Heart of Darkness Struttura.

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Heart of Darkness Struttura

Green Section entitled Africa (1824) Green Section entitled 'Regions Unexplored' Africa (1897)

Africa (1885-1914) Colonial Partition

Struttura a cornici concentriche Inizio del racconto del narratore anonimo (Extradiegetico) Racconto di Marlow (Intradiegetico) Narratore anonimo: avemmo d’improvviso la certezza di udire Marlow […] il racconto di una delle sue inconcludenti esperienze Racconto di Marlow Racconto del Contabile Racconto del Direttore Generale Racconto del Costruttore di Mattoni Narratore anonimo: “Già da parecchio tempo Marlow […] non era più altro per noi che una voce. […] io ero sveglio: tutto in ascolto, nell’attesa di una frase, di una parola”. (Penguin, 58; Einaudi, 42) Racconto di Marlow Racconto del cugino di Kurtz Racconto dell’Arlecchino Conversazione con la fidanzata di Kurtz Conclusione del racconto del narratore anonimo

Structure of the Novel HEART OF DARKNESS: THE STORY Be sure to note that these subdivisions aren't Conrad's. They are the result of a subjective division only to make the novel easier to analyze and discuss. To make discussion easier, they can be subdivided as follows: ^^^^^^^^^^ HEART OF DARKNESS: CHAPTER I 1. Prologue: Marlow Begins His Tale. (Penguin,27-32; Einaudi,3-9) 2. The Sepulchral City. The Company. (Penguin,33-39; Einaudi,10-18) 3. Africa. The Outer Station. (Penguin,39-47; Einaudi,18-29) 4. The Chief Accountant. (Penguin,45-47; Einaudi,26-29) 5. The Trek. The Central Station. (Penguin,47-49; Einaudi,29-31 ) 6. The General Manager. (Penguin,49-52; Einaudi,31-36) 7. The Brickmaker. (Penguin,53-56; Einaudi,36-40) 8. The Boiler-maker. The Eldorado Expedition. (Penguin,57-62; Einaudi,41-47)

^^^^^^^^^^ HEART OF DARKNESS: CHAPTER II 1. The Manager and His Uncle. (Penguin,63-64; Einaudi,48-51) 2. The Journey Upriver. (Penguin,66-70; Einaudi,52-58) 3. The Message. The Fog. Cannibals. (Penguin,70-80; Einaudi,58-70) 4. The Attack. (Penguin,80-83; Einaudi,70-75) 5. Kurtz. (Penguin,83-89; Einaudi,75-82) 6. The Inner Station. (Penguin,89-92; Einaudi,82-86)

^^^^^^^^^^ HEART OF DARKNESS: CHAPTER III 1. The Russian's Story. (Penguin,93-98; Einaudi,87-94) 2. Kurtz. His Mistress. Departure of the Russian. (Penguin,99-104; Einaudi,95-101) 3. Kurtz's Escape. (Penguin,104-108; Einaudi,101-106) 4. Departure. (Penguin,108-109; Einaudi,106-108) 5. Kurtz's Death. (Penguin,109-113; Einaudi,108-111) 6. Marlow's illness and Return. (Penguin,; Einaudi,111-116) 7. The Lie. (Penguin,; Einaudi,116-123) 8. Epilogue. (Penguin,; Einaudi,123)

Correlativo oggettivo Il correlativo oggettivo è un concetto poetico elaborato nel 1919 da Thomas Stearns Eliot, “una serie di oggetti, una situazione, una catena di eventi che saranno la formula di quella emozione particolare, in modo che, quando siano dati i fatti esterni, che devono condurre ad un’esperienza sensibile, venga immediatamente evocata l’emozione”. “è l’equivalente emotivo del pensiero”.

