Seminario Prevenzione incendi boschivi

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Flora…….
Advertisements

ECOLOGIA Prof. Elisa Prearo ITC 2008/2009.
BIODIVERSITA' Rappresenta la varietà di forme viventi in un ambiente. Include la diversità genetica all’interno di una popolazione, il numero e la distribuzione.
Relazioni ITec Gruppo 3 Raffaella Di Iasio, Enrico Stefani, Daut Krasnici, Meryem Yenilmezel.
Distruzione di Ecosistemi
Foreste Temperate.
I viventi e l' ambiente.
Paesaggi del mondo.
REELAZIONI CLIMATICHE
GLI AMBIENTI NATURALI.
Ambiente Mediterraneo Orientale.
Climi e biomi.
Il Monte dellAscensione flora e vegetazione del complesso geomorfologico Università Politecnica delle Marche di Ancona Fabio Taffetani.
Ecologia generale A cura della prof.ssa E.Aloj ordinario della cattedra di Ecologia dell’Università del Sannio.
I CLIMI.
IL CLIMA Il clima è la media delle condizioni meteorologiche che
Le zone climatiche.
Le zone climatiche.
Elementi di Estimo Forestale Corso di Estimo territoriale e ambientale
Come si effettua la selvicoltura?
Il clima sulla Terra e i diversi ambienti.
GLI AMBIENTI DELLA TERRA
Gli usi del bosco La selvicoltura
GLI INCENDI E IL DISBOSCAMENTO COME CAUSA DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO
Crociera sul Nilo?.
Christian Martinelli Classe 4^ a. s. 2011/2012
BIODIVERSITA’ ACERO.
Climi e ambienti dell’ Europa
. IL CLIMA DELL’EUROPA.
Progetto RI.CO.PR.I Tutela della Fauna LIFE09 NAT/IT/000118
CLIMI E AMBIENTI.
LA BIODIVERSITÁ.
I Biomi.
La flora.
erano considerati INVIOLABILI.
SALUTE DELL’AMBIENTE E TUTELA DELLA BIODIVERSITA’
COMENIUS E’ un progetto che risponde alle esigenze didattiche e di apprendimento di tutte le persone, gli istituti e le organizzazioni coinvolte in questo.
Classi quarte Beregazzo con Figliaro
Ecologia.
PROGETTO FORESTE EDUCAZIONE AMBIENTALE
IL CUORE VERDE DEL MONDO
CLIMA E AMBIENTI IL CLIMA Qual è il significato della parola «clima»?
fasce climatiche della Terra
Le foreste La foresta è parte integrante e fondamentale dell'ecosistema, fornisce ossigeno per la sopravvivenza degli esseri aerobi, cibo per gli erbivori.
– LE SIEPI ED I FILARI INTERPODERALI NEL PAESAGGIO DELLA MACCHIA MEDITERRANEA -
Ingegneria Sanitaria-Ambientale Claudio Lubello
Le tre dimensioni della biodiversità:
MACCHIA MEDITERRANEA Ghesini Alice e Mazzoleni Fabio Classe 3B
Geografia del turismo Turismo e climi
Corso di Pianificazione Territoriale Arch. Daniele Ronsivalle
Prima di andare in vacanza…… Un pochino di ripasso Insieme!!!
Fagaceae Fagus sylvatica L.
MORFOLOGIA E FISIOLOGIA DELLE PIANTE Parlare della MORFOLOGIA di una pianta significa descrivere le sue parti. Parlare invece della sua FISIOLOGIA vuol.
CLIMI e BIOMI.
LA CASA E LA TERRA Corso di geopedologia.
PROTEGGIAMO LE FORESTE
CLIMA e TEMPO. I Climi d'europa
Gli ambienti Lorenzo p. & andrea m..
I climi europei Il continente europeo si trova, quasi interamente, nella fascia temperata boreale. Nel nostro continente, possono essere individuati quattro.
ECOSISTEMA QUALSIASI AMBIENTE LIMITATO IN CUI VIVONO DEGLI ORGANISMI E' DETTO ECOSISTEMA. L'ECOSISTEMA E' CARATTERIZZATO DA FATTORI ABIOTICI E DA FATTORI.
A – CLIMI TROPICALI UMIDI TEMPERATURE ELEVATE TUTTO L’ANNO EQUATORIALE (Af) Manca la stagione secca Bioma : Foresta Pluviale TROPICALE (Aw)
Una presentazione di Giacomo Youssef
SALVATORE BATTAGLIA, GRANDE DIZIONARIO DELLA LINGUA ITALIANA.
TUNDRA.
Gestione degli habitat per la conservazione. Prescrizioni: concetti generali Interventi a scala di paesaggio Interventi a scala locale Disturbo Pascolamento.
ETOLOGIA ECOLOGIA.
Gestione degli habitat per la conservazione: Le foreste.
Transcript della presentazione:

Seminario Prevenzione incendi boschivi Salvaguardia e tutela degli habitat; il bosco Luisanna Fadda (Coop. Bios) Seminario Prevenzione incendi boschivi

INTRODUZIONE: la vegetazione mediterranea la vegetazione mediterranea è costituita da formazioni sempreverdi di sclerofille, in alcuni casi anche da conifere La vegetazione di tipo mediterraneo si sviluppa in condizioni di: Clima temperato caldo (T. tra 14° e 20°) Piovosità variabile (tra 300 e 1000 mm.) Aridità estiva Precipitazioni nevose di carattere eccezionale Queste condizioni climatiche si verificano in almeno cinque diverse parti del mondo: Bacino del mediterraneo California Cile centrale Sudafrica Australia occidentale Le formazioni vegetali tipiche presenti in Sardegna Boschi di leccio (Quercus ilex) Boschi di roverella (Q. pubescens) Boschi di sughera (Q. suber) Boschi di pini Boschi di ginepri Boschi umidi Macchia Gariga (garric = quercus coccifera ) Formazioni erbacee Vegetazione litoranea

Adattamenti delle piante all’ambiente Le piante che vivono nel bacino del mediterraneo devono superare nel corso del ciclo vitale, le variazioni di uno o più fattori abiotici e biotici; infatti devono sopportare e adattarsi a due momenti critici: l’inverno a causa delle basse temperature e l’estate per la forte aridità; Gli adattamenti possono essere: - morfologici (variazioni fenotipiche a livello delle foglie, dei rami e del tronco) - funzionali (variazioni che si presentano nel ciclo biologico; la riproduzione) Le forme biologiche Quando i vegetali presentano analogie morfo- funzionali vengono riuniti in gruppi appartenenti alla stessa forma biologica. Viene considerato il comportamento della pianta in rapporto alle stagioni critiche, pertanto la forma biologica è una forma di adattamento e di difesa del vegetale, ed in particolare delle gemme, che devono superare il freddo invernale e l’aridità nel periodo estivo

Le forme biologiche la composizione percentuale delle diverse forme biologiche serve anche a definire lo spettro biologico, che fornisce indicazioni sul clima della zona considerata Geofite (piante perenni con gemme sotterranee, contenute dentro bulbi o rizomi) ciclamino, asfodelo Terofite (piante annuali che superano la stagione avversa allo stato di seme) trifolium, plantago Idrofite (piante perenni acquatiche con gemme sommerse) posidonia Fanerofite (piante perenni con gemme poste in alto al di sopra del suolo) leccio, corbezzolo Camefite (piante erbacee suffrutescenti con gemme poste in prossimità del suolo) lavanda Emicriptofite (piante erbacee perenni con gemme a livello del suolo e portamento a rosetta o cespugliose o con fusto ben sviluppato) tarassacco, atropa, ranuncolo

Caratteristiche del bosco - il bosco è un consorzio vegetale costituito da alberi selvatici, disposti su una notevole estensione di terreno. - Nelle formazioni spontanee è costituito da alberi di alto fusto, dal sottobosco fatto di arbusti e da piante erbacee In base alla loro costituzione si classificano in: - puri (costituiti da una sola specie) - misti (costituiti da più specie) Per l’origine - naturali - artificiali - rinaturalizzati Per la forma del governo - fustaie (gli alberi si lasciano crescere ad alto fusto e la rinnovazione avviene per disseminazione) - ceduo (gli alberi vengono tagliati periodicamente e la rinnovazione avviene dalle ceppaie o dalle sementi In base alla conformazione delle foglie - aghifoglie - caducifoglie - misti

