V. MONALDI - NAPOLI Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale

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V. MONALDI - NAPOLI Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale SITOD 2005 ROMA 3-5 NOVEMBRE U.O.C. di Ortopedia e Traumatologia Direttore: Dott. Roberto Magri

La necrosi asettica della testa del femore: protocollo di trattamento Giuseppe De Pace Roberto Magri

La necrosi asettica della testa del femore, è una patologia che colpisce prevalentemente adulti giovani e, spesso, ha una incidenza bilaterale compresa tra il 50-70%.

DEFINIZIONE Disparità tra l’ossigeno necessario all’osteocita e la capacità della circolazione locale ad ovviare a questa esigenza

Condizioni ortopediche EZIOLOGIA Condizioni ortopediche Altre eziologie Lussazione anca Contusione anca Fratture collo femore Morbo di Perthes Epifisiolisi Artrite settica Cortisonici Alimentazione Traumi Disbarismo Irradiazione Alcolismo Idiopatica

riassorbimento/riparazione distruzione articolazione Insulto vascolare OSTEONECROSI riassorbimento/riparazione osso spugnoso osso compatto Forze di carico frattura subcondrale appiattimento testa distruzione articolazione

DIAGNOSI ANAMNESI ED ESAME OBIETTIVO Risonanza Magnetica Nucleare Scintigrafia Esame radiografico MOC (DEXA)

Classificazione di FICAT (1985) Stadio 0 Rx normale, valutazione funzionale dell’osso Stadio 1 Rx normale, alterazione alla scintigrafia Stadio 2 Osteoporosi diffusa, sclerosi o cisti Fase di transizione: frattura subcondrale appiattimento della testa Stadio 3 Collasso della testa Stadio 4 Distruzione dell’articolazione

Funzionalità articolare anca Tabella algo-funzionale WOMAC ESAME CLINICO Anamnesi Funzionalità articolare anca Scala VAS Tabella algo-funzionale WOMAC

Risonanza Magnetica Nucleare Esame MOC (DEXA) distrettuale ESAMI STRUMENTALI Risonanza Magnetica Nucleare Esame radiografico Scintigrafia ossea Esame MOC (DEXA) distrettuale

TRATTAMENTO ONDE D’URTO stadio 0, 1, 2 VITE IN TANTALIO stadio 2, 3 PROTESI D’ANCA stadio 3, 4

Le ONDE D’URTO ad elevata energia, rappresentano l’unica vera metodica non invasiva per il trattamento degli stadi iniziali della osteonecrosi asettica. STADIO 1 ED INIZIALE 2

ONDE D’URTO : protocollo 2400 colpi a giorni alterni per 4 volte intensità 0,44-0,72 mj/mmq astensione dal carico

Negli stadi più avanzati ( 2-3) preferiamo stabilizzare l’anca con VITE IN TANTALIO, In tal modo accanto all’effetto decompressivo, si associa l’azione del tantalio sul metabolismo osseo PERFORAZIONE O VITE IN TANTALIO

VITE IN TANTALIO: protocollo carico protetto dopo 20 giorni progressivo per 3 mesi

A secondo dell’interessamento della testa: Negli ultimi stadi (3-4) con distruzione articolare pratichiamo la sostituzione dell’anca. A secondo dell’interessamento della testa: PROTESI CEFALICA PROTESI TOTALE PROTESI TOTALE

PROTESI D’ANCA: protocollo carico con girello dopo 3-4 giorni kinesiterapia carico progressivo dopo 40 giorni

Presso la nostra Unità Operativa abbiamo trattato 96 pazienti affetti da necrosi asettica della testa del femore nei vari stadi MODIFICARLA E INDICARE I CASI TOTALI

CASISTICA 96 43,2 55 6 13 22 Pazienti Eta’ media Onde d’urto Vite in tantalio Protesi cefalica Protesi totale 96 43,2 55 6 13 22

INIZIO TRATTAMENTO 31 65 Score VAS medio 3,5 <2 >2 <3 >3 (Score WOMAC) >2 <3 >3 Pazienti 31 65 VALUTAZIONE COMPLESSIVA Score VAS medio 3,5

CONTROLLO A 12 MESI 74 13 12 Score VAS medio 0,8 <2 >2 <3 (Score WOMAC) >2 <3 >3 Pazienti 74 13 12 VALUTAZIONE COMPLESSIVA Score VAS medio 0,8

CASI CLINICI

SAVASTANO CLAUDIO SX PRETERAPIA S. C. anni 32 (1)

SAVASTANO CLAUDIO SX POSTERAPIA S. C. anni 32 (2)

NIGRO VINCENZO SX PRETERAPIA (1) N. V. anni 38

NIGRO VINCENZO SX POSTERAPIA N. V. anni 38 (2)

Grave coxartrosi di anni 38 Protesi cefalica C. A. anni 38

12 mesi Controllo a 6 mesi C. A. anni 38

P. E. anni 32 Altro caso anni 32

Grave coxartrosi dfi anni 50 Protesi metallo-metallo

Grave coxartrosi protesi furlong

2- CORRETTA STADIAZIONE DELLA MALATTIA CONCLUSIONI 1- DIAGNOSI PRECOCE 2- CORRETTA STADIAZIONE DELLA MALATTIA

CONCLUSIONI Riteniamo che l’insieme di queste metodiche possa offrire, nel rispetto delle indicazioni, dei risultati positivi ed allontanare, almeno negli stadi iniziali, l’evoluzione verso un trattamento più invasivo.

CONCLUSIONI Un follow-up a più lungo tempo ed un maggior utilizzo delle tecniche, potrà dimostrare la loro efficacia e la migliore accettazione da parte del paziente.

Grazie