Il fantasma e la bambina Testo costruito collettivamente dagli alunni di PRIMA B nel marzo 2002 durante il laboratorio IL MIO LIBRO E UNA SCATOLA condotto.

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Transcript della presentazione:

Il fantasma e la bambina Testo costruito collettivamente dagli alunni di PRIMA B nel marzo 2002 durante il laboratorio IL MIO LIBRO E UNA SCATOLA condotto da Fabrizio Bonora e successivamente sviluppato con la rappresentazione grafica nellattività laboratoriale di classe

In un paese cera una casa senza porte né finestre. Perché mai? Ci abitava un fantasma, triste e annoiato

Era rimasto solo. Tutti, infatti, scappavano appena tentava di avvicinarsi per parlare

Un giorno andò a prendere il giornale, ma appena il giornalaio se lo trovò davanti, svenne. Il fantasma diede unocchiata ai titoli. In uno cera scritto: In una casa qui vicino abita una bambina che non ha paura di nessuno, nemmeno dei fantasmi.

Decise di spaventare la bambina. Una sera entrò attraverso il muro. La bimba stava guardando la TV e gli disse di non disturbarla.

Il fantasma si infilò nel cavo della TV. Nella fretta lo confuse con quello della corrente e prese la scossa. Finalmente trovò la via giusta, e facendo versi terrificanti uscì dallo schermo.

La bambina si infuriò. Disse che doveva smetterla. Gli strappò il lenzuolo, lo cacciò tutto nudo fuori di casa. Poi gli buttò dietro il lenzuolo.

Il fantasma rimase malissimo. Si vergognò tanto e si rimise subito il lenzuolo. Pensò che era davvero troppo pallido. Doveva diventare colorato.

Andò da un pittore (che non si spaventò affatto) e gli chiese aiuto. Il pittore dipinse il suo lenzuolo con il colore rosa dove cera la testa, verde la camicia e azzurro i pantaloni

Tornò dalla bambina, ma mentre attraversava il muro i colori rimasero attaccati alla parete, e così lei lo vide di nuovo bianco. Lui le assicurò che prima era colorato… La bimba gli consigliò di ripassare per il muro nello stesso punto, ma allindietro. Il fantasma riprese il colore e sorrise.

La bambina pensò che poteva essere simpatico. Lo invitò ad entrare. Lei stava facendo i compiti. Siccome duecento anni prima il fantasma era stato un professore la aiutò.

Poi giocarono a dama. Il fantasma non aveva le mani e per muovere le pedine soffiava, né troppo forte, né troppo piano.

A scuola la bambina raccontò che il fantasma era buono e simpatico. Non ci credeva nessuno. Lei allora disse di andare tutti a trovarlo

Arrivarono davanti alla casa, ma non potevano entrare perché non cerano porte, né finestre. La bimba le disegnò.

Poi tutti, con gli scalpelli, aprirono dei grandi buchi nel muro. Il fantasma era tutto impolverato e la gente che passava si metteva a ridere di lui.

Anche lui rideva e allora tutti capirono che davvero non era spaventoso, che non faceva del male, e decisero di fargli una bella festa.

Il fantasma offrì merendine e bibite a tutti. Organizzarono canti e balli. Ormai nessuno più aveva paura di lui. Divenne amico di tutti i bambini, che spesso aiutava a fare i compiti.

FINE