Europa 2020: strategie e opportunità per l'Area Vasta Brindisina PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E – Capacità Istituzionale – Obiettivo Specifico 5.1 Capacity SUD Europa 2020: strategie e opportunità per l'Area Vasta Brindisina Raffaele Colaizzo Brindisi, 16 maggio 2013
Obiettivi del Seminario Discutere “cosa si può fare” con gli strumenti della nuova programmazione 2014-2020, in particolare a livello territoriale Fare il punto della situazione sulla preparazione dei programmi 2014-2020, evidenziando i nodi maggiormente critici
Europa 2020 e politiche del QSC Le priorità di Europa 2020 Crescita intelligente: migliorare le prestazioni dell'UE nei campi dell'istruzione, della ricerca e innovazione, della società digitale Crescita sostenibile: creare un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e competitiva, attraverso la riduzione delle emissioni, lo sviluppo di nuove tecnologie e metodi di produzione, etc. Crescita solidale: costruire un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale, anche attraverso l'investimento in competenze e formazione, la modernizzazione dei mercati del lavoro e i sistemi previdenziali Approccio comune per la coesione e lo sviluppo Le politiche per la coesione (basate su FESR, FSE e FC), lo sviluppo rurale (FEASR) e la politica marittima e della pesca (FEAMP) condividono un Quadro Strategico Comune orientato ai risultati, alla verifica dei progressi e all'armonizzazione delle disposizioni di esecuzione e degli obblighi in materia di controllo.
Gli obiettivi di Europa 2020 Occupazione Innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la fascia di età compresa tra 20 e 64 anni) R&S / innovazione Aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo ed innovazione al 3% del PIL dell'UE (pubblico e privato insieme) Cambiamenti climatici /energia (i) Riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le condizioni lo permettono) rispetto al 1990; (ii) 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili; (iii) Aumento del 20% dell'efficienza energetica. Istruzione (i) Riduzione degli abbandoni scolastici al di sotto del 10%; (ii) Aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione universitaria Povertà / emarginazione Almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione in meno
Quattro “novità” per il 2014 - 2020 Approccio comune dei fondi Le politiche per la coesione (FESR, FSE e FC), lo sviluppo rurale (FEASR) e il settore marittimo e della pesca (FEAMP) sono integrate in un Quadro Strategico Comune orientato ai risultati, alla verifica dei progressi e all'armonizzazione delle regole. Concentrazione tematica Le priorità del Quadro Strategico Comune 2014 – 2020 sono concentrate su undici obiettivi tematici, connessi con la Strategia di Europa 2020 ed orientati alla crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva Approccio territoriale rafforzato Le nuove politiche di coesione propongono un rafforzato approccio territoriale, da promuovere attraverso l'estensione dello Sviluppo Locale Partecipativo, il ricorso ad Investimenti Territoriali Integrati, la conferma dello sviluppo urbano Condizionalità La proposta di Regolamento richiede a Stati Membri e Regioni di soddisfare delle condizionalità ex ante (requisiti) per poter accedere ai fondi ed assegna ai Programmi una riserva di efficienza e di efficacia in base a delle condizionalità ex post.
Il bilancio pluriennale 2014 - 2020 In corso di negoziato 6
Disposizioni specifiche su FESR, FSE e FC La struttura della proposta di Regolamento Recante Disposizioni Comuni (RRDC) Disposizioni Comuni (Parte II RRDC) Contiene le disposizioni comuni che si applicano a tutti gli strumenti strutturali compresi nel QSC. Si riferisce a FESR, FSE, FC, FEASR e FEAMP (Fondi del QSC). Identifica i principi generali del sostegno, gli elementi comuni di pianificazione e programmazione strategica (tra cui un elenco di obiettivi tematici comuni basato sulla strategia Europa 2020) e disposizioni sul QSC a livello di Unione e sui contratti di partenariato da concludere con ciascuno Stato membro. Disposizioni specifiche su FESR, FSE e FC (Parte III RRDC) La parte II contiene disposizioni specifiche relative al FESR, al FSE e al FC. Esse riguardano la missione e gli obiettivi della politica di coesione, il quadro finanziario, le modalità di programmazione e rendicontazione, i grandi progetti e i piani d'azione comuni. La parte II stabilisce i requisiti dei sistemi di gestione e di controllo nell'ambito della politica di coesione ed elabora le modalità di controllo e gestione finanziaria. 7
Quadro Strategico Comune Accordo di partenariato I documenti chiave Quadro Strategico Comune (artt. 10-12 RRDC) Definisce gli elementi per una direzione strategica chiara del processo di programmazione e per il coordinamento settoriale e territoriale degli interventi dell'Unione nel quadro dei Fondi del QSC e delle altre politiche, in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020. Accordo di partenariato (artt. 13–15 RRDC) Trasferisce le disposizioni del QSC nel contesto nazionale e stabilisce gli impegni per raggiungere gli obiettivi dell'Unione attraverso la programmazione dei Fondi del QSC. Viene preparato dallo Stato Membro con la partecipazione dei partner in base al sistema della governance a più livelli Programma (artt. 23–27 RRDC) Definisce le priorità, gli obiettivi specifici e le dotazioni finanziarie dei Fondi del QSC e il corrispondente cofinanziamento nazionale. Comprende le modalità per garantire l'attuazione coordinata dei Fondi del QSC 8
