SILSIS 2005/06 - I semestre Classi 43 e 50 Strumenti per la riflessione e l’analisi sulla lingua
1. Che cos’è l’educazione linguistica?
Le premesse La situazione sociolinguistica italiana la dialettofonia la lingua italiana le minoranze L’evoluzione della scuola legge Casati (1859) inchiesta Corradini (inizio ‘900) la “questione della lingua” scuola media unica (1962) varietà regionali L’accento sulla competenza linguistica impone di ridimensionare l’approccio formale e la riflessione metalinguistica. Ciò significa essenzialmente SELEZIONARE i concetti fondamentali per mettere in evidenza meccanismi di base di funzionamento delle lingue e dotare l’allievo di strumenti di riflessione autonoma, il più possibile in prospettiva interlinguistica. La selezione richiede all’insegnante un’elevata competenza metalinguistica, che gli consenta di distinguere il centrale dal periferico, l’essenziale dall’accessorio.
Il dibattito negli anni ’60 - ‘70 La sperimentazione Il dibattito teorico GISCEL 1975 “Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica” Nuovi programmi della scuola media (1979) Il dibattito teorico Che cosa insegnare? Quale lingua insegnare? Come insegnare? La sperimentazione: i “maestri” l’università e la scuola superiore GISCEL (LEND, Italiano&Oltre) 1975 “Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica” Nuovi programmi della scuola media (1979)
Educazione linguistica nel curricolo secondario La competenza comunicativa è presupposto di ogni competenza centralità trasversalità disciplinare continuità curricolare Centrali sono i curricola di italiano e lingua straniera centralità e trasversalità dell’educazione linguistica Cfr. vecchi programmi della scuola media e programmi brocca per il biennio superiore (meno nel triennio a questo punto l’educazione linguistica è a buon punto?) Programmi oggi “superati” dalla nuova riforma, che però non dà indicazioni generali sul tema dell’educazione linguistica, per estrema parcellizzazione delle indicazioni (non ci sono più “riferimenti generali”, ma solo indicazione degli obiettivi di apprendimento specifici di ogni disciplina). La competenza comunicativa è presupposto di ogni competenza centralità dell’educazione linguistica nella formazione educazione linguistica non solo verbale, ma le lingue verbali sono centrali per potenza e flessibilità del codice verbale trasversalità disciplinare e continuità curricolare dell’educazione linguistica manca però definizione in continuità degli obiettivi luogo privilegiato sono i curricola di italiano e lingue straniere
Obiettivi del curricolo di italiano Sviluppare la competenza: linguistica metalinguistica nativa non nativa Sviluppare la competenza: LINGUISTICA: saper usare la lingua (abilità produttive e recettive, scritte e orali; corretto uso del lessico e della morfosintassi) METALINGUISTICA: saper parlare della lingua (saper analizzare la lingua, sia dal punto di vista lessicale sia dal punto di vista morfosintattico). NATIVA (italiano come L1) NON NATIVA (lingua straniera, italiano come L2) educazione linguistica vs. metalinguistica: Partizione messa in luce da tutti i programmi (“le abilità” vs. “le strutture”, con taglio sincronico e diacronico, quest’ultimo accentuato nei programmi del triennio) A queste si affianca l’”educazione letteraria”, citata in tutti i programmi (specie relativamente alla abilità di lettura) e in maggior rilievo nel triennio, dove maggior spazio alla storia letteraria vep) L1 e L2 messo in luce soprattutto nei vecchi programmi media 1979, e biennio brocca, meno altrove (specie ultimi programmi). Resta fondamentale, una volta come ora (quanto è nativa la competenza in italiano?)
La formazione del docente di italiano Linguistica italiana? Linguistica generale? Linguistica Grammatica ? Linguistica italiana? Linguistica generale? Linguistica Grammatica obiettivo dei corsi di “linguistica” nei due anni SIS è inserire le nozioni della grammatica tradizionale nel loro contesto di studi linguistici per aggiornare i futuri insegnanti e dotarli di strumenti di riflessione critica Carenze della formazione linguistica nel normale curriculum di studio dei laureati in lettere (cfr. invece la matematica o la geometria) Difficoltà di correlare le nozioni di linguistica (forse) apprese all’università con quelle di grammatica apprese e usate a scuola, per diversità di temi, terminologia, obiettivi
Il curricolo di formazione nei due anni SIS - Pavia Area 1: Educazione linguistica I anno: la competenza metalinguistica Strumenti per la riflessione e l’analisi sulla lingua Laboratorio di grammatica Laboratorio di analisi linguistica dei testi II anno: la competenza linguistica Didattica delle varietà dell’italiano Laboratorio di italiano L2 Laboratorio di italiano scritto e parlato Educazione linguistica vuol dire sviluppare la competenza linguistica e metalinguistica
