L’UOMO CHE SALI’ AL FIUME Poesia di Salvatore Ferrara
di chiedere cosa volessero dire. uando l’uomo salì al fiume Che portava alla lunga notte Non trovò che un ramo spezzato e qualche allodola morta Rimase in silenzio! Poi parlò alle sue stesse parole e non trovò il coraggio di chiedere cosa volessero dire.
si confuse con l’acqua trasparente, chiara, i fermò. Parlò ancora ma le labbra tremarono e il sorriso si confuse con l’acqua trasparente, chiara, riflessa nella luna che baciava
e le labbra tremanti chiesero al cielo llora l’uomo sorrise e le labbra tremanti chiesero al cielo e il cielo gli rispose che tutto ciò che cercava era oltre il fiume, più lontano, oltre le colline e il mare
senza sapere che oltre le stelle non c’era altro sole, ’uomo si incamminò senza sapere che oltre le stelle non c’era altro sole, ma colombe bianche e aironi che non tornavano mai.
sservò la scia di una nave e si fermò. Pianse ancora, poi riempì le scarpe di pane e scomparve nella notte.
e sollevò lo sguardo al cielo. Ora sapeva dove andare. ancora aprì gli occhi e sollevò lo sguardo al cielo. Ora sapeva dove andare. Le scarpe piene di pane raccolsero tutta l’acqua della notte e il cielo si svuotò delle stelle.
l’uomo cantò le sue canzoni, viaggiò e viaggiò el silenzio l’uomo cantò le sue canzoni, viaggiò e viaggiò fino a che il rumore della notte non aprì il nuovo giorno e il sole tutto il sole si poggiò sul suo volto disfatto.
e il ramo si accese di nuovo sole… l fiume era là: fermo, immobile e le allodole volavano e il ramo si accese di nuovo sole…
e gli occhi videro il cielo na mano cadde su di lui e lui la accolse sereno, felice, e gli occhi videro il cielo e tutto il cielo ricadde su di lui.
Pps realizzata da Macc Dany per il gruppo: http://it.groups.yahoo.com/group/PpsMaccDany