna di servizi turistici assunse via via una sua dignità al pari di quella estera. Le motivazioni per le quali la domanda turistica aumentò in questi anni, che furono molto difficili per il nostro Paese furono essenzialmente tre. Indice

La prima riguardò il processo di industrializzazione che continuò anche nel periodo fascista, contribuendo ad ingrandire le file del ceto medio La seconda va ricollegata all’intervento dello Stato che promosse attività tendenti ad organizzare il tempo libero dei lavoratori; la terza è legata proprio alla disponibilità di tempo libero con la riduzione dell’orario di lavoro e le ferie pagate. 5. Secondo Dopoguerra Nel Secondo Dopoguerra si continua a registrare un aumento della domanda turistica e quindi uno sviluppo molto rapido grazie alla consapevolezza di poter contare su una dotazione di risorse naturali ed artistiche non comune. Indice

Le vacanze entrarono a far parte delle abitudini delle famiglie e da un turismo che coinvolgeva ancora la fasce medio- alte si passò ad un turismo di massa. Questa fu la vera e propria rivoluzione turistica e fu legata all’aumento del reddito medio ed all’urbanizzazione. Grazie alla diversificazione dell’offerta turistica, l’Italia si rese competitiva ed il settore che ebbe un “ boom” fu quello balneare. Con il passare degli anni le imprese ricettive di piccole e medie dimensioni lasciarono il passo all’associazionismo, cioè allo sviluppo di aggregazioni volontarie con varie funzioni. Al modello di vacanza proposta si cercò di affiancare l’offerta di servizi: così ad esempio, al mare ed al sole venne affiancata una gamma sempre più ricca di possibilità di intrattenimento, locali da ballo, sale da gioco, cinema, teatri, attività sportive. Solo il turismo culturale, quello verso le città, d’arte fu caratterizzato da una crescita più lenta. Il Novecento, dunque, è stato un secolo determinante ai fini dello sviluppo turistico perché la trasformazione Indice

radicale della società che ha coinvolto sia gli aspetti economici che la sua organizzazione sociale, ha determinato la nascita del turismo di massa: aumento generalizzato dei consumi turistici, segmentazione, cioè differenziazione dell’offerta turistica. 6. Il turismo oggi Arrivando ai giorni nostri,si può dire che il turismo è diventato un bene irrinunciabile,che caratterizza la società postindustriale e assume un ruolo sempre più importante dal punto di vista sociale ed economico. Le più recenti tendenze del settore rivelano un aumento dei viaggi a lungo raggio ed una separazione tra il nuovo segmento “business” (turismo d’affari) ed il segmento “leisure” (turismo di svago). In Italia,in generale ,si può affermare che oggi il trend del turismo è in crescita . Indice

Oggi crescono i numeri del turismo, ma mutano anche le modalità scelte dalle persone per fare vacanza. I viaggiatori sono maggiormente consapevoli del valore del proprio tempo libero, che tra l’altro rischia di diminuire come indica l’aumento abbastanza generalizzato delle ore lavorate, e stanno diventando più selettivi nella scelta: in cambio del proprio tempo e del proprio denaro chiedono più valore, e di conseguenza domandano esperienze e livelli di qualità più elevati. Tra le tendenze emergenti più significative sono da segnalare: • viaggi più brevi ma ripetuti durante l’anno; • maggiore propensione dei nuovi turisti per vacanze fisicamente ed intellettualmente attive, con una domanda crescente per attività di ricreazione, sport, avventura e di conoscenza della storia, la cultura e la natura dei luoghi visitati; • crescente propensione ad organizzare vacanze indipendenti, fuori dai pacchetti dei T.O.; ndice

