Il soggetto crede che le persone strettamente legate ad esso siano stati sostituiti da degli impostori. La sindrome riguarda solo il riconoscimento visivo. Il soggetto indica spesso differenze in realtà inesistenti tra il sosia e loriginale, in particolare nellapparenza fisica e nel comportamento. i pazienti non provano più alcuna emozione dinanzi al proprio padre/madre/sorella.
E' entrato in casa mia che era già buio: che faccia tosta, come se fosse stato a casa sua! Dopo avermi salutata, ha sistemato i pacchi della spesa in cucina. Ha spiegato che avrebbe mangiato con me e mi ha chiesto di preparargli la cena. Ho fatto come se niente fosse... Ho preparato la cena e ha cominciato a parlarmi mentre mangiavamo. Io facevo finta di ascoltarlo, ma dentro di me pensavo: aspetta pure, mio caro, continua la tua scenetta e vedrai! Dopo cena, ho acceso il televisore, ma lui ha continuato a parlare, raccontandomi del suo lavoro, dei suoi figli, chiedendomi addirittura che cosa avessi fatto questa settimana. Alla fine è andato via, dicendo che sarebbe tornato presto. Roba da non credere! Ho chiuso la porta alle sue spalle e l'ho bloccata con una sedia. E ho buttato nella spazzatura tutta la sua spesa. Ma un giorno ho dimenticato la sedia. Ed è ricominciata la solita storia. È semplice: non appena volto le spalle, entra in casa e ricomincia. Onestamente, come poteva immaginarsi che non avrei capito? Quando ha posato la spesa in cucina, ha visto che quella della settimana precedente era nella spazzatura e mi è sembrato contrariato. Ha cominciato a rimproverarmi, e io ho risposto che l'avevo fatto per sbaglio. Ma non avrebbe dovuto parlarmi in quel modo! Quando se è andato portandosi via la spazzatura mi sono detta che era arrivato il momento di fare qualcosa.
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