Quadro della program-mazione 2014 - 2020 Livello UE PACCHETTO LEGISLATIVO UE (Regolamenti e QSC) FESR, FSE, FC, FEASR, FEAMP Livello Nazionale ACCORDO DI PARTENARIATO FESR, FSE, FC, FEASR, FEAMP Programmi Operativi FESR Programmi di SR FEASR Programmi Operativi FEAMP Programmi Operativi FSE Quadro della program-mazione 2014 - 2020 Livello Nazionale o Regionale Programmi Operativi FC Programmi Operativi Plurifondo (FESR, FSE, FC) 9
Obiettivi tematici (art. 9 RRDC) ① Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione ② Migliorare l'accesso alle TIC, nonché il loro impiego e qualità ③ Promuovere la competitività delle PMI, l'agricoltura (FEASR) e la pesca e acquacoltura (FEAMP) ④ Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori ⑤ Promuovere l'adatta-mento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi ⑥ Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse ⑦ Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infra-strutture di rete ⑧ Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori ⑨ Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà ⑩ Investire nelle competenze, nell'istru-zione e nell'apprendi-mento permanente ⑪ Rafforzare la capacità istituzionale e promuo-vere un'amministrazione pubblica efficiente I regolamenti dei singoli fondi identificano priorità collegate agli OT 10
Obiettivi e copertura territoriale dei fondi Obiettivi (art. 81 RRDC) Copertura territoriale (art. 82 RRDC) Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione negli Stati membri e nelle regioni, con il sostegno di tutti i Fondi Cooperazione territoriale europea, con il sostegno del FESR. Regioni meno sviluppate, il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media del PIL dell'UE a 27 Regioni in transizione, il cui PIL pro capite è compreso tra il 75% e il 90% della media del PIL dell'UE a 27 Regioni più sviluppate, il cui PIL pro capite è superiore al 90% della media del PIL dell'UE a 27. 11
La mappa delle regioni 2014 - 2020 PIL/pro capite* < 75% della media UE 75-90 % > 90% *indice EU27=100 Tre categorie di regioni Canarie Guyana Riunione Guadalupa/ Martinica Madeira Azzorre Malta Regioni meno sviluppate Regioni in transizione Regioni più sviluppate © EuroGeographics Association for the administrative boundaries 12
1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione Concentrazione tematica FESR (art. 4 della Proposta di Regolamento FESR) RS e RiT: almeno 80% RmS: almeno 50% RS e RiT: almeno 80% RmS: almeno 50% RS e RiT: almeno 80% RmS: almeno 50% RS e RiT: almeno 80% RmS: almeno 50% RS e RiT: almeno 80% RmS: almeno 50% RS e RiT: almeno 80% RmS: almeno 50% RS e RiT: almeno 20% RmS: almeno 6% 1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione 2. Tecnologie Informazione e Comunicazione 3. Competitività 4. Economia a basse emissioni di carbonio 5. Adattamento al cambiamento climatico 6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse 7. Sistemi di trasporto sostenibile 8. Occupazione e lavoro 9. Inclusione sociale 10. Competenze, istruzione, apprendimento 11. Capacità istituzionale 13
Concentrazione su 4 priorità Concentrazione tematica FSE (art. 4 della Proposta di Regolamento FSE) RS: almeno 80% RiT: almeno 70% RmS: almeno 60% SM: almeno 20% 1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione 2. Tecnologie Informazione e Comunicazione 3. Competitività 4. Economia a basse emissioni di carbonio 5. Adattamento al cambiamento climatico 6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse 7. Sistemi di trasporto sostenibile 8. Occupazione e lavoro 9. Inclusione sociale e lotta alla povertà 10. Competenze, istruzione, apprendimento 11. Capacità istituzionale Concentrazione su 4 priorità 14
Priorità tematiche FSE Accesso all'occupazione Inclusione attiva Integrazione NEET Integrazione delle comunità emarginate Spirito imprenditoriale e creazione di impresa Lotta contro la discriminazione Uguaglianza e conciliazione Accesso a servizi sociali e cure sanitarie Adattamento lavoratori, imprese e imprenditori Economia sociale e imprese sociali Invecchiamento attivo e in buona salute Strategie di sviluppo locale realizzate dalla collettività Modernizzazione e rafforzamento istituzioni del mercato del lavoro Capacità istituzionale ed efficacia di AA.PP. e servizi pubblici Abbandono scolastico precoce, uguaglianza accesso all'istruzione Capacità del partenariato Qualità, efficacia e apertura dell'istruzione superiore Accesso alla formazione permanente Occupazione e mobilità professionale Inclusione sociale e lotta alla povertà Capacità Istituzionale Istruzione, competenze, formazione Rispetto al totale dello stanziamento di FESR e FSE, la quota FSE sarà pari al 25% nelle regioni meno sviluppate, al 40% nelle regioni di transizione e al 52% nelle regioni più sviluppate 15
