Gruppo Piccola Industria Confindustria Campania

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Transcript della presentazione:

Gruppo Piccola Industria Confindustria Campania La finanza e le sfide per il tessuto produttivo campano Andrea Funari, Presidente Piccola Industria Confindustria Campania La presentazione è stata sviluppata con il supporto del Raggruppamento dei Servizi Innovativi e Tecnologici di Confindustria Campania.

Lo scenario: la tempesta perfetta L’Italia ha sperimentato la più rilevante discesa del PIL dai tempi della II Guerra mondiale. Come in tempo di guerra si sta assistendo a grandi cambiamenti nei fondamentali e nei paradigmi di riferimento che richiede di «prioritarizzare» le scelte La nostra priorità è «l’impresa al centro» in quanto motore dei processi di generazione di ricchezza Discesa del PIL, stagnazione della domanda, crollo del mercato interno e scoppio della bolla immobiliare Credit Crunch Scarsa capitalizzazione delle imprese e forte sbilanciamento sul credito bancario Blocco degli investimenti per la difficoltà a reperire capitali per reagire Accumularsi delle perdite e riduzione di valore delle imprese, crisi delle imprese

Lo scenario: le contraddizioni del nostro sistema La crisi e il «new normal» che sta emergendo hanno messo in luce le contraddizioni del sistema Italia su cui occorre intervenire velocemente: Sottocapitalizzazione delle imprese Dimensione troppo limitata delle PMI Gestione troppo residuale dell’area Amministrazione – Finanza – Controllo rivelatasi critica nella crisi Eccessiva proiezione su mercati tradizionali e nazionali Troppa R&S informale, povera e basata sull’inventiva Eccessiva dipendenza dal credito bancario Troppa burocratizzazione dei processi bancari schiacciati sul rating che si è rivelato pro-ciclico e non in grado di cogliere le dinamiche sistemiche dell’economia italiana e la realtà delle dinamiche d’impresa Scarsa capacità del settore pubblico di offrire risposte adeguate

Lo scenario: il problema del rischio sistemico La cura dimagrante dell’economia italiana si è riflessa anche nella struttura degli impieghi del sistema creditizio A Dicembre 2012 su 2.218 miliardi di crediti si registravano circa 286 miliardi (13,4%) di crediti deteriorati (sofferenze+incagli+ristrutturati+past due) Nel Rapporto sulla Stabilità Finanziaria Banca d’Italia stima che a Giugno 2013 i crediti deteriorati lordi siano pari al 14,7% (15,2 le prime 5 banche) su circa 2.076 mld di crediti alla clientela.

Lo scenario: la previsione autoverificante La crisi aumenta la quantità di crediti deteriorati Il rating registra aumenti della Probabilità di Default Le banche sono reticenti a dare credito Senza credito le imprese si avvitano Le dinamiche depressive aumentano e le aziende vanno a default Le imprese private delle risorse finanziare a causa di un possibile rischio di default vanno effettivamente in default!

Scenario: il dominio della piccola impresa: la distribuzioni per classi di ricavi in Campania La distribuzione per classi di fatturato delle società di capitali campane Ordinando le prime 200 imprese della Campania per fatturato (incluse le società a partecipazione pubblica) la numero 200, la Jepsam, ha un fatturato di circa 46 milioni (la prima è la Lillo che fattura circa 790 milioni)

La proposta: i principali pilastri per la ripresa Superata la tempesta del «funding gap» del 2011 anche con un deciso «credit crunch», la maggiore liquidità del sistema bancario non si traduce in ripresa dell’attività creditizia principalmente a causa del rischio di credito A fronte degli indubitabili punti di forza del sistema Italia, che resta la seconda potenza manifatturiera d’Europa, la questione centrale è come spezzare la spirale perversa della perdita di competitività delle imprese. I principali pilastri di una nuova politica industriale volta ad alimentare la competitività sono: Crescita dimensionale Supporto all’innovazione, soprattutto a quella legata a R&S formalizzata; Crescita del tasso di internazionalizzazione delle imprese italiane Crescita dimensionale R&S Internazionalizzazione

La proposta scenario: le azioni che vorremmo Sottocapitalizzazione delle imprese… Misure finanziarie (fondi e tecniche finanziarie) e fiscali che creino un deciso vantaggio verso la capitalizzazione delle imprese Dimensione troppo limitata delle PMI … Misure finanziarie, fiscali e sul mercato del lavoro che incentivino la crescita dimensionale e l’aggregazione delle PMI Gestione troppo residuale dell’area Amministrazione – Finanza – Controllo rivelatasi critica nella crisi… Incidere in modo fattivo sulla cultura delle imprese utilizzando i fondi del FSE non solo per la «formazione professionale» ma per dispiegare servizi di accompagnamento alla crescita dell’impresa in primis attraverso «voucher di servizio» Eccessiva proiezione su mercati tradizionali e nazionali… Supportare i processi di internazionalizzazione Lavorare per abbassare le soglie di intervento di Simest e SACE Evitare la frammentazione delle politiche per l’internazionalizzazione legate alla regionalizzazione: strumenti nazionali finanziati su base regionale Erogare voucher di servizi per affiancare le PMI

