Guida per insegnanti e genitori

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Transcript della presentazione:

Guida per insegnanti e genitori

INDICE NORMATIVA DI RIFERIMENTO ………………………………….. DSA: COSA E QUALI SONO ……………………………………….. DSA: COME RICONOSCERLI ……………………………………… COSA FA LA SCUOLA ……………………………………………… COSA FA LA FAMIGLIA …………………………………………… ARRIVARE ALLA DIAGNOSI ……………………………………... DOPO LA DIAGNOSI ………………………………………………. RIPERCUSSIONI PSICOLOGICHE ………………………………… PER SAPERNE DI PIU’ ………………………………………………

Normativa di riferimento L.170/2010 Decreto attuativo e Linee guida 2011 LEGGE 8 ottobre 2010, D.M. 5669 del 12 luglio 2011 n.170   «Nuove norme in materia «Linee guida per il diritto di disturbi specifici allo studio degli alunni di apprendimento e degli studenti con in ambito scolastico» disturbi specifici di apprendimento»

Bisogna sapere che…   La Legge 8 ottobre 2010, n.170, RICONOSCE i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e ASSEGNA alla scuola il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più idonee, affinché gli alunni con DSA possano raggiungere il successo formativo Il D.M., n.5669 del 12 luglio 2011, DEFINISCE le misure educative e di supporto utili a sostenere il corretto processo di insegnamento e apprendimento degli studenti con DSA, le modalità di individuazione, il corretto approccio alla problematica della lingua straniera e sancisce il diritto ad interventi individualizzati e personalizzati. Torna all’indice

QUELLI RICONOSCIUTI SONO: Cosa sono i DSA?   Secondo le ricerche attualmente più accreditate i DSA sono disturbi neurobiologici, che riguardano alcune SPECIFICHE ABILITA’ dell’apprendimento (LETTURA, SCRITTURA e CALCOLO) senza compromettere l’intelligenza generale. Questi disturbi tendono a PERSISTERE NEL TEMPO, tuttavia possono modificarsi attraverso interventi mirati. E’ da notare che l’alunno, posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti. Quali sono i DSA? I DSA sono classificati sulla base dell’abilità interessata dal disturbo. QUELLI RICONOSCIUTI SONO:

Dislessia (art. 1 L.170/2010 – L.g./2011,p.1.1) “Si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura.” LETTURA

Disgrafia Disortografia SCRITTURA (art. 1 L.170/2010 – L.g./2011,p.1.2) “Si intende per disgrafia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica .” Disortografia “Si intende per disortografia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica .”   SCRITTURA

Discalculia (art. 1 L.170/2010 – L.g./2011,p.1.3) “Si intende per discalculia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri.” CALCOLO

La “comorbilità” (Linee guida /2011, p.1.4) Anche se nella Legge vengono analizzati uno per uno, raramente questi disturbi si presentano isolati.   Torna all’indice

come riconoscere un DSA? Ma… come riconoscere un DSA? Un alunno con Disturbi Specifici dell’Apprendimento presenta “discrepanza” tra la sua intelligenza generale e le sue abilità specifiche (lettura, scrittura e calcolo).   Un alunno con Disturbi Specifici di Apprendimento ha risultati scolastici scadenti o altalenanti, pur essendo intelligente, vivace e creativo.  

