LO STUDIO E U R O F A M C A R E IN SARDEGNA 51° Congresso Nazionale della S.I.G.G. Firenze, 29 novembre – 03 dicembre 2006 LO STUDIO E U R O F A M C A R E IN SARDEGNA G. Piras, E.Vellone, S.Vacca, A.Onnis
PROGETTO EUROFAMCARE “Service for supporting family carers of elderly in Europe: caracteristics, coverage and usage” Totale caregiver e anziani studiati in ogni paese: 1000 Svezia U.K. Germania Polonia Italia Progetto finanziato dall’U.E. Periodo 2003-2005 Grecia
Obiettivi dello studio EUROFAMCARE Conoscere i servizi esistenti offerti agli anziani ed il loro utilizzo. Valutare l’efficacia e l’efficienza dei servizi offerti sulla base dell’esperienza dei caregivers. Conoscere il bisogno di supporto dei caregiver. Conoscere la mancanza di servizi offerti ai caregiver.
Studio EUROFAMCARE Cagliari Lombardia Emilia Romagna Marche Liguria Ghilarza Liguria Umbria Oristano Abbasanta Lazio Campania Arbus Guspini Sardegna Calabria Cagliari Sicilia
LA POPOLAZIONE ANZIANA (ISTAT, 2004).
Disegno della ricerca: Descrittivo-correlazionale e comparativo Campione Campione di convenienza costituito da 80 caregiver che prestavano almeno 4 ore di assistenza /settimana a familiari con età > a 65 anni, residenti in area metropolitana, urbana e rurale.
Strumenti E’ stato utilizzato il Questionario dello studio EUROFAMCARE composto da 211 domande. Il questionario è stato sviluppato durante la prima fase dello studio europeo (NASUR) da un panel di esperti internazionali con l’obiettivo di indagare diverse dimensioni legate all’assistenza familiare.
Questionario di rilevazione Anziano - caratteristiche demografiche e reddito; livello di autosufficienza nelle ADL/IADL (Barthel Index); bisogni assistenziali e problemi comportamentali; assistenza ricevuta da fonti formali ed informali di supporto; - tipo, ammontare, costi e frequenza dei servizi/indennità ricevuti. Caregiver caratteristiche demografiche e reddito; tipo, motivazioni del caregiving; COPE index (scala dei fattori positivi e negativi dell’assistenza); salute percepita e qualità della vita (QOL); tipo, ammontare, costi e frequenza dei servizi utilizzati; tipo ed ammontare dei trasferimenti monetari ricevuti; tipi preferiti di supporto; caratteristiche preferite dei servizi; impatto dell’assistenza sulle condizioni lavorative.
Scale psicometriche BISID (Behavioural and Instrumental Stressors In Dementia) (Keady, 1996). (Alpha di Crombach .92; .87). ADL/IADL (Basic Activity Daily Living; Instrumental Activity Daily Living) (Lawton, 1969). (Alpha di Crombach .65). Barthel ADL Index (Mahoney, 1965). (Alpha di Crombach .86). Cope Index (Carers of Older People in Europe) (McKee, 2003). (Alpha di Crombach .83). Hospital Anxiety and Depression Scale (1 item) (Zigmond et al., 1983).
Scale psicometriche SF-36 (1 item) (Ware, 1992). WHO Well-Being Index (Bech, 1990). (Alpha di Crombach .80). WHOQOL brief (1 item) (Angermeyer et al, 2000). MMSE (Mini Mental State Examination) (Folstein, 1975) (Alpha di Crombach .83). NPI ( Neuropsychiatric Inventory) (Cummings et al., 1994). (Alpha di Crombach .57).
Procedure Per arruolare il campione sono state contattati servizi sociali, associazioni di volontariato, comunità religiose, parrocchie, medici di medicina generale e specialisti .
Risultati Dati sociodemografici anziani
Livello di dipendenza dell’anziano
Dati sociodemografici dei caregiver
Dati relativi al caregiving Ore
Ogni caregiver poteva rispondere Si e No a tutte le opzioni.
Ogni caregiver poteva rispondere a più opzioni.
Ogni caregiver poteva rispondere a più opzioni.
Chi aiuta l’anziano a soddisfare i seguenti bisogni? Ogni caregiver poteva rispondere a più opzioni.
Chi aiuta l’anziano a soddisfare i seguenti bisogni? Ogni caregiver poteva rispondere a più opzioni.
Chi aiuta l’anziano a soddisfare i seguenti bisogni? Ogni caregiver poteva rispondere a più opzioni.
Chi aiuta l’anziano a soddisfare i seguenti bisogni? Ogni caregiver poteva rispondere a più opzioni.
Chi aiuta l’anziano a soddisfare i seguenti bisogni? Ogni caregiver poteva rispondere a più opzioni.
Ogni caregiver poteva rispondere a più opzioni.
Ogni caregiver poteva rispondere a più opzioni.
Confronto tra medie (t test)
Confronto tra medie (t test)
Correlazioni significative tra variabili relative al caregiver e al paziente con la scala COPE (Valore positivo) (test di Pearson)
Correlazioni significative tra variabili relative al caregiver e al paziente con la scala SF-36 (test di Pearson)
p< 0.05
p< 0.05
Conclusioni Oltre l’80% delle cure per la per la salute degli anziani è erogato nell’ambito informale della famiglia, in forme che vanno dalla cura fisica, al sostegno psicologico e relazionale. L’elevato numero di ore di assistenza fornite dai caregiver comporta un carico assistenziale oggettivo e soggettivo che raggiunge i suoi valori massimi nel caso dei coniugi di anziani disabili. La diffusione di servizi a sostegno domiciliare rimane limitata a poche realtà territoriali.
Conclusioni Il ricorso al ricovero in istituto o in strutture residenziali è assolutamente marginale ( < al 2%). Le soluzioni che gli stessi caregiver suggeriscono per migliorare la loro situazione rimangono difficili da attuare poiché sono segnate dalle difficoltà di far fronte adeguatamente all’attività assistenziale dal punto di vista finanziario. La diffusione di servizi a sostegno domiciliare rimane limitata a poche realtà territoriali. La costante vigilanza e le difficoltà di gestione dei comportamenti dell’assistito, si associavano frequentemente ad alti livelli di stress soprattutto nei caregiver di anziani dementi, con particolare rilevanza in coloro che risiedevano in aree urbane.
Campione dello studio ridotto. Scelta di reclutamento del campione di Limiti Campione dello studio ridotto. Scelta di reclutamento del campione di convenienza.
Grazie per l'attenzione Si ringrazia per la preziosa collaborazione