Esempi di Correlativo Oggettivo T.S. Eliot, Quattro quartetti: Passi echeggiano nella memoria / Lungo il corridoio che non prendemmo / Verso la porta che non aprimmo mai / Sul giardino delle rose…”  Ciò che poteva essere e non è stato per una decisione non presa. Montale, “Ossi di seppia”: “Spesso il male di vivere ho incontrato; / era il rivo strozzato che gorgoglia, / era l’accartocciarsi della foglia / riarsa, era il cavallo stramazzato.”  La sofferenza suscitata dalla vita moderna priva di valori e di certezze

La costruzione di Kurtz - 1 Capo contabile: “Nell’interno incontrerete senza dubbio Mister Kurtz”. Avendo chiesto chi fosse questo Mister Kurtz, mi rispose che era un agente di prima classe; ma avvedendosi del mio disappunto a questa informazione, egli aggiunse lentamente, posando la penna: “E’ una persona molto notevole”. Per mezzo di successive domande, ricavai da lui che Mister Kurtz si trovava pel momento a capo di un posto commerciale, un posto importantissimo, nel vero paese dell’avorio “proprio lassù in fondo. Manda giù tanto avorio lui solo quanto tutti gli altri messi assieme… […] Quando vedrete Mister Kurtz – proseguì – ditegli da parte mia che tutto qua dentro […] procede in modo assai soddisfacente. […] Oh, egli andrà molto lontano, molto lontano […] Diventerà un pezzo grosso dell’Amministrazione, prima che passi gran tempo. Qualcuno in alto – quelli del Consiglio lassù in Europa, sapete – ne ha la ferma intenzione”. (Einaudi, 28-29)

La costruzione di Kurtz - 2 Direttore generale: la situazione era ‘molto grave, molto grave’. Correva rumore che una tra le più importanti stazioni fosse in grande pericolo, e chi ne aveva il comando, Mister Kurtz, ammalato. Sperava che non fosse vero. […] Poi ricominciò […] assicurandomi che Kurtz era il migliore dei suoi agenti, un uomo eccezionale, a cui la Compagnia teneva moltissimo; dovevo dunque comprendere la sua ansietà Si sentiva, mi dichiarò, ‘molto, molto inquieto’. (Einaudi, 34)

La costruzione di Kurtz - 3 Costruttore di mattoni: [Kurtz] è un prodigio […] un emissario di pietà, di scienza, di progresso, e il diavolo sa di che altro ancora. Noi abbiamo bisogno […] per condurre a buon fine la causa che l’Europa […] ci ha affidato, di intelligenze superiori, di vaste simpatie, di unità di propositi. […] Sicuro oggi egli è a capo della migliore stazione, l’anno prossimo sarà vicedirettore, due anni ancora e… ma io non dubito che voi sappiate quello che egli sarà di qui a due anni. Anche voi fate parte della nuova consorteria: quella della verità. Quelle persone che lo hanno mandato quaggiù, sono le stesse che hanno raccomandato anche voi. (Einaudi, 38)  Commento della zia: […] ero anchio uno dei lavoratori, con tanto di maiuscola […] Qualcosa come un emissario di luce, una specie di apostolo minore. […] Mi parlò tanto di “disavezzare quella razza d’ignoranti dai loro orribili costumi” (Einaudi, 17)

La costruzione di Kurtz – 4a Conversazione del direttore con lo zio, “il macellaio”: D.: “io sono più inoffensivo di un bambino, però non mi piace ricevere delle ingiunzioni. Sono o non sono il direttore? Eppure ho avuto ordine di mandarlo lassù. E’ incredibile…” Z.: “Non c’è che dire, la cosa è spiacevole […] Ha chiesto all’amministrazione di essere mandato lassù […] col proposito di dare prova di quel che saprebbe fare: e subito mi sono state date istruzioni conformi. Pensa che influenza deve avere quell’uomo! Non è forse una cosa paurosa?” Z.:“Il clima potrebbe anche aiutarti a risolvere questo imbarazzo. E’ solo lassù?” D.:“Sì […] ha rimandato giù il suo segretario con un biglietto per me redatto in questi termini: ‘Rimandate al suo paese questo povero diavolo, e non disturbatevi a mandarmene altri del genere. Preferisco restare solo […]’ Questo avveniva un anno fa. Si può immaginare una simile impudenza”! Z.:“E da allora niente più?” D.:“Dell’avorio […] una quantità di avorio, e del migliore… una quantità…; ciò mi secca moltissimo”. Poi silenzio. Avevano parlato di Kurtz. […] Il suo nome, capite bene, non era stato pronunciato una sola volta. (Einaudi, 48-50)