Caratteristiche più frequenti degli alunni con DSA Scuola dell’infanzia Scuola primaria Lettura lenta e scorretta rispetto all’età. Difficoltà a mantenere l’attenzione e la concentrazione. Comprensione del testo spesso non adeguata per l’età. Difficoltà a memorizzare sequenze numeriche/ tabelline/alfabeto/mesi dell’anno. Difficoltà nell’utilizzo di un linguaggio specifico. Scrittura di lettere e numeri poco chiara e con frequenti errori di vario genere. Difficoltà nei calcoli a mente anche per semplici quesiti e si aiuta spesso con le dita. Vocabolario povero. Motricità fine non perfetta. Organizzazione spaziale deficitaria. Organizzazione temporale difettosa. Disturbi comportamentali(chiusura, irrequietezza,) Ritardo nel linguaggio. Confusione delle parole che hanno una pronuncia simile. Costruzione di frase con l’utilizzo limitato di vocaboli per l’età. Difficoltà ad imparare l'alfabeto, i giorni della settimana, il nome delle dita delle mani, ecc. Ritardo nell'acquisizione di abilità motorie fini come allacciarsi le scarpe o usare le forbici, ecc. E’ facilmente distraibile e soggetto ad agitazione motoria. Confusione tra destra e sinistra o fra le varie fasi della giornata mattina/sera. Difficoltà a identificare le lettere. Difficoltà a identificare i suoni associati alle lettere. Torna all’indice

Bisogna sapere che… La dislessia evolutiva è un disturbo che si manifesta in età scolare, ma può avere una evidente sintomatologia già durante la scuola dell’infanzia. “E’ compito delle scuola di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, ATTIVARE .….INTERVENTI TEMPESTIVI idonei ad individuare i casi sospetti di DSA…… L’esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA” (art. 3 L.170/2010). Nelle Linee Guida/2011 si precisa che: PER INDIVIDUARE un alunno con un potenziale DSA, non si devono utilizzare strumenti appositi, ma può bastare, almeno in una prima fase, ricorrere all’osservazione delle prestazioni nei vari ambiti di apprendimento (lettura, scrittura, calcolo, ecc.). Se l’insegnante rileva delle difficoltà di apprendimento deve predisporre attività di recupero e potenziamento; SOLO SE QUESTE DIFFICOLTÀ RESISTONO AL TRATTAMENTO, sarà necessario consigliare alla famiglia di RIVOLGERSI AD UNO SPECIALISTA. In base alla legislazione attuale, gli studenti con DSA hanno diritto all’insegnante di sostegno, solo nel caso in cui siano certificati ai sensi della L. 104/92. SE HANNO SOLO LA DIAGNOSI DI DSA NON HANNO DIRITTO ALL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO.

Allora… se ho il dubbio che il mio alunno abbia un DSA, cosa faccio?

NE PARLO CON I COLLEGHI DELLA CLASSE? MI RIVOLGO AI SERVIZI SANITARI? NO Deve essere la famiglia a contattare i servizi. NE PARLO CON I COLLEGHI DELLA CLASSE? SI Perché devo avere una conferma dei miei dubbi e stabilire un percorso da affrontare insieme. NE PARLO CON IL DIRIGENTE SCOLASTICO? Perché è il responsabile di tutta la scuola. NE PARLO CON LA FAMIGLIA? Perché è un loro diritto e sono i miei interlocutori più importanti per aiutare il bambino. Torna all’indice

Cosa dovrebbe fare la famiglia Considerare i sospetti avanzati dalla scuola come opportunità per il superamento delle difficoltà del proprio figlio. Informarsi su tutto ciò che è necessario per aiutare il proprio figlio. Prendere coscienza della situazione senza drammatizzare. Confrontarsi con i docenti sui problemi riscontrati sia a casa che a scuola. Torna all’indice

Arrivare alla diagnosi Scuola Famiglia Servizi Interventi di identificazione precoce casi sospetti Iter diagnostico Richiesta di valutazione diagnostica Attività di recupero didattico mirato Diagnosi= documento di certificazione diagnostica Persistenti difficoltà Comunicazione della scuola alla famiglia Comunicazione della famiglia alla scuola Torna all’indice PDP -Provvedimenti compensativi e dispensativi -Didattica e valutazione personalizzata Lo schema, tratto dalle Linee Guida p.6 “Chi fa che cosa”, sintetizza le varie fasi previste dalla Legge.

Quindi… acquisita la diagnosi “… è DOVERE della scuola e degli insegnanti REDIGERE un Piano Didattico Personalizzato… ” (D.M. 12 luglio 2011) Che cos’è il PDP? E’ il documento del percorso didattico pensato ed applicabile al singolo alunno con DSA. E’ uno strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese.

