NAPOLEONE RE D’ITALIA.

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Transcript della presentazione:

NAPOLEONE RE D’ITALIA

La Repubblica Cisalpina Nel 1796 Napoleone sconfisse la difesa asburgica nella battaglia di Ponte di Lodi ed entrò vittorioso a Milano il 14 maggio. Il 29 giugno 1797 viene proclamata la Repubblica Cisalpina che comprende i territori lombardi conquistati da Napoleone Il 17 ottobre dello stesso anno l’Austria firma il trattato di Campoformio

La Repubblica Cisalpina

Napoleone si proclama console Nel 1799, dall’Egitto. Napoleone rientra a Parigi, denuncia l’inettitudine del Direttorio per aver perso parte dei territori conquistati, tra cui la neo repubblica, e si autoproclama console con un plebiscito

La riconquista dell’Italia Come 1° console riorganizza l’esercito e l’8 giugno 1800 entra nuovamente a Milano. Riforma la repubblica con la denominazione di “Repubblica Italiana”, avente capitale Milano

Idea di nazione italiana A Milano la classe dirigente inizia a sviluppare un programma culturale che fonda il concetto di nazione italiana su modelli culturali comuni, per far fronte alla dominazione francese. Si parla del popolo italiano come di un popolo decaduto da secoli di dominazione straniera, ma che nel corso del rinascimento ha insegnato le arti e la civiltà a tutta Europa.

Platone in Italia Opera rappresentativa di tali ideali nazionali è il “Platone in Italia” di Vincenzo Cuoco. L’autore fa dire a Platone, in seguito al ritrovamento di un manoscritto immaginario, che i popoli italici hanno insegnato la filosofia ai greci e non il contrario.

Marte pacificatore Opera simbolo del dominio napoleonico è la statua bronzea, commissionata al Canova, del “Marte pacificatore”.Il condottiero si identifica con la divinità pagana che tutto deve distruggere affinché un ordine nuovo,fondato sui principi della rivoluzione francese, venga instaurato

Nascita del regno d’Italia Napoleone, in seguito alle richieste presentate da una delegazione repubblicana, accetta il titolo di re d’Italia e: Assicura una dimensione costituzionale al regno Conferma l’avversione a feudalità e vendita dei beni nazionali Riserva incarichi di governo solo a coloro che possiedono la cittadinanza italiana Garantisce la presenza delle truppe francesi sul suolo italiano

Le mire napoleoniche L’Italia gli era indispensabile per un progetto egemonico mediterraneo Costituiva un baluardo nei confronti dell’Austria e delle altre potenze avversarie europee E doveva essere un modello di stato totalmente dipendente dalla Francia nelle scelte di politica estera

L’incoronazione Il 22 maggio 1805 i suoi collaboratori prelevano la Corona Ferrea dal duomo di Monza, simbolo del potere imperiale Il 23 viene fatta una sfilata dal palazzo reale al Duomo, vengono offerti gli onori prima a Carlo Magno, a cui si richiamava una presunta discendenza, poi al futuro regno d’Italia ed infine all’impero dei francesi Il 26 con l’acclamazione del popolo si incorona re d’Italia.

L’avversione all’Austria Tramite l’incoronazione, Napoleone, rivendica un’egemonia totale nell’Europa continentale contro le pretese dell’impero austriaco, stigmatizzata dalla famosa frase “Dio me l’ha data, guai a chi la tocca” Nel 1806 con la Pace di Presburgo vengono ampliati i confini del regno d’Italia ed imposto a Francesco II di rinunciare al titolo di sacro romano imperatore

L’influenza sulla classe dirigente italiana Con il principio dell’amalgama Napoleone tentò di creare una classe dirigente a lui favorevole costituita da esponenti di spicco della società lombarda. Il tentativo non andò a buon fine poiché l’aristocrazia conservatrice gli era ostile. Pochi esponenti del mondo culturale lo consideravano, inizialmente, un male necessario al fine di risolvere i problemi storici della penisola.

Il declino del potere napoleonico Una volta pienamente evidenziatesi le mire politiche napoleoniche e in corrispondenza del suo declino la classe dirigente italiana e gli intellettuali gli volteranno le spalle. Milano forte dell’esperienza napoleonica si opporrà fermamente negli anni a venire al carattere autoritario del bonapartismo e quindi alla dominazione straniera in generale