Il Quadro Strategico Comune Allegato I RRDC e Atto Delegato Il QSC stabilisce i principali settori di intervento, definisce i mezzi per garantire la coerenza con le politiche economiche degli Stati membri e dell'Unione, i meccanismi di coordinamento tra i Fondi del QSC e con altre politiche e altri strumenti pertinenti dell'Unione, i principi orizzontali e gli obiettivi strategici trasversali, le modalità per affrontare le sfide territoriali cui rispondere, azioni indicative di elevato valore aggiunto europeo e i principi corrispondenti per la loro realizzazione e le priorità Quadro Strategico Comune Obiettivi fondamentali (quantificati) dei Fondi Azioni fondamentali di ciascun Fondo Specificità territoriali delle Azioni Obiettivi tematici Principi generali di attuazione Complementarità e coordinamento 16
Contenuti dell’Accordo di Partenariato Modalità per garantire l'allineamento con la strategia dell'Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (analisi delle disparità e delle esigenze di sviluppo, sintesi valutazioni ex ante, obiettivi strategici, principi orizzontali, elenco dei PO) (a) Approccio integrato allo sviluppo territoriale sostenuto dai Fondi del QSC, che stabilisce i meccanismi di coordinamento a livello nazionale e regionale nonché le modalità dell'approccio integrato per lo sviluppo territoriale (b) Approccio integrato per rispondere ai bisogni specifici delle aree geografiche particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi di destinatari a più alto rischio di discriminazione o esclusione (c) Modalità per garantire un'esecuzione efficace, che specifichi il quadro dei risultati attesi, l'adempimento delle condizionalità ex ante, la verifica dell'addizionalità, le azioni intraprese per associare il partenariato (d) Modalità per garantire l'attuazione efficiente dei Fondi del QSC, tra cui valutazioni sulle azioni necessarie di capacity building, riduzione degli oneri amministrativi per i beneficiari, modalità per lo scambio di dati (e) 17
Contenuti dei Programmi Operativi Strategia per il contributo del programma operativo al raggiungimento della strategia complessiva dell'Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (a) Per ciascun asse prioritario: obiettivi, indicatori, azioni, gruppi di destinatari e territori specifici, azioni da realizzare, categorie di intervento (b) Approccio integrato allo sviluppo territoriale definito nel CdP, con l'identificazione dei meccanismi di coordinamento, delle strategie territoriali, delle azioni interregionali (c) Approccio integrato definito nel CdP per rispondere alle esigenze specifiche delle zone geografiche particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi bersaglio a più alto rischio (d) Modalità per garantire un'esecuzione efficace, che specifichi il quadro dei risultati attesi, l'adempimento delle condizionalità ex ante, le azioni intraprese per associare i partner (e) Modalità per garantire l'esecuzione efficiente dei Fondi, tra cui l'impiego dell'assistenza tecnica, le azioni su capacity building e oneri amministrativi, l'elenco dei grandi progetti (f) (g) Piano di finanziamento (h) Disposizioni di attuazione 18
Due aspetti innovativi del RRDC Programmi Operativi (art. 87 – 88) Un Programma Operativo può essere cofinanziato da FESR e FSE. I singoli Assi sono monofondo ma vale una clausola di flessibilità del 5% dell'importo dell'Asse Piano d'Azione Comune (artt. 93 -98) Un piano d'azione comune è un intervento definito in relazione alle realizzazioni e ai risultati che conseguirà. Comprende un gruppo di progetti, escluse le infrastrutture, realizzati sotto la responsabilità del beneficiario, nell'ambito di uno o più PO. Le realizzazioni e i risultati del Piano sono convenuti fra lo Stato membro e la Commissione. Il beneficiario è un organismo di diritto pubblico. Il sostegno pubblico è pari ad almeno 10 milioni di euro. È oggetto di decisione comunitaria.
Risorse finanziarie (art. 84 RRDC) Distribuzione in corso di negoziato delle risorse dell'Obiettivo “Investimenti” (aprile 2013) Le risorse globali dei Fondi sono pari a 325,24 miliardi di euro. All'Obiettivo “Investimenti” sono assegnati 313,29 miliardi (96,3%), all'Obiettivo CTE 8,95 miliardi (2,8%), alla Youth Employment Initiative (Top-up) 3 miliardi di euro (0,9%) 20
Integrazione e territorio nei Fondi Commissione Europea (2012), Investimenti Territoriali Integrati, Scheda Informativa scaricabile da: http://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/proposals_2014_2020_en.cfm 21
Strumenti di integrazione 22
Lo sviluppo locale partecipativo (artt. 28 – 31 RRDC) Lo SLOP è facoltativo per il FESR, il FSE e il FEAMP, ma è obbligatorio per il FEASR. I Fondi del QSC contribuiscono allo sviluppo locale in modo coerente e coordinato. Lo SLO sostenuto dai Fondi del QSC è realizzato nell'ambito di una o più priorità del programma 23
Elementi chiave dello SLOP Strategia di SLO Le strategie di SLO, che devono includere tutti gli elementi di cui all'art. 29 della PdRG, sono selezionate da un comitato istituito dall’AdG dei programmi. La selezione e l'approvazione di tutte le strategie di SLO vanno completate entro il 31.12.2015 (art. 29 c. 3 e c. 4) Strategia di SLO e Contratto di Partenariato Gli Stati membri dovranno specificare nel contratto di partenariato in che modo intendono sostenere lo SLOP e indicare i programmi e le aree in cui sarà possibile utilizzarlo. Questo tipo di sviluppo è facoltativo per il FESR, il FSE e il FEAMP, ma è obbligatorio per il FEASR. Integrazione tra Fondi del QSC I Fondi del QSC contribuiscono allo sviluppo locale in modo coerente e coordinato (art. 28 c. 2). Multisettorialità Lo SLO sostenuto dai Fondi del QSC è realizzato nell'ambito di una o più priorità del programma (art. 28 c. 5). 24
