A noi, che non siamo pescatori, Gesù potrebbe dire: “Vi farò evangelizzatori di uomini e donne. Voglio che andiate e annunciate alla gente che sono stati creati per essere felici, e che questa felicità la troveranno se conformano la loro vita con i valori del Vangelo. E cioè, se comprendono che cosa dà un senso alla loro vita, ciò che è veramente importante, qual è il comportarmento che dona gioia, o che intuiamo che passerà quando giunga il momento di dare l’ultimo sospiro di felicità. José Luis Cortés Testo: Luca 5, Tempo Ordinario –C Musica: Cesáreo Gabarain. Tú has venido a la orilla.
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Gesù insegna dal luogo del lavoro quotidiano di alcuni pescatori. La barca è il suo pulpito. E insegna la Parola di Dio. La parola di Gesù riunisce, richiama l’attenzione e attira. In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Gesù invita tutti noi, come i pescatori, a seguirlo dalla nostra vita quotidiana, dalle attività a cui ci dedichiamo, a partire da quello che sappiamo fare. Si usciva a pescare di notte e Gesù chiede loro di gettare le reti in pieno giorno. Si tratta di fidarsi di Gesù, nonostante chieda qualcosa contrario a ogni logica. Ascoltando Gesù diventerà possibile che il suo progetto sia conosciuto e, più ancora, apprezzato da tutte le persone che incontreremo sul nostro cammino. E anche, como ha fatto Gesù, scopriremo, aiuteremo e denunciaremo la situazione di quanti si vedono obbligati a rimanere al “margine” della dignità, della giustizia..., per le ingiuste direttive che danno i potenti della società?
Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Senza di Lui, la sterilità. Con Lui, la fecondità sorprendente. "Senza di me non potete fare nulla". È Gesù che chiama e incarica, che sostiene e dà forza per portare avanti l’opera. Abbiamo bisogno anche dell’aiuto degli altri, vivere con generosità condivisa, aiutando e lasciandoci aiutare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Conoscere Gesù e la sua Buona Novella porta alla sequela –remare-, alla fiducia- prendi il largo all’impegno –gettare le reti-, al bisogno degli altri -compagni dell’altra barca- L’incontro con Gesù, fidarci della sua parola ci aiuta a rivedere la nostra vita, ad approfondire ciò che siamo e ciò che facciamo. Credere in Lui è sapere che siamo accettati, accolti, amati sempre e senza condizioni, anche se a volte noi non abbiamo fiducia in Gesù perché ci sentiamo inaccettabili. Conviene ricordare spesso le molte volte che Gesù ci dice “non temere” e che mai si separa da noi.
Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». La Parola di Gesù è sempre un balsamo. La Parola di Gesù consola e calma, elimina paure e colpe. Mi dice: non avere paura, non temere, sei una persona nuova. Non temere, sei mio amico, mia amica, mio collaboratore, mia collaboratrice. Non temere, sono sempre con te, per aiutarti a liberare e a rendere più facile e più felice la tua vita e quella degli altri. Chi decide di vivere secondo lo stile di Gesù è fonte di pace, gioia, luce, liberazione… per se stesso e per gli altri.
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. È iniziato il Regno, è iniziata l’ora di quanti credono e si fidano di Gesù. È un invito ad annunciare il Regno, curare, portare il perdono, la liberazione, la gioia e la pace, a partire dalla vita di ogni giorno. In questo e tutti i casi le raccomandazioni di Gesù non sono dirette a un gruppo ridotto di persone né a un determinato stato di vita. Annuncia il Regno, lasciarlo tutto, è missione e condizione indispensabile per tutti i seguaci di Gesù. Questo “lasciarlo tutto”, l’egoismo, la insolidarietà, l’infantilismo, la rutine... Tutto il superfluo e non necessario, tutto quello che ci impedisce di crescere ed essere liberi, si realizza giorno dopo giorno, nella misura in cui integriamo i valori del regno nella nostra vida quotidiana.
Sento il tuo invito, ma non tolgo gli ormeggi e non voglio salpare, per andare in alto mare. Io rimango sulla riva, perché è piccola la mia barca e sono poche le mie forze per attraversare le acque Non potrò essere tuo amico se rimango sulla spiaggia ricevendo i baci del pomeriggio dorato? Ma… no. Vieni nella mia barca, sguaina la spada e taglia con un colpo deciso le corde che mi legano. Patxi Loidi.