Una risorsa per il futuro (MIUR) Giarre 10 maggio
LIstruzione Tecnica e Professionale risulta la realtà preferita dai ragazzi nelle iscrizioni alla scuola secondaria di II grado, per la. s. 2012/2013, superando il 53% del totale. Tra gli Istituti Professionali si distingue lindirizzo Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera, che sfiora quasi il 10% delle preferenze dei nuovi iscritti. 2
3 Fanno parte del sistema dell'istruzione secondaria superiore di cui al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e successive modificazioni, i licei, gli istituti tecnici e gli istituti professionali di cui all'articolo 191, comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, tutti finalizzati al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria Superiore
D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87 Linee guida 1° biennio Direttiva MIUR n. 65 del 28 luglio ° biennio e 5° anno Direttiva MIUR n.5 del 16 gennaio
Lidentità degli istituti professionali si caratterizza per una solida base di istruzione generale e tecnico- professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua dimensione sistemica per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per laccesso alluniversità e allistruzione e formazione tecnica superiore. ( Art.2 comma 2, Regolamento ) 5
…… l ordinamento di riordino individua nella cultura del lavoro, lancoraggio principale su cui sviluppare un profilo armonico ed integrato di competenze scientifiche, tecniche ed operative costitutive di figure professionali di livello intermedio in grado di assumere adeguate responsabilità nei settori produttivi e nei servizi..… in collegamento col territorio e le esigenze da questo espresse ….. 6
…. il rinnovamento dei curricoli in favore di un approccio centrato sullo studente nel riferimento ai risultati di apprendimento attesi al termine dei percorsi ……. 7
Competenze Conoscenze Abilità aumenta la possibilità di sviluppare, tenendo conto delle caratteristiche territoriali e dellutenza, percorsi personalizzati adeguati ai contesti reali. 8
la didattica di laboratorio lorientamento progressivo, lanalisi e la soluzione dei problemi relativi al settore produttivo il lavoro cooperativo per progetti la personalizzazione dei prodotti e dei servizi attraverso luso delle tecnologie e del pensiero creativo la gestione di processi in contesti organizzati e lalternanza scuola – lavoro ( d.lgs77/2005). (Art 5comma 2 d regolamento) 9
gli istituti professionali:. possono utilizzare la quota di autonomia del 20% dei curricoli, nellambito degli indirizzi definiti dalle regioni e in coerenza con il profilo di cui allallegato A) 10
potenziare gli insegnamenti obbligatori con particolare riferimento alle attività di laboratorio attivare ulteriori insegnamenti, nei limiti di organico, tenuto conto delle richieste famiglie ed alunni nell ambito degli indirizzi definiti dalle Regioni coerenti con il PECUP max decurtazione del 20% per disciplina eventuale contingente di organico (art.5, comma3a) 11
utilizzano gli spazi di flessibilità, intesi come possibilità di articolare in opzioni le aree di indirizzo 12
possibilità di articolare in opzioni le aree di indirizzo nei limiti delle dotazioni organiche assegnate, senza determinare esuberi di personale I biennio max 25% II biennio max 35% V anno max 40% (art.5, comma3b) 13
possono costituire, nellesercizio nellesercizio della loro autonomia didattica, organizzativa e di ricerca (artt. 4, 5 e 6 d. lgs 275/99 ) i dipartimenti quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti per il sostegno alla didattica e alla progettazione formativa (art.5 comma 3d regolamento) 14
possono individuare i bisogni formativi e definire i piani di aggiornamento del personale, promuovere e sostenere la condivisione degli obiettivi educativi e la diffusione delle metodologie più efficaci per migliorare i risultati di apprendimento degli studenti. 15
Gli istituti professionali definiscono, nella loro autonomia e nel rispetto delle tutele contrattuali in materia di organizzazione del lavoro, le modalità di costituzione dei dipartimenti e le regole per il loro funzionamento. Possono essere previste anche forme molto flessibili e poco strutturate, con forme di comunicazione in presenza e in rete tra i docenti e gli altri soggetti interessati. 16
Gli istituti professionali possono: dotarsi … di un CTS composto da Docenti Esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica con funzioni consultivi e di proposta per lorganizzazione delle aree di indirizzo e lutilizzazione delle aree di autonomia e di flessibilità (art. 5 comma 3 e regolamento) 17