Elementi chiave dello SLOP (segue) Rilevanza del ruolo dei GAL I gruppi di azione locale elaborano e attuano le strategie di sviluppo locale (art. 30 c. 1), svolgendo anche importanti compiti di coordinamento e gestione (art. 30 c. 3) Incentivi Per i PO dove un intero asse prioritario viene attuato tramite lo SLOP, il tasso massimo di cofinanziamento del FESR e/o del FSE a livello di ciascun asse prioritario sarà aumentato di 10 punti percentuali. Nel caso del FEASR, in base alle circostanze, il tasso massimo di cofinanziamento per lo SLOP può andare dall'80 % al 90 %, mentre per il FEAMP è pari al 75 % Costi preparatori e gestionali I Fondi finanziano anche azioni preparatorie e costi di gestione e animazione della strategia di sviluppo locale (art. 31). Nel caso delle strategie plurifondo, sarà possibile finanziare i costi di esercizio e l'organizzazione della strategia di sviluppo locale tramite un unico fondo (il Fondo Lead) 25
Contenuti della Strategia di Sviluppo Locale Definizione del territorio e della popolazione interessati dalla strategia Analisi delle esigenze di sviluppo e delle potenzialità del territorio, compresa un'analisi dei punti di forza, delle carenze, delle opportunità e dei rischi Descrizione della strategia e dei suoi obiettivi, illustrazione del carattere integrato e innovativo della strategia e gerarchia di obiettivi, con indicazione di obiettivi precisi e misurabili per le realizzazioni e i risultati. La strategia deve essere coerente con i programmi pertinenti di tutti i Fondi del QSC interessati Descrizione del processo di associazione della comunità all'elaborazione della strategia Piano d'azione che traduca gli obiettivi in azioni concrete Descrizione delle modalità di gestione e sorveglianza della strategia, che dimostri la capacità del gruppo di azione locale di attuarla, e una descrizione delle modalità specifiche di valutazione Piano di finanziamento della strategia, compresa la dotazione prevista a titolo di ciascun Fondo del QSC Le strategie di sviluppo locale sono selezionate da un comitato istituito a tale scopo dalle autorità di gestione dei programmi. La selezione e l'approvazione di tutte le strategie di sviluppo locale sono completate entro il 31 dicembre 2015. La decisione dell'autorità di gestione che approva una strategia di sviluppo locale stabilisce la dotazione a titolo di ciascun Fondo del QSC. Definisce inoltre i ruoli delle autorità responsabili dell'esecuzione dei programmi in questione per tutti i compiti attuativi connessi alla strategia. È conferito alla Commissione il potere di adottare atti delegati a norma dell'articolo 142 riguardanti la definizione del territorio e della popolazione interessati dalla strategia 26
Investimenti Territoriali Integrati (art. 99 RRDC) Se una strategia di sviluppo territoriale richiede un approccio integrato che comporti investimenti nell'ambito di più assi prioritari di uno o più PO, l'azione è eseguita sotto forma di Investimento Territoriale Integrato. I PO interessati individuano gli ITI previsti e stabiliscono la dotazione finanziaria indicativa di ciascun asse prioritario destinata agli ITI. Lo Stato membro o l'AdG può designare uno o più organismi intermedi, compresi enti locali, organismi di sviluppo regionale o organizzazioni non governative, cui delegare la gestione e l'attuazione di un ITI. Commissione Europea (2012), Investimenti Territoriali Integrati, Scheda Informativa. 27
Elementi chiave degli ITI Dominio territoriale Qualsiasi area geografica con caratteristiche territoriali particolari può essere oggetto di un ITI, da quartieri urbani specifici con svantaggi a livello urbano, metropolitano, urbano-rurale, sub-regionale o interregionale. Applicabilità alle Reti Un ITI può offrire iniziative integrate in unità con caratteristiche simili all'interno di una regione, anche se distanti dal punto di vista geografico (ad esempio, una rete di città di piccole o medie dimensioni). Non è obbligatorio che un ITI copra l'intero territorio di un'unità amministrativa. Applicabilità nella CTE Gli ITI possono essere realizzati nell'ambito della Cooperazione Territoriale Europea (CTE), ad esempio per implementare una strategia integrata per lo sviluppo urbano in città transfrontaliere. 28
Elementi chiave degli ITI (segue) Finalità Gli ITI dovranno contribuire agli obiettivi tematici dei rispettivi assi prioritari dei programmi operativi partecipanti, nonché agli obiettivi di sviluppo della strategia territoriale. Integrazione degli interventi Gli ITI possono essere finanziati dal FESR e dal FSE ma non è obbligatorio combinare tutti i fondi in ciascun ITI. È auspicabile che l'ITI combini il FESR e il FSE per collegare i piccoli investimenti alle infrastrutture fisiche. Ciò è particolarmente importante nello sviluppo urbano sostenibile. Negli ITI possono essere attuati strumenti finanziari Governance L'AdG del PO ha la responsabilità ultima della gestione e dell'implementazione delle operazioni di un ITI. Tuttavia, può designare organismi intermediari, inclusi autorità locali, organismi di sviluppo regionale oppure organizzazioni non governative per adempiere ad alcune o a tutte le attività di gestione e implementazione. 29