Il nostro corso I parte. II parte. L’educazione linguistica nel curricolo di italiano Insegnare la grammatica: strumenti e metodi II parte. Affrontare un “argomento di grammatica”: la sintassi Prospettive descrittive della sintassi di frase: valenze, alberi sintattici
2. La grammatica: descrizione e insegnamento
Che cosa è “grammatica”? “Insieme di strutture e regole di funzionamento” G. come conoscenza implicita G. come conoscenza esplicita “Insieme delle strutture e delle regole di funzionamento di una lingua” grammatica come competenza in una lingua (grammatica Interna) grammatica come descrizione di una lingua (grammatica Esterna) descrittiva: descrive le potenzialità del sistema normativa: descrive le effettive realizzazioni in diverse varietà di lingua, la norma
La grammatica di una lingua Livelli : Fonologia Morfologia Sintassi Lessico Testo Assi di variazione: nel tempo, nello spazio, fra gli strati sociali, nelle situazioni comunicative… Analisi grammaticale Analisi logica Analisi del periodo
Quanta grammatica c’è nei manuali? fono morf sint altri liv. abilità a. 816 5% 34% 21% 29% 11% b. 815 6% 27% 33% c. 920 37% 23% 25% 9% d. 847 49% 19% 14% 12% e. 1184 3% 20% 30% f. 730 7% 26% 52% 10% “grammatica” 55% 61% 60% 68% 34% 33%
Perché si insegna la grammatica? Contenuti e abilità: riconoscere e analizzare le categorie linguistiche, i loro rapporti, le loro funzioni usare le forme-funzioni linguistiche per scopi comunicativi Metodi: stimolare la riflessione critica partire dalla competenza posseduta basarsi su diversi tipi testuali Scopi: stimolare la riflessione astratta sviluppare la capacità di usare la lingua per specifici scopi comunicativi
Definizioni e terminologia nei manuali …devo insegnare tutto questo? Il soggetto è il centro di attenzione del messaggio Il soggetto è colui che compie l’azione L’azione del verbo transitivo passa (ricade, transita) sull’oggetto Verbi intransitivi con complemento dell’oggetto interno Per il soggetto si usano io, tu, egli… Il soggetto (o il complemento oggetto) risponde alla domanda “chi / che cosa?” Verbi transitivi con oggetto sottinteso Fenomenologia dell’insegnamento metalinguistico tradizionale: La tradizione grammaticale ha ereditato in modo passivo nel corso dei secoli un decantato della ricerca linguistica, una cesta di termini e definizioni di cui non ha spesso recepito la problematicità e lo spessore. Il risultato è una formazione “da catechismo”: si imparano a memoria definizioni canoniche dogmatiche, non importa che cosa significano e, ancor peggio, che significhino qualcosa non è importante Negli ultimi anni il grande impulso della ricerca linguistica ha avuto i suoi effetti anche sull’insegnamento linguistico, che ha accolto molta nuova terminologia, purtroppo con lo stesso spirito acritico. Il risultato è il depositarsi di una terminologia incongruente e ipertrofica (come se insieme si adottassero la terminologia naturalista di Aristotele, Linneo, Darwin, senza alcun riferimento alle teorie che le hanno generate) Effetti sull’insegnante (ex studente): le definizioni “nuove” saranno più sfiziose e più giuste, ma sono così difficili…; Per cui, le definizioni del tipo: Il soggetto è colui che compie l’azione L’azione del verbo transitivo passa, ricade, o transita sull’oggetto Il soggetto (o il complemento oggetto) rispondono alla domanda “chi / che cosa?” Sono “più semplici” di: Chiamo soggetto l’elemento che si accorda con il verbo nella persona anche se quest’ultima è l’iunica che alla prova dei fatti si rivela quella operativamente corretta. Queste affermazioni ci dicono soprattutto una grande verità: l’insegnamento scolastico ha una forza irresistibile, le definizioni tradizionali sono “più semplici” per definizione = sono uguali a quelle che sapevo io… Il tentativo che vogliamo fare (non solo noi) è proporre un uso più ragionevole dell’educazione metalinguistica, che non abbia uno sterile intento classificatorio ma che sia usato per indirizzare i ragazzi al pensiero astratto, attraverso una sperimentazione critica della terminologia e delle definizioni. Insisteremo sulla sintassi della frase semplice, che ha molteplici ripercussioni. Nei prossimi lucidi vedremo alcuni punti problematici di partenza I verbi transitivi sono quelli che hanno complemento oggetto Verbi transitivi usati in senso assoluto Il soggetto va prima del verbo
Definizioni e terminologia nei manuali Termini tecnici Definizioni il “senso compiuto” termini pagine a. 29 150 b. 52 108 c. 60 149
