Tutto il problema della vita è dunque questo:

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Transcript della presentazione:

Tutto il problema della vita è dunque questo: LA COMUNICAZIONE Tutto il problema della vita è dunque questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri. Cesare Pavese

Comunicare e informare “ Ho un buon livello culturale, sono ferratissimo sull’argomento, parlo correttamente italiano, pertanto la mia comunicazione sarà perfetta " è diverso da INFORMARE

Comunicare e Informare È la trasmissione pura e semplice di notizie e dati da un soggetto a un altro Mettere in comune, realizzare uno scambio tra due o più parti

Gli assiomi della comunicazione

Primo assioma … È impossibile non comunicare: qualsiasi interazione umana è una forma di comunicazione. Qualunque atteggiamento assunto da un individuo, diventa immediatamente portatore di significato per gli altri.

Secondo assioma … Contenuto/relazione: stabilisce un rapporto tra il contenuto e la relazione che c’è fra i comunicanti. Il contenuto è il dato che viene trasmesso tramite il messaggio, la relazione è il rapporto che si instaura tra i soggetti solo per il fatto di coesistere in un medesimo spazio-tempo. Watzlawick sostiene che, il contenuto della comunicazione pesa solo il 7% rispetto al 93% della relazione; sostanzialmente, ciò che rimane di un processo comunicativo è la relazione, i contenuti sono "inutili" se non si sa come comunicarli.

Terzo assioma … Comunicazione analogica/numerica: la comunicazione è per lo più basata su rappresentazioni di ciò che si desidera comunicare come gesti, disegni, toni vocali, inflessioni , movimenti, volumi della voce, ecc. L'analisi del contesto prende il sopravvento su quella del contenuto. Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico, ossia mediante la comunicazione verbale, sia con quello analogico ossia mediante"le posizioni del corpo, i gesti, l'espressione del viso, le inflessioni della voce, e ogni altra espressione non verbale di cui l'organismo sia capace, come pure i segni di comunicazione immancabilmente presenti in ogni contesto in cui ha luogo una interazione".

Quarto assioma … Punteggiatura: Il significato della comunicazione, dipende dalla punteggiatura che viene fatta dagli interlocutori: chi ha iniziato a parlare, chi ha risposto a chi, chi ha reagito alla risposta e via dicendo; se si è in disaccordo sulla punteggiatura si creano conflitti,incomprensioni,equivoci. La posizione delle pause all'interno di un discorso è molto importante ai fini del tipo di messaggio o dello stato d'animo che si vuole trasmettere; si pensi, ad esempio, all'uso della punteggiatura degli attori: con pause, sospensioni o con l'assenza delle stesse, un messaggio può risultare comico, così come drammatico.

Quinto assioma … Relazione simmetriche/complementari: tutti gli scambi comunicativi si fondano o sull'uguaglianza o sulla differenza e quindi possono essere simmetrici o complementari. Si dicono complementari gli scambi comunicativi in cui i comunicanti non sono sullo stesso piano ( mamma/bambino, dipendente/datore di lavoro). Sono simmetrici gli scambi in cui gli interlocutori si considerano sullo stesso piano: è questo il caso di comunicazioni tra pari grado(marito/moglie, compagni di classe, fratelli, amici)  

La comunicazione come processo La comunicazione è un susseguirsi di “mosse” ognuna delle quali e’ influenzata dalla precedente e influenza la successiva

Arco di distorsione

Quali sono i mezzi di comunicazione? …

La comunicazione sui tre livelli La comunicazione non avviene solo con il linguaggio, ma anche attraverso una serie di segnali o comportamenti istintivi

La comunicazione sui tre livelli VERBALE NON-VERBALE PARAVERBALE

La Comunicazione Verbale PAROLE E CONTENUTO

La Comunicazione Paraverbale E’ molto importante non solo quello che si dice, ma come lo si dice!!!!! VOCE Sonorità, volume … LINGUAGGIO Dizione, cadenza, velocità…

La Comunicazione Non Verbale … anche l’abito è comunicazione Mimica facciale, postura, movimenti del corpo, contatto oculare, gestualità, prossemica, abbigliamento …

I Tre livelli della Comunicazione

LA COMUNICAZIONE EFFICACE Una comunicazione efficace è una comunicazione nella quale i tre livelli della comunicazione sono coerenti. VERBALE QUELLO PARA VERBALE COME NON VERBALE COME

LA COMUNICAZIONE EFFICACE La comunicazione efficace serve per dare ed ottenere fiducia per convincere, vendere, catturare, affermare, tranquillizzare, persuadere, affascinare, coinvolgere e ottenere il consenso. PAROLE CHIAVE: Empatia Feedback (risposta) Spontaneità Obiettivo Adeguarsi Ascolto Flessibilità Gli americani dicono non c’è mai una seconda volta per la prima impressione, in realtà l’uomo cerca di non contraddirsi (dissonanza cognitiva).

