Istituto San Giovanni Evangelista

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Istituto San Giovanni Evangelista Percorso per i Docenti Lunedì 26 marzo 2012

mail marco.accorinti@uniroma1.it lucina_spaccia@hotmail.com

famiglia e scuola Ma dove siamo rimasti ? Riassunto della puntata precedente: raccontiamola

Strumento per lavorare insieme Terzo incontro Comunicazione Strumento per lavorare insieme

OBIETTIVO DELL’INTERVENTO Riflettere sulle componenti della comunicazione attuale Analizzare le modalità di comunicazione nella scuola,

PROGRAMMA Introduzione comune Intervento: la comunicazione nella scuola Lavori di gruppo PAUSA Dinamica e conclusione

Parte prima La comunicazione

Da dove partiamo ? Proviamo a rifletterci insieme… …definizioni!

Cosa è la comunicazione ?

La comunicazione genericamente, è un TRASFERIMENTO DI INFORMAZIONI codificate da un soggetto ad un altro e una RELAZIONE SOCIALE nel corso della quale due o più soggetti arrivano a condividere particolari significati

Il concetto e l’Ambito di studio L’INFORMAZIONE Il concetto e l’Ambito di studio

L’informazione è: L’Essere informato Un dato che si affida alla memoria dell’elaboratore Un evento Una notizia Una conoscenza

G. Bateson L’informazione è la Percezione di una differenza

L’informazione come differenza Se l’individuo nell’acquisire informazioni, rileva una differenza, e se questa differenza è percepita, e percepita come importante, allora l’informazione acquista significato e il processo informativo è un processo comunicativo.

Elementi del processo informativo - comunicativo Sorgente Apparato trasmittente Mezzo o canale Apparato ricevente destinatario

La comunicazione come trasmissione di informazioni Teoria matematica della comunicazione o teoria della comunicazione

Il modello di Claude Shannon sorgente destinatario messaggio messaggio rumore Apparato trasmittente Apparato ricevente canale

La comunicazione nella scuola ! applicazione Lucina: La comunicazione nella scuola !

Nella comunità scolastica, la comunicazione può essere definita come un processo di condivisione delle informazioni attraverso l'utilizzazione di un insieme di regole comunemente accettate Nel contesto scolastico la comunicazione non è solo un 'fare pratica insieme', ma soprattutto un'interazione creativa per il raggiungimento di un fine comune: la crescita dell'allievo e dell'insegnante.

I tipi di comunicazione Come per la comunicazione in generale, nel contesto scolastico possiamo trovarne di diversi tipi come quella: intrapersonale; interpersonale; dei piccoli gruppi; delle organizzazioni; pubblica; di massa

La comunicazione intrapersonale si riferisce ai pensieri, i valori ed i sentimenti che popolano il mondo interiore del soggetto e che si mantengono attraverso un continuo dialogo interno che dirige i comportamenti dell'insegnante nel suo stile espositivo ma anche in quello relazionale.

La comunicazione interpersonale è quella che avviene direttamente tra due persone e nel contesto scolastico può riguardare confronti insegnante-insegnante, insegnante-alunno, insegnante-dirigenza, insegnante-genitore ed altre dinamiche di minore rilevanza

La comunicazione nei piccoli gruppi avviene sia in classe che con i colleghi nelle diverse occasioni di riunione è può influenzare sensibilmente i comportamenti dell'insegnante riguardo gli atteggiamenti da tenere con le diverse figure in gioco

La comunicazione delle organizzazioni avviene quando siano in gioco tutti gli appartenenti ad una scuola o ad un istituto comprensivo. Fanno parte di questo tipo di comunicazione anche messaggi scritti come circolari ed altro, che siano volti al mantenimento di una rete ampia ma attiva.

La comunicazione pubblica si riferisce a tutte le occasioni nelle quali un docente è chiamato a dover parlare in pubblico in un contesto allargato come convegni, conferenze, o altri eventi di questo genere.

la comunicazione di massa si attua nei libri di testo, nelle direttive ministeriali e in tutto ciò che possa essere considerato di pubblico dominio

Con chi si comunica Gli studenti Le famiglie Il personale della scuola: docenti – ata – presidenza L’ente gestore Gli enti locali del territorio Le associazioni di cittadini e cittadine, gli enti e i privati Le imprese anche individuali e gli enti fornitori di opere, beni e servizi L’Amministrazione scolastica sia a livello locale che nazionale La Regione Le associazioni culturali e professionali della scuola Gli Istituti Regionali di Ricerca Educativa (IRRE) L’editoria scolastica I media locali L’Istituto scolastico stesso

Come si comunica Il docente non è un agente pubblicitario, ma un punto di riferimento per mediare delle informazioni e stimolare delle riflessioni. Non si tratta di vendere un prodotto all’alunno, ma di guidare l’alunno nella produzione di un prodotto. In classe c’è bisogno del ritorno immediato dell’informazione. Il feedback serve per verificare il processo di apprendimento in atto ed eventualmente intervenire per correggerlo..

