Matteo Largaiolli Leeds 5-9-2013 Aspetti pragmatici in un testo popolaresco di inizio Cinquecento: la Frottola de cento romiti di Marco Rosiglia.

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Matteo Largaiolli Leeds 5-9-2013 Aspetti pragmatici in un testo popolaresco di inizio Cinquecento: la Frottola de cento romiti di Marco Rosiglia

Deissi «codificazione linguistica di tratti contestuali connessi con l’organizzazione egocentrica dell’interazione comunicativa» (Vanelli 2001 : 263)

Deissi → centro deittico PERSONA che parla d. della persona TEMPO in cui il parlante produce l’enunciato d. temporale POSIZIONE al momento dell’enunciazione d. spaziale PUNTO DEL DISCORSO in cui il parlante si trova al momento dell’enunciazione d. del discorso RANGO e STATUS SOCIALE del parlante in relazione agli interlocutori e alle entità di riferimento d. sociale

Marco Rosiglia Foligno 1460 ca. – 1508? Canonico, medico Corte di Urbino Poemetto sacro La conuersione de sancta Maria Magdalena…, Zopino, Venezia 1513 Sonetti, Strambotti d’amore, Ecgloghe Testi parodici

La Frottola de’ cento romiti Princeps: Opera noua del facundissimo poeta maestro Marcho Rasilia da Foligno nouamente stampata zoe sonetti capituli egloge [!] e una frottola de cento rimitti. (Impresso in Venetia : per Nicolo dicto Zopino, 1511 adi XXIX zenaro) Viaggio di 80 eremiti al paradiso celeste: continente in se materia dignissima di cose uarie & quasi annoi incredibile. Conmposto per lo eximio doctore maestro Marco Rasilio da Fuligno. Opera nuoua et dilecteuole. Impresso in Siena, per Symione di Niccolo et Giouanni di Alixandro librai da Siena, adì VI di dicembre 1511 [Sevilla, Biblioteca Capitular y Colombina 14-1-10(16)] Opera del dignissimo doctore medico & poeta maestro Marco Rosiglia da Fuligno, cioe sonetti, capituli, egloghe, strambotti, & due prediche damore, [Venezia] nouamente per Nicolo Zopino stampata, 1515  

La Frottola Redazione A (Opera 1515): 1066 versi Redazione B (Viaggio): 1035 versi Varianti Viaggio iniziatico Viaggio nell’oltretomba Riferimenti a Dante, Guerrin Meschino, Pulci Lapidario (vv. 149-180); Bestiario (vv. 289- 317); Erbario (vv. 578-677); Versi latini / arte

La Frottola Nostro viagio è incerto: ivi più ce fermamo che da spacciare trovamo – nostre cose valide et preciose – che vederite. (vv. 5-8) Ergo, poeta probus merito possum dici, dignus certi felici – photisertha est per me reperta – nova musa che da li altri non s’usa. (vv. 858-862)

La Frottola - inserto a b (b)C (c)D d e (e)F (f)G … a b (b)C c D et con mie medicine ciechi risano et stroppi, do pilole et sciroppi – et lectuarii, dulci, acetosi et amari, siloe turcissi et giulebe (vv. 867-871)

Deissi della persona Io Tu Io iuro per lo evangelo 93A / Vi iuro pel vangelo 93B Io non posso né voglio dirli tutti 80AB Tu Udirai immantinente 85A Odi sciagure! 929A Sai s’el vedeva lume 65AB

Deissi della persona Noi Voi Vogliateci aiutare | che voi potete 891-2B Voi Como vedete, noi 3AB Odite gran miraculo et portento! 410A 607A: né vostre orechie udire 607B: né nostre orechie udire

Deissi temporale vv. 1-8 La sanctissima pace de Christo sia con vui. Como vedete, nui – siamo heremiti novellamente usciti – del diserto. Nostro viagio è incerto: ivi più ce fermamo che da spacciare trovamo – nostre cose valide et preciose – che vederite.

Deissi temporale Alhor […] ne femo […] appresso 181 Che a pensarci m’adiaccio – di paura 494B Per Dio che anchor rintona | quella gran voce in testa 503-504A Io non posso né voglio dirli tutti 80AB Ad qualunque domande – io darò conto 958A

Deissi spaziale ivi più ce fermamo | che da spacciar trovamo 6A Via de qui… 207A / Vedi qua… 208B (narrativo) la giù sol né matino non se vedia 412A

Deissi spaziale Ostensiva Tacio le multe carte | ch’io ho qui senza macule 783-4A (cose che) havete: son nascose | qua dentro in questa testa 791-2A ma ben hora mi pare – essare in loco | ch’io potrò al vostro voto satisfare 989- 990B

Deissi testuale Questi son proprii mostri 17AB Questi stanno alla guarda 25AB (il castello) el qual circunda quello | barcho ch’io v’ho predecto 599-600A solo le più note [= erbe] adducte | ve ho al presente 570A Era quel poverello | che in alto fu buctato | el quale era tornato – tucto rocto | per che terribil bocto – che avia facto 815-8A

Deissi sociale così siate beati homini – venerabili | tucti siete mirabili et di stima 898-9B la vostra alta potentia 925B Pochi fommo al ver dire – li ben lavati: | nam multi sunt vocati – et pauci electi 859- 6A (– pauci vero electi B) [Mt 20, 16]

Sezione del vanto Persona: esplicitazione dell’io io sano 710A; veng’ a me | imperò ch’io son re | de medicanti 742-4AB Tempo: prevalenza del presente Testuale: enfasi e ripetizione Sociale: astanti generici / inclusivi a chiuncha, a chi il prova, chi avesse, se c’è chi habia, se alcun

Imitazione esplicita dell’oralità Balbuzie (vv. 447-50) A Un se ne fe’ presente qual era un po’ tartaglia et disse “Che canaglia – serà questa? Aspecta che la festa – vi fo!” disse. (: piovisse) B. Un Fiorentin presente dixe “Che che che canaglia – serà questa Aspecta che la festa – vi fo adesse”. (:piovesse) 339-340A/B Ma di vui ciaschun / voi ciascun sia | attento al mio parlare

Dimensione pragmatica Filologia: rielaborazione Coinvolgimento del pubblico (presenza dell’io, definizione del luogo e del tempo) Ostensione