Teologia trinitaria: dimensioni caratteristiche Nesso tra Trinità e rivelazione Valore fondamentale del mistero pasquale Centralità della categoria di communio per cogliere l’originalità del Dio cristiano
Queste tre dimensioni: corrispondono a tre fasi della recente ripresa della teologia trinitaria indicano i percorsi teologici in atto
Trinità e rivelazione Riscoperta della storicità della verità trinitaria di Dio Barth Rahner E. Jüngel
Nesso con il mistero pasquale Costituisce il punto di partenza per affrontare una serie di riflessioni: Trascendenza di Dio: legame kenosi donazione Immutabilità divina Rapporto tra Cristo-Spirito e senso della paternità divina svelata da Gesù J. Moltmann H.U. von Balthasar
Idea di communio Tratto distintivo del Dio cristiano, determina la riflessione su Nozione di persona Idea di salvezza Vissuto cristiano
G.Greshake Hemmerle C. Mowry Lacugna
K. Hemmerle Tesi di ontologia trinitaria Comprensione della Trinità che privilegia la comunione tra le Persone La Trinità è la chiave di comprensione della realtà in generale: la relazione come fondamento della realtà.
Ontologia cristiana: è una comprensione cristiana dell’essere la teoria metafisica classica dell’essere come sostanza in sé, autonoma ed indipendente è inadeguata Perché? Lo specifico del Cristianesimo è l’evento trinitario la Trinità, però, non è un’astrazione logica, una speculazione La Trinità è l’espressione di un’esperienza fondamentale: Dio si è donato all’uomo con una modalità precisa Come?
il volto del Dio trinitario è infinito ed eterno amore reciproco Il “Come” ci viene rivelato sulla croce: l’intima realtà di Dio è costituita dall’amore che ama fino alla fine, cioè dalla Trinità Perciò: il volto del Dio trinitario è infinito ed eterno amore reciproco L’essere che è Dio è eterno amore reciproco
Quindi: L’ontologia che deriva dalla fede deve avere il suo punto di partenza non nella sostanza, concepita come realtà individuale e autonoma, ma nell’amore All’origine di tutto non c’è la sostanza indipendente, ma il donarsi, l’amore Guardando la Trinità, si scopre che l’essere è relazione, comunione d’amore Ciò significa che anche l’essere dell’uomo raggiunge la sua pienezza e la sua verità nella comunione e nel dono di sé all’altro
G. Greshake “Il Dio unitrino” la Trinità è il centro e la chiave ermeneutica della fede cristiana. L’essere è evento di autocomunicazione La Trinità è comunione
«Se si parte dalla realtà della communio, e si designa il Dio trinitario come evento interpersonale d’amore, come amore che accade, allora non vi è un prius logico ed ontologico di Persona/Persone o sostanza, poiché l’amore divino non è qualcosa che “sta prima” del gioco mutuo delle persone, né qualcosa che viene dopo questo, quasi una sorta di risultante delle persone che si amano. Dio è precisamente l’attuazione vitale comunionale, ovvero l’attuazione d’amore delle persone stesse, è l’evento dell’“unione diversificante”».
C.M. Lacugna Dio per noi. La Trinità e la vita cristiana Connettere teologia trinitaria e vita cristiana, contestando Kant: «La dottrina della Trinità è sotto il profilo pratico del tutto inutile» La vita cristiana è una vita trinitaria, che consiste nel vivere gli uni con gli altri la vita di Dio.
“la dottrina della Trinità è l’affermazione dell’intima comunione Tesi di fondo: “la dottrina della Trinità è l’affermazione dell’intima comunione di Dio con noi attraverso Gesù Cristo nello Spirito Santo” Perciò ha un carattere “pratico”, con radicali conseguenze per la vita cristiana
Necessità dell’ortoprassi Bisogna individuare i principi derivanti dalla dottrina della Trinità che si possono applicare ai vari aspetti della vita cristiana. Si tratta di descrivere forme di vita convenienti al mistero di persone in comunione, di mettere in pratica dei modi di relazione che sono al servizio del Regno, dell’oikos: la casa dove si sta insieme, cioè il modo di abitare la storia