La prevaricazione del docente è spesso inevitabile e ciò riduce il feedback , feedback che è fondamentale nel controllo del processo di apprendimento. La prevaricazione dell’insegnante è determinata dal ruolo, dalla disposizione dello spazio, dal peso dell’informazione, dalla struttura del gruppo classe con un rapporto quasi sempre uno/tanti, dalla padronanza della lingua, dall’abitudine dell’alunno a comunicare oralmente

Una difficoltà sorge nel dare per scontata la conoscenza dell’alunno; non può bastare una conoscenza ricavata dalla analisi di partenza, non servono i luoghi comuni, non si può identificare l’alunno col suo comportamento C’è bisogno di una attenzione giornaliera cominciando con l’osservare gli alunni

Nella scuola il livello di condivisione, fra docente e alunno risulta limitato sia per ragioni personali che culturali. In questo caso è necessario che intervenga una azione intenzionale capace di creare situazioni e condizioni favorevoli a costruire nuove possibilità di confronto

Il messaggio Un messaggio è uno stimolo esterno che spinge al cambiamento. Saggiare il tasso di condivisione significa rendersi conto se nel gruppo classe, in quella data situazione, si è generata una tendenza trasformativa o meno ed in tal senso adeguare il messaggio.

Il messaggio del docente è un contenuto disciplinare, una realtà che viene dall’esterno e che spesso è totalmente altra rispetto alla comune esperienza del gruppo. I contenuti disciplinari si diversificano fra di loro. Superare questo limite, è possibile non solo cercando di legare sempre i nuovi contenuti disciplinari al vissuto culturale del gruppo, ma soprattutto strutturandoli come un continuum, inserendoli in una struttura stabile attorno alla quale ruota il cambiamento.

Il canale In genere il canale può essere definito e classificato in base al mezzo attraverso il quale viaggia il segnale. Tra il docente e l’alunno il segnale può essere disturbato da elementi che riguardano sia l’emittente che il ricevente es il rumore. Esistono dei rumori mentali che disturbano le abilità fondamentali per recepire la comunicazione

I rumori mentali possono disturbare: L’attenzione La percezione La percezione selettiva L’Organizzazione cognitiva La difesa del sé

L’attenzione può essere definita come la concentrazione della coscienza specificatamente su un oggetto o una idea. La percezione è il filo conduttore che introduce alla conoscenza e ci rende capaci di interpretare il significato delle sensazioni. E’ il processo mentale mediante il quale noi poniamo in rapporto di sintesi tra loro i fatti e costruiamo nella nostra mente la conoscenza della cosa a cui siamo intenti. La percezione selettiva è tale in quanto le operazioni della nostra mente organizzano la realtà in base ad una mappa cognitiva personale che ne evidenzia gli aspetti più familiari, riconoscibili e pregnanti.

Organizzazione cognitiva È collegata ad un sistema di rappresentazioni, ovvero all’esistenza di un sistema sociale e culturale di organizzazione e di riferimento, all’interno del quale il soggetto costruisce le proprie esperienze cognitive. Difesa del sé Ogni individuo che interviene in una situazione comunicativa mette in gioco non soltanto i propri aspetti percettivi, cognitivi e culturali, ma anche la propria immagine di sé È esperienza comune e quotidiana che, in una situazione di disagio relazionale, la comunicazione risulti condizionata da questo disagio. La difesa del proprio sé è preponderante.

Il contesto Il contesto non solo dà significato al segno ma dà significato alla stessa comunicazione, determina il modo di comunicare. Lo stesso luogo materiale dove la comunicazione avviene, la posizione nello spazio di chi comunica determina un contesto che dà significato all’atto comunicativo: intorno ad un tavolo mentre si cena, sui divani di un salotto, dietro una cattedra ...

Terza parte Il gioco dei quadrati rotti Giochi di bambini - P. Bruegel il Vecchio (1560)

Obiettivo del gioco: apprendere l'importanza delle capacità comunicative e scoprire modi in cui possono sviluppare le proprie capacità comunicative. Come risultato dell'attività, i partecipanti dovrebbero essere in grado di identificare almeno un motivo per cui le abilità comunicative sono importanti e almeno un modo per poter migliorare le proprie capacità comunicative

metodo Dividersi in tre gruppi di 5 persone e gli osservatori Distribuire i pezzi Assemblare i quadrati Ragionare sull’accaduto

i quadrati spezzati MARCO ACCORINTI

Riassemblare i quadrati obiettivo Riassemblare i quadrati Il compito è completato quando ogni squadra ha completato il quadrato MARCO ACCORINTI

Non è permesso PARLARE o dare SEGNALI con le mani regole Non è permesso PARLARE o dare SEGNALI con le mani Non è permesso CHIEDERE o PRENDERE pezzi dagli altri membri della squadra ma è possibile LASCIARLI agli altri Non è permesso INSERIRE il proprio pezzo nel quadrato di un altro membro della squadra Se si è finito ASPETTARE e OSSERVARE MARCO ACCORINTI

Raccontate cosa avete visto fare discussione Come è andata ? Raccontate cosa avete visto fare MARCO ACCORINTI

Calendario degli incontri Primo incontro: 22 febbraio Scuola e famiglia – Quale idea di famiglia Secondo incontro: 5 marzo Scuola e famiglia – Quali alleanze possibili per l’educazione Terzo incontro: 26 marzo GRUPPO A 28 marzo GRUPPO B Comunicazione: strumento per lavorare insieme, Quarto incontro: 4 aprile Valutazione: strumento per lavorare insieme.

Grazie per l’attenzione 47 47