Comunicazione Oggettiva ESEMPIO: <QUESTO PENNARELLO È NERO> NERO: CARATTERISTICA INTRINSECA DELL’OGGETTO

Comunicazione Soggettiva ESEMPIO: <IL PENNARELLO NERO È PIÙ BELLO DI QUELLO ROSSO> IL GIUDIZIO NON È INTRINSECO IN NESSUNO DEI DUE OGGETTI MA DIPENDE DAL GUSTO PERSONALE E DALLA CAPACITÀ DI PERSUASIONE DEL COMUNICATORE

La comunicazione non consiste soltanto nell’inviare messaggi, ma anche nel saper decodificare i messaggi che riceviamo e parametrare il nostro discorso di conseguenza a questi. L’organo di chi parla non è soltanto la bocca, ma soprattutto l’orecchio.

ASCOLTO ATTIVO Non esiste comunicazione senza il presupposto dell’ascolto. Ascoltare vuol dire aprire la mente, concentrarsi sull’altro Gran parte dell’ascolto consiste nell’ascoltare quel che ci si aspetta di udire, escludendo il resto

I principali filtri dell’ascolto Convinzioni personali Ricordi Aspettative Interessi Pregiudizi Valori

Di fronte a qualsiasi racconto o situazione, ciascuno si crea una propria immagine mentale, interpretando la realtà attraverso i filtri elencati prima. “Una signora anziana e molto ben vestita acquista un biglietto ferroviario alla Central Station di New York. E’ stata in centro a far spese e ora torna, presumibilmente, nella sua villetta in qualche sobborgo “bene” della Grande Mela. Ma, per una questione di secondi, perde il treno. In attesa del successivo, si ferma in un fast food della stazione e ordina un’insalata si alza per un secondo per prendere da bere, tornata al suo posto, vi trova un barbone di colore che sta mangiando la sua insalata. Spaventata gli si siede davanti: “This is my salad”. Protesta “questa è la mia insalata”. Il barbone ride e mangia. La signora impugna una forchetta, risoluta e comincia a mangiare anche lei. I due spazzolano l’insalata, poi il barbone si alza, sempre più gentile, ordina, due caffé e ne porta uno alla signora. Ormai i due sono quasi amici. Il barbone se ne va . Anche la signora si avvia verso il suo treno. Ma si accorge di avere dimenticato la sua borsa. Torna nel fast food. Ecco il posto dov’era seduta con il barbone. La borsa non c’è … Ecco il posto accanto, identico … La borsa c’è … E c’è anche la sua insalata … intatta. New York, in fin dei conti, non è così male. “The Lunc Date”, cortometraggio di Adam Davidson, premiato al Festival “Cinema Giovani” di Torino (1988)

100 CIO’ CHE HA INTENZIONE DI DIRE 70 CIO’ CHE DICE VERAMENTE Ricordiamo che: 100 CIO’ CHE HA INTENZIONE DI DIRE 70 CIO’ CHE DICE VERAMENTE 50 CIO’ CHE IO HO SENTITO 20 CIO’ CHE IO HO CAPITO 10 CIO’ CHE IO RICORDO Emittente Ricevente X

L’ascolto attivo è un atto intenzionale che impegna la nostra attenzione per cogliere quanto l’altro ci comunica sia in modo esplicito che implicito Si basa su 3 elementi fondamentali: - Manifestazioni di interesse: si esprimono attraverso il contatto visivo, non interrompendo, non distraendosi. - Le richieste di informazioni: si esprimono attraverso un invito iniziale a parlare, incoraggiando a continuare e facendo delle domande per approfondire. - I segnali di comprensione: si esprimono parafrasando il contenuto, riflettendo il sentimento o l’intenzione dell’interlocutore o riassumendo quello che ha detto.

Favoriscono l’ascolto attivo: La concentrazione - ascoltare fino alla fine della frase - concentrarsi su ciò che l’altro dice piuttosto che su ciò che noi pensiamo - non focalizzare l’attenzione alla ricerca dei punti deboli del discorso dell’altro La gestione della comunicazione non verbale - offrire un buon contatto visivo - stare inclinati in avanti e orientati verso chi parla - mantenere una postura di apertura La gestione della comunicazione verbale - limitare il numero di parole negli interventi - utilizzare rinforzi verbali e riformulazioni - fare domande - gestire il silenzio in modo da dare spazio all’interlocutore per esplicitare meglio il suo pensiero

Principali tecniche di riformulazione Rinforzi verbali bene, capisco, stimolano il colloquiato a proseguire Ripetizione di una frase comunica attenzione e ascolto Rinforzi selettivi sottolineatura di una parte del discorso