Io, Internet e il Computer I-AB-01 Esame di Didattica della matematica Prof. Giovanni Lariccia Studentessa Maria Bonomo, Corso di Laurea Scienze della Formazione Primaria Università Cattolica del Sacro Cuore
I miei ricordi. Ho iniziato a frequentare la scuola nel 1986, in un piccolo paese di 1000 anime. Allepoca cera un insegnante per classe, tuttologa e, la mia, cattedratica. Le lezioni si fondavano sulla didattica tradizionale del leggere, scrivere e far di conto. Il computer nella didattica non era un optional, non esisteva proprio! Il primo approccio al computer lho avuto in adolescenza, nel periodo della scuola superiore. I professori ci chiedevano di fare delle tesine su argomenti specifici e di scriverle al computer e stamparle.
Ricordo che a me non piaceva scrivere al computer perché ero lentissima nella dattilografia e, per questo, impiegavo tempi molto lunghi e un gran sforzo mentale. Inoltre, a casa mia non avevamo il computer, quindi per fare il lavoro andavo a casa della mia compagna di classe. Lei era molto più brava di me e io la convincevo a fare anche il mio lavoro in cambio di un uno in cui io ero più brava. La scuola superiore che frequentavo era un istituto magistrale e non cera unaula informatica, o meglio, non ne ho ricordo. Non ricordo lezioni specifiche di informatica e neppure luso del computer nella didattica da parte dei professori.
Ho avuto il mio primo computer personale dopo i 20 anni. Lho comprato perché tutti ce lo avevano. Ricordo che mio padre mi fece comprare un computer molto sofisticato, di ultima generazione, per quellepoca. Lo portai a casa e per più di due mese non lo accesi neanche. Non sapevo usarlo e non sapevo quale utilità poteva darmi. Dopo qualche tempo, iniziai a fare esercizi di scrittura per familiarizzare con la tastiera. Compilai pagine piene di ricette da cucina! Quello strumento, così utile, importante e necessario per i più, continuava ad essere, per me, inutile, privo di funzionalità e difficile da usare.
Racconti di persone vicine. La maggior parte delle persone che frequento, utilizzano il computer ed Internet da molto tempo prima di me, per diversi motivi: chi per lavoro, chi per studio, chi per interessi personali. Io non avevo nessuno di tali motivi per farlo. Loro parlavano dellimportante contributo che internet offriva loro per approfondire argomenti, per informarsi, per ricercare nuovi metodi per migliorare il proprio lavoro.
Io leggevo i libri per approfondire argomenti, leggevo i giornali per informarmi e non lavoravo, quindi non dovevo migliorare la pratica. I mie amici mi dicevano che dovevo imparare ad utilizzare le nuove tecnologie e con lapprendimento avrei scoperto limportante funzione di questi strumenti nel migliorare la qualità della mia vita. Il computer e Internet facilitano la vita, questo era quello che i miei amici dicevano. Io ero troppo impegnata a leggere e studiare i libri per superare gli esami alluniversità e, pensavo di non avere tempo per impegnarmi in altre cose, e, poi, il computer mi stancava troppo.
Riflessioni e scoperte. Sapevo che prima o poi anche io sarei stata costretta a confrontarmi con il computer e Internet. Le nuove tecnologie ormai investono tutti i campi della vita delle persone e si può far finta che non riguardino te per poco tempo, dopo di che bisogna necessariamente rimboccarsi le maniche ed iniziare ad utilizzarle. Iniziai a lavorare con i bambini a 25 anni, vedevo le mie colleghe che riuscivano a fare dei lavori al computer meravigliosi, i bambini venivano attratti da immagini, suoni, movimenti che li catturava e li incollava allo schermo per molto tempo.
Capii che era giunto il momento di imparare. Viviamo nellera delle immagini, del movimento e dellinterattività in una dimensione globale. La scuola è unimportante agenzia educativa che deve fornire ai bambini, futuri cittadini, le chiavi di lettura per comprendere e interagire con il mondo nei suoi molteplici linguaggi.
Scuola e documenti ufficiali. Nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo si legge che Gli ambienti in cui la scuola è immersa sono più ricchi di stimoli culturali, ma anche contraddittori. Oggi lapprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione che i bambini e gli adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi è bisogno dei contesti scolastici. Ma proprio per questo la scuola non può abdicare al compito di promuovere la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze[…].
In riferimento a quanto riportato dalle Indicazioni Nazionali, Oggi, con maggiore consapevolezza, ritengo che uno strumento fondamentale sia la Lavagna Interattiva Multimediale (LIM). Con la LIM ho avuto poca esperienza, ma tanto è bastato per rendermi conto del suo potenziale didattico. Con la lavagna si ha la possibilità di attuare vari tipi di lezione: quella frontale, con limpiego della multimedialità; quella dialogata, con il coinvolgimento degli alunni; quella costruttivista, per la semplicità nel condividere; quella collaborativa, per la possibilità di lavorare per gruppi.
Si possono vedere e modificare pagine di libri scansionate, scaricare dal web, sentire suoni registrati dal vivo, vedere film, pagine di internet, etc… Nei miei ricordi di studente limmagine, in aula, è il cartellone, il disegno. Immagini statiche che si affiancavano a quelle delle carte geografiche e, rarissime volte, a quelle delle videocassette e delle diapositive.
Qualcuno ha detto che la LIM segna il passaggio dalluso dellimmagine statica a quella dellimmagine in movimento. Molti studiosi mettono in guardia sullutilizzo delle nuove tecnologie, sostenendo che si corre il rischio di sostituire lo sviluppo del pensiero critico e autonomo e della conoscenza, con la conoscenza dei comandi e del reperimento delle informazioni.
Ritengo che chi utilizza il computer ed Internet deve tenere presente questo rischio. Specie nel mondo della scuola, bisogna non perdere di vista che essi costituiscono un insostituibile strumento di mediazione didattica per giungere alla condivisione dei saperi e alla conoscenza del mondo.