Lo strutturalismo di Claude Lévi-Strauss

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Transcript della presentazione:

Lo strutturalismo di Claude Lévi-Strauss

Lo strutturalismo francese in antropologia Lo strutturalismo è una corrente del pensiero che ha avuto il suo periodo di massima diffusione tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta. Esso deriva da ambiti diversi: la linguistica, l’antropologia, la critica letteraria e la psicoanalisi, che sono stati i suoi ambiti di origine e di applicazione. Tuttavia lo strutturalismo è diventata anche una sorta di “filosofia alla moda” molto popolare e dai contorni a volte poco definiti.

Lo strutturalismo francese in antropologia Il primo strutturalista conosciuto è Ferdinand De Saussure (Corso di Linguistica Generale), che ha introdotto per primo nello studio del linguaggio i concetti di differenza e opposizione, che diverranno la coppia concettuale fondamentale dello strutturalismo. Altri linguisti come Jakobson o Hjelmslev svilupperanno il pensiero di Saussure fornendo le basi della riflessione teorica di Claude Lévi-Strauss.

Lo strutturalismo francese in antropologia Secondo lo strutturalismo i fenomeni osservabili (storici) possono essere scomposti in due differenti oggetti teorici: 1) un oggetto osservabile (composto da suoni, performances, esecuzioni, pratiche, etc.) 2) un oggetto non osservabile (che produce l’oggetto n. 1) caratterizzato da “strutture elementari”. Questa “struttura” è dotata di un suo statuto ontologico

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Lèvi-Strauss nasce nel 1902 e muore nel 2009. Tra il 1934 e il 1938 compie alcune ricerche in Brasile tra gli indigeni amazzonici (Nambikwara e altri) e nel 1941 in seguito all’occupazione nazista della Francia, essendo ebreo, si rifugia negli Stati Uniti. Negli Stati Uniti conosce Franz Boas ed i suoi allievi, ma conosce anche i linguisti russi espatriati come Jakobson ed altri esponenti dello strutturalismo linguistico.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Nel 1948 torna a Parigi, e consegue il dottorato alla Sorbona con due tesi (una minore e una maggiore). La prima è "La famiglia e la vita sociale degli Indiani Nambikwara" (La vie familiale et sociale des Indiens Nambikwara) e la seconda è "Le strutture elementari della parentel" (Les structures élementaires de la parenté).

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Lévi-Strauss è stato un grande scrittore, un grande pensatore, grande erudito francese, che ha affascinato non solo il ristretto campo degli specialisti, ma intere generazioni di intellettuali, provenienti dalle discipline più diverse e dagli interessi più svariati.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Lèvi-Strauss ha una formazione filosofica che accompagnerà tutta la sua produzione antropologica, teorica ed etnologica. C’è in LS un versante scientifico e un versante “esistenziale” . L’opera di Lèvi-Strauss ha avuto una influenza decisiva nella storia dell’antropologia del Novecento.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss L’antropologia di LS è molto differente da quella di Malinowski e di Radcliffe-Brown. Lo strutturalismo francese parte da premesse teoriche completamente differenti rispetto alla corrente inglese. LS, al contrario dei suoi colleghi inglesi o americani, non è un antropologo accademico, nel senso di scientifico, ma è un intellettuale di ampio respiro, la cui produzione teorica ha rappresentato forse l’ultima grande utopia, illusione universalista sul genere umano. Universalista nel senso di un tentativo di rinvenire delle invarianti nel comportamento e nel pensiero umano al di là delle differenze. Lévi-Strauss non è mai stato un grande antropologo sul campo; ha fatto delle ricerche etnografiche in Sud America, tra gli indiani Nambikwara, ma la sua è sostanzialmente una produzione teorica e comparativa.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss La prima opera di rilievo e che darà fama internazionale a LS è del 1949 dal titolo Le strutture elementari della parentela. Un’opera che suscitò un caso, divenne al centro di diversi dibattiti, soprattutto per quello che riguarda la sua discussione della proibizione dell’incesto.