La proposta scenario: le azioni che vorremmo - segue Troppa R&S informale, povera e basata sull’inventiva… Sviluppare strumenti di supporto alla R&S certi, continui, tempestivi e che lavorino in logica premiale anche sulla valutazione ex post e non solo su quella ex ante Coordinare le risorse nazionale con Horizon 2020, stimolando la partecipazione delle imprese italiane con un premio sui fondi nazionali Selezionare sulla base dei risultati le azioni che hanno creato reali vantaggi evitando la creazione di «intermediatori pubblici» che rischiano di spiazzare e drogare il mercato risultando inefficaci Eccessiva dipendenza dal credito bancario… Aprire il mercato dei titoli di debito anche per le imprese di dimensioni minori attraverso facility che abbassano i costi dell’emissione, forme di garanzie e strumenti che agevolano l’acquisto da parte di fondi pensioni ed investitori esteri Rendere subito operativo il disegno del pacchetto «Garanzia Italia» al fine di favorire un soft landing dal processo di «debancarizzazione» e per evitare, nel frattempo, l’aggravamento del credit crunch.

La proposta scenario: le azioni che vorremmo - segue Troppa burocratizzazione dei processi bancari schiacciati sul rating che si è rivelato pro-ciclico e non in grado di cogliere le dinamiche sistemiche dell’economia italiana e la realtà delle dinamiche d’impresa Ritornare a conoscere la realtà sistemica delle imprese, fondamentali del business, filiere di fornitura, clienti Formare nuovamente analisti di credito industriale in grado di assumere decisioni ponderate non solo sui sistemi automatizzati di rating: meno bancari e più banchieri Trovare nuove soluzioni alle crisi d’impresa perché il concordato preventivo sta diventando uno strumento di concorrenza sleale e di disincentivo ai comportamenti virtuosi di chi «tiene duro» Scarsa capacità del settore pubblico di offrire risposte adeguate …

La proposta: cosa chiediamo alla Regione Alla luce dei gap evidenziati nell’uso dei POR la questione centrale diviene lo sviluppo di sistemi di supporto efficaci per le imprese del territorio o che in questo si vogliono insediare. Ovvero l’utilizzo delle risorse europee (FESR e FSE) e di quelle nazionali (FSC) in modo da: esaltare le molte virtù della nostra area territoriale anche limitando gli effetti deteriori per le imprese che fanno dell’area campana la propria principale e spesso unica localizzazione produttiva; supportare percorsi di sviluppo volti a rendere glocal, ovvero locali ma anche globali, le nostre imprese con un focus primario sulle PMI.. Per questo, auspichiamo di essere parte maggiormente attiva e ascoltata nei tavoli di partenariato per costruire insieme alla Regione risultati diversi partendo dal cambio delle logiche di supporto allo sviluppo delle imprese

La proposta: cosa chiediamo alla Regione - segue Riformare profondamente le logiche di gestione dei supporti alle imprese limitando gli effetti distorsivi degli aiuti a fondo perduto ma alimentando una cultura finanziaria moderna anche per operare uno shift dall’intermediazione pubblica alla regolazione pubblica Agire utilizzando i capitali destinati agli aiuti alle imprese per il finanziamento di fondi e strumenti che agiscono in logica finanziaria e di mercato Ciò anche al fine di dare un supporto continuativo alle imprese slegata dalla logica perversa dei bandi

La proposta: cosa chiediamo alla Regione - segue CHIEDIAMO che Sviluppo Campania agisca con strumenti ad hoc sul supporto del rafforzamento del sistema delle garanzie anche in sinergia con il sistema “garanzie Italia” sul supporto all’approvvigionamento alternativo di capitali di debito con particolare riferimento alla creazione di un fondo per agevolare il collocamento di mini bond e cambiali finanziarie; supporto al finanziamento dei programmi di sviluppo imprenditoriale con la creazione di un fondo rotativo apposito che, in convenzione con una pluralità di istituti, e replicando su vasta scala la positiva esperienza di JEREMIE conceda cofinanziamenti a tasso zero per: sviluppo aziendale; crescita dimensionale per vie esterne; trasferimento della proprietà d’impresa; sviluppo organizzativo, commerciale e tecnologico. supporto all’espansione delle imprese consolidate, alla fertilizzazione imprenditoriale e agli start up attraverso il coinvestimento in fondi di private equity e di seed & venture capital.

La proposta: cosa chiediamo alla Regione - segue CHIEDIAMO, che sul tema dei titoli di debito venga dispiegati una nuova logica di supporto attraverso servizi di mercato: strumenti di affiancamento sotto forma di voucher di servizio che possano abbassare i costi di quelle attività collaterali (come sviluppo del piano industriale, prima certificazione del bilancio, ottenimento del rating, consulenze legali e fiscali ad hoc, organizzazione della provvista e collocamento ecc.) Il costo di queste, infatti, costituisce una barriera di costo rilevante soprattutto per le piccole emissioni.

Conclusioni “Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia” (Albert Einstein) “Qualsiasi idiota può superare una crisi; è il quotidiano che ti logora” (Anton Cechov)

GRAZIE PER L’ATTENZIONE