La legislazione antiebraica. La prassi discriminatoria e persecutoria

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Transcript della presentazione:

La legislazione antiebraica. La prassi discriminatoria e persecutoria Le leggi razziali varate dal fascismo nel novembre 1938 furono il coronamento di una politica antiebraica iniziata nel 1936 con l'obiettivo di colmare le differenze con la Germania nazista, antisemita per principio. Già dal '36, infatti, il regime aveva provveduto a gettare discredito sugli Ebrei tramite la propaganda e la stampa e ad allontanarli dalle cariche pubbliche. Tra il febbraio ed il novembre del 1938 si procedette con l'elaborazione di leggi concretamente persecutorie che colpirono in modo particolare i settori del lavoro e della cultura, della proprietà e della scuola. La definizione giuridica di Ebreo era fondata su elementi di natura biologica e non religiosa. Dopo il varo della legislazione una miriade di provvedimenti amministrativi tradusse le prassi persecutoria in un sostanziale allontanamento degli Ebrei italiani dalla vita sociale ed economica. A questa si accompagnò negli anni successivi un'ampia campagna propagandistica (riviste, cinema, radio, giornali) volta a inoculare in forme sempre più estreme l'antisemitismo nel popolo italiano. È lecito ritenere che tale pratica persecutoria abbia concorso a determinare condizioni politiche e materiali tali da rappresentare le premesse per la successiva eliminazione fisica degli Ebrei presenti in Italia, attuata dai nazisti dopo l'8 settembre 1943 con la complicità della Repubblica Sociale Italiana.

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