“Le strutture elementari della parentela” 1949. Lèvi-Strauss parte da una domanda: perché la proibizione dell’incesto è universale ? Prima di LS diversi studiosi si erano interrogati sull’argomento e avevano fornito diverse risposte.

“Le strutture elementari della parentela” 1) Spiegazione eugenetica (Morgan e Maine); Le società umane proibiscono l’incesto per evitare o danni conseguenti a tali unioni. Per LS questa spiegazione attribuisce agli indigeni una “chiaroveggenza genetica” che non potevano avere. 2) Spiegazione psicologica (Westermack); Repulsione istintiva nei confronti dei propri parenti consanguinei. LS risponde che se così fosse non vi sarebbe bisogno di proibirlo con delle precise norme.

“Le strutture elementari della parentela” 3) Spiegazione sociologica (Lubbock, MacLennan). L’incesto sarebbe originato dal matrimonio originario, che per gli evoluzionisti era per cattura. L’incesto sarebbe una sopravvivenza che ricorda l’esogamia dei primi gruppi. Secondo LS si tratterebbe di una generalizzazione arbitraria di fenomeni troppo contingenti. 4) Spiegazione di Durkheim: L’incesto è conseguenza dell’esogamia, la quale è a sua volta conseguenza di un’operazione tipica della mentalità primitiva che consiste nell’identificazione del clan con il totem. Assimilazione del sangue clanico (simbolo sacro per il gruppo) al sangue mestruale delle donne del gruppo. La proibizione delle donne del gruppo (esogamia) è effetto di una credenza religiosa.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss La spiegazione di LS è influenzata sia da Durkheim che dalle spiegazioni sociologiche, ma è inserita in una nuova luce. Per LS la proibizione segna il passaggio dalla natura alla cultura, nel senso che è una proibizione che possiede la doppia caratteristica di essere universale come un fatto naturale, ma è anche una regola come un fatto culturale. E in quanto tale ha un senso. Il senso della proibizione sta non nell’aspetto negativo (con chi non ti puoi accoppiare), ma con quello positivo, perché è una regola che regola appunto le relazioni sessuali al di fuori del gruppo.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss La teoria generale della parentela di Lèvi-Strauss: L’esogamia è l’estensione dell’incesto. Una regola che permette ai gruppi di stabilire comunicazione attraverso la reciprocità. Attraverso incesto ed esogamia, i gruppi umani di parentela diventano sistemi di comunicazione attraverso il principio della reciprocità e dello scambio. Precludersi l’accesso alle donne del proprio gruppo significa renderle disponibili per un gruppo diverso, il quale dovrà adottare un identico comportamento.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Teoria ristretta della parentela Strutture elementari della parentela: sistemi di parentela che proibiscono il matrimonio con alcuni tipi di parenti, ma lo prescrivono con altre categorie di parenti. Sistemi che distinguono in modo netto tra parenti proibiti e coniugi possibili. Strutture complesse della parentela: sistemi che affidano la scelta del coniuge ad altri fattori, economici o psicologici. Proibiscono senza prescrivere. La forma più elementare di unione è il matrimonio tra cugini incrociati, che meglio di altre esprime il principio della reciprocità.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Il caso dei Bororo dell’Amazzonia I Bororo rappresentano per Lévi-Strauss un esempio valido di “struttura elementare della parentela”, che mostra bene il principio della reciprocità.

