1/3 Elementi di scenario : come sono cambiate le povertà In questi anni i processi di complessiva riduzione dei redditi ha colpito in maniera particolarmente.

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1/3 Elementi di scenario : come sono cambiate le povertà In questi anni i processi di complessiva riduzione dei redditi ha colpito in maniera particolarmente grave i giovani e le nuove famiglie le famiglie monoreddito gli anziani con pensioni minime gli adulti con minori

2/3 Elementi di scenario : come sono cambiate le povertà Lassenza di misure universalistiche di sostegno al reddito, ha esposto tutte le famiglie e i nuclei non protetti da misure categoriali, al rischio di impoverimento La crisi economica è stata affrontata dal Governo solo con lo strumento della Cassa integrazione e con lintroduzione della Carta acquisti, che ha tutelato solo gli anziani poveri e le famiglie con minori di 3 anni

3/3 Elementi di scenario : come sono cambiate le povertà Nonostante le proposte avanzate (vedi Acli sulla nuova Social Card e Caritas lombarde sul Reddito di Autonomia), la prospettiva nel triennio è quella di una perdurante assenza di misure di contrasto alla povertà. Tutto questo a fronte di una perdurante riduzione dei posti di lavoro (stimata in 90 mila per il 2011) e della dimensione temporanea della Cassa integrazione

1/2 Le Caritas diocesane e la crisi economica Le Diocesi italiane e le Caritas diocesane si sono trovate in prima fila a fronteggiare il disagio delle famiglie operando principalmente - attraverso tre strumenti di sostanziale sostegno ai redditi: sostegno economico a fondo perduto microcredito cosiddetto sociale distribuzione alimentare, anche in forme inedite

1/1 Elementi di scenario socio- culturali: una nuova visibilità del fenomeno della povertà Una delle trasformazioni che si stanno realizzando nel paese è la maggiore visibilità del disagio delle famiglie I temi della precarietà del lavoro, della disoccupazione, della povertà tornano ad essere elementi del dibattito sociale e politico, come fenomeno sociale rilevante, dopo la grande eclissi degli anni 80 e 90 Soprattutto la crisi economica, colpendo le famiglie operaie del centro-nord, ha reso la povertà economica una prospettiva reale non solo per le fasce di povertà strutturale del paese Lanimazione su questi temi deve tenere conto di quello che già le comunità – in molti contesti territoriali – stanno vedendo e incontrando

1/2 Elementi di scenario socio- culturali: lemersione della questione della giustizia La crisi economica e la scarsità delle risorse ha fatto riemergere il tema della disuguaglianza nelle risorse e conseguentemente della giustizia Seppure in forme non strutturate alcune polemiche (contro i banchieri, i costi della politica, le baby- pensioni,…), è tornata a crescere la questione etica della responsabilità dei più ricchi La ricchezza comincia a non essere percepita come un valore in se, i comportamenti solidaristici non vengono intesi solo come pratiche buoniste

1/2 Elementi di scenario socio- culturali: scarsità di risorse e modello sociale, big society Nei paesi anglosassoni è stata teorizzata una modifica strutturale dei parametri economico-sociali precedenti ripresa lenta e caratterizzata da minori profitti e minore nuova occupazione e crescente disoccupazione riduzione degli importi dei redditi da lavoro, modifica dei sistemi di protezione sociale, sia per contenere gli effetti distorsivi sul mercato del lavoro, sia per le minori risorse per la fiscalità generale Anche su questa base si è sviluppata la riflessione conservatrice britannica sulla big society.

1/5 Elementi di scenario: enti locali, sussidiarietà, risorse locali Nei prossimi anni il trend di contrazione di risorse per il sociale si acuirà ulteriormente, parallelamente allaumento della tassazione indiretta che gli enti locali dovranno operare per reperire risorse per i servizi essenziali (trasporti, utilities, scuola materna, nonchè servizi per la disabilità e gli anziani, etc.) Le dinamiche di sussidiarietà ora presenti nei territori continueranno a modificarsi – almeno per il prossimo triennio -in maniera regressiva

2/5 Elementi di scenario: enti locali, sussidiarietà, risorse locali Il primo modello di sussidiarietà – largamente diffuso - intende come attuazione della sussidiarietà orizzontale da parte dellente pubblico lesternalizzazione, cioè laffidamento di un servizio, prima gestito direttamente, ad un soggetto privato o di privato-sociale tramite convenzione o gara di appalto. Nel welfare italiano questa è la forma di sussidiarietà più diffusa e praticata. Questo modello a causa delle riduzioni di trasferimenti è già fortemente in crisi e continuerà ad esserlo

3/5 Elementi di scenario: enti locali, sussidiarietà, risorse locali Vi è un secondo modello di sussidiarietà : la sussidiarietà come innovazione progettuale e sperimentazione di servizi In questo modello viene valorizzata la capacità di innovazione, che è considerata da molti una delle caratteristiche più significative del TS, mentre il pubblico si riserva il ruolo di valutazione della qualità, coerenza e sostenibilità economica dei progetti e il ruolo di controllo della loro implementazione Anche questa modalità – pur positiva e diffusa soprattutto al centro- nord – sta vedendo consistenti riduzioni di risorse e non vedrà significativi sviluppi a causa della riduzione delle risorse

4/5 Elementi di scenario: enti locali, sussidiarietà, risorse locali Un terzo modello definisce la sussidiarietà come valorizzazione delle iniziative della società civile Al momento non esistono ricerche che abbiano valutato a livello nazionale le modalità di costruzione, i contenuti e limplementazione dei Piani di Zona. Non è possibile, quindi, fornire dati sicuri. Limpressione che si ricava dalla lettura e valutazione di parecchi di questi Piani e, soprattutto, dei modi in cui sono stati costruiti, è quella che la valorizzazione sia il modello oggi meno diffuso, ma anche il più praticabile, anche nella prospettiva di un corretto sistema di federalismo fiscale, oggi non realizzabile

5/5 Elementi di scenario: enti locali, sussidiarietà, risorse locali Tutto questo implica in prospettiva: uno stile di partnership pubblico-privato la valorizzazione di tutte le risorse locali, quali ad esempio: le risorse gratuite del volontariato e di nuove forme di impegno territoriale le fondazioni bancarie le connessioni con le nuove forme di welfare aziendale e di rimodulazione della responsabilità sociale di impresa Lo schema pubblico-privato dovrebbe lasciare il posto a forme inedite di sussidiarietà circolare in cui il privato sociale non è subalterno e convocato, ma soggetto

1/3 I fronti aperti per le Caritas diocesane: ripensarsi oltre lemergenza crisi Le Caritas diocesane stanno facendo fronte, in molte regioni, allassenza/scarsità di tutele/risorse per le famiglie Questo impegno reso necessario dalla crisi economica, rischia di ristrutturare di fatto le priorità verso pratiche assistenziali e sostitutive dellazione degli enti locali, data lassenza di normative nazionali E necessario trovare un equilibrio tra sostituzione necessitata e prefigurazione delle forme di servizioconsone ai tempi ed ai bisogni.