il senso compiuto va cassata completamente la pretesa di spiegare e definire la frase (e i suoi complementi presunti necessari) in base al senso compiuto: utile vedere quali acriobazie verbali di imprecisione e contraddizione emergono quando ci si appoggia sul “senso compiuto”, espressione ad un tempo troppo debole e troppo forte viceversa: sappiamo dividere in frasi “era la brilla e i fanghilosi tavi... ”: dov’è il “senso compiuto”? serve a fare la frase? proprio al contrario, è grazie (anche) alla sintassi, ovvero alla possibilità di immaginarne una, che troviamo forse un senso; NON il contrario (grazie al senso troviamo la sintassi della frase) cassare il problema di obbligatorio o meno per ottenere un senso in astratto: parliamo di strutture di significato, di organizzazione del significato in frasi grazie al valore del verbo
Metodi Deduttivo Induttivo Enunciazione regola applicazione ad esempi concreti Più rapido Più semplice da organizzare Non sfrutta l’intuizione Non motiva le regole Induttivo Raccolta di esempi osservazione guidata generalizzazione Più lento Necessaria pianificazione accurata Sfrutta l’intuizione Motiva le regole
Metodi Lineare A spirale La descrizione di un fenomeno è esaurita in lezioni contigue, con ripassi Più semplice da organizzare Tutti i fenomeni vengono spiegati Non gradua gli obiettivi di apprendimento A spirale La descrizione di un fenomeno è ripresa in momenti distinti del curricolo, con approfondimenti Più complesso da organizzare Alcuni fenomeni restano non spiegati Gradua gli obiettivi di apprendimento
…riassumendo: spesso la descrizione proposta nei manuali… per la competenza metalinguistica: propone una nomenclatura amplissima, eterogenea, talvolta contradditoria, spesso non problematizzata non aiuta a individuare l’esistenza di gerarchie e regolarità non stimola la riflessione critica per la competenza linguistica: discute poco il problema delle funzioni comunicative delle strutture si basa su esempi “fuori contesto” non aiuta a recepire la grammatica come mezzo espressivo
Strumenti Grammatiche didattiche (manuali) Grammatiche teoriche Per madrelingua Per non madrelingua Grammatiche teoriche Grammatiche di riferimento descrittive/normative Dizionari Corpus di testi, esempi Questi gli strumenti “tecnici”. Per quanto riguarda la “materia” di analisi, quanto più il lavoro in classe riesce a servirsi di materiali autentici tanto più si favorisce la consapevolezza che l’“educazione linguistica” riguarda competenze e abilità non solo scolastiche
Problema 1: Avverbio o congiunzione? Ma, però, tuttavia, anche se, ciononostante Il treno era lontano, ma lui salutava ancora Il treno era lontano, però lui salutava ancora Il treno era lontano, tuttavia lui salutava ancora Anche se il treno era lontano, lui salutava ancora Il treno era lontano, ciononostante lui salutava ancora
Problema 2: Cos’è che regge il congiuntivo? Bisogna che finire tutto entro domani Devo dire che avere ragione Prima che il gallo cantare mi rinnegherai tre volte Dopo che andartene tu è stato il caos Credo che non ci essere più niente da fare So che non essere colpa tua Non so se essere colpa tua
Temi delle prossime lezioni 3. Definire vs. descrivere vs. identificare (descrivere: con etichette, con grafi) Quattro cose che tutti dovrebbero sapere sulla sintassi, più due che dovrebbero sapere quasi tutti: Primo. La grammatica è una scienza descrittiva e sperimentale Secondo. La sintassi esiste e il sintagma ne è la prova (accordo, reggenza, sintagmi o costituenti) 4-5 Terzo. Una frase non è solo “dotata di senso compiuto” e i verbi non sono solo transitivi o intransitivi (verbo e argomenti) 6-7 Quarto. Il soggetto non è colui che compie l’azione e l’oggetto non risponde alla domanda chi/che cosa 7-8 Approfondimento. Le frasi sono unità di sintassi e di informazione 9 Approfondimento. La sintassi è gerarchica e ricorsiva 10 Di qui in poi organizzare bene le lezioni in modo da: dare un obiettivo di insegnamento (un concetto chiave che si vuole far passare) illustrare in che modo funziona sui dati reali (proprio come osservazioni primarie che scaturiscono dalla lingua) mostrare in che modo la descrizione tradizionale fallisce ciò (distribuire o far scaricare da internet fotocopie delle cose che si commenteranno; insistere di più anche sugli aspetti pratici: ci sono grafici, figure? servono a qualcosa o sono puramente decorativi?) mostrare come si può risolvere la cosa
3. Unità di analisi
Un triangolo è un poligono con tre lati e tre angoli. Di solito un lato, che viene chiamato base, è disegnato parallelo al foglio. L’altezza di un triangolo è perpendicolare alla base e indica quanto è alto il triangolo. Distinguiamo triangoli scaleni, isosceli, rettangoli, acutangoli, equilateri, ottusangoli, con la base non parallela al foglio, colorati e trasparenti.
Unità di analisi denominazione: definizione: descrizione: come si chiama? denominazione: definizione: descrizione: identificazione: che cos’è? come è fatta? come la riconosco?
Identificare, definire, descrivere Il soggetto Caratteristiche semantiche Caratteristiche formali L’identificazione si basa su criteri formali e quando sono in conflitto?