Chi redige il PDP? Il Piano Didattico Personalizzato viene elaborato, sulla base delle indicazioni espresse nella diagnosi, da tutti i docenti del Consiglio di classe in collaborazione con la famiglia ed eventuali tecnici che seguono il bambino nei percorsi extrascolastici. Il documento deve essere sottoscritto dagli insegnanti e dai genitori a cui viene consegnata una copia. Quando viene redatto il PDP? Il Piano Didattico Personalizzato deve essere redatto: entro il primo trimestre scolastico per gli alunni già in possesso della certificazione diagnostica; in qualunque momento dell’anno scolastico e comunque dopo aver acquisito dalla famiglia la diagnosi.

Piano Didattico Personalizzato (PDP) Il PDP, partendo dalla diagnosi, definisce: Le modalità didattiche individualizzate e personalizzate Piano Didattico Personalizzato (PDP) Le forme di verifica e valutazione Gli strumenti compensativi Le misure dispensative

Strumenti Compensativi Sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria e che vengono utilizzati dall’alunno in modo STRATEGICO al fine di favorire il suo successo formativo. Strumenti Compensativi Grafici, schemi, mappe concettuali. Sintesi delle lezioni. Linea del tempo. Uso di parole – chiave. Glossari specifici. Tabelle dell’alfabeto nei vari caratteri, dei mesi, dei numeri e delle misure. Tavola pitagorica. Fasi dello svolgimento del problema. Registratore, calcolatrice. computer con programmi di videoscrittura, correttore ortografico e/o sintesi vocale. Libri digitali e audiolibri.

Misure Dispensative Sono interventi che consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. Misure Dispensative Dispensa dalla lettura ad alta voce, dalla scrittura veloce sotto dettatura,  dalla copiatura dalla lavagna, dallo studio mnemonico, dall’uso del vocabolario, ecc. Dispensa dallo studio della lingua straniera in forma scritta. Verifiche e interrogazioni programmate. Verifiche ridotte e/o con tempi supplementari. Verifiche orali piuttosto che scritte, tenendo conto anche delle abilità dell’alunno. Valutazione dell’obiettivo finale che tenga conto del contenuto e non della forma (contenuto e non ortografia; ragionamento aritmetico e non calcolo). Assegnazione di compiti a casa in misura ridotta. Torna all’indice

Le ripercussioni psicologiche Bisogna sapere che… L’alunno con DSA è il primo a capire che c’è qualcosa che non va, è consapevole che è “ indietro” rispetto ai compagni di classe. L’alunno con DSA prova continui sensi di colpa, perché si sente incapace a soddisfare le aspettative dei genitori e degli insegnanti. Pertanto Ogni apprendimento acquisito e ogni successo scolastico rinforzano nell’alunno con DSA la percezione di poter riuscire nei propri impegni, nonostante le difficoltà che il disturbo impone. Programmare attività didattiche personalizzate e individualizzate, utilizzare strumenti compensativi e dispensare l’alunno da alcune prestazioni, evita la frustrazione collegata alla dimostrazione delle proprie difficoltà. Torna all’indice

Per saperne di più… www.libroaid.it www. istruzione.it sezione dsa   www.libroaid.it www. istruzione.it sezione dsa www.IC9 www.dislessia.it www.aiditalia.org www.erickson.it www.libroparlato.org www.anastasis.it www.carlomobile.it www.media.rai.it/ricerca_video archivio di filmati suddivisi x materie e per ordine scolastico. www.radio.rai.it/radio1/fantasticamente si trovano disponibili e scaricabili audioracconti, audiofiabe, audiolibri, ecc. www.ivana.it il sito favorisce e stimola lo scambio di esperienze e materiali didattici senza fini commerciali.

… e per consigli e informazioni Insegnanti Scuola Primaria Referenti dell’Area 2 Natalicchio Anna Tiziana plesso «G. Cozzoli» Tedeschi Rosaria plesso «C. Alberto» Grazie per l’attenzione