Quel giorno il mare era troppo calmo, il vento fermo e la mia vela non si muoveva. Presi la rete e la gettai in acqua... forse un po' di pesca fortunata... Qualcosa si impigliò e ritirai in fretta, ma con stupore nella rete era rimasto impigliato un abito di sposa.
Lo raccolsi, bianco con ricami in filo d'argento e sul petto una macchia rossa a forma di rosa... ma era sangue... Un brivido mi corse lungo la schiena... in quell'istante si alzò un vento gelido e la mia barca riprese la rotta... rotta verso la costa di un piccolo paesino che non conoscevo.
Attraccai al pontile, scesi con quell'abito tra le mani, mi fermai davanti ad un pescatore che riparava la sua rete, gli domandai se sapeva di quell'abito le origini. Lui lo guardò e sbiancò, la bocca tremò su quel viso segnato dal sale e dal tempo e mi raccontò.
Il banchetto nuziale mesi prima una sposa raggiante ballava con il suo sposo... danzava su un terrazzo a picco sul mare, felice abbracciata a lui... volteggiava e rideva mentre lui la guardava e sognava la prima notte d'amore.
Ballava danzava e non si fermava finché inciampò nel velo e cadde da quel terrazzo maledetto. Precipitò e sugli scogli si schiantò ma un'onda improvvisa la rubò e in mare aperto la trascinò... invano i soccorsi e ricerche... la sposa mai più si ritrovò.
Ora quel vestito che tra le mani tenevo riportò al ricordo quel crudele destino... ma dentro un minuscolo taschino cucito sul corpetto qualcosa spuntava e luccicava..era un anello... accidenti l'anello nuziale di lei.. lo girai e rigirai tra le mie dita e lessi una scritta all'interno... Per sempre insieme.
Passi pesanti dietro me... una mano mi toccò la spalla...mi girai, il viso di un giovane con barba incolta e lunghi capelli neri spettinati... sguardo assente e sofferto...guardò quel vestito... rimase stupito...e una smorfia di dolore... Dove hai trovato quest'abito??? Era della mia adorata sposa!!!"
Senza rispondere glielo diedi, lo prese, lo strinse a sé e il suo viso affondò, cercando chissà cosa tra le stoffe sbiadite, ingiallite.
Lo guardai, la mano allungai nel mio palmo…quell'anello gli resi, lui sorpreso spalancò quegli occhi disperati che si gonfiarono di lacrime che sgorgavano su quella pelle scura bruciata dal sole.. solo una parola uscì da quell'uomo... Grazie... un lungo sospiro.. e se ne andò.
Ricordo... quando guardo il mare... quando sto per salpare... quanto sappia esser crudele il destino... e quanto sia incredibile! Maryna