Denominare Frase semplice e frase complessa Frase semplice o proposizione; frase complessa o periodo; frase minima Frase o periodo; proposizione Frase singola e frase multipla Partiamo dall’unità massima, su cui c’è più omogeneità, per modo di dire. Fare schemino Quali ragioni per le diverse denominazioni: proposizione vs. frase (la seconda è più informale, può comprendere tutto, la prima solo il valore formale 1 verbo = 1 proposizione); periodo: giustificato solo dall’etichetta “analisi del periodo” che io boicotterei; semplice/complessa vs. singola/multipla: sabatini ha ragione, ma è contro la tradizione; frase minima: non va definita in termini di “senso compiuto”: è la tendenza alla sovrapposizione fra valore comunicativo e forma che produce questo e molti altri danni, come vedremo nel prox. lucido. Di solito definita come soggetto + predicato, ma di fatto è una nozione che non ha alcuna utilità in questa prospettiva, ne ha di più in un’altra che vedremo
Soggetto e predicato. Grammatiche didattiche: a concorda con il predicato; ne costituisce l’argomento; ciò di cui il predicato afferma o nega qualcosa; di solito compie l’azione o è nella condizione espressa dal verbo, di solito è prima del predicato s. sottinteso, partitivo, generico, assente costituito da un verbo p. nominale vs. verbale p. verbale: a 1, 2, 3 argomenti p. nominale: copula + nome del predicato
Soggetto e predicato. Grammatiche didattiche: b qualcuno o qualcosa di cui parla il predicato; messo al centro dell’informazione; compie o subisce l’azione o manifesta un modo di essere o una condizione; comanda l’accordo con il verbo; non preceduto da preposizione; di solito prima del predicato s. sottinteso, frasi senza soggetto parla di qualcuno o qualcosa; costituito da un verbo gruppo del predicato: “elementi che precisano meglio e completano” p. nominale vs. verbale p. verbale: “esprime da solo un senso compiuto” p. nominale: copula + nome del predicato / v. predicativo + predicativo
Soggetto e predicato. Grammatiche didattiche: c protagonista dell’azione; elemento di cui si parla, a cui si riferisce il predicato; compie o subisce l’azione o si trova in una condizione, possiede una qualità; non si trova sempre in prima posizione s. sottinteso p. nominale vs. verbale p. verbale: verbo “di senso compiuto” p. nominale: copula + parte nominale / v. copulativo + predicativo d. soggetto
Soggetto e predicato. Grammatiche didattiche: d argomento principale di cui parla il predicato; compie o subisce l’azione, si trova in una condizione, esprime una qualità; concorda con il predicato (“info. in più che può aiutare…”), mai preceduto da prep., di solito precede il pred. s. sottinteso, partitivo, mancante (v. impersonali e valore impersonale) dice qualcosa a proposito del soggetto p. nominale vs. verbale p. verbale: costituito da verbo di senso compiuto p. nominale: copula + nome del predicato / v. copulativo + compl. predicativo
Soggetto e predicato. Grammatiche didattiche: e completa (non da solo) il significato del verbo; regola la persona; elemento cui va riferito ciò che dice il predicato; NON è il fatto principale; non preceduto da preposizioni; spesso precede il verbo ellissi del soggetto dà una quantità di informazioni sul messaggio, in particolare sul soggetto p. nominale vs. verbale p. verbale: si completa con argomenti p. nominale: copula o v. copulativo + nome del predicato o complemento predicativo
Identificare, definire, descrivere Una frase è… “dotata di senso” “senso compiuto” trasmette un’informazione contiene un argomento e un commento “ben costruita” “contenente un verbo”, “contenente un predicato” frase minima: soggetto e predicato frase minima: verbo e argomenti varie compresa fra due segni di interpunzione forte comincia con lettera maiuscola Innumerevoli problemi: “Dotata di significato” - il significato non è ben definito: rispetto a vero / falso? Imperfezioni di struttura diventano imperfezioni di senso Frasi sensatissime diventano frasi “semanticamente incomplete” perché mancanti di verbo: ellittiche, nominali: ma che cosa reintegro in “oggi niente giornali?” cfr. Gianni chiudono la biribizzi; La mangia il torta bambino; Le bambino mangiano la torte; la gallina ha otto zampe; verdi idee incolori dormono furiosamente; Zitta!; Oggi niente giornali; lui, considerazione zero! Ben costruita: il ricorso a criteri formali è già migliore, ma imprecisioni: ci vuole il soggetto o basta il predicato? E che cos’è il predicato? il verbo o l’insieme del verbo e dei suoi complementi? torneremo su questa oscillazione (perché non si può dire “contiene un verbo?”: ci toglie dall’impiccio ed evita una complicazione inutile. Tanto più che il “predicato” può essere anche una parola usata ad un altro livello, ne abbiamo avuto assaggi qui sopra) composta di verbo e argomenti è un altro approccio, valido anche se poi applicato impropriamente nella grammatica qui considerata (che fa argomento = complemento, non è vero); NB che argomento ha più valori, ahimè Varie: non merita nemmeno parlarne, sono solo espedienti per cercare di dare agli studenti strumenti per “fare l’analisi logica”, non hanno alcun valore scientifico
