“Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Giuseppe Belgiovine Livio Quagliarella Nicola Sasanelli
Advertisements

Il "Giorno della Memoria"
dal buio del peccato alla LUCE del Perdono!
Olocausto IL GIORNO DELLA MEMORIA I CAMPI DI CONCENTRAMENTO
SHOAH Il termine Shoah significa disastro, catastrofe. Si riferisce al genocidio compiuto dalla Germania nazista nei confronti di tutte quelle persone.
La shoah.
SHOAH.
SHOAH.
Anno scolastico 2000/2001 Classi V.
Ognuno di noi ha una SUA CASA. E, soprattutto, una sua idea di casa...
Dialogando con il Padre nostro.
PER NON DIMENTICARE MAI…
Per te … tutto il bene del mio cuore!.
Moscarella Pia Docente : Pappafico Silvia

Primo Levi Approfondimento di: Treccani Simone, Martinelli Elena.
Uscire con un altra donna
Viaggio poesia di Mara Porzia by fuffyj & papy.
Ho bisogno d’incontrarti nel mio cuore, di trovare te di stare insieme a te
ISTITUTO COMPRENSIVO BOTRUGNO
Parrocchia di San Francesco
Quattro candele bruciavano lentamente.
Il silenzio è un vero crimine contro l’umanità Il silenzio è un vero crimine contro l’umanità. Raccontare dunque l’orrore per non dimenticare e perché.
DEDICATO Automatic slide.
I bambini di Terezìn.
23 dicembre 2012 Domenica lV di Avvento
« La giornata delle memoria »
« La giornata della memoria »
Istituto Comprensivo Nocera Terinese Scuola secondaria 1°
27 gennaio gennaio 2010 Giornata della Memoria.
Legge 20 luglio 2000, n. 211 Art La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno.
LE LEGGI LA SHOAH CANZONE POESIE.
Testimonianze dai campi Le parole dei deportati
SHOAH Il termine Shoah significa ‘’olocausto’’ ed è stato usato per indicare tutte le persone, i gruppi etnici e religiosi ritenuti ‘’indesiderabili’’
ISTITUTO COMPRENSIVO CROSIA MIRTO (CS)
6 febbraio ORE Auditorium di Via Meda a Rho
28 Dicembre 2007 Festa degli Innocentini
Il termine olocausto, Shoa
GIORNATA DELLA MEMORIA 27 GENNAIO 2015 presso l’IC di Gioia Sannitica classi IA e IB della Scuola Secondaria di I grado.
Giornata della Memoria, 27 gennaio 2010
Il “Giorno della Memoria”
Per non dimenticare!.
LA GIORNATA DELLA MEMORIA
La Famiglia come centro dell’Amore
Via Crucis per la famiglia
Primo Levi.
Occhiali nuovi Non vedo molto bene da vicino, Signore. Almeno le cose che mi riguardano: i miei errori, i miei difetti. Mentre inquadro benissimo.
Giornata della memoria
Giornata della memoria il 27 Gennaio
Lettera scritta da un soldato della prima guerra mondiale
Se questo è un uomo Primo Levi.
La giornata della memoria è il 27 gennaio perché è l’anniversario della liberazione del campo di Auschwitz.
NELLA NOTTE SEI LUCE Incontro di preghiera in preparazione al Natale.
Anno C Domenica lV d’Avvento
Silvia, ti ricordi ancora quel periodo della tua vita quando la bellezza si rifletteva nei tuoi occhi che esprimevano gioia e pudore e tu lieta e carica.
Inno di lode a Dio. Inno di lode a Dio GESU’ TU SEI UN AMICO DAVVERO SPECIALE LA DOMENICA MATTINA HAI SEMPRE UN SACCO DI COSE BELLE DA DIRE PROPRIO.
Un Uomo venuto da lontano Canzone di Amedeo Minghi.
LA SHOAH Il giorno della shoah si celebra il 27 Gennaio in ricordo della liberazione degli ebrei dal campo di concentramento di Aushwitz Con il termine.
GIORNATA DELLA MEMORIA
Di Castiello Celeste, Marcone Carmela e Veneziano Gaia Classe 3°A A.S. 2015/2016 Musica: colonna sonora del film “La vita è bella”
C’ERA UNA VOLTA… C’era una volta un uomo, uno qualunque, che dopo un lungo peregrinare si trovò vicino al baratro del “fine vita”. Al di là il buio…
Prodotto dagli alunni di 3 A
13.00 Giubileo della Misericordia dei ragazzi.
Istituto Comprensivo “Filippo De Pisis” Ferrara Concorso “Memorie e ricordi: tracce, parole, segni” classe 1B
23-24 Novembre 2015 Progetto a cura di Marco Pilotti, Alessio Rossi e Monica Taglietti Fotografie a cura di Monica Taglietti.
Perché il 27 Gennaio È stata scelta questa data per ricordare il 27 Gennaio del 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono presso la.
Tra il 1780 e il 1784 l’imperatore austriaco Giuseppe II fece costruire un’imponente complesso di fortificazioni posizionato al confine tra la Boemia.
Alunni: Bruno, De Luca, De Simone, Falbo, Forciniti, Gulluscio, Perfetti, Valletta. Classe: 1^ C A.S.: 2013/14.
Il capo del Governo Italiano Che condivise le pazzie del cancelliere… BENITO MUSSOLINI Che istituì tra il le leggi razziali In seguito ai.
"Per non dimenticare" a cura di Giuseppe Landolfi
Transcript della presentazione:

“Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino SHOAH COLORO CHE NON SI RICORDANO DEL PASSATO SONO CONDANNATI A RIVIVERLO Santayana “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

LO STATO TOTALITARIO IN ITALIA E IN GERMANIA Lo stato totalitario è uno stato in cui esiste una volontà politica unificata Il concetto e la realtà di ogni opposizione sono esclusi e repressi Da un lato allarga il consenso attraverso la propaganda e il controllo delle informazioni Dall’altro si serve della macchina poliziesca per terrorizzare le opposizioni “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

DIFFERENZE TRA NAZISMO E FASCISMO Nel nazismo il principio della totalità proviene dalla RAZZA e lo Stato ne è il mezzo di realizzazione Nel fascismo invece si realizza nello STATO, Non mezzo, ma fine esso stesso Nel nazismo l’elemento unificatore è costituito da Un principio BIOLOGICO Nel fascismo da un principio IDEOLOGICO Il nazismo considera il sangue e la purezza della razza Come chiavi di interpretazione della Storia Il fascismo esalta la tradizione statale e la grandezza di ROMA ANTICA, il suo IMPERO unificatore “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

“Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

il fascismo farà proprie le teorie razzistiche Nel 1938 il fascismo farà proprie le teorie razzistiche Assumerà un volto antisemita Diverrà subordinato al nazismo Il primato cronologico del fascismo italiano cederà al primato della potenza economica e militare del nazismo divenuto guida degli stati totalitari di destra L’Italia divenne satellite della Germania “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

In Germania il regime procedette all’annientamento delle opposizioni in modo radicale In Italia il fascismo fu limitato dalla struttura socio – economica Dalla Chiesa Cattolica Dalla Monarchia Per cui il Fascismo per esigenze di compromesso Dovette proclamarsi CATTOLICO e MONARCHICO “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Adolf Hitler (1889-1945) Benito Mussolini ( 1883-1945) “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Persecuzione degli ebrei in Germania e introduzione della legislazione razziale in Italia La lotta condotta dal nazismo per assoggettare le chiese andò di pari passo con quella volta ad eliminare ogni influenza nella vita tedesca del circa mezzo milione di ebrei che vivevano in Germania “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Reso responsabile delle “congiure antinazionali” L’ ebreo Reso responsabile delle “congiure antinazionali” Accusato di essere un traditore interno Ridotto a mito negativo è fin dal 1933 Messo ai margini della vita pubblica e culturale “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Ma solo nel settembre del 1935 con le “Leggi di Norimberga” Fu ridotto alla condizione di “SOGGETTO” Poiché tali leggi stabilivano che Unicamente gli ARIANI o affini Potevano essere considerati CITTADINI DEL REICH “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Il matrimonio tra ebrei e ariani Fu vietato Per difendere la razza tedesca Gli ebrei ricevettero lo status di Razza inferiore Gli ebrei reagirono emigrando Tra il 1935 e il 1938 Favoriti dai nazisti che ancora non avevano maturato L’idea dello STERMINIO “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Una drammatica svolta in Senso antisemita Si ebbe nel novembre del 1938 Dopo l’uccisione di un diplomatico tedesco Da parte di un ebreo. Nella notte tra l’ 8 e il 9 novembre del 1938 “La notte dei cristalli” Vi furono devastazioni sistematiche Delle proprietà e dei negozi ebraici Le sinagoghe vennero devastate e distrutte “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

La notte di cristallo – Novembre 1938

SOLUZIONE DEFINITIVA Tutti gli ebrei vennero definitivamente espulsi dalle posizioni che detenevano nell’ economia e nella finanza. Hitler parlò della necessità di trovare una SOLUZIONE DEFINITIVA al problema ebraico “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

“Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

   Shoah     Mi hanno portato via i genitori, l'identità, il fratello e la sorella e i miei averi. C'è qualcosa che vogliono da me. E allora ho pensato alla mia anima. Ho detto: non riusciranno a portarmela via, la mia anima"  Irene “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