Il CTS costituisce un elemento che può favorire linnovazione dellorganizzazione degli istituti professionali; strumento per consolidare i rapporti della scuola con il mondo del lavoro e delle professioni e sviluppare le alleanze formative di cui al par. 1.4 linee guida 1°biennio. 18
Pur non essendovi una specifica regolamentazione in materia, la costituzione del CTS non può che essere formalizzata con apposite delibere degli organi collegiali della scuola nel rispetto dei ruoli istituzionali di ciascun organo. Per esigenze di trasparenza e correttezza istituzionale, costituiscono parti integranti di tali delibere l atto costitutivo e il regolamento di funzionamento che ne definiscono la composizione anche in ordine alle competenze dei propri membri (coerenti con le caratteristiche dellistituto e le finalità del CTS), le funzioni, le modalità organizzative e forme di comunicazione e di cooperazione con gli organi collegiali dellistituto, nel rispetto delle loro specifiche competenze. 19
stipulare contratti dopera (nei limiti delle risorse iscritte nel programma annuale dellistituzione scolastica) ai fini dellarricchimento dellofferta formativa e per competenze specialistiche non presenti nellistituto. (art.5 comma 3f) 20
P rofilo e ducativo, cu lturale e p rofessionale del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione D. lgs 226/2005 alleg. A ( Art 1 comma 2 regolamento) Saperi e competenze relative allobbligo distruzione D.M. 139 /2007 certificazione D.M. N. 9/
Il Regolamento sul riordino degli istituti professionali esplicita il nesso tra lidentità degli Istituti professionali e : a) gli indirizzi dellUe nel richiamare la Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio dEuropa 18 dicembre 2006 sulle Competenze chiave per lapprendimento permanente b) la Raccomandazione 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per lapprendimento permanente (EQF). 22
23 Comunicazione nella madrelingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia Competenza digitale Imparare a imparare Competenze sociali e civiche Spirito di iniziativa e imprenditorialità Consapevolezza ed espressione culturale Imparare ad imparare Progettare Comunicare (comprendere- rappresentare) Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Acquisire ed interpretare linformazione
Competenze Abilità/capacità Conoscenze 24
Padronanza della lingua italiana: -padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire linterazione comunicativa verbale in vari contesti -leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo -produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario Utilizzare e produrre testi multimediali 25
Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni. Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con lausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico 26
Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dallesperienza Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate 27
Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali Collocare lesperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dellambiente Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio 28
D.M. N. 9/2010 Si rilascia al termine dellobbligo distruzione Prevede tre livelli di valutazione: - Base - Intermedio - Avanzato 29
Sono otto livelli che indicano i risultati di apprendimento relativi alle qualifiche e dei titoli in qualsiasi sistema. Entro il 2012 gli Stati U.E. devono far corrispondere ad ogni qualifica e titolo rilasciato un livello EQF 30
conoscenzeabilitàcompetenze le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche Le abilità sono descritte come cognitive e pratiche Le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia Conoscenza teorica e pratica esauriente e specializzata, in un ambito di lavoro e di studio e consapevolezza dei limiti di tale conoscenza Una gamma esauriente di abilità cognitive e pratiche necessarie a dare soluzioni creative a problemi astratti Saper gestire e sorvegliare attività nel contesto di attività lavorative o di studio esposte a cambiamenti imprevedibili; Esaminare e sviluppare le prestazioni proprie e di altri 31 NellEQF
Gli istituti professionali, se previsto dalla programmazione regionale, possono realizzare i percorsi di IeFP, in regime di sussidiarietà, sulla base delle Linee- guida approvate in sede di Conferenza unificata il 16 dicembre 2010 (Art 2 comma 3) Accordo territoriale per la Sicilia del 26/01/
OPERATORE DELLA RISTORAZIONE OPERATORE AI SERVIZI DI PROMOZIONE E ACCOGLIENZA 33
