VESUVIO e MESTIERI AMBULANTI Di Oscar Limpido Parte quarta.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
terminó un pò più tardi del previsto,
Advertisements

ORATORIO di NATALE di JS. Bach: “Sorge bella LUCE”
Buon compleanno Italia …
C'ERA UNA VOLTA... GIANNI RODARI MAESTRO A RANCO
VANGELO DAL VANGELO di MARCO.
I Quartieri con Maria I Misteri della Gioia.
Monges de Sant Benet de Montserrat Monges de Sant Benet de Montserrat 5 anno C Pregare ascoltando lAgnus Dei del Requiem di Fauré (544), ci fa sperimentare.
DOMENICA 20 ANNO A Questo duetto di voci femminili della Passione di Bach evoca la donna cananea del vangelo Monges de Sant Benet de Montserrat.
Domenica XXVIII tempo ordinario 10 ottobre 2010 Anno C.
1 LE BAMBINE e i BAMBINI delle CLASSI TERZE B e C Presentano: FANTASIA DI SLIDES!!
Iv DOMENICA DI AVVENTO ANNO B
Progetto Europeo Comenius “LA TUA CULTURA E LE TUE TRADIZIONI MI AIUTANO AD APPREZZARE LE MIE” Chichibio e la gru Istituto Comprensivo Rignano Incisa.
Storie di sirene.
“Le civiltà fluviali”.
Il cammino di Santiago.
Chi è l’alpino? Per me significa soccorso, fiducia, coraggio, altruismo, forza, sentirsi in mani sicure.
XIX Passeggiata – S. Maria sopra Minerva 20 Febbraio 2011.
VESUVIO e MESTIERI AMBULANTI Di Oscar Limpido Parte quinta
2° Circolo Didattico Marigliano
Un gruppo di venditori furono ad un Convegno di Vendita. Tutti avevano promesso alle proprie spose che sarebbero arrivati in tempo per la cena il.
Un gruppo di venditori furono ad un Convegno di Vendita. Tutti avevano promesso alle proprie spose che sarebbero arrivati in tempo per la cena il venerdi.
Un gruppo di venditori furono ad un Convegno di Vendita. Tutti avevano promesso alle proprie spose che sarebbero arrivati in tempo per la cena il venerdi.
LA VOCAZIONE: CHIAMATE GRATIS VERSO TUTTI
Progetto AMBIENTIAMOCI!
Ascoltando “Ti sarò vicino” (5’35) di Bach, seguiamo Gesù
Genesi 4 Storia di fratelli.
3 TEMPO ORDINARIO Anno B DOMENICHE
G I O R N D N A T L E.
“Insieme per creare e progettare" SCHIAVONEA
La leggenda dei tre alberi
A. D’Annbibale – L. Bovio Canta Giuseppe Di Stefano
Billie, o meglio BJ, come si faceva chiamare da tutti, è nato nel 1972, in California. La sua famiglia viveva nella zona di Oaklaoma; sua madre, dopo.
DOMENICA 3 ANNO A Ascoltando “Sarò accanto a te” della Passione secondo Marco di Bach, guardiamo le immagini accanto a Gesù.
N A T A L E G I O R N D Ascoltando “Che offriremo al figlio di Maria” (Pop. Catalana) pensiamo alla nostra offerta Monjas de Sant Benet de Montserrat.
Parrocchia SS.Antonio e Vito
È stata una bella esperienza!
7.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell Angelus dal Palazzo Apostolico di piazza san Pietro nella II a domenica del Tempo.
La Creazione. La Creazione La Bibbia, composta da tanti libri scritti in epoche successive, inizia col libro della Genesi. E proprio agli inizi troviamo.
Canto della liturgia giudeo spagnola
Chi era Giovanni Battista.
12 domande per scoprirlo Con … Alfonso Capone
IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO vangelo di Luca IL REGNO È IN MEZZO A NOI Anno C La melodia Qui tollis peccata mundi di Bach.
Molluschi & Crostacei.
Musica: sinagoga ebraica
13° incontro.
SANTO NATALE 2012.
Un gruppo di venditori americani furono invitati ad un Convegno.
By Angelo Avanzamento manuale Testi: Jolanda Colombini Monti
I Fenici Il nome Fenici significa “Popolo Rosso”, che deriva dall’ utilizzo della porpora per colorare i tessuti, il colore si ricavava da una conchiglia.
VIVIAMO INSIEME Come comunità IL natale di gesù.
L'evoluzionismo Catallo D..
DOMENICA 19 t.o. Anno A Ascoltando: “Signore, Gesù” di T. L. da Vittoria, sperimentiamo il Suo aiuto.
FAMIGLIA MARINO = CIRO + MARIA GRAZIA Luigi & Antonio.
terminó un pò più tardi del previsto,
AVANZAMENTO MANUALE "Cavolo, di nuovo il Natale", pensava Christian ogni anno, quando si avvicinavano le feste.
A CURA DEGLI ALUNNI DELLA CLASSE II F,
« RICORDARE E’ UN DOVERE DI TUTTI » (PRIMO LEVI)
ORATORIO di NATALE di JS. Bach: “Sorgi bella LUCE”
3 AVVENTO B Monges de Sant Benet de Montserrat Cantico di Simeone (Schmitt), il Profeta che ha visto la LUCE.
Nell’orto con briciolina
IN PRINCIPIO ERA IL VERBO
Domenica V di Quaresima 29 marzo 2009
Ascoltiamo il “Canto degli uccelli” nel vedere sorgere la LUCE più grande (popolare catalana)
La melodia ”Qui tollis peccata mundi” di Bach evoca il Battesimo.
IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO IL REGNO È IN MEZZO A NOI Lago di Galilea “L’Agnus Dei” di Fauré evoca il perdono che Gesù dona.
Nella città di Gerico viveva un uomo chiamato Zaccheo.
Delegazione Quinto 1)I primi accenni alla Comunità di Quinto al Mare risalgono all’anno 1006, come risulta dal registro arcivescovile, ed il suo nome.
Quattro settimane per prepararsi alla nascita di Gesù
PIAZZA SANTA TERESA Modica Alta. O Piazza Santa Teresa si trova nel cuore del centro storico di Modica Alta, all’incrocio tra Corso Regina Elena e Corso.
UNA BELLA STORIA WILLY E VALENTINA Racconto di Annamaria e Alessia (cl 3)
Transcript della presentazione:

VESUVIO e MESTIERI AMBULANTI Di Oscar Limpido Parte quarta

Com’erano, come sono se ci sono di Oscar Limpido I MESTIERI AMBULANTI Com’erano, come sono se ci sono di Oscar Limpido Sommario: 1. Premessa, 2. barbiere, 3. capera, 4. capillò, 5. franfelliccaro, 6. subrettaro, 7. zeppularo, 8. aulivaro, 9. castagnaro, 10. ceuzaro, 11. lupinaro, 12. mellunaro, 13. maruzzaro, 14. pisciavinolo, 15. purpaiuolo   Nella prima parte de: “I mestieri ambulanti”, dopo la “premessa”, ho fatto cenno del “barbiere”, della “capera, del “capillò”; continuando, nella seconda parte si è venuto a discorrere dei venditori di alimenti dolci: “franfellicaro”, “subrettaro”, “zeppularo” e nella parte terza dei venditori ambulanti dei prodotti della terra: “aulivaro”, “castagnaro”, “ceuzaro”, “lupinaro” e “mellunaro”. In questa parte IV, l’excursus sui mestieri ambulanti ci porta ai venditori di alcuni “frutti marini” e precisamente: “maruzzaro”, “pisciavinolo” e “purpaiuolo”.

13. Maruzzaro Il termine “maruzza” o “maruzzella” indica sia la lumaca di terra che quella di mare. Una variante è la “maruzza spugliata” perché priva della “scorza” (guscio). In origine ad essere vendute furono le lumache terrestri o chiocciole, apprezzate in gastronomia fin dai tempi di Trimalcione. La “maruzza” arricchita di “freselle” o di biscotti, veniva a formare una zuppa molto richiesta durante le feste patronali e il grido del venditore era “tengo ‘e maruzze d’a festa ca so meglio d’e cunfiette”. Più tardi il Maruzzaro offrì anche lumache di mare, anch’esse lungamente spurgate e, poi, cozze e altri frutti marini. La “maruzza” ha sempre colpito l’immaginario popolare. Di un vigliacco si dice: “me pare Pulecenella spaventato d’e maruzze”. Il marito tradito “tene chiù corna ‘e nu cato ‘e maruzze”. “Mannaggia a maruzza” è un’imprecazione che ferma la bestemmia sulla soglia.

14. Pisciavinolo Pescivendolo, ambulante e di banco. In passato, verso la metà dell’800, il mercato del pesce insisteva nella zona di Santa Lucia, ma alla vigilia di Natale, l’epicentro mercantile del pesce si spostava nella zona di Santa Brigida attorno al busto di Masaniello. Nel 1931, Cesare Caravaglios fornì una descrizione del “pisciavinolo”: è scalzo, odora di mare, porta una giubba sulle spalle ed è contento soprattutto quando ruba sul peso”. Per richiamare l’attenzione dei passanti, ricorre a diverse grida: “tengo argiento int’a spasella”, “pe’ fa’ la zuppa vove e mazzune”, “ah! comme friccica ‘o gamberiello”. Specifica è la voce dedicata ai natalizi capitoni: “è vive e è gruosse”. Ancora oggi, in via Caracciolo è possibile incontrare una carretta con la “mappata” di reti e ceste, piene di sardine, spigole, triglie, orate. Sono i pescatori che tirano le reti e subito mettono in vendita il pescato. Purtroppo il pescato è, di giorno in giorno, sempre più scarso perché il mare di Napoli è stato dissanguato dai “bombaroli” di frodo e inaridito dall’inquinamento, cosicché i pescatori contemporanei sono stati definiti “i mendicanti del loro mare”.

15. Purpaiuolo Venditore ambulante di polipi veraci e di saporoso “bror’e purpe”, cucinati in uno scuro pentolone. Nell’antico mercato di Santa Lucia, quando i “luciani” (popolani abitanti del borgo) erano veramente vicini al mare, perché ad esso non si frapponevano abitazioni di sorta, tanti erano i fornelli accesi per il brodo e trovavano spazio tra un banco e l’altro. Ancora oggi è possibile godere di una buona tazza bollente di “bror’e purpe”, ma attenzione necessitano “stomaci forti”. Il poeta Salvatore Di Giacomo fu attratto e ispirato da una “purpaiola”, tale Brigida, che attirava i clienti con gli occhi: “Se chiamma Briggeta, na purpaiola ca vene a vennere purpe, ll’està ......”

WWW.VESUVIOWEB.COM Testo di Oscar Limpido