L'Olocausto con gli occhi dell'innocenza   Erano in 15.000: non ne sono sopravvissuti nemmeno 100. Avevano tutti un’età compresa tra i 12 ed i 16 anni. Terezìn fu il maggiore campo di concentramento nazista sul territorio della Cecoslovacchia. Costruito come transito per gli ebrei che dal Protettorato di Boemia e Moravia venivano deportati verso i campi di sterminio dei territori orientali, dalla sua nascita vi furono deportati 150.000 persone, fra le quali 15.000 bambini. La maggior parte trovò la morte nel ghetto stesso o negli altri campi nazisti. Non ci sono immagini forti, non ci sono cumuli di scheletri. Ma i quattromila disegni, come le sessantasei poesie di quelle giovani anime strappate alla vita, hanno senza dubbio lo stesso effetto. Il campo di Terezìn proprio perché di transito, è stato uno dei pochi che prevedeva uno spazio per i bambini. Stesse condizioni igieniche, stessa fame, stesse malattie. Proprio come gli adulti. Stessa Identica Sofferenza. Sotto la guida degli ebrei adulti, i bambini frequentarono lezioni e parteciparono a molte iniziative culturali. Tra gli animatori anche Dicker Brandejsovà, artista e progressista morta, proprio come la maggior parte dei bambini, nel campo di Auschwitz nell'autunno del '44. Sono qui riportate tre delle sessantasei poesie scritte dai bambini rinchiusi a Terezìn, uno dei campi di concentramento più tristemente famosi. Si noti, leggendo queste poesie, il grande coraggio e la grande voglia di vivere di questi bambini. Accanto ad ogni poesia sono riportati, inoltre, alcuni dei disegni fatti dai bambini nel campo di concentramento di Terezìn. “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Testi: Adolf Hoffmeister L’operetta Brundibar Musica: Hans Kràsa Testi: Adolf Hoffmeister Operetta per coro di bambini e piccola orchestra in due atti eseguita nel campo di concentramento di Terezìn. “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Brundibàr L'importanza di questa breve composizione, che dura non più di trenta minuti, sta nella visione di speranza che si trova alla base della storia molto fanciullesca ed intuitiva. Il protagonista Brundibàr, un suonatore di organetto, che oggi viene identificato nella figura di Hitler, viene alla fine sconfitto dai bambini del paese, che nella scena finale intonano un canto di vittoria e di speranza alla ricerca di un futuro migliore. L'autore del libretto, Adolf Hoffmeister, cambierà più tardi le prime parole del testo originale con la frase: "Colui che saprà amare tanto sua madre, suo padre e i suoi compaesani è nostro amico e può cantare con noi". L’ opera diverrà importante nel campo per la speranza della voce dei canti, che servirà a generazioni prossime a non ripetere l’errore dello sterminio “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

I bambini di Terzin nella scena finale di Brundibàr di Hans Kràsa L'immagini sono tratte dal film di propaganda Der Fuhrer schenkt den Juden eine Stadt (Il Führer dona una città agli ebrei, Terezìn 1944). Anche il regista di questo cortometraggio, Kurt Gerron (Kurt Gerso - Berlino 1897 - Auschwitz 1944), poco dopo la fine delle riprese, verrà deportato ed ucciso nelle camere a gas. Un'immagine dell'orchestra dei prigionieri nel campo di concentramento di Janowska (Lvov) “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Concerti nei campi di concentramento L'orchestra dei prigionieri nel campo di concentramento di Janowska Le immagini sono tratte dal film di propaganda Der Fuhrer schenkt den Juden eine Stadt. Karel Ancerl (1908-1973) dirige lo Studio per Archi di Pavel Haas. Pavel Haas Il regista di questo cortometraggio, Kurt Gerron (Kurt Gerso - Berlino 1897 - Auschwitz 1944), poco dopo la fine delle riprese, verrà deportato ed ucciso nelle camere a gas. “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

I Suoni Dal Silenzio Alcuni dei pochi sopravvissuti grazie alla collaborazione di musicisti, sono riusciti a riprodurre dei suoni che scandivano le ore della loro giornata nei campi di concentramento “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Il Treno in Arrivo Fischi, rumori dei freni delle carrozze indicavano l’arrivo di altri prigionieri. “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

