Le civilta’ del mar egeo: cretesi e micenei

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Cretesi Nascita: 2300 a.C. Collocazione: isola di creta(centro mar egeo) Ricchezza data dalla: clima mite e vegetazione rigogliosa Crocevia naturale, circondata.
Transcript della presentazione:

Le civilta’ del mar egeo: cretesi e micenei Capitolo 7 Cosa studiare

Vocabolario Commercio marittimo = la navigazione si svolgeva in estate e primavera importavano avorio e metalli ed esportavano prodotti agricoli e dell’artigianato come olio, oli profumati, tessuti colorati e vasallame di pietra e ceramiche Civilta’ dei Palazzi = civilta’ cretese e micenea perche’ le attivita’ economiche si svolgevano al palazzo del re Eta’ Oscura = periodo poco conosciutoe di grande poverta’ della Grecia Minosse = leggendario re cretese, mitologia greca Micene = citta’ piu’ importante della civilta’ micenea che si sviluppo’ in Grecia tra il 1600 e il 1050 a.C. Minotauro = figura della mitologia greca Labirinto = luogo intricate da cui e’ difficile trovare la via di uscita

Cronologia 2000-1400 a.C. == civilta’ cretese 1600-1050 a.C. == civilta’ micenea Fine dodicesimo secolo a.C. == discesa dei Dori Nono e ottavo secolo a.C. == eta’ oscura della Grecia

CRETA E MICENE

Creta domina il Mediterraneo Creta e’ l’isola piu’ grande e piu’ al meridione nel Mar Egeo Creta nel secondo millennio a.C. fu sede di una fiorente civilta’ chiamata cretese o minoica - prevalentemente mercantile (olio, vino e legname) e marittima La civilta’ cretese fiori’ per circa sei secoli dal 2000 al 1400 a.C. circa Creta grazie alla sua posizione favorevole al centro delle vie maritime (Asia Minore –Mediterraneo orientale e Egitto) conquista il predominio del commercio marittimo nel Mediterraneo

Creta domina il Mediterraneo Citta’ come Cnosso e Festo fiorirono in questo periodo Nelle citta’ cretesi sorsero palazzi splendidi che erano il centro della vita economica e residenza del re e dei suoi funzionari Il maggiore dei palazzi fu quello di Cnosso – famoso per oltre mille stanze comunicanti - chiamato labirinto (leggenda del Minotauro pag 115) Creta grazie alla sua flotta navale cosi’ potente scoraggio’ attacchi di pirati e nemici – le citta’ non avevano bisogno di mura fortificate

Creta domina il Mediterraneo Le donne cretesi godevano di grandi liberta’ e considerazione sociale - sacerdotesse Madre-terra = culto principale della civilta’ cretese Il rispetto per le donne a Creta e’ da relazionare al culto della madre-terra una dea potentissima che reggeva il cielo, la terra, il mare

Cretesi: ORGANIZZAZIONE SOCIALE Nell’isola di Creta vi erano città-stato indipendenti che a volte collaboravano e a volte entravano in guerra tra di loro. Ogni città aveva un re (Minos) che deteneva tutto il potere e controllava le attività commerciali. Il re era aiutato da funzionari e da sacerdoti. Il palazzo del re era una vera e propria città nella città. Oltre all’abitazione dei nobili, c’erano il tempio, i magazzini e le botteghe. Le pareti del palazzo erano affrescate con figure dai colori vivaci: uccelli, pavoni, delfini, pesci, fiori … Le città non avevano mura di difesa, perché c’era il mare che le proteggeva dagli attacchi delle navi nemiche. Nelle case arrivava l’acqua corrente, infatti c’era un sistema fognario per le acque sporche e le strade erano lastricate di pietre. RELIGIONE I Cretesi erano politeisti. La divinità principale era la Grande Madre (dea della fertilità). I luoghi in cui pregavano facendo offerte erano le grotte naturali o i templi all’interno dei palazzi. Le cerimonie religiose comprendevano danze sacre con il toro, simbolo del potere del re, le cui corna venivano portate sul capo dal sovrano nelle celebrazioni. Oltre alle danze si facevano anche giochi con il toro (SALTO DEL TORO). L’atleta faceva volteggi e acrobazie sul dorso del toro. CULTURA: SCRITTURA ED ARTE Anche i Cretesi, come i Fenici, adottarono una scrittura fonetica, chiamata LINEARE A. Con il tornio lavoravano vasi in argilla (che dal nome dell’isola chiamiamo ancora oggi creta), lisci e rotondi, in breve tempo. Dai numerosi affreschi ritrovati, si è scoperto che i cretesi amavano le cose belle, vestivano in modo raffinato, partecipavano a feste e spettacoli e praticavano molti sport.

Cretesi: RELIGIONE RELIGIONE I Cretesi erano politeisti. La divinità principale era la Grande Madre (dea della fertilità). I luoghi in cui pregavano facendo offerte erano le grotte naturali o i templi all’interno dei palazzi. Le cerimonie religiose comprendevano danze sacre con il toro, simbolo del potere del re, le cui corna venivano portate sul capo dal sovrano nelle celebrazioni. Oltre alle danze si facevano anche giochi con il toro (SALTO DEL TORO). L’atleta faceva volteggi e acrobazie sul dorso del toro. CULTURA: SCRITTURA ED ARTE Anche i Cretesi, come i Fenici, adottarono una scrittura fonetica, chiamata LINEARE A. Con il tornio lavoravano vasi in argilla (che dal nome dell’isola chiamiamo ancora oggi creta), lisci e rotondi, in breve tempo. Dai numerosi affreschi ritrovati, si è scoperto che i cretesi amavano le cose belle, vestivano in modo raffinato, partecipavano a feste e spettacoli e praticavano molti sport.

