ELISON & GIULIA -Production- QUADRATI MAGICI ELISON & GIULIA -Production-

STORIA I quadrati magici erano noti già in Cina nei primi secoli dopo Cristo e addirittura nel IV sec. A.C. Il quadrato 3x3 era chiamato lo SHU. Il bizantino M. Moschopulos fù tra i primi a scrivere di essi, mentre uno dei primi matematici ad approfondire l’argomento fù C.Agrippa. Molti quadrati magici venivano utilizzati per costruire dei talismani; le loro incisioni su placche d’oro o d’argento venivano impiegate come rimedi alla peste e al mal d’amore.

Lo Shu è di antica tradizione cinese Lo Shu è di antica tradizione cinese. Ogni numero simboleggia un punto cardinale, un colore e combinati in coppia formano un elemento riportato sul guscio della tartaruga che fà parte della leggenda. Es. (1,6 acqua ),(2,7 fuoco), (3,8 legno ), (4,9 metallo). SHU

Cosa sono i quadrati magici? Per definirsi quadrato magico numerico deve rispettare le seguenti caratteristiche: sono formati da un minimo di 3 caselle per lato. I numeri utilizzati per riempire le caselle devono essere in sequenza, ossia numeri da 1 a 9 da 1 a 16 oppure anche da 0 a 15 ecc… e non possono essere ripetuti. I numeri devono essere disposti nelle caselle in modo che la somma di ciascuna riga, di ciascuna colonna e di ciascuna diagonale diano come somma la stessa cifra.

Vari tipi di quadrati Esistono molti tipi di quadrati magici, possono essere realizzati le lettere dell’alfabeto, con i colori e con ogni genere di elementi. I più noti sono quelli realizzati con i numeri. Sono state scoperte le più svariate categorie di quadrati (ordinari, bimagici, trimagici, panmagici, diabolici e cabalistici,…), ma quella che ha interessato più gli studiosi è quella dei quadrati così detti ordinari, cioè formati da una successione di numeri naturali e consecutivi a partire dall’ unità o dallo zero.

Il famoso quadrato della Sagrada Familia Uno dei quadrati più noti è situato a Barcellona in una facciata della Sagrada Familia, compiuta dall’architetto Gaudì. Sulla Facciata della Passione dietro la statua di Giuda che bacia Gesù, oltre ad un serpente che rappresenta il diavolo c’era infatti la seguente tabella di 16 numeri. È evidente che la somma dei numeri di ciascuna riga, colonna o diagonale è sempre la stessa, cioè il fatidico 33 che si riferisce all’età di Cristo quando morì in croce. Nel quadrato in questione ci sono 88 modi in cui 4 numeri della tabella danno come somma 33.

Presentato da Elison & Giulia