La costruzione di Kurtz – 4b Conversazione del direttore con lo zio, “il macellaio”: Informazioni su Kurtz: “ […] era stato molto malato, e non si era rimesso del tutto. “posto militare… dottore… duecento miglia… affatto solo in questo momento… ritardi inevitabili… nove mesi… nessuna notizia… dicerie bizzarre.” Solitudine di Kurtz: “Nessuno […] tranne che una specie di trafficante vagabondo, un ignobile furfante, che porta via on la forza l’avorio agli indigeni.”  un tale che […] si trovava nella zona di Kurtz, e pel quale il direttore non aveva alcuna simpatia. (Einaudi 50) Cinismo e violenza insiti nell’essere umano: “Non riusciremo a liberarci dalla concorrenza sleale sino a quando qualcuno di codesti vagabondi non verrà impiccato per via d’esempio.” La darkness: “Certamente – grugnì lo zio del direttore generale – fallo impiccare! E perché no? Si può fare qualsiasi… qualsiasi cosa in questo paese.”  Mancanza di freni inibitori: cfr. Einaudi, 33: Frase del dottore: “Chi viene qui, non dovrebbe avere visceri”. Direttore: “Non ho nessuna colpa in questa straordinaria serie di ritardi. Ho fatto tutto quello che potevo.” Zio: “E’ molto triste”. Direttore: “E la insopportabile assurdità dei suoi discorsi? […] Mi ha seccato abbastanza quando era qui”. “Ognuna delle nostre stazioni dovrebbe essere come un faro sulla via verso un’epoca migliore, un centro di scambi commerciali, natualmente, ma anche di umanità, di istruzione, di progresso. Figurati… Pezzo d’asino! E vuol diventare direttore! […]”.

La costruzione di Kurtz – 5a Riflessioni “prolettiche” di Marlow (Einaudi, 76-81): Tecnica dell’anticipazione: Marlow rivela che Kurtz in effetti non era morto, e che l’incontro, tanto sperato, ci sarebbe effettivamente stato. Anticipa dunque molte delle conoscenze acquisite solo in seguito. Kurtz: una voce, quasi null’altro ormai, che una voce. Quella ragazza… “la mia fidanzata” (the Intended) Kurtz=avorio: “la sua testa, simile a una palla, una palla d’avorio”. Solitudine fisica  Kurtz diventa l’oggetto delle sue brame. (Einaudi, 76) Cupidigia di Kurtz: Io l’ho udito “la mia fidanzata, il mio avorio, la mia stazione, il mio fiume, il mio…” (Einaudi,77) Natura cosmopolita di Kurtz: “Kurtz in carne ed ossa aveva ricevuto parte della sua educazione in Inghilterra […] La madre sua era mezzo inglese, il padre mezzo francese. Tutta Europa aveva contribuito alla creazione di Kurtz […]”  Natura cosmopolita dell’Imperialismo. (Einaudi, 78)

La costruzione di Kurtz – 5b Riflessioni “prolettiche” di Marlow (Einaudi, 76-81): Kurtz scrittore: un pamphlet per la Società Internazionale per la Redenzione dei Selvaggi.  Ed egli lo aveva scritto. L’ho letto […] tono un po’ troppo esaltato, a mio parere”. (Einaudi, 79) Crollo fisico e nervoso: “questo doveva essere avvenuto prima che i suoi – vogliamo dire i suoi nervi – l’avessero tradito […] (Einaudi, 79) Grandezza di Kurtz reiterata di continuo: “Quell’uomo non si vuol lasciare dimenticare. Checché egli fosse, non era un uomo ordinario. Aveva il potere di indurre, chi sa se per fascino o per terrore, quelle creature rudimentali a certe frenetiche danze stregonesche in onore suo […] No: non mi riesce di dimenticarlo […] (Einaudi, 80)

