IPERATTIVITÀ A SCUOLA Contributo di Teresina Ranzato e Edina Kadic ADHD IPERATTIVITÀ A SCUOLA Contributo di Teresina Ranzato e Edina Kadic
COS’È L’ADHD Nota Miur 15/6/2010 Il disturbo dell’attenzione con iperattività è un disturbo di origine neuropsicologica. In molti casi l’ADHD si presenta insieme ad altri disturbi (psichiatrici, neuropsicologici, neurologici) Le caratteristiche sono: Disattenzione Iperattività/impulsività Difficoltà nell’autocontrollo Difficoltà nel controllo dell’attività motoria
COSA FARE PER I BAMBINI CON ADHD Abbandonare i preconcetti Informarsi sulle modalità per affrontare le difficoltà del bambino Capire che questo problema è di origine genetica, quindi si può correggere ma fino ad un certo punto Non deresponsabilizzare: non pensare che essendo genetico, non si possa fare nulla.
COSA FARE PER I BAMBINI CON ADHD Personalizzare e individualizzare l’insegnamento Circolare Ministeriale 6/03/2013 Redigere un Piano Didattico Personalizzato: definire, monitorare e documentare le strategie di intervento realizzare il PDP in team: docenti, famiglia, specialisti
L’ADHD A SCUOLA DIFFICOLTÀ DEI BAMBINI Mantenere l’attenzione Seguire le istruzioni dell’insegnante Rispettare le regole Problem-solving Irrequietezza motoria Applicare le strategie di studio Creare relazioni positive con I compagni Gestire adeguatamente situazioni frustranti Controllare l’aggressività
L’ADHD A SCUOLA DIFFICOLTÀ DEI BAMBINI Attività molto lunghe Compiti che richiedono abilità organizzative Prendere appunti durante le spiegazioni Prove di comprensione di testi lunghi o difficili Produzioni scritte senza una guida esterna Interrogazioni che richiedono discorsi articolati da parte dell’alunno
COSA POSSONO FARE GLI INSEGNANTI Visualizzare la diagnosi dell’alunno con ADHD Tenere periodici contatti con la famiglia Tenere periodici contatti con gli specialisti che seguono il bambino Definire insieme agli specialisti le strategie per l’adattamento scolastico del bambino Potenziare la valenza didattica del gruppo per integrare il bambino nella classe
COSA POSSONO FARE GLI INSEGNANTI Ridurre le fonti di distrazione in classe Definire all’inizio dell’ora le attività che si intendono svolgere (instaurare una routine) Gratificare il lavoro eseguito dal bambino Esplicitare poche regole e chiare da far seguire a tutti gli alunni Prendere provvedimenti coerenti in caso di comportamenti negativi del bambino Concordare con il bambino semplici obiettivi da raggiungere in breve tempo
COSA POSSONO FARE GLI INSEGNANTI Favorire l’uso di schemi e diagrammi Favorire l’uso del computer e di materiali audio-visivi per mantenere alta l’attenzione Variare il tono della voce durante la lezione Far ripetere al bambino le consegne date Realizzare attività preparatorie alla lettura Esercitare il bambino ad avere il banco in ordine e solo con le cose necessarie per quell’attività Utilizzare la token-economy Realizzare pause durante le attività lunghe
Fonti di distrazione Molti cartelloni appesi in aula Posizione del banco vicino alla finestra Posizione del banco in fondo all’aula Posizione del bambino vicino a compagni che lo potrebbero distrarre Posizione dell’alunno vicino alla porta Rumori che disturbano la lezione
La routine in classe Entrata in classe stando in fila Saluto dopo l’entrata in classe Presentazione degli argomenti che si intendono affrontare a lezione Pause concordate Tempi di lavoro stabiliti per ciascuna attività Assegnazione dei compiti a orari stabiliti Attività ricreative prestabilite Saluti finali
Materiali audio-visivi Utilizzo di filmati di spiegazione Uso del computer Uso della lavagna L.I.M. per le lezioni Uso di immagini o disegni Uso di grafici e tabelle Uso di schemi
Attività preparatorie alla lettura Lettura del titolo Riflessione su quale potrebbe essere l’argomento del brano Analisi delle immagini presenti nel testo Lettura dei titoli dei paragrafi Lettura delle parole evidenziate per capire il contenuto del testo Ipotesi del contenuto del brano Pause nella lettura per verificarne la comprensione
Cos’è la Token-economy È una tecnica della psicologia comportamentale. Consiste in: Contratto educativo tra educatore e bambino Un comportamento corretto viene premiato con un “gettone” Ad ogni comportamento scorretto vengono tolti o non assegnati uno o più “gettoni” (in base alla gravità del comportamento) In base al numero di “gettoni” si assegna al bambino un rinforzo materiale scelto dallo stesso all’inizio dell’attività