De Porta Pia. “Adotta un monumento” De Porta Pia.

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Transcript della presentazione:

“Adotta un monumento” 2010-2011

De Porta Pia

Porta Pia è una delle vie di accesso ricavata sulle antiche mura Aureliane, le mura urbane del periodo classico. Esse sono un capolavoro di architettura militare, avviato dall'imperatore Aureliano nell'anno 271, rimasto in efficienza grazie alla cura costante dei papi per ben sedici secoli. Percorrendo le mura lungo il Corso d'Italia si giunge a Porta Pinciana e di lì a Villa Borghese.

Altri esempi di porte: PORTA MAGGIORE PORTA SAN PAOLO

Come lavoravano i romani…

FACCIATA DI PORTA PIA

LA STORIA Porta Pia fu costruita per ordine di papa Pio IV da cui deriva anche il nome. Fu edificata da Michelangelo Buonarroti tra il 1561 e il 1565 per sostituire la vecchia porta Nomentana che poi venne chiusa.

QUI ALTRI DISEGNI DELL’ARTISTA TRAMANDATI SINO A NOI Michelangelo portò al papa tre diversi progetti, tutti molto belli , così il pontefice scelse quello più economico.

L’aspetto Sulla facciata principale ci sono bassorilievi che rappresentano due asciugamani attorno ad una bacinella nella quale vi è una saponetta; ciò voleva ricordare che Pio IV era figlio di un barbiere di Milano.

All'interno dei fabbricati che, formando un cortiletto, uniscono le due facciate della porta e che un tempo erano utilizzati per l’ufficio doganale, si trova il Museo Storico dei Bersaglieri con la tomba monumentale di Enrico Toti.

Dal 1565 ad oggi Dal 1565 ad oggi Porta Pia subì diverse modifiche, infatti, risalendo alla testimonianza di un’antica medaglia commemorativa gli storici notarono delle differenze con l’immagine attuale. Inoltre, già una quarantina d’anni dopo la realizzazione della porta, le carte topografiche di Roma la rappresentavano quasi come un rudere. In ogni caso, quello raffigurato sulla medaglia è presumibilmente l’aspetto più vicino al progetto iniziale.

La breccia di Porta Pia La breccia della Porta fu fatta ad opera dei bersaglieri italiani per annettere all’Italia la città di Roma e renderla capitale sostituendo la provvisoria Torino Dopo cinque ore di cannoneggiamento, l'artiglieria del Regno d’Italia aprì una breccia di circa 30 metri nelle Mura Aureliane, la cosiddetta "Breccia di Porta Pia", che consentì ai bersaglieri e ad altri reparti di fanteria di entrare in città

Monumento al bersagliere Di fronte alla porta è stato eretto un monumento in marmo e bronzo, al centro del piazzale di Porta Pia, chiamato “Monumento al Bersagliere”, opera di Publio Morbiducci, posto nel 1932 su commissione di Mussolini

Il monumento è costituito da una imponente scultura in bronzo, alta 4 metri, che raffigura il Bersagliere scattante all’assalto, posto su un basamento in travertino, opera di I.Mancini. Sui lati maggiori dello stesso basamento si trovano bassorilievi in pietra di Trani che raffigurano le battaglie combattute dai bersaglieri: Ponte di Goito, Luciano Manara, Sciara Sciate e Enrico Toti.

La dedica sulla facciata Inoltre sulla facciata che dà sul monumento ai bersaglieri c’è un’incisione in latino dove si dice che la porta è stata costruita per volere del Papa Pio IV.

L’ epigrafe è un testo scritto su L’ Epigrafia è la scienza che si occupa un supporto durevole delle iscrizioni antiche e delle loro quale piombo, ceramica, cera etc… interpretazioni. Le Epigrafi L’ epigrafia è molto importante perché ci dà tantissime informazioni precise e preziose. Inoltre le potevano scrivere tutti.

ANTICHE TESTIMONIANZE E’ difficile trascrivere e comprendere ciò che è scritto, perché in questo periodo in Italia c’erano dei movimenti commerciali con i Greci e altri popoli, perciò la lingua e la scrittura erano cambiate. Queste epigrafi potevano essere di grandi dimensioni come un reperto che è stato ritrovato (il Lapis Niger) , fatto di tufo e risale al VI sec. a. c. Ma ci possono essere alcuni casi in cui una persona può inventarsi di aver trovato un reperto mentre quella è solo una riproduzione. Si tratta della FIBULA PRENESTINA uno spillone d’oro che serviva per chiudere le vesti. Alcuni credono che sia un falso perché è conservata troppo bene.

Nel foro romano c’è il “LAPIS NIGER” sotto il quale si è trovato un santuario con un altare. Questa pietra è chiamato “CIPPO”,è in tufo ed è importante perché è un altro testo antico in latino. Risale al VI sec. ed è la prima iscrizione pubblica e sembra una minaccia estesa a tutti tranne al re. Il testo è Bustrofedico, significa che la scritta va avanti e indietro come l’andamento dei buoi. C’è un museo a Roma presso “LE TERME DI DIOCLEZIANO” ove si trovano tutte le Epigrafi. Tra le più famose il “LAPIS NIGER “.A Berlino invece è conservato il VASO DI DUENO chiamato così perché all’inizio si legge “DUENOS” forse il nome di chi l’ha scritto . VII sec. a.C.

La piramide Cestia Un altro esempio presente a Roma è la Piramide Cestia, tomba del senatore Caio Cestio, che aveva voluto una piramide come tomba perché voleva distinguersi dalle altre persone e perché aveva conquistato l’Egitto. In questo periodo a Roma si diffonde la moda Egiziana. La Piramide Cestia nel III sec. a. c. si trovava fuori dalle mura Serviane lungo via Ostiense. Gli eredi fecero costruire la piramide in 330 giorni ed è alta 39,5 metri e larga 4x4 metri. Il rito dei defunti era la cremazione, perciò i resti del senatore Caio si sono conservati così bene. La piramide è in buono stato perchè per proteggerla nel III sec. a. C. furono costruite delle mura attorno, con delle torri ogni 30 metri e con dei bagni. Questa piramide è famosa perché contiene due epigrafi,una in alto che è stata scritta dagli eredi e una più in basso fatta scrivere da PAPA ALESSANDRO VII, che ristrutturandola fece aprire un varco per vedere la camera sepolcrale.

A cura della I, II, III c della scuola Alberto Sordi Docenti: Cutolo, di Somma, Macchi