La costruzione di Kurtz – 6 Il racconto dell’arlecchino (Einaudi, 85-86): Kurtz=Voce: “Ma non parlate con Mister Kurtz?”, chiesi. “Non si parla con quell’uomo: lo si ascolta […] Ma adesso…” (Einaudi, 85) Incontro con Kurtz: Dopo aver girovagato per il fiume per un paio di anni, “E’ qui che ho incontrato Mister Kurtz, replicò in tono giovanile di solennità e di rimprovero”. (Einaudi, 85) Kurtz=divinità: “Ho avuto un gran da fare a tener lontana quella gente […] Non vogliono ch’egli se ne vada”. (Einaudi, 86) Kurtz=Luce nelle tenebre: Se vi dico, gridò, che quell’uomo mi ha aperto lo spirito”. (Einaudi, 86).  Kurtz = Maestro / Arlecchino = Discepolo.

Kurtz Il gruppetto degli uomini con la barella s’era fermato anch’esso come impietrito. Vidi l’uomo steso sulla barella rizzarsi a sedere, macilento, con un braccio alzato, sopra le spalle dei portatori. […] per mezzo del binocolo vedevo quel braccio esile teso in atto di comando, la mascella inferiore muoversi, gli occhi di quello spettro scintillare cupamente in fondo alla sua testa ossuta, che si agitava con certi crolli grotteschi. […] Aveva l’aria di essere alto un paio di metri […] Scorgevo distintamente la gabbia delle costole tutta in movimento, le ossa del suo braccio che gestiva. Pareva un’animata immagine di morte scolpita in vecchio avorio […] Lo vidi d’improvviso spalancare la bocca: e ciò gli diede una bizzarra espressione di voracità, quasi avesse voluto inghiottire tutta l’aria, tutta la terra, tutti gli uomini che aveva dinnanzi. Una voce cavernosa giunse fievolmente sino a me. Egli doveva aver gridato.[…] Fui colpito dal fuoco dei suoi occhi e dal riposato languore della sua espressione. Non era precisamente la sfinitezza della malattia. Non aveva l’aria di soffrire. Quell’ombra aveva un aspetto saziato e calmo, come se avesse avuto a sufficienza, per un tempo, di tutte le emozioni. (Einaudi, 95-96)

Studio del personaggio, per il film mai girato Kurtz Orson Welles (Kurtz) Studio del personaggio, per il film mai girato

Marlon Brando (Kurtz) and Francis Ford Coppola

Kurtz John Malkowitcz (Kurtz) and Tim Roth (Marlow)

La costruzione di Kurtz – Ultime informazioni avute al ritorno: L’investigatore: “la conoscenza che Mister Kurtz aveva di talune regioni inesplorate non poteva che essere molto estesa e originale, in grazia delle sue singolari capacità e delle deplorevoli circostanze in cui si era venuto a trovare […]” (Einaudi, 114) Il cugino: “Kurtz era stato soprattuuuo un gran musicista. ‘C’era in lui la stoffa per un immenso successo’ […] Non avevo motivo di mettere in dubbio questa sua affermazione; e oggi ancora sarei incapace di dire quale fosse la professione di Kurtz.” (Einaudi, 115) Il giornalista: “mi informò che la sfera più confacente all’attività di Kurtz sarebbe stata la politica, ‘dalla parte delle masse’. Kurtz non aveva nessun talento di scrittore: ‘ma […] come parlava quell’uomo! Sapeva elettrizzare certe vaste assemblee. Aveva una grande capacità di fede, capite, - aveva la fede! Gli riusciva di credere a tutto – tutto quello che gli conveniva. Sarebbe stato un magnifico condottiero per un partito di estrema […] uno qualsiasi. Era un… un… estremista. (Einaudi, 115-116)