SIGNIFICATO E STORIA DELLE PARI OPPORTUNITA’:

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SIGNIFICATO E STORIA DELLE PARI OPPORTUNITA’: EVOLUZIONE DEGLI ASPETTI NORMATIVI Bologna, 22 gennaio 2016

Alexander Calder scultore (1898 – 1976)

BUONE PRASSI + ESEMPI POSITIVI FATTORI DI INFLUENZA RUOLO DELLA DONNA CONTESTO SOCIALE NORME BUONE PRASSI + ESEMPI POSITIVI EUROPA

COSTITUZIONE ITALIANA A uomini e donne è riconosciuta eguaglianza morale e giuridica all’interno della famiglia, eguali diritti e eguale trattamento economico al lavoro Art. 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (..) Art. 37: La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.

IL CONTESTO SOCIALE ..in mutamento continuo Demografia Istruzione e formazione Condizione lavorativa Autonomia Rapporti familiari

1° PROGRAMMA DI AZIONE (1982-1985) EUROPA 1° PROGRAMMA DI AZIONE (1982-1985) Promozione verso gli Stati membri dell’adozione di leggi quadro nazionali per lo sviluppo delle azioni positive Favorire la diversificazione delle scelte professionali delle donne e la padronanza delle nuove tecnologie Diffusione di una maggiore conoscenza della gamma delle carriere accessibili dalle donne e della mediocrità degli sbocchi di alcuni settori tradizionali dell’occupazione femminile Promozione dell’attenzione alle donne migranti Conciliazione vita-lavoro Sensibilizzazione a favore dell’evoluzione della mentalità in merito alla parità uomo-donna

2° PIANO DI AZIONE (1986-1990) EUROPA Migliorare le misure esistenti Istruzione, formazione, occupazione Nuove tecnologie Protezione e sicurezza sociale Ripartizione delle responsabilità familiari e professionali Sensibilizzazione a favore dell’evoluzione della mentalità in merito alla parità uomo-donna

3° PROGRAMMA D’AZIONE (1996 – 2000) EUROPA 3° PROGRAMMA D’AZIONE (1996 – 2000) Consolidare e valorizzare l’acquis communitaire nel settore dell’uguaglianza tra i generi Sviluppare nuove iniziative a favore delle donne nel campo della formazione professionale e dell’occupazione Rafforzare la cooperazione e la complementarietà delle azioni dei diversi attori interessati (Commissione, Stati membri e partners sociali) Sensibilizzazione rispetto la parità tra i generi, l’immagine della donne nei mass media Favorire la partecipazione delle donne ai processi decisionali

4° PROGRAMMA D’AZIONE (1996 – 2000) EUROPA 4° PROGRAMMA D’AZIONE (1996 – 2000) Acquisizione di poteri e responsabilità Integrazione del gender mainstreaming Formazione di una cultura della differenza di genere Prevenzione e tutela della salute Prevenzione e repressione della violenza contro le donne Cooperazione e relazioni internazionali Politiche per lo sviluppo dell’occupazione femminile Valorizzazione della professionalità e delle imprenditorialità femminili Politiche dei tempi, degli orari e dell’organizzazione del lavoro

EUROPA STRATEGIA QUADRO COMUNITARIA PER L’UGUAGLIANZA TRA UOMO E DONNA (2001-2005) Sono previsti 5 settori di intervento: VITA ECONOMICA: pari opportunità nell’occupazione e nella carriera, superamento della segregazione, conciliazione PARTECIPAZIONE E RAPPRESENTANZA: donne e uomini nei processi decisionali DIRITTI SOCIALI: accesso e godimento VITA CIVILE: promozione e garanzia dei diritti, lotta alle discriminazioni e alle violenze EVOLUZIONE DEI RUOLI E SUPERAMENTO DEGLI STEREOTIPI: nell’istruzione, nell’informazione, nella cultura, nella scienza)

EUROPA ROAD MAP (2006 – 2010) Uguale indipendenza economica (obiettivo del Consiglio Europeo di Lisbona 2000 in merito all’occupazione femminile) Conciliazione Contrasto alla violenza di genere Eliminazione degli stereotipi di genere Promozioe dell’uguaglianza di genere al di fuori dell’Unione Europea (dal 2009 è operativo EIGE – Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere)

EUROPA STRATEGIA QUINQUENNALE PER LA PROMOZIONE DELLA PARITA’ TRA UOMINI E DONNE (2010 – 2015) + DONNE nel mercato del lavoro (75% occupazione complessiva U+D – Europa 2020) + DONNE nei posti di responsabilità nel settore economico Promuovere l’imprenditorialità femminile e il lavoro autonomo Combattere la violenza contro le donne e sradicare le pratiche di mutilazioni genitali su donne e bambine

EUROPA Direttive europee Direttiva 75/117/CEE (sostituita dalla Direttiva 2002/73 CE)  “uguale retribuzione per lavori di uguale valore” che supera il riferimento usato in precedenza, di “stesso lavoro”. Adozione criteri comuni tra lavoratori e lavoratrici nei sistemi di classificazione. Direttiva 76/207/CEE - accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionali e le condizioni di lavoro”  l’assenza di discriminazioni dirette ed indirette con riferimento allo stato matrimoniale o di famiglia; Direttiva 79/7/CEE- sicurezza sociale  eliminare le discriminazioni nei regimi relativi alla malattia, invalidità, vecchiaia, infortuni sul lavoro, malattie professionali e disoccupazione.

