CONCLUSIONI AL PENTATEUCO CAP 32: IL CANTICO DI MOSE’
V.1-14: INVITO INTRODUTTIVO Invito all’insegnamento (tipo sapienziale) v.3 il tema è il “nome di Dio” Si tratta di un preludio al “venir meno” di Israele v.7 Dio si conosce nella storia. In essa appare come Dio abbia scelto per sé Israele. Questo è un suo volere esplicito L’elezione di Israele è un “averlo trovato nel deserto” (cfr. Os.9,10 e Ger 31,2)
V IL TRADIMENTO DI ISRAELE v Israele si è stancato di Dio per scegliersi altre divinità (accusa sul tipo profetico) v Lo scoppio dell’ira di Dio che fa intervenire un “non-popolo” per punire Isreale
V RIFLESSIONE DI DIO Si tratta di un colloquio che Dio fa con se stesso: Egli aveva deciso di rifiutare Israele, ma poi ci ha ripensato: “cosa avrebbero detto gli altri popoli”? Avrebbero pensato che la punizione di Israele era loro merito invece, no! Solo Dio ha il diritto di punire il suo popolo e non gli altri.
V Israele è umiliato, ma gli idoli sono falliti Cfr.v.36 v : annuncio profetico: Dio annienterà tutti questi popoli
Datazione del Cantico: periodo dell’esilio e stile tipicamente sapienziale v.47s. Viene annunciata la morte di Mosè, prima entrare nella terra promessa: egli muore al posto di Israele per il peccato dei figli di Israele
Nel cap.33:v.2-5; La benedizione alle singole tribù è inserita dentro una specie di salmo narrativo di lode.
Mosè morì “secondo l’ordine (la parola) del Signore”. Una traduzione letterale, più birichina, traduce: “morì per bocca del Signore” e, meglio, “sulla bocca del Signore”.
MIDRASH SULLA MORTE DI MOSE’ Si udì una voce dal cielo che disse a Mosè: “Mosè, è la fine, il tempo della tua morte è venuto”. Mosè disse a Dio: “Ti supplico, non mi abbandonare nelle mani dell’angelo della morte”. Ma Dio scese dall’alto dei cieli per prendere l’anima di Mosè e gli disse: “Mosè, chiudi gli occhi” e Mosè li chiuse; poi disse: “Posa le mani sul petto” e Mosè così fece; poi disse: “Adesso accosta i piedi” e Mosè li accostò. Allora Dio chiamò l’anima di Mosè dicendole: “Figlia mia, ho fissato un tempo di 120 anni durante il quale tu abitassi nel corpo di Mosè. Ora è giunta la tua fine; parti, non tardare”. E l’anima: “Re del mondo, io amo il corpo puro e santo di Mosè e non voglio lasciarlo”. Allora Dio baciò Mosè e prese la sua anima con un bacio della sua bocca, poi Dio pianse per la morte di Mosè.
Così i rabbini commentano. Mosè morì baciato in bocca da Dio stesso, il gesto più intimo, più misterioso, più straordinario, che Dio riserva solo ai grandi santi. Mosè, liberatore da liberare, dopo avere condotto un fragile gruppo di schiavi verso la libertà e l’esperienza di Dio, riceve ora il premio definitivo: l’abbraccio caloroso del Dio che ha contribuito a far conoscere.
Conclusione (Deut.26,1-10) 1 Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio ti dà in eredità e la possederai e là ti sarai stabilito, 2 prenderai le primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nella terra che il Signore, tuo Dio, ti dà, le metterai in una cesta e andrai al luogo che il Signore, tuo Dio, avrà scelto per stabilirvi il suo nome. 3 Ti presenterai al sacerdote in carica in quei giorni e gli dirai:
“Io dichiaro oggi al Signore, tuo Dio, che sono entrato nella terra che il Signore ha giurato ai nostri padri di dare a noi”. 4 Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all’altare del Signore, tuo Dio, 5 e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio:
“Mio padre era un Arameo errante (Patriarchi) scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. 6 Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. 7 Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; 8 il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. (Esodo)
Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. (Deserto) Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”. (Terra Promessa)