La rivoluzione francese Liberté, Égalité, Fraternité

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Transcript della presentazione:

La rivoluzione francese Liberté, Égalité, Fraternité

Allarme bancarotta! Difficile situazione finanziaria: lo Stato francese è enormemente indebitato Convocazione degli STATI GENERALI (Assemblea dei tre ordini sociali), preceduta da: Fermento nei giornali e nei club: es. club dei giacobini di Robespierre Suppliche al re (cahiers de doléance) Malumore nei confronti della regina “austriaca” (Marie Antoinette)

La riforma del sistema di voto 5 maggio 1789 A Versailles si riuniscono gli STATI GENERALI il Terzo Stato reclama il voto pro capite il Re, mostrando un pericoloso disinteresse, non dà una risposta definitiva

Estate 1789 17 giugno 1789: il Terzo Stato, non ricevendo risposta, si proclama Assemblea Nazionale. 20 giugno 1789: si dichiarano sciolti gli Stati generali. I rappresentanti del Terzo Stato giurano di voler scrivere una Costituzione (“giuramento della pallacorda”). 9 luglio 1789: si proclamano Assemblea Nazionale Costituente.

14 luglio 1789: esplode il popolo..! Una folla di artigiani e bottegai irrompe nelle botteghe degli armaioli sequestrando sciabole e moschetti, poi si dirige verso la prigione della Bastiglia assaltandola. Sul terreno rimangono 100 vittime.

Dal diario del sovrano… 14 luglio 1789: “Oggi, niente”. Il re (che al ritorno da una caccia infruttuosa quel giorno aveva annotato sul suo diario: “14 luglio: Niente…”) alla notizia della presa della Bastiglia chiede al Gran Maestro della Guardaroba, il duca di La Rochefaucald - Liancourt: “Che cos’è, una ribellione?”, si sente rispondere: “No Sire . È una rivoluzione!”

La Grande Paura porta alla Dichiarazione dei diritti dell’uom0 Nelle campagne il fenomeno della Grande Paura nasce da false voci. 20 luglio-6 agosto: centinaia di contadini si scatenano contro nemici fantasma. Paura diffusa tra aristocratici e preti per gli assalti a monasteri e castelli (vennero bruciati documenti per esigere corvées e affitti). Notte 3 agosto 1789: questi eventi, insieme alla rinuncia ai diritti signorili da parte aristocratici, seguiti dal clero e nobiltà di toga, portarono alla distruzione del sistema feudale.

La Grande Paura porta alla Dichiarazione dei diritti dell’uom0 Mattino 4 agosto: caduta dell’Ancien Régime. 26 agosto 1789: stesura della “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino” ispirata alla “Dichiarazione d’Indipendenza” americana. Dichiarazione dei diritti dell’uomo

Il re è costretto ad abbandonare Versailles Luigi XVI rifiuta di firmare l’abolizione del sistema feudale e la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e dei cittadini. 6 ottobre 1789: 6000 popolane parigine marciarono fino a Versailles per cercare di obbligare il re a firmare gli atti dell’assemblea e a trasferirsi con la famiglia alle Tuileries (vecchio palazzo reale nel centro di Parigi). Le donne non riescono a convincere il re a partire da Versailles; ci riuscì il generale La Fayette. Donne in marcia verso Versailles

La Costituzione civile del clero 2 novembre 1789: confisca dei beni ecclesiastici per rifornire le casse dello Stato 1790: l’Assemblea inquadrò questo evento come la Costituzione civile del clero. Le cariche (da vescovo a parroco) furono rese elettive e stipendiate dallo Stato.

La Costituzione del 1791 segna la fine dell’assolutismo Costituzione del ’91: passaggio dalla monarchia assoluta alla monarchia costituzionale Separazione dei poteri (Montesquieu). Rimasero importanti prerogative della monarchia (es. il veto sospensivo). Robespierre Georges-Jacques Danton Jean-Paul Marat

La Costituzione del 1791 segna la fine dell’assolutismo Soppressione della censura Novità introdotte: scuola elementare gratuita matrimonio civile e divorzio cittadinanza francese agli ebrei Principio di uguaglianza: violato con la bocciatura del suffragio universale (l’elezioni estese a tutti i cittadini maschi maggiorenni) a favore di una legge elettorale censitaria (basata sull’entità del reddito personale) che favoriva l’alta borghesia.

La Costituzione del 1791 segna la fine dell’assolutismo Emersero le prime spaccature nel Terzo stato, in particolar modo, all’interno nel club dei Giacobini Ci fu una divisione all’interno dell’Assemblea: una maggioranza favorevole alla legge censitaria guidata da Robespierre (club dei giacobini) una minoranza a favore del suffragio universale guidata da Jean-Paul Marat e da George-Jacques Danton, che insieme fondarono un nuovo club chiamato club dei Cordiglieri (poi chiamati sanculotti).