I SUMERI Prof. Luca Manzoni Origini Le città Territorio Religione Attività La cultura I SUMERI Prof. Luca Manzoni
Origini Il primo problema che si affronta nell'analisi della civiltà sumera consiste nella sua scoperta che è avvenuta solo agli inizi del 1900. Con pazienti scavi e costanti studi si è giunti all'accettazione di questa importantissima civiltà sia per cultura sia per religione. La civiltà dei Sumeri colloca le proprie origini in un periodo antecedente al 3000 a.C., Il termine sumer (shumer in accadico) significa terra coltivata, da cui sumeri significa portatori di coltura.
Intorno al 3000 a.C. si assiste ad una migrazione del popolo sumero, proveniente dalla regione montuosa che comprende gli attuali Iran ed India, verso la regione meridionale mesopotamica caratterizzata da frequenti inondazioni dei fiumi Tigri ed Eufrate le quali formavano paludi. TERRITORIO Viene fondata la città sacra di Uruk, Si assiste dunque ad una fase in cui si passa da una tradizione nomade ad una stanziale con la fondazione di centri urbani che non sono difesi da mura. Nel periodo che va dal 3000 al 2600 a.C. circa la città di Uruk domina la scena politica sumera. Nascono altre città come Ur, Lagash, Nippur, Kish, Eridu, Larsa, Umma, Isin . Si tratta di principati che compongono la regione di Sumer.
La terra dei Sumeri era una piccola regione, non più estesa della Lombardia. La percorrevano due fiumi, il Tigri e l'Eufrate che, oltre 5000 anni fa, si gettavano separatamente nel Golfo Persico (oggi invece, confluiscono in un unico letto, prima della foce).La zona sembrava poco adatta ad essere abitata e coltivata: mancava di legname e di metalli, in parte era paludosa e certamente era soggetta alle inondazioni. Per rendere fertile il terreno occorreva controllare le piene dei fiumi, che erano violente e irregolari: bisognava costruire solidi argini per impedire inondazioni disastrose, prosciugare paludi, scavare canali d'irrigazione per portare l'acqua nei campi lontani e per far scorrere via quella di troppo.
AGRICOLTURA La principale fonte di ricchezza derivava dal grano o frumento dell'alta Mesopotamia e dall'orzo nella bassa Mesopotamia, che crescevano abbondanti (ogni chicco rendeva per trenta), ma tuttavia non conoscevano ancora i segreti della concimazione, e per questo motivo il terreno si impoveriva anno dopo anno ed essi speravano che gli Dei gli concedessero le periodiche piene dei fiumi, ricche di limo, portatore di fertilità. I SUMERI al contrario delle altre popolazioni semitiche, non privilegiarono l'allevamento di animali a scapito dell'agricoltura si organizzarono in modo da lasciare i pastori nelle zone montane e nelle steppe Siro-Arabe, lasciando i fertili terreni lungo il delta per l'agricoltura. Per tutti i secoli di supremazia della città di Ur, si ricavava dall'orzo, una bevanda nazionale, molto simile alla nostra birra, che veniva chiamata "se-bar-bi-sag", letteralmente "bevanda che fa veder chiaro"
Con il mattone prima cotto al sole e poi in fornace, vario di forma a seconda delle età (prima rettangolare liscio poi rettangolare pianoconvesso), costruiscono canali, sistemi di fognatura, mura poderose, templi possenti, grandiosi palazzi, case di abitazione per tutti i ceti. Proviamo ad osservare quel bellissimo pezzo di storia e di arte rappresentato da "Lo stendardo di Ur". In questo metro e mezzo di immagini realizzate con una raffinatissima tecnica musiva riscontriamo l’alto livello tecnologico raggiunto dai Sumeri che erano già in grado di servirsi della ruota in un epoca in cui tutte le altre popolazioni vivevano faticosamente la preistoria trascinando su tronchi d’albero le pesantissime pietre dei loro templi megalitici.