• affermazione, anche se continuano a prevalere le destinazioni di massa, di nuove tipologie di turismo più legate alla cultura, alla natura, alla salute, alla religione, che crescono ad un ritmo tre volte superiore (8 per cento circa) a quelle classiche; • la nascita, su questa scia, di numerosi percorsi (rotte) turistici tematici: culturali ,enogastronomici, naturalistici, ecc.; • il successo dei parchi tematici di divertimento 7. Cause dei cambiamenti e principali innovazioni Queste nuove tendenze spingono alla ricerca di nuove mete e nuovi prodotti e sono causati da cambiamenti sociali radicali: cambiamenti della struttura demografica della società, come la crescita di una popolazione senior più istruita, attiva e abituata a viaggiare, famiglie sempre più piccole, modelli di lavoro più flessibili che spingono ad organizzare vacanze sempre più brevi, Indice

la diffusione della cultura dell’apprendimento permanente che dovrebbe incoraggiare viaggi non solo ricreativi. Le fasce d’età più basse tuttavia continueranno a richiedere prodotti “per giovani” di tipo puramente ludico. Anche la proliferazione di compagnie aeree a basso costo che utilizzano aeroporti regionali favorisce ed accompagna tali tendenze. Alla luce anche di tali tendenze evolutive,si può dire che in Italia, oggi il 43 % della spesa turistica all’estero è dovuta ai viaggi d’affari,a periodi di lavoro,a studi e corsi di lingue. Ma anche sulla spesa dei turisti stranieri in Italia ,le motivazioni professionali incidono per il 31 % Ciononostante,nel nostro paese rimane predominante il turismo balneare,che determina il 34 % delle presenze ed il 26 % del fatturato,ed il turismo montano che incide rispettivamente per il 13 e per il 10 %. Indice

Il turismo culturale e delle città d’arte,che costituisce la principale motivazione per gli arrivi internazionali,rappresenta il 19 % delle presenze ed il 21 % del fatturato. In questi ultimi anni ,sono in notevole espansione altre forme di turismo legate alla salute,alla natura,allo sport,tra cui il turismo ecosostenibile e quello enogastronomico. Si parla di turismo sostenibile o ecosostenibile,per indicare una filosofia di vacanza che punta al rispetto ed alla scoperta dell’ambiente,sia da parte di chi ospita che da parte del turista. Questa tipologia di turismo,indicata come turismo consapevole,viene apprezzata particolarmente da chi ama la natura e lo sport,possiede un livello scolare medio e vive tutto l’anno in grandi aree metropolitane per cui preferisce immergersi in una realtà diversa ,con un ritmo di vita più lento rispetto a quello a cui è sottoposto quotidianamente.. Il turismo sostenibile,inoltre,costituisce una grande opportunità di sviluppo per i piccoli e medi comuni che fino a poco tempo fa avrebbero rischiato di spopolarsi. Qui’ il turista tende ad essere considerato un ospite e non un cliente. Indice

Il turismo enogastronomico è, similmente al precedente, un nuovo modo di viaggiare che sta conquistando un numero sempre crescente di appassionati,alla ricerca di sapori e tradizioni autentiche . Infatti esso mira a valorizzare profumi,sapori,colori di territori spesso incontaminati. In questo contesto , il cibo assume un ruolo nuovo,diventando il medium di un territorio ,di una cultura e di valori legati alla terra ed alle proprie radici. I tour enogastronomici nel nostro Paese sono all’incirca tanti quanti sono le località ed i prodotti che la nostra terra offre. L’Italia è il paese ideale per il turismo enogastronomico ,detto anche rurale, e per questo esso è in crescita. Sorgono tanti agriturismi e percorsi ad hoc creati secondo una logica economica e commerciale. Indice

8. Conclusioni Possiamo ,in conclusione,dire,che la convinzione in merito all’importanza del turismo ,quale fattore di crescita economica e sociale dei territori italiani,è diffusa. Tuttavia si deve anche essere consapevoli del fatto che il turismo è uno dei settori in cui la concorrenza (interna ed internazionale) ,è più spinta .L’esperienza maturata nell’ultimo decennio ha ampiamente dimostrato la necessità di un approccio strategico al fenomeno : da una situazione di mercato in cui,per essere competitivi,era sufficiente disporre del vantaggio posizionale conferito dalle risorse,si è passati ad una situazione in cui la capacità di adottare precise strategie e l’offerta aggregata e non dispersiva,costituiscono il fulcro primario di successo. Ciò impone un’effettiva cooperazione tra i soggetti territoriali,sia pubblici che privati,coinvolti e l’adozione di logiche di sviluppo basate non solo su finalità economiche ,ma anche su considerazioni di tipo sociale ed ambientale. Solo l’unione di tutti questi fattori può rendere il nostro turismo vincente !!! Indice