VITTORIA - SCONFITTA SCONFITTA: contro una tendenza a cercare sempre il colpevole, educare a riconoscere i limiti e le cadute senza farne una tragedia:

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Il piccolo principe.
Advertisements

EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA Vivere con gli altri
Lo sviluppo dell’ uomo è “vocazione” (n )
Hai pensato come Dio direbbe il
Nel loro compito educativo, i genitori cristiani solitamente
Dall'aurora io cerco te fino al tramonto ti chiamo ha sete solo di te l'anima mia come terra deserta (2v)
19 luglio 2009 Domenica XVI Musica: Salmo 22 in lingua ebrea
GIOCO DI RUOLO Attività per il superamento delle difficoltà nella comunicazione e nella relazione Classe 2D.
del fango sopra gli occhi,
I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO - DSA
Introduzione.
Ognuno di noi ha una SUA CASA. E, soprattutto, una sua idea di casa...
PREGHIERA DELL’ANIMA di Federica STORACE Salmo 23 Salmo 23.
Dialogando con il Padre nostro.
“Nessuno ha amore più grande di
Parlare per farsi ascoltare
Parola di Vita Settembre 2010.
Cerca di arrivare a 12, numero magico.
“… i timori e le incertezze del singolo individuo possono trovare una soluzione nella partecipazione al gruppo, in cui il coraggio di ciascun partecipante.
Il mio Miracolo.
Per tutti gli amici. Per voi che siete AMICI così speciali
MAGNIFICAT V. Signore, apri le mie labbra
TI RACCONTO IL “MIO” PEIV


Hai pensato come Dio direbbe il
Cliccare per proseguire Leredità… Soy alguien con quien convives a diario Dovrai scoprirla dentro di te.
Io sono con voi!.
IL RUOLO DEI GENITORI NELL’ACCOMPAGNARE I FIGLI A CALCIO
DEDICATO Automatic slide.
Alcuni buoni motivi per conoscere Gesù.
Dedicato all'amica FATIMA
ultima domenica dell’anno Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo
Carissimi giovani! -Dal discorso di Giovanni Paolo II
Forse Dio vuole....
19 ° incontro
4a Domenica di Avvento A 22 dicembre 2013
Hai pensato come Dio direbbe il
Il Salmo 23 visto da un altro lato…
Le teoriche del nursing
Il Mio Mondo è Lei.
La figura dell’Animatore
QUARESIMA.
Dio ha posto la sua dimora…
INCONTRI FORMATIVI SULL’ACCOGLIENZA e SUL GRUPPO
Anno A Quarta domenica di PASQUA Quarta domenica di PASQUA 15 maggio 2011.
7 APRILE 2015 MARTEDÌ - OTTAVA DI PASQUA ORA MEDIA V. O Dio, vieni a salvarmi. R. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo.
Salmo 23.
domani sarà il tuo primo giorno di catechismo.
SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE 6-13 APRILE 2014
La Quaresima è il tempo privilegiato del pellegrinaggio interiore verso Colui che è la fonte della misericordia. È un pellegrinaggio in cui Lui stesso.
Cerca di essere più buono, perchè tutti quelli che incontri
Elaborazione Monastero Santa Margherita Fabriano
Hai pensato come Dio direbbe il
Preghiamo La via CRUCIS.
UN DESERTO PERICOLOSO 1 DI QUARESIMA / C Luca 4,1-13 .
Felice Mobilia
Tempo di AVVENTO.
QUELLO CHE HAI OGGI… …DI CHI SARÀ DOMANI?
Inno di lode a Dio. Inno di lode a Dio GESU’ TU SEI UN AMICO DAVVERO SPECIALE LA DOMENICA MATTINA HAI SEMPRE UN SACCO DI COSE BELLE DA DIRE PROPRIO.
III domenica di avvento - A
IL RUOLO DEI GENITORI NELLO SVILUPPO DELL’AUTOSTIMA
XXIXDOMENICADEL TEMPO ORDINARIO ANNO B ANNO B Mc 10,35-45.
Manda questo cuore a tutti coloro che non vorresti perdere.
C’ERA UNA VOLTA… C’era una volta un uomo, uno qualunque, che dopo un lungo peregrinare si trovò vicino al baratro del “fine vita”. Al di là il buio…
7. Significa non farci condizionare dai giudizi e dalle valutazioni degli altri, ma di credere in noi stessi e al nucleo divino che si cela in ciascuno.
ADULTI EDUCANTI fusi fra cielo e fango
Come vivere al meglio ER Gestione di gruppo. 1.VOLERE BENE A CRISTO 2.VOLERE BENE AI RAGAZZI  Volere bene non significa tanto fare «smancerie» o semplice.
The Blue Day Book Tutti noi abbiamo giornate che cominciano male.
Transcript della presentazione:

VITTORIA - SCONFITTA SCONFITTA: contro una tendenza a cercare sempre il colpevole, educare a riconoscere i limiti e le cadute senza farne una tragedia: imparare a perdere senza sentirsi perdenti. VITTORIA: contro una tendenza a cercare un leader che egemonizzi meriti e risultati. Educare alla responsabilità, alla ponderazione, alla relativizzazione del successo.

(da una scritta trovata in quel di Domodossola – collegio Rosmini) VOLER VINCERE SAPER PERDERE (da una scritta trovata in quel di Domodossola – collegio Rosmini)

EDUCARE ALLA SCONFITTA Imparare a perdere senza considerarsi perdenti .

Una qualità che non si improvvisa, ciascun uomo conosce : la frustrazione della sconfitta e la gelosia verso il vincitore. TRATTI DA CURARE: dinamica di gruppo, revisione di vita, inserita in un’atmosfera favorevole, in cui si indagano le cause dell’insuccesso, invece di perseguire il “colpevole” e lasciare che l’aggressività si scateni sul capro espiatorio

ATTEGGIAMENTI DA COLTIVARE sensibilità ai valori fondamentali, indagare le cause e non le colpe, riconoscere i limiti e le cadute. (E’ necessario educarsi a riconoscere i limiti e le cadute senza farne una tragedia, ma accogliendoli serenamente come segni concreti della precaria esistenza umana).   Trovare momenti, programmati o spontanei: di confronto, di riflessione comune, di verbalizzazione delle proprie sensazioni e stati d’animo.

Per evitare… sia la presunzione che rovescia il male sull’altro, autogiustificandosi, sia l’introversione che cade nello sconforto o rimbalza nell’aggressività.

La sconfitta dunque… è realtà difficile da accettare perché mette davanti al proprio limite, verificato anche dall’incontro o dal confronto con altri; e senza dimenticare che probabilmente le sconfitte più pesanti sono quelle che si sperimentano dentro sè stessi quando si deve ammettere il proprio limite, la propria incapacità, la mancata realizzazione di un ideale o di un progetto. Diventa fatto educativo importante non identificarsi con la sconfitta: bisogna saper perdere, avere il coraggio di ammettere i limiti, avere la forza di ricominciare sempre.

Educare alla responsabilità, alla relativizzazione del successo EDUCARE ALLA VITTORIA contro la tendenza a cercare un leader che egemonizzi meriti e risultati. Educare alla responsabilità, alla relativizzazione del successo

Umano è vincere, umano è perdere, ma la sfida sta nel saperli vivere con nobiltà e dignità.

Considerare le situazioni positive in qualche modo bisognose anch’esse di purificazione e di riscatto , occasioni di crescita TRATTI DA CURARE:  ricoprire ruoli diversi, respingere la tentazione di considerare male il concorrente, favorire atteggiamenti di dedizione e sacrificio.