Definire e identificare la frase Unità di informazione trasmessa da un mittente a un destinatario Possiamo estendere più o meno la nozione di frase: si tratta di un concetto sfumato Più che attraverso condizioni necessarie e sufficienti, possiamo descriverle attraverso caratteristiche prototipiche
…riassumendo Una buona definizione… non deve per forza servirsi della denominazione transitivo perché transita complemento perché completa non dovrebbe contenere criteri pratici di identificazione la frase è racchiusa fra due punti fermi Una buona definizione… non deve per forza servirsi della denominazione transitivo perché transita complemento perché completa (OK, purché poi non si pretenda di usare questo come argomento: il soggetto non è un complemento, ergo non completa) non dovrebbe contenere elementi che sono criteri pratici di identificazione, perché non ci consente di individuare il proprium la frase è racchiusa fra due punti fermi: semmai è un’osservazione che va fatta con gli studenti nell’eseguire gli esercizi
…riassumendo Una buona descrizione… non deve mescolare e confondere i livelli il soggetto non è mai introdotto da preposizione, ma c’è il soggetto partitivo diversi tipi di soggetto: soggetto partitivo, soggetto sottinteso, soggetto proposizionale… non dovrebbe introdurre distinzioni superflue per puro scrupolo classificatorio compl. diretti e indiretti = senza o con preposizione Una buona descrizione… non dovrebbe mescolare (non mettendoli allo stesso piano perlomeno) fenomeni che descrivono livelli diversi (centrali e accessori) il soggetto non è mai introdotto da preposizione, ma c’è il soggetto partitivo (sembra un’eccezione, un caso particolare) diversi tipi di soggetto: soggetto partitivo, soggetto sottinteso, soggetto proposizionale… (sembrano categorie che si escludono e somigliano) non dovrebbe introdurre distinzioni inutili, cioè fatte per puro piacere classificatorio, ma che non hanno risvolti significativi al di là del fenomeno che esse stesse sottolineano compl. diretti e indiretti = senza o con preposizione. Allora non basta dire senza o con preposizione? che cosa cambia? NB è diversa la questione di identificare il c.oggetto, che poi ha tanti risvolti: un caso specifico, la possibilità di entrare nelle passive eccetera
Quattro cose che tutti dovrebbero sapere sulla grammatica… …più due che dovrebbero sapere quasi tutti: Primo. La grammatica è una scienza descrittiva e sperimentale Secondo. La sintassi esiste e ne abbiamo le prove Approfondimento. La sintassi è gerarchica e ricorsiva Terzo. Una frase non è solo “dotata di senso compiuto” e i verbi non sono solo transitivi o intransitivi Quarto. Il soggetto non è colui che compie l’azione e l’oggetto non risponde alla domanda chi/che cosa Approfondimento. Le frasi sono unità di sintassi e di informazione
Primo. La grammatica è una scienza descrittiva e sperimentale
Due tipi di regole “norme” “regolarità” prescrittive esterne all’oggetto “regolarità” descrittive interne all’oggetto
…e le regole della grammatica? scelta di una varietà modello osservazione di regolarità osservazione di regolarità le regolarità sono portate a modello cui attenersi (norme) descrizione delle regolarità grammatica descrittiva grammatica prescrittiva o normativa
costruzione di esperimenti Ricostruire le regole osservazione di dati Ipotesi Regola costruzione di esperimenti conferma Nuova ipotesi smentita
Problema 1: Avverbio o congiunzione? Ma, però, tuttavia, anche se, ciononostante Il treno era lontano, ma lui salutava ancora Il treno era lontano, però lui salutava ancora Il treno era lontano, tuttavia lui salutava ancora Anche se il treno era lontano, lui salutava ancora Il treno era lontano, ciononostante lui salutava ancora
Secondo. La sintassi esiste e ne abbiamo le prove
Dai manuali: che cos’è la sintassi sintassi: il modo in cui le parole si combinano fra loro (an. logica e del periodo) sintassi: come si uniscono le parole per formare i discorsi, la funzione dei gruppi di parole analisi logica: il rapporto logico esistente fra gli elementi della frase e la loro funzione nessuna definizione analisi logica: i rapporti funzionali e logici delle parole nella frase (esempio della bicicletta)
Quali regole per “mettere insieme” le parole? della giorni ulteriori sorprendenti vicenda noti risvolti fonti resi prossimi secondo nel saranno intricata attendibili giro dei inediti
Regole sintattiche: vincoli di ordine e posizione Secondo fonti attendibili ulteriori sorprendenti risvolti inediti dell’intricata vicenda saranno resi noti nel giro dei prossimi giorni Secondo fonti attendibili, saranno resi noti nel giro dei prossimi giorni ulteriori risvolti inediti sorprendenti dell’intricata vicenda *Fonti secondo attendibili ulteriori sorprendenti risvolti inediti dell’intricata vicenda saranno resi noti dei prossimi giorni nel giro Secondo fonti attendibili ulteriori sorprendenti risvolti inediti dell’intricata vicenda saranno nel giro dei prossimi giorni resi noti *Secondo fonti attendibili ulteriori sorprendenti risvolti inediti nel giro dei prossimi giorni dell’intricata vicenda saranno resi noti
Regole sintattiche: mutamenti di forma, elementi di connessione ulteriori sorprendenti risvolti inediti la intricata vicenda risvolti… dell’intricata vicenda i prossimi giorni …nel giro dei prossimi giorni risvolti… saranno resi noti