Cretesi: SCRITTURA ED ARTE Anche i Cretesi, come i Fenici, adottarono una scrittura fonetica, chiamata LINEARE A. Con il tornio lavoravano vasi in argilla (che dal nome dell’isola chiamiamo ancora oggi creta), lisci e rotondi, in breve tempo. Dai numerosi affreschi ritrovati, si è scoperto che i cretesi amavano le cose belle, vestivano in modo raffinato, partecipavano a feste e spettacoli e praticavano molti sport.

Il crollo di Creta Creta crollo’ in seguito a catastrofi naturali (eruzioni vulcaniche, terremoti) e all’invasione dei Micenei, greci della terraferma Civilta’ micenese discendeva da popolazioni indoeuropee che erano penetrate in Grecia all’inizio del secondo millennio a.C. mescolandosi con popolazioni del luogo che adoravano il dio Zeus

I Micenei Civilta’ micenese fu protagonisti di molte leggende e il poeta Omero (Iliade e Odissea) racconta le loro imprese chiamandoli Achei Popolo di guerrieri e mercanti Citta’ sorgevano su un’altura ed erano difese da grandi mura all’interno delle quali si trovava il palazzo del re Re era proprietario delle terre e guidava l’esercito in battaglia Nobilta’ = guerrieri che possedevano terre, schiavi e greggi

I Micenei http://www.risorsedidattiche.net/4967- media_secondaria_storia-video-i-micenei.php

Micenei: ORGANIZZAZIONE SOCIALE I Micenei vivevano riuniti in piccole comunità cittadine, situate su luoghi elevati. Oltre a Micene, altre città importanti erano: PILO, con il suo meraviglioso porto naturale, TIRINTO e TEBE, regge-fortezza. Le abitazioni erano riunite intorno ai grandi palazzi reali, che occupavano l’acropoli, la parte alta della città. A una certa distanza dalle case c’erano le necropoli. Gli storici sono riusciti a ricostruire la storia di Micene dall’osservazione dei reperti archeologici e degli oggetti ritrovati nelle necropoli. I Micenei erano organizzati in piccoli regni che non si unirono mai. Ogni regno era governato da un re. I nomi di alcuni re, come Agamennone, Menelao e Ulisse sono conosciuti perché sono ricordati dal poeta Omero. Egli racconta che ogni re viveva in una reggia lussuosa. Nella sala più grande, dal tetto aperto, intorno a un grande focolare, il re prendeva le decisioni per governare, amministrava la giustizia e si intratteneva con gli ospiti. I re spesso facevano guerra contro i popoli vicini per arricchirsi e per ampliare il loro territorio. Proprietari terrieri e guerrieri erano poco numerosi, ma ricchi e importanti, come dimostrano le preziose armi trovate dagli archeologi nelle tombe. I guerrieri erano nobili, avevano un trattamento speciale, possedevano servitori e stallieri e combattevano su carri trainati da cavalli. I contadini, gli operai, i mercanti e gli schiavi formavano la maggioranza della società micenea. Le donne erano molto importanti all’interno della famiglia e venivano amate e rispettate: curavano ed educavano i figli piccoli, badavano alla casa e potevano partecipare, accanto al marito, alle conversazioni in presenza di ospiti.

Micenei: LA SCRITTURA SILLABICA I Micenei parlavano in lingua greca; scrivevano su tavolette di argilla con circa 70 segni corrispondenti a sillabe. Avevano imparato a scrivere da un popolo di navigatori e di mercanti, i Cretesi, che viveva sull’isola di Creta e che utilizzava una scrittura che ancora oggi non è stata decifrata. Grazie a frequenti scambi commerciali con i Cretesi, i Micenei impararono la loro scrittura e la rielaborarono fino a creare una nuova scrittura con caratteristiche proprie. Gli archeologi hanno ritrovato moltissime tavolette di argilla con elenchi di persone e di cibo e con prezzi di affitti nelle città come Pilo. I Micenei, infatti, utilizzavano la scrittura per annotare i beni che appartenevano al re e le merci che venivano prodotte nel regno, per registrare ordini militari, per celebrare cerimonie religiose.

Micenei: RELIGIONE I Micenei erano politeisti. Tra le divinità che adoravano c’erano: Zeus, padre degli dèi e degli uomini, che usava come armi i fulmini; Era, moglie di Zeus e regina degli dèi; Poseidone, dio del mare e Demetra, dea della terra feconda. I Micenei raffiguravano gli dèi con piccole statuette di ceramica dalle forme umane. Nei santuari costruiti sulle montagne , su altari a forma di grandi corna, i sacerdoti celebravano riti sacri. Offrivano agli dèi i frutti della terra e sacrificavano colombe, capretti, vitelli e buoi. Gli archeologi hanno ritrovato a Micene interi villaggi di tombe a tumulo, costituite da camere circolari ricoperte di terra. I Micenei mettevano nelle tombe gli oggetti che il defunto avrebbe potuto utilizzare nell’aldilà. Tutti questi oggetti formavano il corredo funebre. A volte i corpi dei ricchi erano conservati nel miele per evitare la decomposizione.

Il crollo di Micene La civilta’ micenese si fa risalire a due possibili cause: a) crisi del colpi’ il Mediterraneo b) l’invasion delle popolazioni indoeuropee fra cui della dei Dori.

Eta’ oscura Dopo il crollo della civilta’ micenea, la Grecia attraverso’ un period di crisi, durante il quale la popolazione diminui’ e si impoveri’ e la scrittura scomparve. Da questo periodo di crisi, detto dagli storici eta’ oscura, la Grecia si riprese solo nel’ottavo secolo a.C..