ISTITUTO COMPRENSIVO ALTAVILLA SILENTINA PROGETTO “LEGGIAMOCI A SCUOLA” INCONTRO CON CARLO MOLINELLI AUTORE DEL LIBRO VIA TARASOVSCA, 8
Buongiorno a tutti e un saluto speciale al nostro ospite, Carlo Molinelli. Siamo la classe I A della Scuola Secondaria di primo grado e oggi, come da ricorrenza, siamo qui insieme per conoscere più a fondo il pensiero di uno scrittore e per creare un contatto, prima di tutto umano e spirituale con lui.
Via Tarasovsca, 8 è il titolo del libro che con tanta attenzione e forte trasporto abbiamo letto. Racconto dolce, animato da una forte sensibilità di fondo, è un invito alla vita e all’Amore, sentimento puro e assoluto, incondizionato ed universale. Ecco, è proprio questo il punto “L’Amore è Universale, è di tutti, di ogni singolo individuo.
Per quanto si possa parlare, narrare, raccontare, una storia privata, di un nucleo familiare a sé stante, il senso ultimo e forse il vero fine dell’autore è quello di aprire le porte della percezione, spalancare le finestre del cuore alla ricerca di un battito d’ali di farfalla che possa renderci pienamente vivi.
È la storia di un Amore nuovo, ritrovato, vissuto, sentito fino nella sua più intima essenza, un Amore comune, quell’Amore capace di dare la giusta speranza, soprattutto a noi ragazzi, in un futuro migliore.
Raccontare l’esperienza di un’adozione non è un’impresa facile, perché già viverla ti cambia. Ma la modalità con cui l’autore ha saputo aprirsi ci ha dato una lezione importante, che ci porteremo sempre dietro: l’Amore non bisogna pretenderlo, è li ad aspettarci,” bisogna sentirlo e accoglierlo nell’intimo”. È proprio a partire da queste riflessioni che abbiamo costruito il nostro lavoro.
La lettura, infatti, ci ha inevitabilmente, fatto soffermare su alcune frasi, quelle che ci hanno colpito, che hanno suscitato in noi, un senso di purezza. Ed è proprio dall’analisi di queste parole che cercheremo, con le nostre spiegazioni, di instaurare un vero contatto con colui che ha intensamente vissuto questo angolo di infinito.
Alla fine della nostra trattazione, arriveremo ad innescare un’ulteriore riflessione, da rivolgere a tutti ma soprattutto all’autore e alla vera essenza dei suoi pensieri.
“Un’adozione” avrà davvero successo solo se alla base c’è un atto d’amore, di disponibilità all’accoglienza ed un desiderio di “genitorialità”. che prescinde assolutamente dal sesso, dall’età, o dal colore degli occhi del bambino”. (pag. 20) Alla base di queste parole, vi è la consapevolezza che l’atto di adozione è tale solo se affrontato con Amore. Presupposto fondamentale dell’accoglienza di un figlio, che ha già percorso “un frammento della sua vita”, è la concezione di uguaglianza di tutti gli individui. Amore e Uguaglianza sono, infatti, le caratteristiche fondamentali dei rapporti tra gli uomini: senza queste non saremmo esseri umani!
“…E poi non sapeva cosa fosse il contatto fisico “…E poi non sapeva cosa fosse il contatto fisico. Quando gli davamo un bacio , rimaneva interdetto, solo dopo una settimana, prendendolo in braccio, ha provato ad usare le mani per accarezzare ed esplorare le nostre facce, prima quella di Sonia e poi la mia. (pag. 44) In un rapporto d’Amore, l’estraneità e la sensazione di non appartenenza, non hanno ragione di esistere. Non c’è bisogno nemmeno di una parola né di un gesto importante: è il semplice contatto con la fisicità ,con la pelle che ti abbraccia, che ti vuole partecipe dell’Amore in se stesso. Leonti “infatti” comincia ad accarezzare le facce dei suoi nuovi genitori, prima di Sonia e, poi del marito. Questo comportamento è insito in qualsiasi neonato che cerca il contatto fisico con sua madre, perché ha bisogno di nutrirsi del suo amore.
“… Non abbiamo incontrato né fate turchine né pesciolini parlanti a Krivij Rig e neppure successivamente a Kiev. Ma se per favole intendiamo la disposizione d’animo positiva che si instaura quando il cuore si apre alle emozioni allora la risposta è si! È bello credere in questo tipo di favola …” (pag. 53) Per quanto l’adozione sia un percorso difficile, poiché implica situazioni complesse da affrontare, diventa una “favola” quando viverla significa aprire il proprio cuore e quando poi questo percorso doloroso e piacevole al tempo stesso arriva alla conclusione si prova, inevitabilmente, un po’ di nostalgia. Si vorrebbe tornare indietro per rivivere ancora tutte quelle emozioni che nel bene e nel male, sono state fortemente sentite per conoscere e accogliere un figlio.
“Sarà banale, ma un bambino come Leonti, ha bisogno solo di amore e, per fortuna, l’amore non richiede altro che la volontà ed un po’ di tempo da dedicargli, con coerenza di comportamenti. In un luogo qualsiasi. Anche via Tarasovsca, n°8” (pag. 61) L’unica cosa di cui un bambino ha bisogno per sentirsi vivo è l’Amore che richiede sempre volontà pura da parte di chi offre i propri sentimenti. Ovunque si può effettuare questo tipo di percorso interiore anche in via Tarasovsca, n°8, luogo in cui un nuovo nucleo familiare quello di Leonti e i suoi genitori nasce.
L’AMORE … UN ANNO DOPO … “… Allora non sorrideva mai, adesso invece si, e credo che questo fatto debba pure significare qualcosa di positivo per lui, se è vero, come disse qualcuno, che gli occhi sono lo specchio dell’anima …” (pag. 74) Finalmente Leonti è felice, finalmente l’obiettivo di raggiungere un Amore condiviso a pieno si è realizzato, sono gli occhi del bimbo che parlano, quegli stessi che erano lo specchio di un’anima che non conosceva ancora l’amore e che adesso, alla fine della favola, riesce finalmente a comprendere e a sentire l’Amore puro.
Dalla nostra analisi è emersa la valenza vera dell’Amore. CONCLUSIONE Siamo giunti al termine del nostro lavoro e dopo aver vissuto questa “favola”,dell’avvenuta felicità di Leonti e delle persone che lo hanno accolto nel loro cuore; anche noi, nel nostro piccolo abbiamo raggiunto un angolo di immenso. Dalla nostra analisi è emersa la valenza vera dell’Amore. Arrivati a questo punto, noi ragazzi, ci siamo posti una domanda che ci piacerebbe rivolgere a tutti, ma soprattutto a Lei, signor Molinelli.
Alla fine, ecco ciò che ci chiediamo: L’Amore, è davvero un sentimento totalizzante, unico, così forte tanto da “guarirci” da ogni turpe situazione della vita? E, in seconda analisi, l’Amore, come intenso fluire di emozioni, può far nutrire soprattutto in noi ragazzi, che viviamo una realtà dilaniata dai signori del dolore, dove i sentimenti non esistono più, una speranza nel futuro, in una vita migliore? I RAGAZZI DELLA CLASSE IA