Il tacco tra sensualità e malessere. Amico o nemico?

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Transcript della presentazione:

Il tacco tra sensualità e malessere. Amico o nemico? IL TACCO ASSASSINO Il tacco tra sensualità e malessere. Amico o nemico?

Donne e tacchi: amore cieco Ci rendono eleganti, leggiadre e più femminili. Aiutano anche le più insicure di noi a sentirsi pienamente donne. Indossandoli, abbiamo un’altra prospettiva del mondo. Ci fanno sembrare più belle. Ci fanno sentire più belle. Ma, i tacchi, sono sempre amici di noi donne?

Calvin Klein Cavalli Armani De La Renta Chanel D&G Vivienne Westwood Ferragamo

Gaultier Dior Valentino Saint Laurent

Un modello per i desideri di ogni donna

Il tacco attraverso la storia Il tacco, simbolo di sensualità per antonomasia per la società moderna, ha origini tanto antiche quanto incerte. Prima del tacco, le matrone greche e romane indossavano un alquanto scomodo rialzo lungo come la scarpa per sembrare più alte, così come le donne veneziane e parigine del Sedicesimo secolo. Camminare era difficile e, per mantenersi in equilibrio, era necessario l’impiego di un bastone.

Le origini del tacco non sono certe, ma sappiamo che in passato aveva un significato più funzionale che estetico. I macellai dell’Antico Egitto indossavano scarpe munite di tacchi per non sporcarsi i piedi con il sangue degli animali macellati; i cavalieri mongoli li utilizzavano per tenere ben salde le staffe dei cavalli. 1507: Monna Lisa, per volere di Leonardo da Vinci, indossò per il celebre ritratto omonimo scarpe rialzate per sembrare più slanciata e sensuale. 1533: Caterina de’ Medici, in occasione del suo matrimonio, scelse un paio di scarpe col tacco. Durante tutto il ‘500 le nobildonne indossarono scarpe incantevoli, votate alla bellezza piuttosto che alla funzionalità, che si potevano trasformare addirittura in strumenti di tortura. Alla corte di Luigi XIV nacque il tacco “luigi”, un tacco usato tuttora da molti stilisti.

I tacchi rossi divennero lo status symbol nell’Europa dei secoli XVII e XVIII nelle classi abbienti. Durante la Rivoluzione francese, il tacco fu eclissato da una calzatura piatta, più essenziale, ma ritornò intorno la metà del XIX secolo. Le donne dei primi anni del XX secolo privilegiarono scarpe comode e resistenti, ma negli anni Venti spopolarono i sandali a tacco alto. Intorno al 1952 nacque il celebre tacco a spillo, modello alto all’incirca 12 centimetri, e il tacco a puntale, molto alto e a base larga. Durante gli anni Cinquanta, il tacco fu arricchito da spirali di strass, o decorato con il tacco a “cavatappi” di Andrè da Perugia. Negli anni Sessanta, Roger Vivier lanciò il tacco a virgola, basso e con la forma curva.

Il tacco attraverso la storia Negli anni Ottanta furono ripresi i tacchi ampi e non altissimi dell’Inghilterra del XVI secolo. Fu poi inventato il tacco a cuneo che scarica il peso a terra attraverso tutta la pianta del piede. Il tacco attraverso la storia

Equilibrio Postura Postura ed Equilibrio La postura è il modo in cui reagiamo alla forza di gravità e comunichiamo. È l’adattamento personale di ognuno all’ambiente fisico, psichico ed emozionale. L’equilibrio è garantito da importanti meccanismi fisiologici. Errori posturali possono causare prima disagi e poi patologie. Postura Equilibrio

Tra sensualità e malessere Per quanto possano essere affascinanti ed amati, l’uso prolungato dei tacchi con un’altezza superiore ai 6 centimetri può comportare numerosi problemi psicofisici, quali: Scoliosi; Cifosi dorsale; Cifosi lombare; Problemi alle ginocchia; Dolori ai quadricipiti; Problemi all’articolazione sacro-iliaca; Problemi cervicali e mutazione delle strutture ossee craniche; Schizofrenia.

L’inclinazione prodotta da un tacco con altezza superiore ai 6 centimetri aumenta con il diminuire dell’altezza dell’individuo e l’aumento dell’altezza dell’appoggio sotto il calcagno. È ovviamente impossibile camminare inclinati verso terra, pertanto siamo costretti a correzioni nella nostra struttura per restare dritti, il che comporta gravi disagi fisici e vere e proprie patologie. Malformazioni ai tendini Cifosi dorsale Scoliosi

È necessario capire che: L’evoluzione dell’osso del tallone umano è al livello del suolo e poiché abbiamo cercato di mutare la natura del nostro corpo, dobbiamo pagarne le conseguenza; Le donne di bassa statura devono capire che le scarpe con i tacchi alti provocano deformazioni e che, con l’età, la deformazione si aggrava e, invece di guadagnare centimetri, si perdono; La scarpa alta impedisce a muscoli, tendini e legamenti di sorreggere il piede.

Da amici possono trasformarsi in pericolo

Il tacco ideale Le donne amano i tacchi a spillo di 12 centimetri, perché le fanno apparire alte e slanciate come altrimenti non sono. È anche vero, però, che questi possono trasformarsi in strumenti di tortura. Sarebbe, quindi, meglio preferire tacchi stile anni Cinquanta, che venivano indossati anche da donne considerate per generazioni e da migliaia di uomini come inni alla bellezza. Ne possono essere esempi Sophia Loren, Gina Lollobrigida e Brigitte Bardot. Un tacco entro i 4 centimetri d’altezza e larghezza, solido e squadrato potrebbe diventare il nuovo ideale di bellezza femminile. Belle e donne senza dolore. E addio al detto: “chi bella vuole apparire un poco deve soffrire”.

Ogni volta che una bambina vede un paio di scarpe col tacco, desidera indossarle per assomigliare alla madre e sembrare “grande”. Di nascosto, quando la madre è in un’altra stanza, sgattaiola nella camera dei genitori per raggiungere l’oggetto dei suoi desideri. Prende le scarpe, le guarda, le ammira: per la bambina sono bellissime. Ha paura di rovinarle se le indossa, Perché sono le cose più belle che abbia mai visto. Infine le indossa, ridendo leggera per l’emozione, cercando di camminare come fa la madre. Quando si accorge della figura materna sulla porta, sorride e dice: “mamma, adesso sembro più grande e più bella?”. E diventa davvero più bella.

Stop al tacco troppo alto!