LA STARTUP
È un termine inglese che significa “avvio” e sta, appunto, ad indicare la fase iniziale per l’avvio di una nuova impresa. In altre parole, comprende le operazioni e il tempo necessario per trasformare una piccola impresa in una grande impresa.
Quali sono le caratteristiche di una startup? È un’attività d’impresa che nasce per la prima volta, dando attuazione pratica ad un’idea innovativa che non era mai stata realizzata da nessuno (almeno non con le stesse modalità).
È, in genere, una piccola impresa, flessibile e poco strutturata a livello organizzativo, con un “team” di lavoro formato da soci o persone che, possono anche svolgere altre attività. Essa si sviluppa più facilmente sul web perché le startup “digitali” nascono in tempi più rapidi e con costi minori (non hanno bisogno, ad esempio, di una sede fisicamente individuata).
Qual è il percorso per avviare una startup? Prima, è necessario che il futuro imprenditore rediga una sorta di piano strategico d’impresa (Business plan), che evidenzi i costi tipici dei primi dodici mesi di attività, i tempi e tutte le operazioni necessarie per rendere operativa la startup (es. affitto dei locali, arredamento degli uffici, macchinari, stipendi).
Dopo la stesura del piano di startup, bisogna svolgere tutte quelle attività “istituzionali” che comprendono, ad esempio, l’iscrizione nel Registro delle Imprese, l’apertura di una partita Iva, l’iscrizione all’Inail. A questo punto, la startup è pronta per entrare nel mercato ed è possibile valutare anche la possibilità di accedere a finanziamenti mirati, promossi dalle Camere di Commercio o con bandi pubblici italiani ed europei.
Ecco alcuni esempi di “STARTUP” che sono state realizzate di recente: “Bulbo”, startup bolognese, nata nel 2013, che vende lampade a led di design e ad alta innovazione tecnologica per coltivare ortaggi, piante aromatiche, fiori e piante grasse in casa e in ambienti privi di luce naturale. “Rossa”, startup siciliana, nata nel 2013, che produce un liquore “Amara” a base di scorze d’arancia, che piace anche alle signore ed è perfetto per i cocktail. Un’altra startup di Terni che ha trasformato una casa di campagna in un’azienda agricola. Essa offre una produzione di polli ruspanti, ortaggi e frutta, direttamente al consumatore finale che la riceve a casa, dopo averla ordinata via .
LA STARTUP INNOVATIVA
Il Governo, per agevolare la nascita e lo sviluppo di imprese innovative ad alto valore tecnologico di nuova o recente istituzione (meno di 4 anni), ha emanato il Decreto Legge n. 179/2012, convertito con modificazioni nella L. n. 221/2012.
La normativa stabilisce una serie di REQUISITI necessari affinché una società possa qualificarsi “startup innovativa”, tra i quali, ad esempio: forma giuridica di società di capitali; sede in Italia;
produzione annua non superiore a 5 milioni di euro, a partire dal 2° anno di attività; mancata distribuzione di utili; oggetto sociale esclusivo o prevalente: sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
Nel caso in cui le imprese soddisfino i requisiti per essere definite “startup innovative” godono di diverse misure di sostegno (es. facilitazioni nel ripianamento delle perdite), tra cui moltissime agevolazioni fiscali (es. esonero dei diritti camerali e imposte di bollo).
Nel 2013, la metà delle startup innovative ha prodotto valore per meno di euro. Si tratta di dimensioni davvero piccole, anche se si confrontano i dati occupazionali, dai quali emerge che almeno la metà delle startup impiega un solo dipendente. Dall’ultimo rapporto del Ministero dello Sviluppo Economico, aggiornato a fine dicembre 2014, le startup innovative, iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese, erano 3.179, con un impiego di oltre lavoratori ( soci e dipendenti).