I Bororo hanno villaggi divisi in metà esogamiche abitate da clan matrilineari. Quando si sposa, un uomo va ad abitare presso l’altra metà, presso il clan della moglie. Tutti i membri del villaggio devono sposarsi nell’altra metà diversa dalla propria. In questo modo il modello fa prevedere con una certa precisione chi l’individuo andrà a sposare. Bororo = Modello dualista della società

Levi-Strauss e Radcliffe-Brown Mentre, tra gli antropologi inglesi, Radcliffe-Brown sosteneva che la parentela era basata sulla discendenza da un comune antenato, Lévi-Strauss sostiene che la parentela era basata sull'alleanza tra due famiglie che si viene a creare quando una donna proveniente da un gruppo sposa un uomo appartenente ad un altro gruppo.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Le “strutture fondamentali” Il matrimonio tra cugini incrociati, l’esogamia e l’organizzazione dualista esprimono la ricorrenza di una “struttura fondamentale”, rappresentata dalla struttura della “reciprocità”, che costitusce l’elemento costante dei fenomeni di parentela. La reciprocità per LS è la “struttura soggiacente” a tutte le relazioni di scambio. Il matrimonio tra CI e l’organizzazione dualusta ne sono la codificazione più elementare. Il principio di reciprocità è di provenienza inconscia. Esso è dato con la proibizione dell’incesto e con l’obbligo dell’esogamia. La varietà dei sistemi matrimoniali viene per LS ridotta a pochi principi strutturali, sui quali domina quello della reciprocità.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Il concetto di struttura: Antropologia strutturale (1958) Il concetto di struttura in LS è qualcosa di molto diverso dallo strutturalismo inglese di Radcliffe Brown. Per RCB struttura è una entità concreta (rete delle relazioni sociali = insieme di elementi interconnessi tra individui, istituzioni e gruppi) Per LS. la struttura è un’entità “profonda”. E’ una “categoria dello spirito umano”. Il pensiero funziona grazie ad opposizioni (pensiero binario) che sono di per sé vuote (formano una struttura soggiacente della mente) e che vengono via via riempite di contenuti mostrando sempre la stessa “struttura”.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Queste strutture binarie (opposizioni) servono ad ordinare il mondo, la vita sociale, la conoscenza, il pensiero. Anche le strutture sociali sono modellate da queste “strutture” nascoste. Che sono connaturate nel pensiero e che si manfestano in modelli, come ad es. il matrimonio tra cugini incrociati o l’organizzazione dualista. I modelli, coscienti o meno, sono costruiti a partire dalle strutture nascoste della mente umana. L’etnologo deve superare le apparenze e cogliere queste strutture.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Le strutture soggiacenti valgono sia per i sistemi di parentela sia per qualsiasi altro processo di simbolizzazione perchè l’opposizione originaria fonda tutte le altre. L’uomo pensa le relazioni biologiche sotto forma di opposizioni. La dualità, l’alternanza, l’opposizione, la simmetria non sono i fenomeni da spiegare, ma i dati fondamentali della realtà sociale. Le strutture soggiacenti, come il principio di reciprocità, sono un “inconscio strutturale”. Non esiste più differenza per LS tra pensiero logico e prelogico, tra pensiero razionale e mistico, tra un pensiero civilizzato e un pensiero selvaggio. Le leggi del pensiero sono le stesse per tutti.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Totemismo e pensiero selvaggio: Il totemismo oggi (1962). Il totemismo consiste in una identificazione di un individuo o di un gruppo con un simbolo vegetale o animale (totem).