EUROPA Direttive europee Direttiva 86/378/CEE – regimi professionali di sicurezza sociale Si rivolge, in particolare, ai lavoratori, salariati o indipendenti, riuniti nell'ambito di un'impresa o di un gruppo di imprese, di un ramo economico o di un settore professionale o interprofessionale Direttiva 86/613/CEE – lavoro autonomo, compreso agricoltura e tutela maternità

EUROPA Direttive europee Direttiva 92/85/CEE – salute e sicurezza delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento Recepimento italiano solo per la parte riguardante salute e sicurezza Direttiva 96/34/CE concernente l’accordo quadro sul congedo parentale Direttiva 97/81/CE tempo parziale Facilitazione part time su base volontaria Direttiva 97/80/CE onere della prova nei casi di discriminazione basata sul sesso

EUROPA Direttive europee Direttiva 2000/78/CE - quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro  Nozione di discriminazione diretta e indiretta Direttiva 2002/73/CE - modifica la direttiva 76/207/CEE parità di trattamento tra gli uomini e le donne per quanto riguarda l'accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionali e le condizioni di lavoro  Direttiva 2004/113/CE - parità di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda l'accesso a beni e servizi e la loro fornitura  Direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego DIRETTIVA 2010/41/UE - parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un’attività autonoma, abroga la direttiva 86/613/CEE Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul  

NORMATIVA ITALIANA Le tre fasi della produzione normativa: Tutela (unità nazionale – fine anni ‘80) PARITA’ Azioni positive (fine anni ’80 – fine anni ‘90) PARI OPPORTUNITA’ Gender mainstreaming (dal 2000 ad oggi) MAINSTREAMING

NORMATIVA ITALIANA TUTELA: L. 898/70 scioglimento del matrimonio L. 300/70 Statuto dei lavoratori (divieto discriminazioni) L. 1044/71 assistenza all’infanzia L. 1204/71 lavoratrice madre (protezione fisica e previsione per la salvaguardia del posto di lavoro) L. 151/75 riforma del diritto di famiglia (parità fra coniugi, patria potestapotestà parentale) L. 903/77 divieto discriminazione accesso al lavoro, formazione professionale, retribuzione, qualifiche e carriere professionali. Sono precluse disparità basate su stato matrimoniale, famiglia, gravidanza L. 194/78 tutela sociale maternità e interruzione volontaria gravidanza

NORMATIVA ITALIANA AZIONI POSITIVE: L. 400/88 Commissione PO come supporto alla Presidenza Consiglio L. 25/89 si eleva a 40 anni età per partecipare ai concorsi pubblici 979/90 indennità maternità alle professioniste 379/90 tutela maternità per le libere professioniste (Dir. CEE 86/613) L125/91 azioni positive; divieto di discriminazione diretta ed indiretta, riconoscimento differenza di genere  al posto dell’uguaglianza astratta  uguaglianza di opportunità L. 81/93 obbligo per Comuni e Province accrescere presenza donne nella vita politica attiva e la loro partecipazione agli organismi decisionali L. 277/93 alternanza uomo donne nelle liste L. 157/99 5% rimborso elettorale per favorire presenza donne in politica D. Lgs. 29/93 1/3 donne nelle commissioni di concorso Recepimento direttive europee

NORMATIVA ITALIANA GENDER MAINSTREAMING D. Lgs. 61/2000 inquadramento tempo parziale (pt) L. 53/2000 D. Lgs. 100/2001 elasticità e lavoro supplementare D. Lgs. 276/2003 applicazione pt anche a contratti tempo determinato D. Lgs. 198/2006 – Codice delle PO (novellato 2010 e 2015) L. 120/2011 presenza donne nei CdA L. 215/2012 quote di lista e doppia preferenza di genere, 1/3 donne nelle commissioni di concorso L. 56/2014 sopra i 3000 abitanti, 40% donne nelle giunte Riforma elettorale (anche orientamento giurisprudenziale) rappresentanza femminile anche sotto i 3000 abitanti

Promozione immagini e contenuti che non ledano la dignità femminile BUONE PRASSI ESEMPI POSITIVI Lavoro: sperimentazioni innovative e nuove forme di organizzazione del lavoro Promozione immagini e contenuti che non ledano la dignità femminile Linguaggio attento al genere Valorizzazione delle opportunità per il superamento dei vincoli

Alexander Calder scultore (1898 – 1976)

ORGANISMI DI PARITA’ Previsti dalla normativa: Consigliera/e di Parità (nazionale, regionale, provinciale) contrasto alle discriminazioni di genere individuali e collettive in ambito lavorativo. Per il livello nazionale e regionale  intervento su legislazione (pareri). Comitato Unico di Garanzia (CUG)  settore pubblico, ambito di lavoro è l’organizzazione del lavoro dell’ente di riferimento (compiti propositivi, consultivi e di verifica) Comitato Nazionale di Parità presso il Ministero del Lavoro

PRESENZA DONNE NEI COMUNI DELL’EMILIA ROMAGNA Amorevole, 2016

Consigliera di parità per l’Emilia Romagna Rosa M. Amorevole Consigliera di parità per l’Emilia Romagna rosa_amorevole@hotmail.it www.unibo.it