ITI e SLOP SLOP (artt. 28 - 31 RRDC) ITI (art. 99 RRDC) È un approccio strettamente dal basso verso l'alto. Il gruppo di azione locale stabilisce il contenuto della strategia di sviluppo locale e le operazioni soggette a finanziamento. Gli ITI possono essere costruiti dall'alto verso il basso, dal basso verso l'alto o con una combinazione dei due approcci. Lo sviluppo locale partecipativo può essere la componente di una strategia urbana integrata implementata mediante un ITI 30
Le città nel 2014 - 2020 Sviluppo Urbano Sostenibile (art. 7 Reg. FESR) Piattaforma Sviluppo Urbano (art. 8 Reg. FESR) Il FESR sostiene, nell'ambito dei PO, lo sviluppo urbano sostenibile attraverso azioni integrate. Ciascuno SM stabilisce nel proprio contratto di partenariato un elenco di città in cui devono essere realizzate queste azioni e la loro dotazione annua indicativa. Almeno il 5 % delle risorse del FESR per ciascuno Stato membro è investito in azioni integrate mediante gli ITI, attraverso una delega di gestione e attuazione conferita alle città. La Commissione istituisce una Piattaforma per lo sviluppo urbano per promuovere lo sviluppo di capacità, la creazione di reti tra città e lo scambio di esperienze sulla politica urbana a livello dell'Unione nei settori attinenti alle priorità d'investimento del FESR e allo sviluppo urbano sostenibile. Partecipano alla Piattaforma un massimo di 300 città, con un massimo di 20 città per ciascuno Stato membro. 31
Interventi non territorializzati Interventi territoriali Obiettivi, territori, strumenti Obiettivi tematici Interventi non territorializzati Interventi territoriali Città Aree interne Aree rurali Altri territori Obiettivo Tematico 1 Obiettivo Tematico 2 . . . . . . Sviluppo Locale Partecipativo Investimenti Territoriali Integrati Altri strumenti di integrazione territoriale 32
Macroeconomiche (art. 21 e 22) Condizionalità Ex ante (art. 17) Ex post (art. 18 e 20) Macroeconomiche (art. 21 e 22) Garantiscono che sussistano le condizioni necessarie per un uso efficace del sostegno dell'Unione. Il rispetto delle condizionalità ex ante viene accertato dalla Commissione nell'ambito della valutazione del contratto di partenariato e dei programmi. Nei casi in cui non venga soddisfatta una condizionalità ex-ante, la Commissione ha il potere di sospendere i pagamenti a favore del programma. La condizionalità ex post rafforza l'accento posto sui risultati e sulla realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020. Si basa sul conseguimento di tappe fondamentali relative al raggiungimento degli obiettivi dei programmi inclusi nel contratto di partenariato connessi agli obiettivi di Europa 2020. I Fondi del QSC possono, se necessario, essere riorientati per rispondere ai problemi economici che un paese si trova ad affrontare. Questo processo è basato su modifiche del contratto di partenariato e dei programmi a sostegno delle raccomandazioni del Consiglio volte ad affrontare gli squilibri macroeconomici e le difficoltà socioeconomiche. 33
Lo schema delle condizionalità ex ante (All. V RRDC) Obiettivo tematico Condizionalità ex ante Criteri di adempimento Gli undici Obiettivi tematici del RRDC, art. 9 Identifica le condizionalità per ciascun Obiettivo Tematico Individua i criteri in base ai quali sarà valutato se una condizionalità è rispettata o meno Area Condizionalità ex ante Criteri di adempimento Sono identificate 7 aree: Antidiscriminazione, Parità di Genere, Disabilità, Appalti Pubblici, Aiuti di Stato, Normativa ambientale connessa a VIA e VAS, Sistemi Statistici Identifica le condizionalità per ciascuna Area Individua i criteri in base ai quali sarà valutato se una condizionalità è rispettata o meno 34
Classificazione delle condizionalità ex ante Il RRDC elenca 36 condizionalità ex ante, di cui 28 relative agli Obiettivi tematici e 8 alle Aree Esistenza di sistemi di valutazione nazionali o regionali su determinati fenomeni Esistenza di strategie e/o piani, nazionali e/o regionali, rispondenti a specifici criteri Recepimento di direttive comunitarie e/o di principi, strategie e meccanismi dell'Unione 35
Intervallo 36
Regolamenti e Quadro Strategico Comune Lavori in corso Bilancio UE 2014 - 2020 Il bilancio 2014-2020 (Quadro Pluriennale Finanziario) della Unione Europea è ancora in corso di negoziato fra il Parlamento ed il Consiglio. La sua approvazione è una condizione preliminare perché il nuovo ciclo di politiche comunitarie possa partire, avendo ricevuto stanziamenti finanziari certi. Regolamenti e Quadro Strategico Comune Sono state pubblicate versioni provvisorie del Regolamento recante disposizioni comuni (che include una parte relativa ai fondi del QSC ed una riguardante le politiche di coesione), del Regolamento FESR, del Regolamento FSE e del Regolamento FEASR. È anche stata pubblicata una versione provvisoria del Quadro Strategico Comune. Questi documenti sono in fase di negoziato. 37
Lavori in corso (2) Il Position Paper della Commissione La Commissione Europea ha individuato sfide da affrontare, quattro priorità di finanziamento e una serie di raccomanda-zioni puntuali per la costruzione delle politiche di coesione 2014-2020 in Italia. Questo documento è una base di partenza del negoziato fra Autorità Nazionali e Commissione Europea per definire l’Accordo di Partenariato e i Programmi Operativi Primi orientamenti nazionali Il documento “Metodi e Obiettivi” (c.d. documento Barca) ha identificato un “nuovo” metodo di lavoro per le politiche di coesione 2014-2020, basato su sette innovazioni di metodo e tre opzioni strategiche. Questi elementi sono alla base della costruzione dell’Accordo di Partenariato. Accordo di Partenariato Sulla base del confronto avvenuto in quattro tavoli tecnici fra DPS, Ministeri e Regioni, è stata elaborata una parziale “versione in corso d’opera” dell’Accordo di Partenariato, che presenta quadri di riferimento, risultati attesi, azioni e indicatori per ciascun Obiettivo Tematico 38