Il bosco e le sue funzioni il bosco assolve molti compiti indispensabili per la vita dell’uomo e del pianeta Funzione ecologica - catturano l’energia del sole - purificano l’aria - influenzano la temperatura - proteggono il terreno - contribuiscono a purificare l’acqua che scorre nelle falde - regolarizza il deflusso dei corsi d’aqcua - influenza la velocità del vento - agisce sulla pedogenesi - rifugio naturale di molte specie faunistice e floristiche Funzione produttiva - selvicoltura - frutti - cortecce - resine - gomme - funghi - selvaggina (*) Funzione ricreativa i ritmi della vita sempre più frenetici, ci portano a frequentare durante il tempo libero degli spazi verdi attrezzati e non per poterci rigenerare dallo stress e dall’inquinamento cittadino

Come si evolvono le biocenosi (Successioni ecologiche) Successioni primarie Quando una biocenosi si instaura in un ambiente che non è mai stato popolato, si trasforma nel tempo, determinando un succedersi di Comunità o Successioni primarie - Pioniere (la prima comunità) - Serie (le successive) - Climax (la finale) Successioni secondarie Quando una biocenosi si instaura in un ambiente che era già stato popolato, ma i cui esseri viventi sono stati eliminati da modificazioni climatiche e antropiche, si hanno successioni secondarie o disclimax Climax Termine che indica lo stato più maturo della vegetazione, ma è un termine astratto soprattutto perchè la vegetazione climax si stabilizza in tempi lunghissimi. Nelle coste mediterranee infatti il tempo per necessario per ottenere una serie climax è di mezzo millennio

Caratteristiche delle successioni Successione progressiva Successione regressiva

Incendi nella vegetazione e loro conseguenze Dopo un incendio la vegetazione risulta praticamente distrutta sia come massa legnosa che erbacea, rimangono solo gli individui in grado di sopravvivere e i semi conservati nel terreno. Dopo l'incendio si stabilisce la vegetazione pioniera Quando l'incendio interessa una foresta (prossima al climax), la ripresa è breve grazie alle riserve di humus e nutrienti. Nell'arco di 10-20 anni l' aspetto della vegetazione ritorna simile a quello che aveva prima dell'incendio In caso di incendi ripetuti la vegetazione è bloccata in uno stadio durevole, in generale si tratta dell' Erico-Lavanduletum e non si ha la ripresa del climax; in questo caso la degradazione è irreversibile Gli incendi ripetuti causauno infatti l'impoverimento del terreno che non è più in grado di sostenere una vegetazione di tipo arboreo stadi di degradazione: macchia alta ad eriche, macchia bassa a cisti, pratelli di terofite Scomparsa di specie in via di estinzione Erosione del suolo Distruzione di nicchie ecologiche, di habitat e di interi ecosistemi

La salvaguardia degli habitat habitat = ambiente in cui vive una specie secondo la direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatica, vengono elencati una serie di: habitat naturali di interesse comunitario (allegato A) - che rischiano di scomparire nella loro area di distribuzione naturale - che hanno un area di distribuzione ridotta a seguito della loro regressione - al codice 93 vengono indicate le foreste di sclerofille mediterranee quali: Foresta di Olea e Ceratonia, Foreste di Quercus suber, Foreste di Q. ilex e Q. Rotundifolia, Foreste di Ilex aquifolium ) habitat naturali prioritari (allegato A *) - habitat naturali che rischiano di scomparire definitivamente, per i quali l’unione europea ha una responsabilità particolare - al codice 95 vengono indicate le foreste di conifere delle montagne mediterranee quali: Boschi di Taxus baccata, foreste endemiche di Juniperus spp) specie di interesse comunitario (allegato B, D, E) - specie in pericolo - specie vulnerabili - specie rare - specie endemiche specie prioritarie (allegato B *) - che rischiano l’estinzione (cervo sardo)

conservazione La conservazione e la tutela deve essere rivolta principalmente al mantenimento delle foreste climax o con un elevato grado di naturalità; ma si deve considerare che tale ecosistema spesso è povero di specie rare e di endemismi, pertanto si devono tutelare anche quelle aree in cui la vegetazione (ricca di specie e quindi di biodiversità ) è il risultato di azioni antropiche. Tutelare anche le fasi di degradazione quali la macchia e la gariga Seguire pertanto il criterio della diversità biotica conservazione del patrimonio genetico attraverso il germoplasma conservazione = vincoli tutela = parco benefici a breve termine per pochi o/e benefici a lungo termine per molti