…………... cos’e’ L’IMPRONTA ECOLOGICA.

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…………... cos’e’ L’IMPRONTA ECOLOGICA

E’ un indicatore aggregato di sostenibilità’ “….E’ la superficie di territorio terrestre ed acquatica, biologicamente produttiva, utilizzata da un singolo, da una popolazione o da un’attività per provvedere ai bisogni. Essa deve inglobare: il consumo di risorse, la produzione di beni di consumo e l’assorbimento dei rifiuti prodotti per generare il bene”. Questa superficie è espressa in ettari globali (gha) E’ un modello matematico messo a punto da due studiosi, Mathis Wackernagel,docente coordinatore del Centro studi per la Sostenibilità in Messico e William Rees, urbanista statunitense E’ un indicatore aggregato di sostenibilità’

consumo di energia fossile ambiente edificato consumo di energia fossile alimenti della terra prodotti forestali …ogni nostra azione quotidiana corrisponde ad un piccolo consumo di territorio + + + terreno per l’energia terreno consumato terreno coltivato terreno per foreste

    non ha valori fissi, ma le dimensioni dipendono: dai redditi medi, dalle tecnologie utilizzate e da fattori socio-culturali    non ha confini politici ma solo il confine del pianeta terra

alcune impronte

L’impronta ecologica del pianeta Living Planet Report 2008 -dati 2005 Impronta ecologica 2.7 ha\procapite Biocapacità’ disponibile 2.1 gha\pro capite Deficit ecologico – 0.6 ha\procapite L’UTILIZZO UMANO A LIVELLO GLOBALE DI MATERIE, CIBO, ACQUA ED ARIA, SUPERA GIÀ OGGI DI CIRCA IL 40%, LA CAPACITÀ DELLA TERRA

L’impronta ecologica nel mondo Living Planet Report 2008 –dati 2005 15,4 0,3 0,7 0,5 AFGHANISTAN 2,4 4,8 2,5 ARGENTINA -4,4 5 9,4 USA - 1,9 3 4,9 FRANCIA Deficit ecologico pro capite in ettari Disponibilità di biocapacità pro capite in ettari Impronta pro capite in ettari Australia 7,8 7,6 1,4 1 - 0,6 Etiopia

L’impronta ecologica dell’Italia Living Planet Report 2008 –dati 2005 Popolazione (2005) 58,1 milioni Impronta ecologica 4.8 ha\ pro capite Biocapacità disponibile 1.2 ha\ pro capite Deficit ecologico - 3.6 ha\pro capite

ATTRAVERSO I FLUSSI COMMERCIALI I PAESI RICCHI IMPORTANO PEZZI RILEVANTI DI BIOCAPACITA’ SOTTO FORMA DI MATERIE PRIME ED ENERGIA DAI PAESI IN DIFFICOLTA’ DI SVILUPPO, GENERANDO UN EVIDENTE DEBITO ECOLOGICO L’importazione di biocapacità

“…l’86% delle risorse globali viene utilizzato dal 20% più ricco della popolazione mondiale” Rapporto Banca Mondiale

“…Io ti do denaro (di cui hai bisogno), tu mi dai materie prime ed energie” LA DISPARITA’ TRA IL PREZZO DELLE MATERIE PRIME (FORNITE DAI PAESI ESPORTATORI) E IL PREZZO DEI PRODOTTI FINITI (FORNITI DAI PAESI RICCHI) , NON CONSENTE UNO SCAMBIO ECONOMICO EQUILIBRATO I PAESI POVERI ESPORTATORI DEVONO, NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI, RESTITUIRE IL DENARO AI PAESI RICCHI SOTTO FORMA DI INTERESSI SUL DEBITO ECONOMICO LA SOSTITUZIONE DI CAPITALE NATURALE CON CAPITALE ECONOMICO NON TIENE CONTO CHE UN GIORNO IL CAPITALE NATURALE SI ESAURIRA’ PER TUTTI…PAESI RICCHI COMPRESI

come si calcola

Calcolare il consumo netto per considerare gli scambi internazionali.      Reperire dati statistici nazionali annuali relativi per esempio alla produzione e consumo di energia, di alimenti e di prodotti forestali      Calcolare la superficie appropriata pro capite per la produzione di ciascun bene di consumo Superficie appropriata = Consumo medio * Produttività (rendimento medio annuale)     Calcolare l’Impronta ecologica ottenuta dalla somma delle singole superfici appropriate I.E.= S appropriata carne + S appropriata latte +………. n S appropriate      Calcolare il consumo netto per considerare gli scambi internazionali.     Consumo netto = produzione + importazione – esportazione     Calcolare il consumo medio annuale di un bene o servizio Consumo medio = Consumo netto / Popolazione