Condizionalità ex ante Lavori in corso (3) Programmi Operativi Le Regioni stanno avviando il lavoro di preparazione dei Programmi Operativi sulla base di uno schema di lavoro predisposto dalla Commissione. I Programmi dovranno naturalmente essere coerenti con l’Accordo di Partenariato. Condizionalità ex ante Tutte le Amministrazioni (nazionali e regionali) interessate all’attuazione delle politiche di coesione stanno lavorando per soddisfare le condizionalità ex ante, che consistono nella maggior parte dei casi nella costruzione di quadri di riferimento strategici e/o normativi in cui ordinare l’intervento dei Fondi. 39
Milestones della programmazione [1] Adozione (UE) RDDC e QSC Entro tre mesi [2] Trasmissione CdP e PO (SMCE) [3] Osservazioni (CE) a CdP e PO Entro sei mesi da [2] [4] Decisione (CE) su CdP e PO Entro fine 2015 [5] Selezione e approvazione SSL Entro 2 anni da [4] o fine 2016 [6] Adempimento condizionalità 40
Il Position Paper della Commissione Le sfide principali Il position paper discute le criticità della situazione italiana in riferimento agli obiettivi della Strategia Europa 2020, agli squilibri macroeconomici e di bilancio, alle disparità regionali interne. Vengono identificate quattro aree critiche a cui corrispondono altrettante priorità di finanziamento (v. punto successivo) Le priorità di finanziamento (funding priorities) Sono identificate quattro priorità che raggruppano gli Obiettivi Tematici. Per ciascuna priorità vengono identificate sub-priorità e obiettivi specifici (appendice B). Fattori di successo Sono identificate 15 condizionalità ex ante critiche da trattare con particolare attenzione nel caso italiano. Viene richiamato il rilievo dell’Accordo di Partenariato per la definizione della strategia dello sviluppo territoriale integrato. Priorità per la Cooperazione Territoriale Europea Vengono brevemente identificate delle priorità per i programmi di CTE transfrontalieri e transnazionali, oltre che per la politica marittima 41
Appendice A – Programmazione ed attuazione efficaci Sono individuate delle regole per aumentare le probabilità di successo della programmazione ed attuazione degli interventi Appendice B – Fabbisogni di finanziamento ed obiettivi tematici Viene ricostruito un quadro strategico basato su Funding Priorities, Obiettivi tematici, Assi Prioritari e Obiettivi Specifici. Per ciascun obiettivo si identifica una tempistica per alcune condizionalità ex ante e si danno raccomandazioni per la programmazione Appendice C – Oneri amministrativi Vengono identificate delle linee di azione per migliorare l’azione amministrativa e partenariale 42
Priorità di finanziamento ed obiettivi tematici Ambiente imprenditoriale innovativo Infrastrutture e gestione risorse naturali Lavoro, inclusione, capitale umano Efficienza PA 1. R&S e innovazione ■ 1 2. Tecnologie IC ■ 2 3. Competitività ■ 3 4. Economia a basse emissioni di carbonio ■ 4 5. Adattamento al cambiamento climatico ■ 5 6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse 7. Sistemi di trasporto sostenibile 8. Occupazione e lavoro 9. Inclusione sociale 10. Competenze e istruzione 11. Capacità istituzionale 43
Il “decalogo” della Commissione (interpretato da noi) 1. Concentrarsi sulle “condizionalità critiche”: smart specialization, attuazione dello Small Business Act, completamento delle strategie nazionali e regionali in settori critici (es. trasporti, adeguamento ai cambiamenti climatici, etc.), ecc. 2. Condurre una estesa azione di capacity building, per ridurre gli oneri amministrativi per le imprese, promuovere l’e-government e l’e-public procurement, garantire l’efficienza del sistema giudiziario, rafforzare gli organismi coinvolti nella gestione e attuazione dei programmi dei Fondi QSC 3. Assicurare il pieno coordinamento delle politiche attraverso l'implementazione di quadri strategici e di piano, coordinamento, chiara ripartizione delle responsabilità 4. Fare un maggiore ricorso ai programmi nazionali, eliminare le aree di sovrapposizione fra Programmi, evitare i programmi interregionali 5. Sfruttare il potenziale di sinergia con gli altri strumenti UE, quali Connecting Europe Facility, Orizzonte 2020, etc. 44
… Il decalogo 6. Promuovere un’adeguata progettazione delle operazioni e dimensioni progettuali più consistenti 7. Garantire l’integrazione sul territorio attraverso lo sviluppo locale partecipativo e gli investimenti territoriali integrati. Adottare criteri trasparenti per la selezione delle aree in cui avranno luogo gli interventi integrati. 8. Eliminare interventi di minore efficacia o pertinenza (es. eventi e marketing territoriale, strade e autostrade, cattura delle risorse ittiche) 9. Migliorare l’efficienza delle verifiche gestionali ed accrescere la stabilità del personale delle strutture amministrative delle autorità di gestione 10. Migliorare l’indipendenza e garantire la congruità delle dotazioni delle autorità di audit La complementarità tra i Fondi QSC deve essere progettata a livello politico, attuata attraverso soluzioni specifiche di attuazione, tra cui, se del caso, Investimenti Territoriali Integrati e Sviluppo Locale di tipo partecipativo. 45
