Di fronte alla Vita Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu sai quando seggo e quando mi alzo. Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. (dal salmo 138) Presentazione elaborata da don Egidio Motta
Ogni vita è un miracolo di Dio Creatore Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo (dal salmo 138) Ogni vita è un miracolo di Dio Creatore
mi hanno visto i tuoi occhi … Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi … e tutto era scritto nel tuo libro; i miei giorni erano fissati, quando ancora non ne esisteva uno (dal salmo 138)
Il Signore chiama l’uomo a servizio della vita Ecco, dono del Signore sono i figli, è sua grazia il frutto del grembo. Salmo126,3 Il Signore chiama l’uomo a servizio della vita Ordinariamente: uomo e donna formano una famiglia e generano i figli Con vocazioni speciali: famiglie che accolgono bambini più sfortunati con l’adozione e l’affidamento persone che consacrano la propria vita a servizio di tutti
Usufruire invece del dono dell’amore coniugale rispettando le leggi del processo generativo, significa riconoscersi non arbitri delle sorgenti della vita umana, ma piuttosto ministri del disegno stabilito dal creatore. (Humanae vitae, 13)
PRO-CREARE = CREARE AL POSTO DI... Nel compito di trasmettere la vita, i coniugi non sono liberi di procedere a proprio arbitrio, come se potessero determinare in modo del tutto autonomo le vie oneste da seguire, ma, al contrario, devono conformare il loro agire all’intenzione creatrice di Dio, espressa nella stessa natura del matrimonio e dei suoi atti, e manifestata dall’insegnamento costante della chiesa. (Humanae vitae, 10) CARATTERISTICHE DELL’ATTO CONIUGALE : PIENAMENTE UMANO Nulla deve essere artificiale. ESCLUSIVO Espressione cioè della amore fedele della coppia APERTO ALLA VITA È illecito qualsiasi intervento diretto dell’uomo o della donna per escludere, anche solo temporaneamente, il possibile concepimento.
La coppia diventa " fedele interprete dei disegni di Dio" Abitudine alla preghiera, al confronto con la Parola di Dio e a interpretare insieme i “segni” con i quali egli manifesta il suo disegno. profonda conoscenza reciproca e capacità di dialogo all’interno della coppia (la coscienza di coppia). capacità di dono reciproco, andando al di là di se stessi e del proprio tornaconto. Formarsi alla generosità.
Nessuno può sostituirsi alla coppia in questa decisione. La prima decisione Nella preghiera e nel dialogo la coppia interpreta il disegno di Dio e decide se è il momento di avere un figlio o no. legge le circostanze: la situazione fisica e psichica del momento, le condizioni economiche e sociali, il desiderio non egoista della coppia... con intelligenza e serietà, ma anche con generosità e disinteresse, non confida sulle proprie forze ma sull’amore di Dio Il Signore può manifestare il suo progetto anche attraverso una nascita non programmata. Questa è la prima e più importante decisione che la coppia deve prendere. Nessuno può sostituirsi alla coppia in questa decisione.
Rendono perciò la coppia, collaboratrice di Dio. La seconda decisione Una volta interpretata la volontà di Dio, la coppia è chiamata a mettere in atto le condizioni perché questa si realizzi. Anche in questo caso il rispetto del disegno di Dio richiede il rispetto delle leggi che egli ha messo nella natura. I metodi naturali rispettando i ritmi posti da Dio nella natura. Rendono perciò la coppia, collaboratrice di Dio.
Le scelte immorali Ogni scelta egoistica è immorale Egoismo è voler prendere il posto di Dio e ritenersi padroni della vita. La coppia egoista adotta uno stile di vita che usa della sessualità senza pro-creazione e senza responsabilità. La programmazione della vita diventa ossessiva nella ricerca o nell’esclusione di un figlio. Conseguenza di questo stile di vita: l’uso mezzi contraccettivi meccanici, chimici il ricorso all’aborto manipolazione genetica la fecondazione artificiale …
La Chiesa maestra e madre «Anche nel campo della morale coniugale la Chiesa è e agisce come Maestra e Madre. Come Maestra, essa non si stanca mai di proclamare la norma morale che deve guidare la trasmissione responsabile della vita. Di tale norma la Chiesa non è né l’autrice né l’arbitra... Come Madre, la Chiesa si fa vicina alla molte coppie di sposi che si trovano in difficoltà su questo importante punto della vita morale: conosce bene la loro situazione, spesso molto ardua e a volte veramente tormentata da difficoltà di ogni genere, non solo individuali ma anche sociali; sa che tanti coniugi trovano difficoltà non solo per la realizzazione concreta, ma anche per la stessa comprensione dei valori insiti nella norma morale. Ma è la stessa e unica Chiesa ad essere insieme Maestra e Madre. per questo la Chiesa non cessa mai di invitare e di incoraggiare, perché le eventuali difficoltà coniugali siano risolte senza mai falsificare e compromettere la verità...» - Dall’Enciclica Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II, n. 33 -
La Chiesa è madre La Chiesa propone una meta molto elevata e difficile. Anche Gesù del resto fu molto esigente, tanto che i discepoli gli risposero: “Allora non conviene sposarsi!” (Mt 19,10). Ma come Gesù, la Chiesa Madre si pone accanto alla coppia in cammino con atteggiamenti di comprensione, di incoraggiamento e di accoglienza. Il Magistero è in ascolto delle esigenze, delle difficoltà e dei progressi della famiglia. Anche se con una certa rigidità, si premura di difendere la coppia non solo dalle storture egoistiche ed edonistiche della mentalità comune, ma soprattutto dagli enormi business che girano intorno alla famiglia e alla vita, in vista di un sempre maggior profitto.