Lavori così complessi non potevano essere eseguiti per iniziativa dei singoli contadini. C'era bisogno di un'autorità centrale, che organizzasse il lavoro di tutti e fornisse agli operai i mezzi per lavorare e per vivere. Nelle città sumeriche, che intorno a 5000 anni fa andavano sorgendo, sappiamo che questa autorità, esisteva e veniva esercita dai sacerdoti del tempio e, più tardi, dal re. Così in Sumer vennero realizzati grandi lavori di irrigazione e di bonifica, cioè di prosciugamento del terreno. I campi fertili e ben coltivati produssero in abbondanza orzo e grano, datteri e fichi, fave e lenticchie, lino e sesamo (una pianta da cui si ottiene olio).
LE CITTA’ I SUMERI saggi e organizzati, vivevano in città circondate da mura, edificate con mattoni di fango essiccato al sole (la roccia era rara nelle vicinanze, questi mattoni sono comunque fragili e rendono difficoltosa la ricerca archeologica) e i favolosi edifici a torre chiamati ZIQQURAT (le tipiche piramidi a gradoni somiglianti a quelle precolombiane) che fungevano da osservatorio astrale e da rifugio sicuro in caso di alluvione, molto frequente a causa del flusso incostante dei fiumi TIGRI ed EUFRATE. Le città monumentali SUMERE erano divise in due parti; i quartieri alti con la piramide, le cisterne d'acqua e il palazzo/tempio del Re, mentre nella parte inferiore della città si costruivano i quartieri popolari, i cui tetti piani delle case fungevano da letto nelle calde notti estive.
LE CASE Le case e gli edifici a torre (SOUKS), non avevano finestre nelle pareti esterne, bensì all'interno del cortiletto privato, che dava luce ed aria alle varie camere, anch'esse costruite con i mattoni di fango e con le colonnine (tronchi) o travi di legno per sorreggere il soffitto. I più antichi insediamenti SUMERI (5° millennio a.c.) erano composti da case (SOUKS) edificate a terrazza, una contro l'altra, senza strade, senza porte e senza finestre, i soli ingressi delle case si aprivano nel soffitto da cui si accedeva tramite delle scale tra tetto e tetto (praticamente i tetti fungevano da passaggio). Queste modeste abitazioni soprattutto monolocali erano divise in tre aree delimitate da tende; Il giaciglio del marito Il giaciglio della moglie e dei figli La cucina con il forno e il focolare
IL TEMPIO Nelle città-Stato dei sumeri, la religione stava a fondamento di tutto: del governo, delle leggi, del lavoro, della vita pubblica e privata. Infatti si pensava che ogni cosa ( i campi, la città, gli abitanti) fosse proprietà degli dèi, e che dalla maggiore o minore benevolenza divina dipendesse il destino umano. Di conseguenza il governo della città era affidato ai sacerdoti. Il tempio ("Ziggurat") era il centro di ogni attività, religiosa, economica, sociale. Costruito con dimensioni grandiose e monumentali, aveva forma di torre a gradinate, con un proprio recinto di mura, dentro le quali si trovavano anche le abitazioni dei sacerdoti-sovrani e le botteghe degli artigiani; vi erano inoltre i magazzini dell’orzo e del grano, le scuole, il tribunale. I sacerdoti dirigevano i lavori agricoli e l’irrigazione. Suddividevano la terra in lotti e li assegnavano da lavorare a ciascun capofamiglia; i prodotti venivano immagazzinati e, in seguito, divisi in razioni e distribuiti alla popolazione. Nel tempio si depositava anche l’argento che, come in una banca, veniva prestato a chi ne faceva richiesta.