Il documento “Metodi e Obiettivi” Le sette innovazioni Risultati attesi Nella programmazione operativa, gli obiettivi stabiliti saranno definiti sotto forma di risultati attesi che si intende attuare in termini di qualità di vita delle persone e/o di opportunità delle imprese. Azioni I programmi operativi faranno seguire alla indicazione dei risultati attesi quella delle azioni con cui conseguirli. I programmi operativi conterranno indicazioni non generiche, ma circostanziate delle azioni che si intendono finanziare. All'approvazione dei programmi operativi non seguirà l’avvio di un confronto su “cosa effettivamente fare” ma l'attuazione delle decisioni già assunte. Tempi previsti e sorvegliati I PO assoceranno a ogni azione i tempi previsti di attuazione. Tali tempi saranno tradotti in previsioni novennali dei pagamenti. A questo sistema previsivo corrisponderà un forte sistema centrale di sorveglianza, rendendo sistematiche le “campagne dei sopralluoghi” realizzate nel 2012 dall'Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici 46
… le sette innovazioni (segue) Apertura Sarà garantita trasparenza e apertura delle informazioni che quelle innovazioni producono; e rafforzamento delle possibilità di mobilitazione dei soggetti interessati e del partenariato. Per quanto riguarda la trasparenza e l’apertura, le informazioni verranno rese disponibili secondo formati unificati nazionali Partenariato mobilitato Al principio europeo del partenariato sarà data vera attuazione, sia estendendolo alla fase discendente della programmazione (al disegno dei bandi in primo luogo), sia coinvolgendo nella “valutazione pubblica aperta”, oltre alle parti economiche e sociali, tutti i soggetti potenzialmente influenzati. Valutazione di impatto Sarà data centralità e impulso alla valutazione di impatto, ossia alla valutazione del se, in quale misura ed eventualmente per quali soggetti, le azioni adottate abbiano effettivamente effetti per la qualità di vita delle persone e/o le opportunità delle imprese. 47
… le sette innovazioni (segue) Forte presidio nazionale Sarà consolidata la natura non-contrattabile delle “regole del gioco” che saranno approvate nell'Accordo di partenariato (una volta concluso il confronto aperto da questo documento). Verranno lanciate da parte nazionale azioni di co-progettazione strategica territoriale in aree selezionate sulla base dei prototipi già avviati con il Piano Azione Coesione. Si rafforzerà il presidio assicurato dal DPS, trasformandone l'organizzazione (Agenzia). Sarà inoltre valutata la possibilità che il centro assuma più ampi ruoli di gestione dei programmi operativi. 48
Le tre opzioni strategiche Cittadinanza e industria nel Mezzogiorno La strategia combatte i due deficit essenziali della cittadinanza (dalla sicurezza personale, alla legalità, alla giustizia, all'istruzione, alla qualità dell'aria e dell'acqua, al trasporto pubblico, alla cura di infanzia e anziani, alla rete digitale) e della attività produttiva privata, in primo luogo manifatturiera, ma anche agricola, commerciale e di servizi del welfare. Città La programmazione dei Fondi comunitari considererà le città come “città funzionali”; distinguerà tra grandi città/aree metropolitane, città medie e sistemi di piccoli comuni; punterà sulla “rete delle grandi città metropolitane” per rafforzare la competitività dell'Europa; rafforzerà la cooperazione e co-decisione tra diversi livelli di governo. Aree Interne Questa opzione mira a tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti affidandogliene la cura, promuovere la diversità naturale e culturale e il policentrismo aprendo all'esterno, rilanciare lo sviluppo e il lavoro attraverso l'uso di risorse potenziali male utilizzate. 49
Il “menù” della bozza di AdP 11 Obiettivi tematici (ma l’OT 11 “Capacità Istituzionale” è ancora da definire) Linee di indirizzo strategico Risultati attesi Indicatori quantificabili Settori Azioni Fondi del QSC interessati La bozza di AdP individua, per ciascun obiettivo tematico, una serie di risultati attesi (associati a indicatori quantificabili) e un elenco molto dettagliato di azioni, fra cui i programmatori regionali dovrebbero scegliere (a valere sui fondi del QSC) quelle prioritarie in relazione alle proprie esigenze di sviluppo e coesione 50
Orientamenti per le Città nella bozza di AdP 1. Aumentare la responsabilità delle amministrazioni comunali “importanti” nel progettare ed attuare la politica di coesione, attraverso modelli di organizzazione e strumenti operativi che consentano una ampia delega. 2. Permettere alle città, costruendo programmi plurifondo, di utilizzare in modo diretto non solo il FESR ma anche il FSE 3. Costituire modelli e pratiche che garantiscano il coordinamento e lo scambio tra l’amministrazione comunale ed i numerosi altri soggetti responsabili di investimenti con risorse aggiuntive localizzati nelle città. 4. Potenziare il ruolo delle Città metropolitane. Si considera l’ipotesi di un Programma nazionale per le città metropolitane per il periodo 2014-2020 e la costruzione nei Programmi a titolarità delle Regioni di spazi per le città medie titolari di importanti funzioni urbane. 5. Valorizzare e diffondere le proposte di città impegnate in strategie di qualità per la crescita e per la sostenibilità, garantendo loro spazio nei programmi regionali 51