Insieme di regole relative alla combinazione delle parole nelle frasi Che cos’è la sintassi? Insieme di regole relative alla combinazione delle parole nelle frasi La sintassi è visibile dal fatto che… …ci sono sequenze di parole che non si possono separare e altre che si separano più facilmente …ci sono vincoli sull’ordine delle parole …ci sono parole che si modificano reciprocamente o che “cambiano insieme” Fare esercizi su questo, eventualmente introdurre fenomeni di accordo e reggenza che formalizzeremo poi
Dai manuali:unità di analisi per descrivere la sintassi le parole sono collegate fra loro per formare organismi di senso compiuto gruppi di parole compongono i discorsi; la frase composta di soggetto e predicato *box: sintagma* la frase è composta da due elementi frase, insieme di parole accostate nel rispetto delle norme per esprimere un senso; una frase deve contenere almeno due elementi frase risultato della combinazione dei suoi elementi; le parole si organizzano attorno a dei centri; si aggregano in gruppi (detti sintagmi); i gruppi entrano in relazione frase composta da più elementi Si percepiscono due livelli: la frase e un altro intermedio fra questa e le parole, che però non trova una sua etichetta: gruppo, insieme, elemento… si tratta di sintagmi, ma fa paura dirlo (perché?) Troverà un’etichetta quando si farà l’analisi della frase, complemento, ma non è lo stesso
legate da vincoli sintattici Gruppi, cioè sintagmi …cioè dotato di: coesione interna (ordine reciproco, non interrompibilità, valore funzionale unitario…) autonomia verso l’esterno (possibilità di ricorrere in isolamento, possibilità di movimento, sostituibilità) Gruppo di parole legate da vincoli sintattici
Descrivere la sintassi: “gruppi” e “rapporti” F ulteriori sorprendenti risvolti inediti saranno resi noti nel giro dei prossimi giorni secondo fonti attendibili dell’intricata vicenda compl? soggetto c.spec pred.vb. c.tempo
Descrivere la sintassi: “gruppi” e “rapporti” F F F SN SN SP SP SV SP ulteriori sorprendenti risvolti inediti saranno resi noti nel giro dei prossimi giorni secondo fonti attendibili dell’intricata vicenda compl? soggetto c.spec pred.vb. c.tempo
Sintagma o complemento? I criteri di etichettatura dei sintagmi e dei complementi non sono equivalenti i primi dipendono da caratteristiche strutturali (“come è fatto”), i secondi da criteri ibridi strutturali e semantici (“che cosa significa”) La nozione di sintagma “copre” gruppi diversi consente di cogliere la regolarità strutturale della sintassi La nozione di sintagma è ricorsiva e gerarchica consente di descrivere la “profondità” della struttura sintattica
…ad esempio F SN SV SV SN Mio figlio dovrebbe proprio incontrare… un amico come te una persona che mi dica come fare tua mamma qualcuno che ci capisca qualcosa questo tuo collega simpatico la portinaia del palazzo di fronte il lettore tipico di questo giornale F SN SV Stiamo usando un approccio top-down: prima la nozione di sintagma, poi la sua composizione interna e differenziazione. SV SN
Rapporti: accordo nel SN Il nome assegna il proprio genere e numero agli altri elementi del sintagma nominale NOME la intricata vicenda
Rapporti: accordo fra SN e verbo Il SN soggetto assegna il proprio genere, numero e persona al verbo SN soggetto SV ulteriori risvolti saranno resi noti
Rapporti: reggenze del verbo F Il verbo assegna caso e preposizioni ai sintagmi dipendenti SV SN SV SP ulteriori risvolti saranno comunicati al magistrato
Terzo. Il complemento oggetto non è il solo complemento obbligatorio e i verbi non sono solo transitivi o intransitivi
La sintassi delle parole: verbi Napoleone spronò i soldati / *spronò ai soldati Napoleone parlò ai soldati / *parlò i soldati Napoleone partì per la Russia / *partì in Russia Napoleone andò in Russia / ≠ andò per la Russia Napoleone parlò / *Napoleone spronò Napoleone partì / ??Napoleone andò Napoleone servì nell’esercito francese Napoleone servì alla causa rivoluzionaria
La sintassi delle parole: nomi e aggettivi Il Milan ha vinto e ciò mi preoccupa La vittoria del Milan mi preoccupa Carlo si interessa di storia / alla storia / *per la storia superficialmente L’interesse di / *a Carlo per la / *della / *alla storia è superficiale La storia è interessante per Carlo / *a Carlo La linguistica è congeniale a / ?per Guido
Una nozione che collega lessico e sintassi Valenza = sintagma richiesto da un elemento lessicale Alcuni elementi lessicali hanno una struttura di valenze Il numero e la forma delle valenze sono parte delle proprietà del lessema La funzione semantica delle diverse valenze è parte delle proprietà del lessema
Identificare le valenze sintagma obbligatorio valenziale: Abito a Parigi / *Abito preposizione selezionata dal verbo valenziale: Parto per Parigi / per la Francia / per il Massiccio Centrale / per la Costa Azzurra / per il mare / per la montagna Ho conosciuto Carlo a Parigi / in Francia / sul Massiccio Centrale…
Identificare le valenze valore semantico attribuito dal verbo valenziale: La partenza di Gianni / del treno L’orologio di Giorgio / della torre di Londra; Un orologio di valore / d’oro / del 1500
Descrivere le valenze: grafi parlare qualcuno a qualcuno trivalente di qualcosa spronare qualcuno qualcuno bivalente ?
