Prof.ssa Paola Bastianoni

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
II INCONTRO Madre Teresa di Calcutta
Advertisements

LA COSTRUZIONE DELLA RETE Collaborare= Considerare laltro come soggetto che: presenta delle potenzialità presenta delle potenzialità è in grado di autodeterminarsi.
GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE
FORMAZIONE COSTRUITA IN FUNZIONE DEI PROBLEMI CHE MOTIVANO IL RICORSO ALLAZIONE FORMATIVA NON E UNA APPLICAZIONE DI UNA TECNICA IN RISPOSTA AD UN APPLICAZIONE.
L. Carpini Workshop Convegno: Io parlo straniero. Alfabetizzazione linguistica Educazione interculturale Lend Firenze- Assessorato alla Pubblica Istruzione.
LACCOGLIENZA è un processo dinamico, influenzato da componenti professionali, organizzative ed operative, che si realizza a partire dal primo contatto.
Le risorse nel processo daiuto Le risorse come mezzi: - umani; -materiali; -finanziari; -Istituzionali I mezzi di cui sopra sono utilizzati dallAS per.
ORDINE DEGLI PSICOLOGI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Convegno Nazionale A.V.U.L.S.S., San Giovanni Rotondo, 18-19/11/2006
Cosa vi portate a casa da queste due giornate? La consapevolezza che lavorare congiuntamente in rete facilita lacquisizione di competenze La crescita nel.
Associazione Eduraduno Seminario di Formazione
LA FIGURA PROFESSIONALE DEL
Università della Calabria
L’esperienza dei gruppi di post-adozione nella Provincia di Parma
Scopriamo la forza che è in noi
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (strumento di lavoro)
Intervento di Giuseppe Tacconi
Lorientamento, gli orientatori CORSO DI FORMAZIONE PER I REFERENTI DELLORIENTAMENTO dicembre febbraio 2007.
La relazione d’aiuto e la tecnica di colloquio di comprensione
Comunicazione Prof.ssa Maria Grazia Strepparava
Università degli Studi di Trieste Facoltà di Psicologia Corso di Psichiatria Sociale a.a. 2004/2005 La famiglia e il disturbo mentale grave. Un esempio.
Counseling motivazionale breve Come aiutare le persone a compiere scelte di salute?
Che cosa rappresenta per me il momento del circle time …
_ ___ _ ______ _ _ _________.
Formazione di base 4 dicembre 2012 I.C. Luigi Angelini
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
PROGETTO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA
Il Centro di Ascolto: un modo di essere Caritas
Università degli Studi C. Bo – Urbino Scienze della Formazione Primaria.
Indicazioni per il coinvolgimento dei cittadini: le Raccomandazioni generali e operative Alessandro Bazzoni 14/16 Novembre 2011.
LA PROGETTAZIONE EDUCATIVA
Declinazione obiettivi
Chi è lo Psicologo? Lo psicologo è un professionista della salute.
IL GRUPPO e LA RETE 16 FEBBRAIO 2013.
OBIETTIVO DEL CORSO Elaborare un programma educativo per la prevenzione delle Malattie a Trasmissione Sessuale (MTS) rivolto agli studenti delle scuole.
1 Corso per esperta in orientamento per le pari opportunità Counseling di supporto.
Problem Solving: capacità di risolvere problemi
Il Gruppo di Lavoro.
Obiettivi Tutte le disciplineItaliano-StoriaScienzeScienze motorie Educare alla conoscenza E all’accettazione di sé Atteggiamento di ascolto.
B P A B ilancio P rofessionale e A utosviluppo ISPER © ISPER
Le teoriche del nursing
La verifica e valutazione di un progetto. Partiamo dalla definizione di valutazione un concetto complicato… ma di fondamentale buon senso.
1 RETE SCUOLA MEDIA “D’AZEGLIO” AP ISC ACQUASANTA ISC CASTEL DI LAMA CAPOLUOGO ISC ROCCAFLUVIONE I CARE SCUOLA CAPOFILA DIREZIONE DIDATTICA “BORGO SOLESTA’”
Come si presenta dal punto di vista dei sintomi e segni Ipermotricità.iper-reattività.impulsività Iperattività.disattenzione.
Dirigente Scolastico Lombardia
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
TRATTAMENTO MULTIMODALE
Metodologia della Ricerca Pedagogica per il Sostegno
“Come costruire una relazione genitori – figli positiva per entrambi”
1 Corso di formazione sul monitoraggio e la valutazione dei Piani di zona avviati in Provincia di Torino Secondo Modulo: La valutazione del livello di.
L’ASSESSMENT NEL SERVIZIO SOCIALE
Giornata per i CDAVx - 19 aprile Torreglia.
Il colloquio in contesti relazionali diversi
L’ ascolto non è soltanto una funzione fisiologica legata all’organo di senso, ma è parte del processo di comunicazione, è un elemento fondamentale.
Progettazione e gestione di gruppi nel servizio sociale Annamaria Campanini Università degli studi di Milano Bicocca.
FOCUS DELLA VALUTAZIONE “ IL CASO SINGOLO ” Si pone come finalità il miglioramento dell ’ intervento che riguarda il singolo beneficiario.
 IL COLLOQUIO. * CONVERSAZIONE “ colloquio amichevole tra due o più persone su argomenti di vario genere”, sostanzialmente per ‘passare il tempo’; e.
Presentazione IL PIANO D’IMPRESA PRIMO INCONTRO: IDEA E RISORSE Como, 2015 Metodologie ed Esperienze per l’Evoluzione e la Transizione Polo per l’Orientamento.
La didattica ermeneutica esistenziale.
1 “Luoghi di bene e bambini vulnerabili: l’accoglienza che educa e sostiene” Dr.ssa Daniela Piscitelli.
Lucrezia Pedrali - Leno 2008 LINGUA ITALIANA Noi pensiamo un universo che è già pre-formato dalla nostra lingua E. Benveniste.
Università di Roma Tre Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Servizio Sociale A.A – 2016 Tecniche e Strumenti Professionali IL COLLOQUIO.
I° Istituto d’Istruzione Superiore “L. DA VINCI – G. GALILEI” “DIRITTI A SCUOLA” – Progetto C Sportello di “ASCOLTO PSICOLOGICO” per gli studenti appartenenti.
Dall’idea al progetto perché progettare?. non partiamo da zero valorizziamo l’esperienza in ogni organizzazione esiste una attività di progettazione inconsapevole.
Strumenti del mestiere RYS &. Sono strumenti del metodo che servono ad aiutare i rover e le scolte a migliorare la conoscenza di se stessi e del loro.
La collaborazione fra pari nel recupero di competenze in matematica: il ruolo della riflessione metacognitiva Aosta, 8 aprile 2011 Angela Pesci Dipartimento.
1 Percorso formativo-laboratoriale ‘Il sostegno alla genitorialità oggi: pensare e agire le alleanze educative nella comunità’ Empowerment di rete/Comunità.
L’ANALISI DEI BISOGNI DI FORMAZIONE Laboratorio per la formazione Spi Atto Primo Gruppo Arancio Lido di Camaiore 1- 3 febbraio 2011.
La fiducia Prof.ssa Alberta Giani. La fiducia come processo Fiducia Propensione / atteggiamento / disponibilità di un interlocutore Più spesso ad un.
L’intervento di rete. mamma Bimbo Assistente sociale scuola Compiti : Trasporto scolastico Conciliare tempi di cura e tempi di lavoro Assistente sociale.
Transcript della presentazione:

Prof.ssa Paola Bastianoni PSICOLOGIA CLINICA Prof.ssa Paola Bastianoni

ANALISI DELLA DOMANDA

GESTIONE DEL COLLOQUIO: ANALISI DELLA DOMANDA Nella gestione del colloquio è fondamentale effettuare l’analisi della domanda, intesa come strumento di lavoro, una forma di relazione che si instaura a partire dai primi scambi fra il professionista e l’utente. Si tratta di DECODIFICARE LA DOMANDA DI PRESTAZIONE PROFESSIONALE CHE VIENE EFFETTUATA da parte dell’utente.

COME AVVIENE E QUALI SONO GLI OBIETTIVI DELL’ANALISI DELLA DOMANDA? 1. DECODIFICA DELLE QUESTIONI ESPLICITE (CONSCE - CONSAPEVOLI) decodifica di una richiesta di servizio/aiuto 2. DECODIFICA DELLE QUESTIONI IMPLICITE (INCONSCE) interpretazione di un bisogno personale non necessariamente esplicitato dal cliente tale azione si basa sulla lettura integrata di elementi oggettivi e soggettivi funzionale alla valutazione dei bisogni personali e alla definizione dei servizi/attività più efficaci a soddisfarli.

OBIETTIVO DELL’ANALISI DELLA DOMANDA L’obiettivo centrale del colloquio diventa quindi la comprensione del problema portato dall’utente e la condivisione di modalità di gestione attiva dello stesso. Per analizzare la situazione e valutarne possibili strategie di sviluppo, sono da prendere in considerazione: A) eventi significativi della storia formativa/lavorativa personale (numero, tipologia e qualità degli eventi, significato attribuito agli eventi nel corso della storia, percezione di influenza sullo sviluppo futuro dell’esperienza)

OBIETTIVO DELL’ANALISI DELLA DOMANDA 2 B) risorse personali messe in gioco dalla persona per fronteggiare esperienze di transizione (passate e attuali): livello di attivazione (quanto la persona si è data o si sta dando da fare per superare la transizione), - modalità di attivazione (livello di efficacia/inefficacia dei tentativi di risolvere la transizione), - punti di forza e di criticità personali (che hanno favorito/ostacolato o che possono favorire/ostacolare la gestione del problema analizzato). C ) presenza di un’idea progettuale che prefigura l’evoluzione della problematica portata, tenendo conto: - della fattibilità, del grado di urgenza, della presenza di eventuali ostacoli D) motivazione / disponibilità / resistenza verso specifiche azioni (ad esempio: rifiuto verso esperienze di supporto, svalutazione del professionista, paura/disagio verso percorsi di inserimento sociale, ecc.).

OBIETTIVO DELL’ANALISI DELLA DOMANDA 3 LA DOMANDA CHE VIENE POSTA AL PROFESSIONISTA (PSICOLOGO, EDUCATORE, MEDICO, ETC) HA UN’IMPORTANZE VALENZA PER LA COSTRUZIONE DELL’ALLEANZA DI LAVORO E PER IL BUON ESITO DELLA RICHIESTA STESSA NON DOBBIAMO ESSERE FRETTOLOSI NEL TROVARE DELLE SOLUZIONI, QUANTO PIUTTOSTO DOBBIAMO RIFLETTERE DENTRO DI NOI E PROCEDERE IN MODO ATTENTO, PER COMPRENDERE LA COMPLESSITA’ DELLA DOMANDA, LA REALE CHIESTA DI AIUTO, LA REALTA’ EMOZIONALE DEL RICHIEDENTE (PROBLEMATICA AFFETTIVA)

SU COSA SI BASA L’ANALISI DELLA DOMANDA? Si basa sull’analisi di ciò che può essere utile al soggetto in una determinata situazione e di cui la persona non sempre ha consapevolezza o riesce ad esprimere in modo chiaro e corretto; fa riferimento ad un’azione professionale e come tale deve considerarsi fase iniziale di una azione consulenziale (che non necessariamente deve proseguire in un percorso successivo di consulenza specialistica). Consiste sempre in una raccolta di elementi informativi descrittivi delle caratteristiche del cliente (che ovviamente non si deve ripetere qualora avvenga all’interno di una struttura che raccoglie già in accoglienza questo tipo di elementi); tuttavia non si limita a registrare informazioni ma cerca di comprendere una situazione cioè analizza, collega, interpreta, valuta le informazioni che raccoglie in un processo di co-costruzione di significati dell’esperienza portata dalla persona, processo che cerca di condividere con il cliente.

QUALI SONO LE PARTI PRINCIPALI DEL COLLOQUIO? FASE INIZIALE individua tre scopi principali a]riconoscimento(dei ruoli del conduttore  e del soggetto); b]esplicitazione della motivazione e dello scopo; c]l’accordo iniziale tra i partecipanti. FASE CENTRALE caratterizzata da stati emotivi (anche intensi) che vanno accolti, riconosciuti e gestiti. Se nego gli aspetti affettivo-emotivi colludo con l’utente e mi difendo da dinamiche dolorose di sofferenza FASE CONCLUSIVA riformulazione della domanda e restituzione condivisa di alcune strategie per affrontare il problema

LA RELAZIONE TRA PROFESSIONISTA E UTENTE NON E’ DIRETTIVA PREVEDE LA TECNICA DELLA RIFORMULAZIONE DI QUANTO ESPRESSO PER GIUNGERE AD UNA RECIPROCA COMPRENSIONE NECESSITA DEL COINVOLGIMENTO ATTIVO DELL’UTENTE NELLA RIFLESSIONE SULLE STRATEGIE VERSO LA FUORIUSCITA DEL PROBLEMA INCLUDE LA POSSIBILITA’ DI ALLARGARE LA RETE AD ALTRI SOGGETTI MOTIVATI

L’ANALISI DELLA DOMANDA CI PONE NELLA CONDIZIONE DI INTERROGARCI RISPETTO A: ESISTE UNA CHIARA E PRECISA DOMANDA DI AIUTO? DA CHI E COME E’ STATA FORMULATA? CHE COSA SI CELA DIETRO LA RICHIESTA DI AIUTO? COSA HA SPINTO PROPRIO IN QUESTO MOMENTO A FORMULARE LA RICHIESTA? QUALI ANSIE, PREOCCUPAZIONI E SPERANZE SONO ATTIVATE DALL’INCONTRO? COME SI PONE L’UTENTE DAVANTI AL PROFESSIONISTA? QUALE RUOLO TENDE AD ATTRIBUIRE L’UTENTE AL PROFESSIONISTA? COME RISUONANO DENTRO DI NOI LE EMOZIONI DELL’UTENTE?

HO RACCOLTO TUTTI I “DATI”? COSA FACCIO QUANDO HO RACCOLTO TUTTI I “DATI”? 1. RIFORMULAZIONE DELLA DOMANDA Restituzione e condivisione degli elementi salienti emersi dall’analisi del problema; 2. IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI PERSONALI Valutazione e condivisione dei bisogni di sostegno al fronteggiamento e alla gestione dell’esperienza di transizione; 3. PIANIFICAZIONE DELLE STRATEGIE PER SODDISFARE I BISOGNI Definizione e condivisione di un percorso personalizzato di azioni finalizzate al superamento positivo del problema portato dall’utente. Il professionista cioè, partendo dalla conoscenza dettagliata del ventaglio di azioni (da intendersi come servizi, attività, percorsi ) attivate da diverse risorse (interne alla struttura in cui viene gestito il colloquio di analisi della domanda, ma anche presenti sul territorio), ne esamina le specificità in relazione ai bisogni del cliente. La proposta può integrare diversi tipi di azioni in un percorso personalizzato e va e condivisa con il cliente. L’arco di azioni si differenzia rispetto alle strutture/sistemi di riferimento e al profilo del target di destinatari.

RISCHI 1. PREGIUDIZIO DEL PROFESSIONISTA 2. RESISTENZE DEL PROFESSIONISTA 3. ALLEANZA DI LAVORO CARENTE 4. DOMINIO DEGLI ASPETTI EMOTIVO- AFFETTIVI (coinvolgimento personale) 5. PREVALENZA DELL’AGITO SUL PENSIERO 6. BISOGNO IMPELLENTE DI FARE QUALCOSA E DI DARE RISPOSTE IMMEDIATE

RIFLESSIONE SILENTE DEL PROFESSIONISTA MI FERMO A PENSARE O AGISCO? Esempio di analisi della domanda UTENTE E VOLONTARIO SPORTELLO POVERTA’ RICHIESTA ESPLICITA Richiesta di un sacco alimenti per la famiglia. In mancanza l’utente si arrabbia e chiede altro, soldi, aiuti per andare avanti RIFLESSIONE SILENTE DEL PROFESSIONISTA Cosa muove in me questa richiesta? Colludo emotivamente alle richieste e mi “alleo” con l’utente, dandogli soldi? Mi schiero contro l’utente arrabbiandomi perché chiede cose che non ci sono? Mi arrabbio con il sistema perché è ingiusto e trasmetto all’utente un senso di impotenza enorme? Non so bene cosa fare, mi spavento e chiamo aiuto? RICHIESTA IMPLICITA Cosa mi sta chiedendo oltre al cibo? Ascolto? Comprensione? Alleanza emotiva? MI FERMO A PENSARE O AGISCO?

RIFLESSIONE SILENTE DEL PROFESSIONISTA MI FERMO A PENSARE O AGISCO? Esempio di analisi della domanda MAMMA ED EDUCATRICE AL CAMPO ESTIVO RICHIESTA ESPLICITA Richiesta di non far fare al proprio figlio i compiti, durante il momento preposto. La madre riferisce che è stato un anno pesante. RIFLESSIONE SILENTE DEL PROFESSIONISTA Cosa muove in me questa richiesta? Colludo emotivamente alle richieste e mi “alleo” con l’utente, agevolandolo? Mi schiero contro l’utente arrabbiandomi per il troppo carico scolastico? Mi arrabbio con la madre perché mi impone un sistema di lavoro, quando sono io l’insegnante? RICHIESTA IMPLICITA Mi sta davvero chiedendo uno “sconto” sui compiti del figlio? Cosa si aspetta la signora da me? Cosa si aspetta dal figlio? MI FERMO A PENSARE O AGISCO?