…mangiare un pezzo di pane significa: PRELEVARE IL GRANO (utilizzo di territorio agricolo) MACINAZIONE PER RICAVARE FARINA (utilizzo di territorio per energia) PANIFICAZIONE (utilizzo di territorio per energia+impronta altri ingredienti) DISTRIBUZIONE (utilizzo di territorio per energia) LA SOMMA DI OGNI PICCOLO CONSUMO DI TERRITORIO RELATIVO AD OGNI PASSAGGIO DELLA FILIERA, SI TRADUCE NELL’IMPRONTA ECOLOGICA TOTALE DI QUEL PEZZO DI PANE.

alcuni dati 1 Kg di pane richiede 9,7 m2 1 Kg di carne bovina richiede 140 m2 1 Kg di vegetali richiedono soli 2,6 m2 5 Km percorsi per ogni giorno lavorativo comportano una necessità annuale di: 122 m2 se percorsi in bicicletta 303 m2 se in autobus 1530 m2 se si usa l’automobile alcuni dati

a cosa può servire

Ottimo strumento di divulgazione per l’educazione ai consumi Ha dimostrato che la politica economica attuale e’ devastante a livello globale e non persegue il concetto di sostenibilità. Mette in evidenza le disuguaglianze socio-politiche dei popoli. Può essere utilizzato realmente come indicatore della sostenibilità e della salute umana Ottimo strumento di divulgazione per l’educazione ai consumi

Può servire per mettere a confronto l’efficienza di differenti mezzi di trasporto (bici, auto, autobus)       Può essere utile per confrontare due tecnologie concorrenti ed evidenziare quella che realmente comporta un miglioramento tecnologico           Le semplificazioni permettono facilmente di calcolare anche l’impronta ecologica individuale o       Può dare una nuova dimensione alla V. I. A.

Le esternalità www.earth.columbia.edu “Gli ecosistemi non obbediscono alle regole che governano la proprietà privata. Le azioni compiute da un agricoltore – recintare la terra, interrompere le migrazioni animali, irrorare le colture, introdurre nuove varietà di colture, cacciare e pescare, tagliare gli alberi, pompare acqua dal suolo o fare fronte a malattie del bestiame – si ripercuotono oltre i confini della sua fattoria. L’essenza degli ecosistemi è contraddistinta da ciò che gli economisti definiscono “esternalità” o “ricadute”. Per questa ragione, una solida gestione ambientale richiede alcune regole del gioco – un “approccio ecosistemico” – che vanno ben oltre la proprietà privata. All’interno delle Normative internazionali, nazionali e regionali, i governi devono mettere a punto pratiche sicure di produzione di cibo, consumo energetico, utilizzo delle risorse idriche, introduzione di specie e variazione nell’utilizzo del suolo. Le imprese private devono associarsi ai governi per definire pratiche sostenibili volte a un utilizzo delle risorse a velocità sostenibile e con tecnologie corrette dal punto di vista ambientale”. Jeffrey D. Sachs, Direttore, The Earth Institute www.earth.columbia.edu

“Quando anche l’ultimo albero sarà abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce catturato, soltanto allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare” Antica profezia Cree

L’impronta ecologica M.Wackernagel, W.Rees EdizioniAmbiente 1996 Manuale delle impronte ecologiche M.Wackernagel e altri EdizioniAmbiente 2002 Attenzione (Rivista WWF Italia) n°26 giugno 2002 bibliografia

www.myfootprint.org www.RedefiningProgress.org www.cnvc.org www.wwf.it www.retelilliput.org sitografia