RELIGIONE La loro religione era politeista e i simboli più diffusi erano il leone per gli uomini e il toro per le donne. Essi adoravano soprattutto le forze della natura tra cui: ANU - Dio del cielo ENLIL - Dio dell'aria ENKI - Dio dell'acqua Triade Astrale composta da NARRAR (luna), UTU (sole), INANNA (venere) ISHTAR - Dea della guerra e dell'amore Essi non credevano nell'anima eterna o nella reincarnazione, come gli EGIZIANI, seguivano attentamente la religione ma consideravano la vita terrena come un paradiso possibile, da godere giorno per giorno, fino alla morte, e invocavano gli DEI solo nei momenti di bisogno, in aiuto ai limiti dell'uomo. Da ricordare che presso i SUMERI, Il RE o il Principe regnante, era il rappresentante degli Dei ed egli parlava e agiva secondo loro volere dettato dagli oracoli dei sacerdoti;
Cultura I Sumeri usavano la saggezza e la scienza, come l’astronomia per migliorare la vita quotidiana; inoltre praticavano la matematica e la geometria per misurare gli edifici e i campi agricoli. I Sumeri istituirono la scuola come luogo di cultura ed istruzione. Inoltre furono propositori nel diritto, in particolare con il re Eannatum, uno dei primi re sumeri, che cercò di regolamentare una situazione di sopraffazione e di ingiustizia. Avevano una buona educazione sanitaria e si curavano nell'abbigliamento. Erano profondi conoscitori delle erbe mediche. Nell'ambito della letteratura, osservando tutti i loro poemi, si può dire che furono dei grandissimi precursori della cultura. Non amavano molto la guerra, anche se utilizzarono il carro da guerra
La scuola La scuola era chiamata " casa delle tavolette " ed era riservata ai ragazzi delle famiglie più importanti. Gli scolari vi si recavano ogni mattina, con il cestino preparato dalla madre e, per qualche ora, erano sottoposti all'autorità assoluta del maestro, non a caso chiamato il " padre di scuola ", il quale teneva una disciplina ferrea e impartiva bastonate ai negligenti. Fra i maestri del corpo insegnante c'era l' " incaricato di disegno ", l' " incaricato di numeriche", ecc. L'insegnamento consisteva all'inizio nel cantilenare tutti insieme i suoni delle sillabe numeriche con gli occhi al sillabano(tavolette con i segni corrispondenti alle varie sillabe),fino ad averli imparato tutte e seicento. Si passava a copiare,fra,testi inizialmente semplici,quindi più complessi. Infine si componevano testi creati in proprio,secondo le regole della letteratura del tempo e si imparava l'aritmetica, giungendo fino alle tabelle di radici quadrate e cubiche e a veri teoremi algebrici. Tutto ciò richiedeva molti anni, certamente più di dieci. Al termine si era scribi e si avevano in mano le cariche più ambite e meglio remunerate della città.
Gli scribi Sumeri e le moltiplicazioni Una serie di tavolette di argilla risalenti a quattro millenni fa mostrano quanto tempo impiegavano gli scribi a imparare la matematica. Una ricercatrice ha analizzato due tavole di moltiplicazione compilate dallo stesso aspirante scriba, un sumero chiamato Suen-apil-Urim. Gli studenti creavano queste tavole quando imparavano a memoria le tabelline, per mostrare agli insegnanti che avevano memorizzato tutto. Suen-apil-Urim scrisse il prodotto di 24 per vari altri numeri, ma nella prima tabella fece qualche errore, che corresse poi nella seconda. Ciò che rende queste tavolette particolarmente importanti è proprio il fatto siano datate e firmate. Una terza tavoletta, scritta sempre da Suen-apil-Urim, contiene temi di matematica più avanzata. Dal confronto delle due tavolette, si è concluso che gli scribi sumeri impiegavano circa un anno a imparare le moltiplicazioni.
L’ASTRONOMIA In quel paese dal clima asciutto, il cielo notturno era brillante, ovunque lo si guardasse, e c'era una casta sacerdotale che aveva tempo a disposizione per studiare il cielo, con delle motivazioni religiose per fare ciò. Con tutta probabilità, furono questi sacerdoti i primi a notare che, sebbene la maggior parte delle stelle mantenesse la propria posizione nel cielo, notte dopo notte, a tempo indeterminato, cinque di esse, tra le più luminose, cambiavano continuamente posizione rispetto alle altre, notte dopo notte. Questo rappresentò la scoperta dei pianeti, che essi distinsero con i nomi delle divinità, abitudine che abbiamo conservato fino ai giorni nostri. Essi notarono che anche il Sole e la Luna cambiavano continuamente posizione rispetto alle stelle, e così anche questi corpi celesti furono considerati dei pianeti.
LA SOCIETA’ LA SOCIETA’ Gli abitanti della città ricevevano da vivere dal palazzo e comprendevano gli scribi, il medico, il capomastro, l’agrimensore, l’esorcista e il fabbro Gli scribi controllavano il pagamento dei tributi e formavano la fascia dei consumatori I contadini,i più poveri offrivano il prodotto del loro lavoro ai ricchi L’esercito dipendeva sempre dal re da cui era mantenuto.