La culla dell’Ordine.

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Transcript della presentazione:

la culla dell’Ordine

Da S. Damiano a S. Maria degli Angeli Francesco, dopo l’incontro con il crocifisso, di ritorno alla chiesa di San Damiano, tutto felice e fervente, si confezionò un abito da eremita. Poi si trasferì nella località chiamata la Porziuncola, dove c’era un’antica chiesa in onore della Beata Vergine Madre di Dio, ormai abbandonata e negletta. Vedendola in quel misero stato, mosso a compassione, anche perché aveva grande devozione per la Madre di ogni bontà, il Santo vi stabilì la sua dimora e terminò di ripararla nel terzo anno della sua conversione. L’abito che egli allora portava era simile a quello degli eremiti, con una cintura di cuoio, un bastone in mano e sandali ai piedi (FF 355).

Nel 352 il vescovo di Gerusalemme, Cirillo (+387) donava a quattro monaci alcune relique del sepolcro della vergine Essi vennero a Roma da papa Liberio (+366), fondatore della basilica di S. Maria Maggiore. I 4 monaci furono inviati dal papa in Umbria, nella valle di Spoleto. Qui costruirono una piccola chiesa, dove posero le reliquie e, in onore del Sepolcro della Madre di Dio, intitolarono la cappella a Santa Maria di Giosafat, dedicando l'altare all'Assunta.

Sembra che san Benedetto sia venuto da Norcia ad Assisi verso il 516, ed qui ebbe in dono la chiesina con una piccola porzione del terreno circostante, perché i monaci potessero piantare un orto. san Benedetto chiamò la chiesa, da lui costruita in pietra, Porziuncola (particella) per il piccolo appezzamento di terra Il titolo “Santa Maria degli Angeli” fu dato dai monaci che vennero ad abitarvi. essi qui sentivano più volte il canto degli angeli e qualcuno li vide anche salire e scendere per una scala.

Quando la chiesa fu abbandonata, cominciò ad essere chiamata “Santa Maria de Antiquitate” sino al 1210 quando non la prese Francesco. La tradizione vuole che Francesco, restaurandola fece scrivere sulla porta d'ingresso: «Haec est porta vitae eternae» alludendo a Gn 28, 17: Haec est domus Dei et porta coeli.

Francesco ascolta la Parola e scopre la sua vocazione San Bonaventura evidenzia che Nella chiesa della Vergine, Madre di Dio, dimorava, dunque, il suo servo Francesco e supplicava insistentemente con gemiti continui Colei che concepì il Verbo pieno di grazia e di verità (Gv 1,14), perché si degnasse di farsi sua avvocata (FF 1051). E la Madre della misericordia ottenne con i suoi meriti che lui stesso concepisse e partorisse lo spirito della verità evangelica (FF 1051). Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù Francesco ascolta la Parola e scopre la sua vocazione Mentre un giorno ascoltava devotamente la messa degli Apostoli (a S. Maria degli Angeli), sentì recitare il brano del Vangelo in cui Cristo, inviando i discepoli a predicare, consegna loro la forma di vita evangelica, dicendo: Non tenete né oro né argento né denaro nelle vostre cinture, non abbiate bisaccia da viaggio, né due tuniche, né calzari, né bastone (Mt 10,9-10).

Allora Francesco Questo udì, comprese e affidò alla memoria l’amico della povertà apostolica e, subito, ricolmo di indicibile letizia, esclamò: «Questo è ciò che desidero questo è ciò che bramo con tutto il cuore!». Si toglie i calzari dai piedi; lascia il bastone; maledice bisaccia e denaro e, contento di una sola tonachetta, butta via la cintura e la sostituisce con una corda e mette ogni sua preoccupazione nello scoprire come realizzare a pieno le parole sentite e adattarsi in tutto alla regola della santità, dettata agli apostoli (Leggenda Maggiore, FF 1051).

Bonaventura sottolinea che È questo il luogo, nel quale san Francesco, guidato dalla divina rivelazione, diede inizio all’Ordine dei frati minori. Emerge il vero e sincero valore che aveva il primo santuario mariano dell’Ordine: è qui, nel grembo di Maria che è nata la schiera dei poverelli di Assisi. Perciò Bonaventura ripete che san Francesco: ispirato dalla grazia divina, condusse i suoi dodici frati a Santa Maria della Porziuncola, perché voleva che l’Ordine dei minori crescesse e si sviluppasse, sotto la protezione della Madre di Dio, là dove, per i meriti di lei, aveva avuto inizio (Leggenda maggiore, FF 1072). ed è proprio qui che Francesco divenne l’araldo del Vangelo ... da allora la Vigna di Cristo incomincio a produrre germogli profumati del buon odore del Signore, e frutti abbondanti con fiori soavi di grazia e santità (Leggenda maggiore, FF 1072).

qui ha acceso le nostre volontà con il fuoco del suo amore. Guardate, figli, di non abbandonare mai questo luogo! Se vi cacciano via da una parte, voi tornateci dall’altra, poiché questo luogo è santo, è l’abitazione di Cristo e della Vergine sua madre. Fu qui che, quando noi eravamo in pochi, l’Altissimo ci ha moltiplicati, qui ha fatto risplendere l’anima dei suoi poveri con la luce della sua sapienza; qui ha acceso le nostre volontà con il fuoco del suo amore. Qui, colui che pregherà con cuore devoto, otterrà quanto domanderà; ma le offese saranno punite più severamente. Per questo, figli, considerate con riverenza e onore questo luogo così degno, come si addice all’abitazione di Dio singolarmente prediletta da Lui e dalla Madre sua. E qui, con tutto il cuore e con voce di esultanza e di ringraziamento, glorificate Dio Padre e il Figlio suo, il Signore Gesù Cristo, nell’unità dello Spirito Santo (Specchio di Perfezione, FF 1780)

Ma anche la Vocazione di Chiara è legata alla Porziuncola: Abbandonati casa, città e parenti, si affrettò verso Santa Maria della Porziuncola, dove i frati, che vegliavano in preghiera presso il piccolo altare di Dio, accolsero la vergine Chiara con torce accese. Lì subito, rinnegate le sozzure di Babilonia, consegnò al mondo il libello del ripudio (Dt 24,1); lì, lasciando cadere i suoi capelli per mani dei frati, depose per sempre i variegati ornamenti. Né sarebbe stato giusto che, alla sera dei tempi, germogliasse altrove l’Ordine della fiorente verginità, se non lì, nel tempio di colei che, prima tra tutte e di tutte la più degna, unica fu madre e vergine. Questo è quel famoso luogo nel quale ebbe inizio la nuova schiera dei poveri, guidata da Francesco: così che appare chiaramente che fu la Madre della misericordia a partorire nella sua dimora l’uno e l’altro Ordine. (Leggenda di S. Chiara, FF 3169-3172).

Colei che ha generato il Cristo ha generato Francesco ha generato Chiara