Descrivere le valenze: grafi servire1 qualcuno qualcosa trivalente a qualcuno servire2 qualcuno / qualcosa a qualcuno / qualcosa bivalente servire3 qualcuno in qualcosa bivalente
Descrivere le valenze: matrici Parlare (SNsogg; SPa) Arringare (SNsogg; SNogg) Partire (SNsogg; SPper) Andare (SNsogg; SPa, in, su…) Servire1 (SNsogg; SPin) Servire2 (SNsogg; SPa)
Verbi transitivi e intransitivi e schemi di valenza transitivo ≠ bivalente ci sono bivalenti intransitivi e transitivi non bivalenti Proprietà dei verbi transitivi: hanno fra le valenze un SN accusativo hanno ausiliare avere consentono una ristrutturazione nella forma passiva Non “verbi” transitivi e non, ma “schemi valenziali” transitivi e non transitivo ≠ bivalente ci sono bivalenti intransitivi (partire) e transitivi non bivalenti (tradurre, che è quadrivalente) Proprietà dei verbi transitivi: C. oggetto = hanno fra le valenze un SN accusativo (obbligatorio?) Hanno ausiliare avere Consentono una ristrutturazione nella forma passiva Non “verbi” transitivi o intransitivi ma “schemi valenziali” transitivi e non NB diversità fra transitivo e intransitivo di mangiare e di affondare
Utilità didattica della descrizione per valenze Per il lessico: evidenza la “grammatica delle parole” consente di descrivere in modo omogeneo varie classi lessicali (verbi, nomi, aggettivi) Per la sintassi: sistematizza la distinzione tra complementi obbligatori (=richiesti dal verbo) e non obbligatori (=non richiesti dal verbo) elimina la necessità di “dare un nome” ad ogni complemento per identificarlo Gianni ha aiutato Piero nella riparazione della bicicletta Tutto dipende da te
Utilità didattica della descrizione per valenze Per la competenza linguistica: usare le parole in modo semanticamente e sintatticamente corretto “significato delle preposizioni” vs. “significato delle valenze” in prospettiva interlinguistica, confrontare schemi di valenze trasformare in modo corretto frasi in sintagmi e viceversa … Parto per Parigi / per la Francia / per il Massiccio Centrale / per la Costa Azzurra / per il mare / per la montagna Vado a Parigi / in Francia / nel – sul Massiccio Centrale / in Costa Azzurra / al mare / in montagna Tutto dipende da te Dipendere (SNsogg; SPda) All depend on you To depend (SNsogg; SPon)
Terzo bis. Prima di dargli un nome, troviamogli un posto
Sintagmi valenziali: soggetto Definizioni “semantico-informative” dei manuali: agente (sempre?) argomento del discorso (sempre?) Una definizione sintattica: SN ha col SV una relazione di accordo di persona dipende direttamente dal nodo frase (domina, regge il SV) ha caso nominativo F SN SV Una definizione sintattica di soggetto può apparire “difficile” per l’apparente maggior familiarità (soprattutto dell’insegnante…) con nozioni come “azione” e “compiere un’azione”, ma è di fatto quella che si richiede agli studenti quando si vuole che facciano correttamente l’analisi anche di frasi con verbi non d’azione. E’ possibile graduare la descrizione sintattica, partendo dalla nozione di accordo di persona, assenza di preposizione, ed estendendo poi alla nozione di nominativo. Il “disegno” della frase e dei suoi nodi è una CONSEGUENZA di tutto ciò (a cui volendo si può anche rinunciare), NON una ulteriore nozione da apprendere Cfr. definizione di “rombo”: siccome è difficile insegnargli che è un quadrilatero coi lati a due a due uguali e paralleli gli insegno che è fatto come un aquilone: saremmo d’accordo? A che cosa serve un insegnamento così? Imparare la sintassi significa imparare che la lingua ha ANCHE un livello di esistenza formale, e il motivo per insgenarlo può essere tanto di sviluppare la capacità metalinguistica e di riflessione astratta quanto quella di acquisire consapevolezza nel valutare e correggere gli errori. Insegnare una nozione sbagliata di soggetto non raggiunge nessuno di questi obiettivi, e a quel punto piuttosto tanto vale rinunciare ad insegnarla (il che è una strada percorribile, e più condivisibile).
Sintagmi valenziali: complemento oggetto Definizioni “semantico-informative” dei manuali: subisce l’azione (sempre?) l’azione transita sull’oggetto (che significa?) Una definizione sintattica: SN dipendente dal SV ha caso accusativo (pronomi clitici) con la forma passiva diventa soggetto F SN SV Una definizione sintattica di soggetto può apparire “difficile” per l’apparente maggior familiarità (soprattutto dell’insegnante…) con nozioni come “azione” e “compiere un’azione”, ma è di fatto quella che si richiede agli studenti quando si vuole che facciano correttamente l’analisi anche di frasi con verbi non d’azione. E’ possibile graduare la descrizione sintattica, partendo dalla nozione di accordo di persona, assenza di preposizione, ed estendendo poi alla nozione di nominativo. Il “disegno” della frase e dei suoi nodi è una CONSEGUENZA di tutto ciò (a cui volendo si può anche rinunciare), NON una ulteriore nozione da apprendere Cfr. definizione di “rombo”: siccome è difficile insegnargli che è un quadrilatero coi lati a due a due uguali e paralleli gli insegno che è fatto come un aquilone: saremmo d’accordo? A che cosa serve un insegnamento così? Imparare la sintassi significa imparare che la lingua ha ANCHE un livello di esistenza formale, e il motivo per insgenarlo può essere tanto di sviluppare la capacità metalinguistica e di riflessione astratta quanto quella di acquisire consapevolezza nel valutare e correggere gli errori. Insegnare una nozione sbagliata di soggetto non raggiunge nessuno di questi obiettivi, e a quel punto piuttosto tanto vale rinunciare ad insegnarla (il che è una strada percorribile, e più condivisibile).