Dalla vita, dallo sport: situazioni, persone, domande… Si dice che nelle gare conta solo chi arriva primo: l’eterno secondo viene presto dimenticato. L’agonismo dice che si gioca per vincere. Anche nella vita si vuole riuscire bene e realizzare i progetti che si sono pensati e voluti. Ma dal mondo sportivo rischia di arrivare anche qualche messaggio strano: quello di identificare vittoria con persone-vincente e sconfitta con persona-perdente: chi vince si sente realizzato e si ha diritto ad esaltarlo; chi perde si sente… un niente e si ha diritto di non considerarlo o di prenderlo in giro. Chi vince si sente in diritto di essere superiore agli altri; chi perde si costruisce il diritto di rifarsi sugli altri, magari con forme di violenza per riabilitarsi.

Vincenti o perdenti… resta sempre da domandarsi: davanti a che cosa? * vittoria e sconfitta sono lo stimolo che uno deve usare sempre per poter entrare in azione perché ci sono o si inventano dei nemici contro i quali combattere e sui quali prevalere? Vincenti o perdenti… resta sempre da domandarsi: davanti a che cosa?

Dal professionismo ci arriva un aspetto positivo perché si nota moltissimo l’impegno per arrivare all’obiettivo della vittoria; arrivano esempi piuttosto negativi quando la vittoria diventa l’unico interesse anche perché ad essa sono legati molti interessi economici o quando la identificazione con la vittoria (e con la sconfitta) porta all’esaltazione o alla violenza. Fare attenzione al fatto che gli stessi modelli sono vissuti spesso anche nel mondo del dilettantismo.

ALTRI SPUNTI…. - la serietà dell’agonismo e della vittoria, come stimoli a raggiungere ideali e progetti di vita; - la sconfitta come accettazione di se e dei propri limiti e come stimolo a fare sempre meglio; la vittoria a tutti i costi: è predicata troppo spesso anche nello sport delle parrocchie o dei circoli, con forme di esasperazione diseducativa molto rilevanti; vittoria e sconfitta da misurare sempre sulle proprie capacità: allora chiunque è capace di vittoria, tutti possono vincere (anche i “brocchi”, anche i disabili); bisognerà inventare qualche gioco o qualche situazione in cui dare il premio a tutti… perché tutti si sono impegnati e hanno vinto!

La vittoria dunque… è desiderio positivo soprattutto se vuol dire tensione a raggiungere un obiettivo che ci si è prefissato e che finalmente si raggiunge; è soddisfazione per essere stati in grado di realizzare un progetto; è gioia profonda di aver sperimentato le proprie capacità magari superando difficoltà ed ostacoli; vittoria è soprattutto la positiva constatazione di essere stati capaci di essere se stessi. Talvolta la vittoria si ha davanti agli altri o perché ci si è confrontati con gli altri; ma il suo valore più profondo resta quello di essersi confrontati con se stessi, di aver messo in atto le proprie capacità, di saper raggiungere degli obiettivi con fatica e costanza. E allora non ci si identifica con la vittoria ma si riscopre piuttosto sempre più se stessi.

A confronto con la parola di Dio - MATTEO 13,53-57; una sconfitta di Gesù - MATTEO 16,24-28: vittoria e sconfitta davanti a che cosa? in relazione a quali valori fondamentali della vita? - FILIPPESI 3,12-16: sempre in cammino!!…

…OPERATIVI?! Quali domande ci sono dentro di me a proposito di vittoria e sconfitta? Cosa ti ha educato alla vittoria e alla sconfitta? Quali gesti hai già messo in atto perché vittoria o sconfitta diventassero possibilità di crescita del singolo e del gruppo? Quali sono le più grandi difficoltà (il fatto che tutti giochino…non sempre facilita la vittoria sul campo, ma non è forse una vittoria ben più grande?) Per educare il valore di vittoria-sconfitta per la vita quali suggerimenti pratici daresti (certamente a partire dalla tua esperienza)?

Ah…dimenticavo… Non si va mai in campo per perdere!!! (…sarebbe anche un non rispetto dell’avversario e di noi stessi!) SI VA IN CAMPO PER VINCERE …se poi vincono gli altri e noi ce l’abbiamo messa tutta vorrà dire che dobbiamo crescere ancora …come nella vita del resto!!!

SALMO 22 Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni.