Associazione “Il Progetto Alice”

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Associazione “Il Progetto Alice” EDUCARE AL GENERE Associazione “Il Progetto Alice”

La Femminilità La femminilità può essere definita come ciò che “che si intende per donna in un determinato contesto socio culturale”. Un insieme di pratiche simboliche, estetiche, culturali e relazionali riconosciute dalla società come “femminili”.

Femminile come concetto relazionale Maschile e femminile come concetti relazionali: posizionamenti reciproci in diverse gradazioni di potere (Davies e Harrè 1992). Maschilità dominante vs femminilità enfatizzata (Connell 1986).

Femminile come concetto relazionale Il movimento di emancipazione femminile ha messo in crisi questo modello asimmetrico fra femminile e maschile, che sono in realtà costruzioni sociali modificabili. I ruoli sono in lenta trasformazione.

Potere e … Tradizionalmente il femminile è rappresentato come subordinato al ruolo maschile, considerato superiore.

Potere e … Esclusione La femminilità è stata considerata come l’ “Altro” per eccellenza: La Natura vs. l’uomo sapiens, Il Corpo vs. l’intelletto, Il Sentimento vs. la ragione.

Potere e … Esclusione Sfera pubblica - 18,01% presenza femminile in Senato. - 1946 accesso delle donne al voto. - 1963 accesso delle donne alla magistratura (attuazione legge n.66 l’art. 51 della Costituzione).

Potere e …Esclusione Sfera economica - 18% disparità salariale a parità di mansione (Ue, 2010). - 46% tasso di occupazione femminile, il più basso d’Europa (It, 2010). - 22% delle donne di oltre 65 anni d’età rischia la povertà, contro il 16% degli uomini.

Il modello femminile stereotipato Femminilità stereotipata cioè modello (estetico, relazionale, culturale) normativo: Dolcezza, Emotività, Accoglienza, Propensione per l’ascolto, Lavoro di cura.

Il modello femminile stereotipato Aderire alla visione stereotipata del femminile significa considerare le donne per natura: gentili; precise e accurate; empatiche; con tatto; attente alla propria immagine; bisognose di sicurezza; che esprimono sentimenti di tenerezza, ecc.

Il modello femminile stereotipato Le donne sono percepite come dipendenti, tranquille, inclini all’ascolto, all’affetto e al lavoro di cura. Identificazione fra il femminile e il lavoro riproduttivo e l’ambito domestico.

Il modello femminile stereotipato Le donne hanno sviluppato “specifiche carriere morali” cioè avere una immagine di sé che gli altri si aspettano: maggiore disponibilità a aiutare e curare in caso di bisogno (marito, figli, genitori anziani).

Canoni estetici Bellezza e culto del corpo Sensualità Moda

Modelli relazionali Esibizione del corpo come strumento per stimolare il desiderio di chi guarda La cura degli altri La subordinazione rispetto all’uomo

Modelli socio-culturali Investimento sul ruolo di madre e moglie Investimento solo parziale sulla carriera professionale

Lo stereotipo Lo stereotipo è connesso all’attività conoscitiva dell’essere umano; E’ la rielaborazione di elementi selezionati in descrizioni coerenti della ‘realtà’; E’ quindi impossibile non avere stereotipi.

A cosa serve? 1) Serve come criterio orientativo per selezionare gli stimoli e dati percepiti nel contesto spaziotemporale entro il quale l’individuo è situato.

A cosa serve? 2) Serve come strumento per la catalogazione o categorizzazione degli stimoli e dati selezionati, tramite la loro rielaborazione in informazioni.

A cosa serve? 3) Infine serve come strumento per l’instaurazione di routine di riconoscimento e di imputazione tramite la riconduzione di tutti gli stimoli percepiti come uguali, simili o affini allo stereotipo elaborato, nonché per la rimozione degli stimoli e dati diversi, dissimili o non affini.

Sorge un problema... La modificazione del sistema degli stereotipi non avviene perché essi funzionano come una conoscenza pre-giudiziale, che viene applicata nelle concrete situazioni interattive senza sottoporla ogni volta a verifica.

Lo stereotipo e il pregiudizio Lo stereotipo viene concepito come un ‘giudizio di fatto’, perché nonostante sia emesso in anticipo (pre-giudizio) si fonda su una presunzione di corrispondenza fra la realtà e la ricostruzione operata in sede cognitiva.

Cambiare i propri stereotipi 1) Ampliare le proprie conoscenze sul problema della diversità sessuale e di genere, sull’intercultura, ecc. La decisione finale di accettare o meno gli stereotipi di genere e quelli legati alla provenienza geografica è legittima, ma non deve essere il frutto di un’assenza di conoscenza, ma di una consapevole presa di posizione.

Cambiare i propri stereotipi 2) Farsi consapevoli del fatto che ognuno/a di noi partecipa alla validazione di stereotipi (e pregiudizi) tramite il loro uso acritico e la loro riproduzione, ossia ogni volta che accettiamo di usare concetti, nomi, etichette, definizioni sulla base dell’assunto che essi corrispondono a ciò che ‘si sa’ e che dunque ‘sono veri’.

Cambiare i propri stereotipi Imparare a elaborare strategie in grado di permettere la decostruzione dell’ovvio. Ciò significa mettersi in una posizione di ‘ascolto’ per permettere a chi abbiamo davanti di far breccia nei nostri stereotipi, costringendoci a modificarli a fronte della sua diversità.