Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” © Panagiote LIGOURAS.

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Transcript della presentazione:

Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

Democrazia significa governo del popolo. Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” Democrazia significa governo del popolo. Poiché l’Italia è una Repubblica democratica (Costituzione italiana Art.1: lo Stato italiano è democratico e la sovranità appartiene al popolo.) tutti i cittadini devono poter partecipare alla vita dello Stato. Innanzitutto la democrazia è una concezione che considera essenziale il riconoscimento dei diritti politici a tutti i cittadini Il tipo di democrazia scelto dalla Costituzione è prevalentemente quella rappresentativa (Democrazia Rappresentativa), vale a dire i cittadini scelgono periodicamente i propri rappresentanti che esercitano il potere sovrano al loro posto. Alla scadenza del periodo per cui i rappresentanti sono stati eletti, i cittadini potranno sostituirli se non saranno rimasti soddisfatti di quanto essi hanno fatto. © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

l’iniziativa popolare di legge, la petizione. Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” La Costituzione ha anche previsto alcuni strumenti di democrazia diretta: il referendum, con cui il popolo viene chiamato a decidere se abrogare o meno una fonte primaria statale, l’iniziativa popolare di legge, la petizione. Questi strumenti sono però solo complementari all’esercizio effettivo della sovranità. © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” La partecipazione dei cittadini si svolge prevalentemente attraverso le elezioni. La conquista del diritto di voto per tutti (suffragio universale) è stata difficile in tutti i Paesi europei; nel nostro Stato essa è stata raggiunta solo nel 1946, con il riconoscimento del diritto di voto anche alle donne. Il diritto di partecipare alle elezioni spetta a tutti i cittadini maggiorenni; soltanto per votare al Senato l’età minima è di 25 anni. Si può perdere il diritto di voto solo nei casi stabiliti dalla legge o in seguito a sentenza penale. Un caso in cui si può perdere il diritto a votare (ma solo per 5 anni) è quello dell’imprenditore sottoposto a fallimento. © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

Le elezioni possono essere: Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” Le elezioni possono essere: - politiche: per scegliere i rappresentanti al Parlamento; - amministrative: per scegliere i rappresentanti al Consiglio regionale, provinciale, comunale; sempre con tali elezioni vengono scelti il Sindaco nei Comuni e il Presidente della Provincia; - europee: per scegliere i rappresentanti al Parlamento europeo. © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

L’Art.48 della Costituzione Italiana Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” L’Art.48 della Costituzione Italiana (Articolo 48: Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto, il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge. ) dice che il voto ha queste caratteristiche: - è personale: non si può incaricare altri di votare per noi; - è eguale: ogni voto "pesa" nello stesso modo; è vietato perciò attribuire maggiore importanza ad alcuni voti (per esempio a quello del capofamiglia); - è libero: chi vota non deve essere minacciato o controllato; - è segreto: sulla scheda non deve essere messo nessun segno di riconoscimento dell’elettore e, più in generale, nel momento del voto non si devono far conoscere le proprie scelte. © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” Gli stessi criteri si applicano ai cittadini dell’unione europea che hanno diritto di voto ed eleggibilità alle elezioni comunali dello stato membro in cui risiedono alle stesse condizioni dei cittadini di detto Stato. I diritti politici non sono al momento estesi ai soggetti extracomunitari residenti nei comuni dell’unione. © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” Il concetto di cittadinanza si associa ad un sistema complesso di diritti e doveri riconosciuti e condivisi dai cittadini. Il concetto di cittadinanza europea si basa sullo stato di diritto che diventa comune orizzonte interpretativo fondato su di un preciso legame fra diritti umani ed esercizio della sovranità popolare. In altre parole questo concetto si priva dell’idea di nazionalità a favore dell’idea di uno stato federale rappresentativo e garante dei diritti dell’uomo. I cittadini sono persone che coesistono in una società, evolvono con essa e si relazionano ai cambiamenti culturali del proprio tempo. Da un altro punto di vista la cittadinanza è considerata la relazione giuridica esistente fra lo Stato ed il cittadino. Il diritto di partecipazione politica è, nel nostro ordinamento sia nazionale che europeo di tipo rappresentativo, vale a dire che i cittadini scelgono periodicamente i loro rappresentanti i quali esercitano il potere sovrano al loro posto (elettorato attivo) e possono essere a loro volta scelti a rappresentare i cittadini (elettorato passivo). © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

Si distingue un elettorato attivo da uno passivo; in particolare: Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” Elettorato Elettorato è l’insieme di tutti i cittadini (elettori) allorché vengono convocati alle urne per esercitare una potestà a loro attribuita, cioè il diritto di voto. L’appartenenza al corpo elettorale è documentata e realizzata attraverso l’iscrizione nelle liste elettorali. Si distingue un elettorato attivo da uno passivo; in particolare: elettorato attivo: è il diritto che ogni cittadino ha di essere elettore ovvero di votare i propri rappresentanti politici. Per la Camera l’età richiesta per esercitare l’elettorato attivo è 18 anni e per il Senato 25. Si tratta di un diritto soggettivo pubblico, inquadrabile fra i diritti politici, e cioè fra i diritti che hanno per contenuto l’esercizio di una pubblica funzione attribuito a tutti i cittadini senza distinzione di sesso, purché maggiorenni; elettorato passivo: consiste nella capacità di essere eletto ed è attribuito a chi, oltre ad esser capace di intendere e di volere, abbia anche particolari requisiti di età (25 anni per essere eletti Deputati, 40 anni per essere eletti Senatori, 50 anni per essere eletti Presidenti della Repubblica), e non si trovi in condizioni di ineleggibilità o di incompatibilità. © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

Per poter esercitare i diritti politici è necessario: Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” Per poter esercitare i diritti politici è necessario: conoscere le istituzioni ed il funzionamento dello stato, acquisire la consapevolezza dei diritti umani previsti dalle carte internazionali, partecipare alla vita civile. © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

Che cosa succede se non si vota? Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” Che cosa succede se non si vota? La Costituzione dice che è un dovere ma lo definisce "civico", quindi non legato a sanzioni giuridiche. Si chiama astensionismo il fenomeno per cui una certa percentuale di cittadini non vota. Per parecchi decenni dalla nascita della Repubblica in Italia il diritto di voto è stato esercitato da un’alta percentuale di cittadini; nelle ultime votazioni si è invece manifestato un certo astensionismo, che è un segno preoccupante di perdita di fiducia da parte dei cittadini nella partecipazione democratica. Una volta contati i voti che sono stati dati validamente, vengono individuati i candidati eletti in base al sistema elettorale adottato. In passato il metodo usato per tutte le elezioni era quello proporzionale; attualmente solo alle elezioni per il Parlamento europeo si usa ancora questo metodo, mentre per le altre i metodi variano, anche se tende a prevalere il metodo maggioritario. © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” In base all’Art.49 (Art. 49 della Costituzione italiana: Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.) tutti i cittadini possono essere eletti (il cosiddetto elettorato passivo) purché abbiano i requisiti stabiliti dalla legge. In particolare, per le elezioni politiche, i candidati devono avere 25 anni per la Camera dei deputati e 40 per la Camera dei senatori. Chi viene eletto deve poter esercitare il proprio incarico senza correre il rischio di essere danneggiato nella propria attività lavorativa. Per questo scopo i rappresentanti dei cittadini hanno diritto a un'indennità, così che questa attività non possa essere esercitata soltanto da chi è ricco. © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” Parlamento Il Parlamento è un organo costituzionale composto da due Camere o rami: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. E’ un organo bicamerale rappresentativo nel senso che, più degli altri organi costituzionali, rispecchia la volontà politica del popolo inteso come corpo elettorale, da cui è eletto nella quasi totalità dei suoi membri. Il Parlamento è composto da 630 deputati e 315 senatori elettivi, e il numero non può variare, qualunque sia l’entità della popolazione. Ciascuna Camera, per ben funzionare, dispone di un Regolamento interno e di un Presidente, che ha soprattutto il compito di garantire i diritti delle minoranze e delle maggioranze e la massima imparzialità. Ciascuna Camera è organizzata in gruppi parlamentari. Ogni partito ha il suo gruppo che in ciascuna Camera riunisce gli eletti nelle liste. Esistono anche i gruppi, così detti, gruppi misti che raccolgono i parlamentari che non fanno parte di gruppi partitici. La partecipazione ad un gruppo è obbligatoria per ogni parlamentare. Oltre ai gruppi parlamentari ci sono delle Commissioni parlamentari che possono essere permanenti e di inchiesta. © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

l’elezione e il giuramento del Presidente della Repubblica; Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” Parlamento Le due Camere hanno di regola poteri identici (ad es. le leggi devono essere approvate da entrambe), ma lavorano in maniera separata. Solo in alcuni casi eccezionali previsti dalla Costituzione le due Camere si riuniscono in seduta comune, cioè quando deliberano su: l’elezione e il giuramento del Presidente della Repubblica; la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica per alto tradimento e attentato alla Costituzione; la nomina di cinque giudici della Corte costituzionale; la nomina di dieci componenti il Consiglio superiore della magistratura (CSM). Al Parlamento spetta il potere di esprimere la volontà politica degli elettori trasfondendola in norme giuridiche. L’attività principale delle due Camere è quella legislativa ovvero di deliberare l’approvazione delle leggi. © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” Referendum E’ il più importante istituto di democrazia diretta in quanto prevede l’intervento diretto del popolo nell’esercizio dell’indirizzo politico senza il tramite dei suoi rappresentanti. Con il referendum i cittadini sono chiamati ad esprimere un consenso che acquista un’efficacia rilevante in merito all’abrogazione di una legge, alla revisione della Costituzione ed altro. Il referendum è costituzionale o sospensivo quando si inserisce nella procedura di revisione della Costituzione o di emanazione di leggi costituzionali. La proposta di revisione o di approvazione di legge costituzionale deve essere approvata due volte da ciascuna Camera. Se nell’ultima delibera viene approvata con la maggioranza dei due terzi da entrambe le Camere, non si da’ luogo ad alcun referendum sospensivo-consultivo. Se invece nelle due secondo non si raggiunge la maggioranza dei due terzi, ma solo la maggioranza assoluta dei componenti, può essere attivata da cinquecentomila elettori, cinque Consigli regionali o un quinto dei componenti di ciascuna Camera la procedura referendaria. Il referendum è abrogativo quando è indetto al fine di deliberare circa l’abrogazione totale o parziale di una legge o di un atto avente forza di legge. Esso può essere richiesto da 500.000 elettori o 5 Consigli regionali. Non possono essere sottoposte a referendum abrogativo leggi di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. Ci sono anche delle forme di referendum che possono essere svolte a livello regionale e comunale o locale. © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

Ma anche loro sono uomini come noi….. Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” I diritti politici non sono al momento estesi ai soggetti extracomunitari residenti nei comuni dell’unione Ma anche loro sono uomini come noi….. Contribuiamo anche noi alla risoluzione di questa grande ingiustizia © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

Diritti politici “diritto alla partecipazione politica, all’elettorato attivo e passivo” Grazie © Panagiote LIGOURAS Laboratorio di Cittadinanza - Noci - 11 maggio 2007

© Panagiote LIGOURAS