La Sveglia Del Mattino Due tubi d’acciaio percossi insieme, segnavano ogni giorno l’ora della sveglia alle quattro e mezza. “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Il rumore del cucchiaio…. “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

freddo insopportabile. il digrignare dei denti Ritmo degli zoccoli di legno per il freddo insopportabile. Durante la notte il digrignare dei denti sognando di mangiare. “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Carmen Consoli: Un sorso in più Fabrizio De André: A forza …e le canzoni di oggi per ricordare Rosso Maltese: Il canto dei deportati Carmen Consoli: Un sorso in più Fabrizio De André: A forza di essere vento D. Lumini e B. Chierici: Il canto dei lager Fausto Amodei: Tredici milioni Roberto Vecchioni: La stazione di Zima F. Guccini: Auschwitz “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello Guccini “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

suono può essere, a volte, più evocativo delle immagini. Il ricordo di un suono può essere, a volte, più evocativo delle immagini. “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Vedrai che è bello vivere   La poesia che ti viene qui presentata porta la data del 1941; non si conosce il nome del ragazzo che l’ha scritta, ma il messaggio che contiene fa riflettere sul suo coraggio di vivere e sulla sua fede nella vita. L’autore si identifica nell’uccello che vola libero nell’aria e che indirizza ai suoi compagni, paurosi di lasciare il nido, il suo grido di gioia: “vedrai che è bello vivere!”.     Chi s’aggrappa al nido non sa che cos’è il mondo, non sa quello che tutti gli uccelli sanno e non sa perché voglia cantare il creato e la sua bellezza. Quando all’alba il raggio del sole illumina la terra e l’erba scintilla di perle dorate, quando l’aurora scompare e i merli fischiano tra le siepi, allora capisco come è bello vivere. Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza quando cammini tra la natura per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi: anche se le lacrime ti cadono lungo la strada, “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

O chiaro ricordo La poesia propone la voce di un adolescente prigioniero; in una esistenza che non ha più nulla di umano rimane accesa, nonostante tutto, la fiamma di un ricordo d’amore, che diviene testimonianza di vita là dove la vita è ad ogni istante calpestata e distrutta. O chiaro ricordo che m’inviti alla quiete e mi rammenti colei che amai, ancora sorrido alla tua carezza, ancora con te mi confido come al migliore amico.   O dolce ricordo, raccontami la storia della mia ragazza perduta, racconta, racconta dell’anello d’oro e chiama la rondine che la vada a trovare. E tu pure vola da lei e sottovoce domandale se ancora pensa a me, se sta bene e se ancora, se ancora sono rimasto il suo amore di un tempo. E poi ritorna veloce, non ti perdere, perché io possa ricordarmi qualche altra cosa. Era così bella: chissà se mai più la rivedrò. Addio, mia cara, addio! Ti amavo. O chiaro ricordo che m’inviti alla quiete e mi rammenti colei che amai, ancora sorrido alla tua carezza, ancora con te mi confido come al migliore amico.   O dolce ricordo, raccontami la storia della mia ragazza perduta, racconta, racconta dell’anello d’oro e chiama la rondine che la vada a trovare. E tu pure vola da lei e sottovoce domandale se ancora pensa a me, se sta bene e se ancora, se ancora sono rimasto il suo amore di un tempo. E poi ritorna veloce, non ti perdere, perché io possa ricordarmi qualche altra cosa. Era così bella: chissà se mai più la rivedrò. Addio, mia cara, addio! Ti amavo. “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Nostalgia della casa   Lo sconosciuto autore di questa poesia è ancora un ragazzo ebreo; alla piena consapevolezza della condizione di miseria, di orrore, di fame in cui vive nel campo di concentramento si contrappongono, nella mente del ragazzo, le immagini della sua casa e la speranza di rivederla. E’ più di un anno che vivo al ghetto, nella nera città di Terezìn, e quando penso alla mia casa so bene di che si tratta                                                                                                          O mia piccola casa, mia casetta, perchè m’hanno strappato da te, perchè m’hanno portato nella desolazione, nell’abisso di un nulla senza ritorno? Oh, come vorrei tornare a casa mia, fiore di primavera! Quando vivevo tra le sue mura io non sapevo quanto l’amavo! Ora ricordo, quei tempi d’oro: presto ritornerò, ecco già corro. Per le strade girano i reclusi e in ogni volto che incontri tu vedi che cos’è questo ghetto, la paura e la miseria. Squallore e fame, questa è la vita che noi viviamo quaggiù, ma nessuno si deve arrendere: la terra gira e i tempi cambieranno. Che arrivi dunque quel giorno in cui ci rivedremo, mia piccola casa! Ma intanto preziosa mi sei perché mi posso sognare di te. “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino

Per l’ingresso del Memoriale degli italiani sterminati ad Auschwitz Primo Levi    Per l’ingresso del Memoriale degli italiani sterminati ad Auschwitz Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita. Da qualunque parte tu venga, tu non sei estraneo, Fa’ che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia inutile la nostra morte.  Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano di ammonimento, Fa’ che il frutto orrendo dell’odio, di cui qui hai visto le tracce, non dia nuovo seme né domani né mai!          Se questo è un uomo   Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici:   considerate se questo è un uomo che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome, senza più forza di ricordare, vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d’inverno.   Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa, andando per via, coricandovi, alzandovi; ripetetele ai vostri figli.   O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nato torcano il viso da voi. “Per non dimenticare” a cura di Leonardo Mascellino