I percorsi degli istituti professionali hanno durata quinquennale e si concludono con il conseguimento di diplomi di istruzione secondaria superiore in relazione ai settori e agli indirizzi di cui agli articoli 3 e 4, con riferimento al profilo di cui al D. lgs 226/2005 alleg. A riguardante tutti i percorsi del secondo ciclo di istruzione e formazione, nonché al profilo educativo, culturale e professionale di cui allallegato A) e ai profili di uscita di cui allallegato B) 34
Ambiti 1. identità- a)conoscenza di sé b) relazione con gli altri c) orientamento 2. Strumenti culturali 3. Convivenza civile 35
a) la crescita educativa, culturale e professionale dei giovani, per trasformare la molteplicità dei saperi in un sapere unitario, dotato di senso, ricco di motivazioni; b) lo sviluppo dellautonoma capacità di giudizio; c) lesercizio della responsabilità personale e sociale. 36
Il Profilo sottolinea, in continuità con il primo ciclo, la dimensione trasversale ai differenti percorsi di istruzione e di formazione frequentati dallo studente, evidenziando che le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative apprese (il fare consapevole), nonché linsieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intessute (lagire) siano la condizione per maturare le competenze che arricchiscono la personalità dello studente e lo rendono autonomo costruttore di se stesso in tutti i campi dell esperienza umana, sociale e professionale. 37
PROFILO L'identità degli istituti professionali è connotata dall'integrazione tra una solida base di istruzione generale e la cultura professionale che consente agli studenti di sviluppare i saperi e le competenze necessari ad assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di riferimento, considerati nella loro dimensione sistemica. 38
2.1Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi 2.2 Profilo culturale e risultati di apprendimento dei percorsi del settore servizi 2.4 Strumenti organizzativi e metodologici 39
Il Diplomato di istruzione professionale nellindirizzo Servizi per lenogastronomia e lospitalità alberghiera ha specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere dellenogastronomia e dellospitalità alberghiera, nei cui ambiti interviene in tutto il ciclo di organizzazione e gestione dei servizi. 40
utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e lorganizzazione della commercializzazione, dei servizi di accoglienza, di ristorazione e di ospitalità; organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle risorse umane; applicare le norme attinenti la conduzione dellesercizio, le certificazioni di qualità, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro; 41
utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale orientate al cliente e finalizzate allottimizzazione della qualità del servizio; comunicare in almeno due lingue straniere; reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi con il ricorso a strumenti informatici e a programmi applicativi; 42
attivare sinergie tra servizi di ospitalità- accoglienza e servizi enogastronomici; curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio delle risorse ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei suoi prodotti. 43
Lindirizzo presenta le articolazioni:Enogastronomia, Servizi di sala e di vendita e Accoglienza turistica, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. 44
Linee guida 2° biennio e 5° anno 1.1 nuovo idea di CULTURA PROFESSIONALE per le nuove generazioni non esiste un rapporto di gerarchia tra pensiero e azione 45
….. la cultura va vista come un tutto unitario: non esiste un rapporto di gerarchia tra pensiero e azione "...in realtà il pensiero è legato fortemente all'azione, quindi sostanzialmente questa separazione fra corpo e mente, fra testa e braccia, è frutto di pregiudizi. 46
Va superata l'impostazione che attribuisce l'assoluta prevalenza della teoria sulla prassi, dell'approccio deduttivo su quello induttivo, del sapere sul saper fare, delle attività intellettuali su quelle pratiche. (cfr. Documento base "Persona, Tecnologie e professionalità", marzo 2008). 47
Questa visione "alta" delle finalità di un'educazione integrale in grado di contemperare intelligenza pratica e preparazione culturale è la sfida principale dei nuovi Istituti Professionali che intende superare il luogo comune, storicamente prodotto, di rappresentare un'offerta prevalentemente destinata ad una particolare tipologia di utenza. 48
Di qui la necessità di ripensare a fondo la natura culturale della vocazione professionalizzante dei percorsi per coglierne le opportunità sul piano didattico ed occupazionale. 49