Quello che tutti i nostri membri di chiesa dovrebbero sapere, sulle necessità finanziarie della nostra chiesa a livello nazionale…
Alcuni dati utili su entrate e uscite della nostra chiesa (fonte Tavola Valdese)
Andamento delle contribuzioni – a livello nazionale Il flusso di cassa della Tavola a livello nazionale ha un andamento molto simile a quello di una chiesa locale…
Costo del culto: identità e libertà valdese e metodista Il costo del culto a esclusivo carico dei credenti fa parte integrante della nostra identità e libertà, come credenti valdesi e metodisti italiani. La ns. chiesa e il ns. culto NON si finanziano con l’8 per mille (decisione Sinodale). Ma il deficit tra contribuzioni e costo del campo di lavoro cresce: Anno 2004 Euro - 3.000 2005 Euro - 69.000 2006 Euro - 163.000 2007 Euro - 209.000 2008 Euro - 256.000
Contribuzioni e campo di lavoro - il deficit La causa del deficit: le contribuzioni crescono molto meno dei costi del campo di lavoro Esempio: anno 2006 Totale entrate per “Campo di lavoro” (per oltre i due terzi da contribuzioni): 2.961.000 (+ 1,46% sul 2005) Totale uscite/costi per “Campo di lavoro”: 3.124.000 (+ 4,58% sul 2005) Deficit sul “Campo di lavoro”: - 163.000 (+ 125% sul 2005)
Contribuzioni e campo di lavoro - il deficit (2) Le contribuzioni coprono quindi una percentuale sempre minore anche dei soli costi del personale: 2004 2005 2006 96,25% 93,76% 89,69% (NB dati già al netto dei recuperi del personale che presta servizio in altre opere o presso l’Ufficio patrimonio immobiliare della Tavola)
Come la Tavola copre il deficit… Per coprire il deficit sul campo di lavoro, la Tavola usa: Il reddito del patrimonio immobiliare (l’eventuale risultato attivo..) I doni dall’estero (solo la parte espressamente destinata al “campo di lavoro” – in diminuzione negli ultimi anni e ormai prossimi allo zero) I lasciti e le eredità (se e quando ci sono, e solo in caso di necessità)
Perché cresce il deficit, insomma…? Le ragioni della crescita del “deficit strutturale” della nostra chiesa, a livello nazionale: -> Le contribuzioni seguono all’incirca la crescita dell’inflazione -> mentre i costi crescono di circa il doppio: sia perché i costi generali crescono più dell’inflazione sia perché negli ultimi anni si è cercato di migliorare un pochino (…e sarebbe necessario fare di più!) il trattamento economico del personale a ruolo - pastori e diaconi - sia in servizio sia in emeritazione
Notizie sul campo di lavoro - Tavola Valdese …Sappiamo quanto guadagna un/a nostro/a pastore/a in servizio? € 750/mese netti ca. - all’inizio del suo ministero uno scatto di anzianità di ca. € 10 lordi mensili, ogni anno Alcuni esempi di trattamento economico netto, dopo diversi anni di servizio: € 850/mese - senza figli o coniuge a carico, con ca. 20 anni di anzianità € 1.200/mese – con due figli e coniuge a carico (unico stipendio in famiglia), con ca. 15 anni di anzianità (NB a queste cifre va aggiunto il comodato d’uso dell’alloggio di servizio ed eventuali piccoli benefit - es. rimborsi parziali auto o cellulare - che variano a seconda delle comunità)
Notizie sul campo di lavoro - Tavola Valdese A fronte di questi …“lauti” stipendi netti, qual è il costo totale di un/a pastore/a per la nostra chiesa? Costo medio di un/a pastore/a in servizio: circa € 28.000 annui Costo medio di un/a pastore/a in servizio, includendo nel computo dei costi anche i pastori in emeritazione: circa € 37.000 annui
Contribuzioni e campo di lavoro: chiesa che vai… Si potrebbe stilare una tipologia delle chiese e comunità, in base alle loro contribuzioni rispetto al campo di lavoro: Alcune contribuiscono in proporzione alla loro quota del campo di lavoro (es. chiesa con 1 solo pastore -> contribuzioni di almeno € 37.000) …altre contribuiscono di più della loro quota del campo di lavoro (es Milano: € 146.000 > € 74.000) altre ancora contribuiscono di meno (spesso perché “non possono” o sono troppo piccole) rispetto alla loro “quota ideale”…
Contribuzioni e campo di lavoro: come “bilanciarli” L’obiettivo da perseguire: riuscire a coprire con le nostre contribuzioni tutti i costi del nostro campo di lavoro Perché? Perché così sarebbe finalmente possibile utilizzare i ricavi del patrimonio immobiliare e i doni dall’estero per: Progetti missionari (diaconia “esterna”) Sostegno all’opera delle chiese locali (diaconia ed evangelizzazione “interna”) Nuovi ministeri per la pastorale giovanile, verso gli immigrati, verso gli anziani, ecc
Per raggiungere l’obiettivo, ricordiamoci che… Per perseguire l’obiettivo - occorre valorizzare e rafforzare alcuni principi: La missione: “..andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli..” la crescita dei membri di chiesa può essere considerata tutt’uno con la missione La solidarietà: delle chiese più grandi verso quelle più piccole, dei più ricchi verso i più poveri La riconoscenza: delle chiese piccole verso quelle più grandi, che sopperiscono generosamente ai bisogni comuni La modestia: ad es. nel saper tutti limitare all’indispensabile le proprie richieste di cura pastorale La disponibilità: ad es. a condividere con altri il tempo del/la proprio/a pastore/a
…e riascoltiamo la voce di John Wesley “Voi non siete i proprietari di cosa alcuna. Voi non siete che gli amministratori di ciò che un Altro vi ha affidato e di cui dovete fare uso non come volete ma conformemente alla Sua volontà. Perciò: GUADAGNATE tutto ciò che potete ECONOMIZZATE tutto ciò che potete DATE tutto ciò che potete Guadagnate - per mezzo di un lavoro onesto, senza compromettere la salute del vostro corpo o della vostra anima né quella del corpo e dell’anima del vostro prossimo. Risparmiate - evitando lo sperpero e la prodigalità, accontentandovi di vivere in maniera semplice e sana. Date - sfuggendo così ai pericoli della ricchezza, provvedendo innanzitutto alle necessità della vostra famiglia e dei vostri affari e donando tutto il rimanente per soddisfare le necessità altrui” John Wesley