Sintagmi valenziali: complemento di termine F SN SV Definizioni “semantico-informative” dei manuali: complemento su cui termina l’azione (che significa?) Una definizione sintattica: SP dipendente dal SV ha caso dativo (pronomi clitici) normalmente introdotto da a, per SP SN SV
Altri SP valenziali F SN SV SP SN SV Ho aiutato Gianni in matematica Napoleone partì per S.Elena Ho rimandato l’esame alla prossima sessione Gianni rimanda gli esami da una sessione all’altra Il carico pesa due tonnellate … F SN SV SP SN SV
SP non valenziali: modificatori di SV Complementi di modo, di mezzo… L’imputato protestò con violenza Il cane divorò il pasto avidamente Il ladro si è intrufolato nell’appartamento con un bastone F SN SV SP SV SP SV SN
Sintagmi non valenziali: modificatori di F Complementi di causa, tempo, luogo… Alle undici per la nebbia si è verificato un terribile incidente lungo l’autostrada SP F F SN SV
Sintagmi non valenziali: modificatori di SN Complementi di specificazione, di materia… L’orologio di Carlo / d’oro / del Parlamento / con le lancette rosse / a molla non funziona F SN SV SN SP
…per riassumere L’uso dei grafi ad albero e degli schemi valenziali consente di… …isolare il livello sintattico …mostrare i rapporti di dipendenza …mostrare le regolarità formali a diversi livelli e profondità (cfr. frase semplice e complessa) … perciò dovrebbe essere un criterio discriminante e preliminare per l’etichettatura
Complemento di specificazione? Parla sempre di politica La lezione di economia è saltata Il cappotto di Gianni è di cammello Il cappotto di cammello è di Gianni L’imputato gode di alte protezioni Il giornale dispone di ampie coperture finanziarie
Complemento di specificazione? Definizioni “funzionali” dei manuali: specifica (in che senso?) Una definizione sintattica: un SP retto da di dipende da un SN F SN SV SN SP SV SN SP SV SP
Sintagmi valenziali dipendenti da SN I sintagmi argomentali di un lessema sono dipendenti dal sintagma del lessema stesso: cfr. “di Carlo” e “per la scuola” rispetto a “l’interesse” “L’interesse di Carlo per la scuola è basso” F SN SV SN SP SN SP
Quarto. Se sappiamo l’analisi logica sappiamo l’analisi del periodo
Frase semplice e complessa Frase complessa: una frase che contiene al suo interno delle frasi F SN SV La scuola… Lavorare… Il fatto di rientrare tardi… … è pesante Ho deciso… …le vacanze …di partire …che è troppo tardi F SV SN F
Frasi valenziali Bisogna che tu partecipi bisogna (Fsogg) Gli ho chiesto di partecipare chiedere (SNsogg; SPa; Fdi) Mi aiuti a fare i compiti? aiutare (SNsogg, SNogg, Fa) L’ho convinto ad ascoltare i tuoi suggerimenti convincere (SNsogg, SNogg, Fa)
Frasi non valenziali …che modificano la frase: Prima di rispondere, ascoltami bene Gli ho risposto perché si tranquillizzasse F
Frasi non valenziali …che modificano SN: Ti affido il gruppo che parte da Parigi La persona a cui siete affidati si chiama Stefania La persona a cui rispondere si chiama Stefania SN F
“E’ vietato attraversare i binari di corsa” F SV SV SV SP V SN V SN SP
Esperimenti grammaticali: alcune proposte applicative
Avverbio o preposizione? Avverbio: non istituisce rapporti di reggenza Preposizione: regge un SN SP Prep SN
Diverse classi di aggettivi Aggettivi qualificativi: posizione relativamente libera rispetto al nome Aggettivi determinativi: prenominali, in distribuzione complementare rispetto all’articolo SN Det N Agg SN Det
Complementi predicativi e apposizioni Complemento predicativo: valenza del verbo Apposizione: dipendente da un SN F SN SV SV SN SN SN
…devo insegnare tutto questo? Qualche riflessione conclusiva per una didattica della sintassi
Obiettivi generali Riconoscere che il linguaggio umano si organizza nel discorso in gruppi di parole: riconoscere e identificare i gruppi e la loro tipologia riconoscere e identificare i rapporti reciproci fra gruppi e la loro tipologia
Contenuti di base Gruppi: Rapporti fra gruppi: Sintagma (nominale, preposizionale, avverbiale, verbale) Frase (semplice e complessa; nucleare) Rapporti fra gruppi: Accordo e reggenza Valenza verbale; tipi specifici di sintagmi valenziali e non (soggetto; c.oggetto; c. indiretto…)
Prerequisiti? Frase Sintagma Valenza verbale Complementi specifici Verbo? Valenza? Sintagma Accordo, reggenza? Valenza verbale Verbo Sintagma? Complementi specifici Sintagma Valenza
Metodi Una didattica induttiva? Un sillabo “a spirale” …o una didattica sperimentale Un sillabo “a spirale” graduale che procede per approfondimenti successivi