Orientamenti per le Aree Interne Obiettivi generali Mettere in sicurezza il territorio (prevenendo fenomeni quali alluvioni e erosioni del suolo). Promuovere la diversità naturale e culturale presente in queste aree. Valorizzarne le risorse potenziali sotto utilizzate e innescare processi di crescita. Elementi strategici Progettare e agire e nei luoghi ma definire una forte strategia nazionale Sfruttare la programmazione comunitaria in materia di aree interne per coniugare azioni di sviluppo locale e una gestione associata dei servizi Approfittare della costruzione di una strategia per le aree interne per introdurre politiche ordinarie per la scuola, la salute e la mobilità Assegnare i fondi ricorrendo soprattutto ad una pianificazione territoriale unitaria – e in un secondo momento, e se necessario ai bandi. 52
Opzioni attuative Ipotesi minimalista Ipotesi riformista La strategia per le aree interne viene attuata dalle Regioni attraverso i Programmi operativi regionali, stabilendo precise condizionalità su servizi associati, azione ordinaria e pianificazione Ipotesi riformista Comprende quella ”minimalista” ma vi aggiunge il lancio di progetti pilota che operano secondo una metodologia nazionale gestita e partecipata a livello locale – da Comuni, associazioni di Comuni, etc. I progetti saranno costruiti attraverso strumenti negoziali quali, ad esempio, gli APQ – o la definizione di un CLLD – che, tema per tema, vedranno fortemente coinvolte le Amministrazioni più rilevanti e interessate Ipotesi “di attacco” Comprende le prime due ipotesi ma prevede una “confederazione” di progetti pilota, con la costruzione di una piattaforma di conoscenze e competenze. I progetti potranno essere finanziati dalla politica regionale (POR), agricola, di sviluppo rurale (PSR), con il FSC, ma anche da finanziamenti ordinari di settore. 53
Costruire un “paniere” di azioni territoriali (è solo un esempio) [… ] Accelerare il completamento del Piano Nazionale Banda Larga nei territori (aree rurali, marginali, ovvero aree interne) che, eventualmente, non ancora una copertura stabile di connettività in banda larga ad almeno 2 Mbps al 2013 (FESR, FEASR), Obiettivo Tematico 2, Settore 1 Stimolare, in particolare nelle aree interne e nelle aree rurali, la diffusione e l’utilizzo del web, dei servizi pubblici digitali e degli strumenti di partecipazione in rete per favorire l’empowerment dei cittadini (con particolare riferimento ai giovani e ai cittadini svantaggiati), nonché l’acquisizione di competenze avanzate da parte delle imprese (FESR, FEASR), Obiettivo Tematico 2, Settore 3 Sostegno ai PIF (progetti integrati di filiera) come strumenti per il potenziamento delle filiere (FEASR), Obiettivo Tematico 3, Settore 1 54
… Un “paniere” di azioni territorializzabili Miglioramento della competitività del territorio rurale al fine di promuovere e valorizzare le risorse locali presenti. Sostegno a imprese ed enti locali al fine di restaurare o migliorare la qualità del paesaggio, promuovere la collocazione sul mercato dei prodotti tipici, […] (FESR, FEASR), Obiettivo Tematico 3, Settore 4 Ammodernamento della rete di illuminazione pubblica attraverso la sostituzione delle fonti luminose con sistemi improntati al risparmio energetico con maggiore efficienza e durata e alla riduzione inquinamento luminoso (FESR), Obiettivo Tematico 4, Settore 1 Sostegno a sistemi di raccolta e trattamento di biomasse vergini locali, utilizzabili per la produzione di calore in impianti a elevato rendimento e basse emissioni (FESR, FEASR), Obiettivo Tematico 4, Settore 4 55
… Un “paniere” di azioni territorializzabili Interventi di messa in sicurezza dei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera, con particolare riguardo alla manutenzione straordinaria del reticolo idraulico e privilegiando ove possibile pratiche di ingegneria naturalistica (FESR, FEASR), Obiettivo Tematico 5, Settore 1 Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo (FESR, FEASR, FEAMP), Obiettivo Tematico 6, Settore 2 Interventi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo (FESR, FEASR), Obiettivo Tematico 6, Settore 2 56
… Un “paniere” di azioni territorializzabili Azioni per l’inserimento occupazionale giovanile nei settori che offrono maggiori prospettive di crescita (es. green economy, blue economy, servizi alla persona, servizi socio-sanitari, valorizzazione del patrimonio culturale, ICT) (FSE), Obiettivo Tematico 8, Settore 1 Finanziamento piani di investimento per Comuni associati per realizzare nuove infrastrutture o recuperare quelle esistenti (asili nido, centri ludici, servizi integrativi prima infanzia, ludoteche e centri diurni per minori, comunità socioeducative) conformi alle normative regionali di riferimento (FESR), Obiettivo Tematico 9, Settore 3 Sviluppo delle competenze e delle abilità trasversali per l’occupazione: educazione all’imprenditorialità e spirito di impresa, etc. (FSE), Obiettivo Tematico 10, Settore 6 57
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Raffaele Colaizzo r.colaizzo@tiscali.it 59