L’EVOLUZIONE DELLA PREPARAZIONE FISICA NELLA PALLAVOLO MODERNA

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
LA FASE RICEZIONE – PUNTO: DALLA TECNICA INDIVIDUALE AL GIOCO
Advertisements

Fisiologia legata al carico di lavoro
Le capacità condizionali
L’APPARATO MUSCOLARE Gaspare Aiello e Andrea Caltabiano
Prevenzione delle patologie da sovraccarico
ABILITA’ SPORTIVE E LORO SVILUPPO
IL RISCALDAMENTO.
Didattica pratica.
IL SISTEMA SPORT E LA COMPETIZIONE SPORTIVA
La battuta in salto nella pallavolo femminile
Giornata di aggiornamento per allenatori di pallavolo 2-3°grado Gessate (Milano) Il potenziamento muscolare nella pallavolo, con particolare.
Avviamento ai giochi sportivi
LA GARA.
Perché allenarsi.
Il soggetto dell’apprendimento
Teoria e metodologia dell’allenamento
Resistenza.
La resistenza.
L’INCREMENTO DI PRESTAZIONE NELLA PREPARAZIONE FISICA PER LA PALLAVOLO
POTENZA AEROBICA: CONFRONTO TRA RIPETUTE LUNGHE E PARTITE A PRESSIONE (small sided game) Lunedì 27/02/2012.
Forza.
CENTRO QUALIFICAZIONE NAZIONALE
L’ ENERGIA MUSCOLARE.
L’allenamento della forza
CORSO ALLIEVO ALLENATORE PRIMO LIVELLO GIOVANILE
Criteri di scelta per l’identificazione del talento e dei livelli di prospettiva Torino 23 settembre 2012.
LA RICEZIONE LA FORMAZIONE DEL RICEVITORE
LA FASE BATTUTA – PUNTO: DALLA TECNICA INDIVIDUALE AL GIOCO
La VELOCITA’ nella prestazione del calciatore
RESISTENZA.
Metodi di allenamento Metodo del lavoro prolungato (o di durata)
TRASFERIRE NEL GIOCO LE ABILITA’ TECNICHE ACQUISITE
COS' E' L' ALLENAMENTO? E' un processo atto ad indurre degli adattamenti biologici tali da permettere un miglioramento di qualità specifiche.
La preparazione fisica nel settore giovanile
L’EVOLUZIONE DI ALCUNI ASPETTI DELLA FASE BATTUTA PUNTO
Nel giovane occorre privilegiare la ricchezza di mezzi, per stimolare l’intelligenza motoria, utilizzare molte gestualità.
COMITATO REGIONALE FIDAL PUGLIA
La forza.
CORSO PER ALLENATORI DI PRIMO GRADO SECONDO LIVELLO GIOVANILE
Enrico Arcelli: “A proposito di maratona”
MECCANISMI ENERGETICI del MUSCOLO
È la capacità di protrarre un’attività fisica nel tempo Può essere: Generale Locale Specifica.
TEORIA E METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO
Originate dal sistema nervoso
CORSO PER ALLENATORI DI PRIMO GRADO
METODOLOGIA DELL’INSEGNAMENTO: ALLENAMENTO DELLA TECNICA
CORSO PER ALLENATORI DI PRIMO GRADO SECONDO LIVELLO GIOVANILE
CORSO 1°-2° Livello FSN/DSA
CORSO ALLIEVO ALLENATORE PRIMO LIVELLO GIOVANILE
LE CAPACITA’ MOTORIE CAPACITA’ SENSOPERCETTIVE CAPACITA’ COORDINATIVE
MECCANISMI FISIOLOGICI PER L’ALLENAMENTO DELLA RAPIDITA’
CENTRO QUALIFICAZIONE NAZIONALE
Le Capacità Motorie La forza veloce, mezzi e metodi di allenamento
ULTRAMARATONA Maurizio Riccitelli.
I temi del lavoro atletico del Camp
LE CAPACITA’ MOTORIE LE CAPACITA’ MOTORIE Università di Enna “Kore” Scienze delle Attività Motorie e Sportive Ettore Rivoli.
CARATTERISTICHE DELL’ALLENAMENTO E GLI ADATTAMENTI DEL SISTEMA MUSCOLARE E CARDIOVASCOLARE.
La classificazione della pallavolo tra le discipline sportive Cenni sulle problematiche dell’allenamento sportivo Alberto Di Mattia 1.
LA CLASSIFICAZIONE DELLA PALLAVOLO TRA LE DISCIPLINE SPORTIVE CENNI SULLE PROBLEMATICHE DELL’ALLENAMENTO SPORTIVO.
CORSO PER ALLENATORI DI PRIMO GRADO
© by FIPAV - Centro Qualificazione Nazionale CORSO PER ALLENATORI DI PRIMO GRADO SECONDO LIVELLO GIOVANILE MODULO 6 DIDATTICA DELLE TECNICHE 3 “Percorso.
L’allenamento sportivo. La definizione L’allenamento sportivo è un processo sistematico mediante il quale si determinano dei cambiamenti nell’organismo.
La forza. La capacità dell’apparato neuro muscolare di vincere o contrapporsi a un carico esterno con un impegno muscolare DEFINIZIONE.
Le caratteristiche dei movimenti generali e specifici della pallavolo
© by FIPAV - Centro Qualificazione Nazionale CORSO PER ALLENATORI DI PRIMO GRADO MODULO 1 METODOLOGIA 1 “La seduta di allenamento tecnico – tattico”
L’alzata: analisi tecnica
L’alzata: analisi tecnica
© by FIPAV - Centro Qualificazione Nazionale CORSO PER ALLENATORI DI PRIMO GRADO MODULO 3 METODOLOGIA 3 “Lo sviluppo della forza nel pallavolista – Concetti.
IL MODELLO DI PRESTAZIONE U14 – U16
corso di I° grado Relatore: Gualdi Simone
Transcript della presentazione:

L’EVOLUZIONE DELLA PREPARAZIONE FISICA NELLA PALLAVOLO MODERNA Prof. Marco Mencarelli Vice allenatore Naz. Sen./F. Resp. preparazione fisica Naz. Sen./F.

LE REGOLE SIGNIFICATIVE Modifiche alle regole di gioco che maggiormente hanno contribuito ad un nuovo assetto dell’impegno pallavolistico: Introduzione del libero (ha modificato i rapporti tra sforzo e recupero tra i ruoli) Il tocco della rete del servizio (ha incrementato il numero di azioni brevi) Il rally point system (ha diminuito i parametri quantitativi totali)

“VECCHIO” MODELLO DI PRESTAZIONE Durata media dell’azione 5”-9” e durata media del recupero 10”-12” ma… …individualmente lo sforzo risultava ben diverso (una prestazione intensa ogni 23” in prima linea e ogni 42” in seconda linea) …nel 40% di azioni non ci sono state altre azioni intense nei 20” successivi (nel 45% si ripeteva l’azione intensa nei 20” succ.)

“VECCHIO” MODELLO DI PRESTAZIONE Il palleggiatore eseguiva 32 salti a set di cui il 72% con impegno massimale Il centrale eseguiva 45 salti a set di cui il 95% con impegno massimale Lo schiacciatore eseguiva 35 salti a set di cui il 90% con impegno massimale (Gli sforzi brevi e massimali determinano un debito pagabile in 20” – 40”)

“VECCHIO” MODELLO DI PRESTAZIONE La densità degli sforzi era tale che il lavoro di condizionamento organico poteva essere indirizzato solo a migliorare la qualità di allenamenti talvolta anche molto lunghi Il quantitativo di acido lattico presente nel sangue era quasi sempre non significativo (solo il ruolo di palleggiatore determinava scarsi accumuli nel corso della partita)

LA PALLAVOLO ATTUALE Nella pallavolo attuale la struttura del movimento è rimasta la stessa tuttavia: Sono aumentate le azioni di durata inferiore a 5” e sono diminuite quelle di durata tra 5” e 10” (durata media degli intervalli costante) Il numero di salti (diminuito in valore assoluto) in rapporto al tempo effettivo di gioco è aumentato in tutti i ruoli soprattutto per il palleggiatore (maggiore densità)

QUESTO SIGNIFICA CHE… …sul piano neuro – muscolare gli aspetti qualitativi sono rimasti gli stessi mentre i parametri quantitativi sono diminuiti …sul piano organico è evidente che il pallavolista moderno necessità di velocizzare il recupero di sforzi brevissimi e massimali …resta insignificante l’accumulo si acido lattico riscontrabile nel sangue a fine partita

1°TENDENZA METODOLOGICA Ricerca centrata sull’analisi del gioco (incidenza dei salti, durata delle azioni, fasi attive e di recupero, ecc.) Modello di prestazione ricavato dal gioco (impiego di sistemi energetici, differente impegno nei ruoli, ecc.) Metodi rivolti al controllo dei decrementi di prestazione

PERPLESSITA’ Questa linea metodologica non rende la giusta considerazione della capacità di forza La forza nella apprendimento delle tecniche La forza nella prevenzione degli stati di sovraccarico funzionale La forza nell’incremento della prestazione

2°TENDENZA METODOLOGICA Ricerca centrata sulle caratteristiche neuro – muscolari della pallavolo Modello di prestazione legato alle espressioni di forza richieste Metodi rivolti allo sviluppo della forza nelle sue espressioni significative per la pallavolo (anche per protrarre la prestazione nel tempo)

PERPLESSITA’ Un modello di prestazione basato solo sulla capacità di forza espone lo stato di forma alle fluttuazioni di tale capacità L’atleta forte non fatica di meno perché comunque produce impegni sempre massimali ma di qualità superiore I tempi per ricostruire le riserve energetiche non cambiano (invece è su questo che si deve agire)

NELLA PALLAVOLO MODERNA Il modello di prestazione va riferito al movimento (meccanica, dinamica, tempi di applicazione della forza, densità degli impegni massimali, ecc.) I metodi sono diretti verso gli aspetti qualitativi del movimento e il mantenimento nel tempo della qualità espressiva della forza specifica

IL MODELLO DI PRESTAZIONE Movimenti ad intensità massimale: Superamento di situazioni inerziali (partenze, salti da fermi, arresti, ricadute) Accelerazioni (rincorse, salti con rincorsa) Posizioni e tenute (compressioni, cadute controllate) Movimenti ad intensità bassa: Pochi e difficili da individuare

ASPETTI CHE DEFINISCONO LA QUALITA’ DEL MOVIMENTO Concetto di dinamica di movimento e tipo di contrazione Tempo di applicazione della forza e capacità di reclutamento Forza di accelerazione e impiego delle unità motorie fasiche Capacità di salto e significato delle trasformazioni

LA RESISTENZA NELLA PALLAVOLO Gestione del possibile decremento di prestazione (A breve, medio e lungo termine) tramite: Miglioramento della velocità di recupero Controllo della variazione di parametri ematici correlati allo stato di forma Controllo della variazione dei parametri relativi alla composizione corporea

IL LAVORO DI RESISTENZA Necessità di contrarre dei debiti di ossigeno specifici (Sforzi massimali con brusche impennate di frequenza cardiaca e recuperi completi o quasi) Necessità di un elevata capacità di consumo di ossigeno (Senza intaccare il tempo di lavoro tecnico e senza creare uno stato di sovraccarico di lavoro)

LA POTENZA AEROBICA Lavoro ad intensità progressivamente vicina alla frequenza di soglia Lavoro intervallato a pause incomplete Dinamiche di contrazione a basso impatto (adattamento ad esigenze individuali) Lavoro sviluppabile per l’intera stagione agonistica

LA POTENZA AEROBICA Lavoro capace di determinare rapide impennate della frequenza cardiaca Esercitazioni di durata inferiore ai 10” Esercitazioni con impegno di ampie catene cinetiche Esercitazioni caratterizzate dinamiche di contrazione specifiche (gradoni, scatti in salita, circuiti ad ostacoli, ecc.)

LA POTENZA AEROBICA Lavoro capace di determinare situazioni leggermente lattacide Esercitazioni intensive a carattere tecnico Esercitazioni intense a recuperi attivi variabili ma complessivamente ampi Esercitazioni con dinamiche di contrazione specifiche

LA VELOCITA’ Si esprime in modo aciclico e contro resistenze esterne relativamente scarse Si esprime in alcuni movimenti tecnici e in spostamenti finalizzati Si esprime nei movimenti di adattamento situazionale Si esprime sotto forma di reazione ad uno stimolo percettivo

IL PALLAVOLISTA E’ VELOCE… …quando possiede un ottimo equilibrio tra velocità esecutiva e finalizzazione di gesti tecnici …quando si muove in campo “a tempo” con l’evolversi delle situazioni di gioco …quando si adatta ad improvvisi cambiamenti di situazione

L’ALLENAMENTO DELLA VELOCITA’… …deve essere tecnico o situazionale …deve essere proposto con resistenze esterne scarse e ad intensità significative (Studi dimostrano che la reattività migliora in condizioni di affaticamento) …deve essere strutturato con movimenti perfettamente conosciuti (E’ impossibile essere veloci in un movimento scoordinato)

LA FORZA MASSIMA Concorre a garantire l’aspetto preventivo rispetto ai sovraccarichi legati alla tecnica E’ determinante per superare le situazioni inerziali del modello di prestazione Rappresenta il presupposto fondamentale per la costruzione della forza esplosiva Non rappresenta un limite alla prestazione del pallavolista

LA FORZA ESPLOSIVA E VELOCE Come si costruiscono i presupposti (aspetti modificabili con l’allenamento) Come si determina una contrazione esplosiva (la dinamica esplosivo – balistica) Come si allena la forza esplosiva (percorso con giocatori in età di massima prestazione) Come si allena la forza veloce (percorso sia in età di formazione che in età evoluta)

LA PREPARAZIONE FISICA NELL’APPRENDIMENTO Molti atteggiamenti tecnici della pallavolo non sono naturali per cui richiedono un elevato impegno attentivo e condizionale La meccanica e la dinamica delle tecniche sono le stesse dal primo giorno che si entra in palestra Molti errori tecnici sono determinati da carenze condizionali (a volte di natura propriocettiva)

LA PREPARAZIONE FISICA NELL’APPRENDIMENTO 1°FASE: attività iniziale In questa fase la tecnica individuale è essa stessa capace di sviluppare la condizione 2°FASE: attività formativa, specializzazione e basso livello di qualificazione In questa fase è necessario proporre attività per sostenere l’apprendimento tecnico

LA FUNZIONE PREVENTIVA Per gli arti inferiori: Verifica e soluzione di eventuali squilibri muscolari (sviluppo della propriocettività) Lavoro per stimolare i processi di adattamento dei tendini Uso di movimenti completi Controllo dei fenomeni di retrazione Attività posturale globale

LA FUNZIONE PREVENTIVA Per gli arti superiori e le spalle: Mobilizzazione attiva della scapola sia in spinta che in trazione Controllo della retrazione del pettorale Stabilizzare o mobilizzare la spalla Uso di lavoro propriocettivo Attività posturale globale