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Totemismo e pensiero selvaggio: Il totemismo oggi (1962). Questo fenomeno era stato interpretato in passato come espressione del “pensiero mistico” dei primitivi (per Durkheim era all’origine della religione). Per Lévi-Bruhl il totemismo dimostrava l’incapacità dei primitivi a distinguere tra uomo e animale. Pensiero pre-logico LS. Vede nel totemismo invece un “sistema di classificazione”.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Totemismo e pensiero selvaggio: Il totemismo oggi (1962). Non c’è nel totemismo una unione mistica e “prelogica” dell’uomo con la specie animale o vegetale. Animali e vegetali presenti nei sistemi totemici sono “buoni da pensare”, nel senso che vanno a costituire un repertorio da cui attingere per classificazioni, opposizioni, relazioni. (totemismo australiano le differenze tra le specie sono assimilabili a quelle tra i gruppi sociali). Pensiero selvaggio: il pensiero primitivo e quello civilizzato non sono così uno la successione o l’evoluzione dell’altro. Essi sono due “strade parallele” intraprese dallo spirito umano per poter pensare il reale. Entrambi sono analizzabili sulla base di principi formali simili.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Tristi Tropici (1955) In LS sono presenti due ispirazioni, una scientifica (una scienza etnologica capace di andare al di là dei fenomeni e spiegare il pensiero umano) e una estetico-filosofica che vediamo nella sua produzione autobiografica e morale.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Tristi Tropici (1955) Tristi Tropici ebbe un enorme successo di pubblico ed è il libro più noto di LS. Libro sul “viaggio”, sia concreto (compiuto dall’autore in Brasile e Pakistan), ma anche un viaggio autobiografico dentro i percorsi personali che hanno motivato le scelte professionali di LS. Riflessione sul senso delle civiltà umane e il loro destino. Visione rousseauiana delle società “primitive” = vicine allo stato di natura, più di quelle occidentali, mediterranee e mediorientali.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Tristi Tropici (1955) Società fredde e società calde: grande metafora che esprime perdita e nostalgia. Società calde: società occidentali che dai propri diesquilibri traggono energia per produrre innovazione e creatività, ma anche per “bruciare” il mondo (umano e naturale) che lo circondano. Le societò calde hanno rotto l’equilibrio che le teneva legate a mondo. Società fredde: società “primitive”, non producono disequilibri interni ed energia capace di alterare l’ambiente naturale e sociale. Perdita di unità tra universo sociale e naturale. Denuncia: I tropici, luogo di dominio occidentale verso le umanità “altre”, sono “tristi” a causa di una devastazione portata dalla società occidentale che non rispetta la natura e le altre società (l’altro). Rimorso dell’Occidente.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss All’etnologo spetta l’ultimo compito impossibile: ripercorrere i legami tra l’uomo e l’universo, nei quali si esprime al di là dei singoli eventi, l’immutabilità delle strutture dello spirito umano.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Nel 1962 Lévi-Strauss pubblica quello che per molti venne ritenuto il suo più importante lavoro, "Pensée Sauvage“ (Il pensiero selvaggio). Nella prima parte del libro viene delineata la teoria della cultura della mente e nella seconda parte questo concetto si espande alla teoria del cambiamento sociale, senza però portare prove scientifiche a supporto delle proprie teorie, di origine umanistica e filosofica.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Ne Il Pensiero Selvaggio, LS in particolare critica l’idea che era sostenuta negli studi etnologici e antropologici anteriori, che il pensiero primitivo (o “pensiero selvaggio”), fosse un pensiero improprio, privo di razionalità e fondamentalmente incapace di stabilire nessi logici. Contro di ciò Lévi-Strauss documenta l’enorme quantità di sapere empirico che caratterizza il pensiero selvaggio. Questo sapere è fondato su una sensibilità che ha una portata conoscitiva, in quanto esprime un pensiero che non solo è capace di accumulare un sapere e cognizioni autentiche, ma è anche veicolo attraverso cui si stabiliscono tipologie, classificazioni e nessi che meritano di essere caratterizzati come propriamente logico–intellettuali.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss Nella seconda metà degli anni Sessanta LS lavora alla realizzazione di un grande progetto, i quattro volumi dal titolo Mythologiques. In esso, Levi-Strauss analizza un singolo mito seguendone le variazioni di gruppo in gruppo dall'estremità del Sud America attraverso l‘America Centrale e Settentrionale ed esamina, con una metodologia tipicamente strutturalista, le relazioni di parentela tra i vari elementi nella struttura sottostante invece di considerare il contenuto della storia in sé.

Lo strutturalismo francese in antropologia: Claude Lévi-Strauss